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Dopo la morte c'è un'altra vita?


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5 ore fa, briandinazareth ha scritto:

diminuzione di credenti

Sabino è giustamente preoccupato della piega scioccamente individualista che ha preso il mondo. Però un nuovo umanesimo, una morale, una visione condivisa, è comunque sempre legata ad aspetti meramente materiali, che dipendono dal momento storico. In fondo, tanto forte ci sembrava il messaggio di Cristo, rispetto alle ideologie ad esempio, che è bastato un secolo nemmeno di consumismo e anche Dio è morto.

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1 ora fa, lampo65 ha scritto:

Dio è morto.

Diciamo che per la maggioranza non esiste , ma  , per pochi c'è eccome e questi  si sentono più forti , un po' come i primi cristiani , quando erano perseguitati , perchè purtroppo stiamo andando verso questa situazione ( anche per colpa della Chiesa ) .

  • Melius 1
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briandinazareth
31 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Brian tutto giusto quello che dici, ma i moventi dell’azione umana non finiscono nelle spiegazioni scientifiche.

Altrimenti anche il dover essere (la morale) diventa un’ app della mente scientificamente sezionata.

Quando ad esempio parliamo di innamoramento, gli scienziati ci spiegheranno di ormoni e molecole, ma a noi interessa la poesia d’intorno.

 

che le si voglia far fnire o no nelle spiegazioni scientifiche o che ci si interessi dell'aspetto poetico è però ininfluente rispetto a quello che dicevo prima. se ci innamoriamo non ci interessiamo alla parte ormonale, ci viviamo la sensazione, ma questo non ci può far dimenticare da dove nasce. 

perché senza il cervello vivo non c'è l'amore e non c'è poesia, anzi, la cosa è ancora più intrigante e filosoficamente impegnativa:

come dicevo prima, anche da vivi, bastano pochissime modifiche al cervello (ad esempio per una malattia, un farmaco o un trauma) per far scomparire parti di noi o capacità umane che consideriamo essenziali, come l'amore, riconoscere un volto,  la consapevolezza del tempo ecc. 

la tua obiezione "altrimenti anche la morale diventa un app" non è valida, perché il fatto che le conseguenze non ci piacciano non inficia nulla. 

la morale è la cosa meno oggettiva che esista tra le esperienze umane, come è evidente dall'estrema variabilità nelle epoche e luoghi, ma anche tra gruppi omogenei o anche noi stessi col passare del tempo e delle esperienze. 
l'unica cosa che più o meno regge è la golden rule, che però è declinata nelle maniere più diverse a seconda della cultura e singola persona. 

 

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jackreacher
7 ore fa, briandinazareth ha scritto:

se l'anima esiste non ha alcun effetto tangibile sui nostri comportamenti, sentimenti, credenze, sensazioni o pensieri, se anche lo avesse, sarebbe estremamente flebile e generalmente ininfluente.

Io la penso in maniera diametralmente opposta, perché l'anima per me è la manifestazione (comportamenti , sensazioni, pensieri, idee...) di ciò che ognuno di noi è. Semmai la domanda cruciale è: il nostro essere (anima) trae origine dalla parte materiale (encefalo) o esiste a prescindere?

Se si propende per la prima ipotesi, allora probabilmente con la morte (cessazione attività encefalo) termina anche l'anima, diversamente, se si propende per la seconda opzione, l'anima esiste comunque, ma si manifesta materialmente sempre attraverso l'encefalo ed il corpo.

Decidete voi ....

 

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mozarteum

Con tutto il rispetto per le Sacre scritture non e’ detto.

La scienza indagando nell’universo con mezzi potentissimi non ha scovato alcun deposito di morti redivivi.

Saranno in mezzo a noi sotto forma di spiriti? Mah.

Il mio gatto non ha pretese di immortalita’ eppure e’ cosi’ bello che mi domando perche’ un geometra con le orecchie a sventola dovrebbe essergli preferito nel creato

1 minuto fa, Coltr@ne ha scritto:

Tranquilli non morirete mai, perché non siete mai nati, siete un sogno, a volte viene e poi sparisce senza lasciar traccia

Questa e’ una bella chiave di lettura almeno per i fortunati che hanno goduto e godono qua

  • Melius 1
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briandinazareth
15 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Voler confinare tutto al cervello, è il grande cavallo di battaglia dei riduzionisti

La scienza ancora non ha spiegato in maniera esaustiva (anche ammettendollo), come funzioni la nostra coscienza

 

non c'è alcun riduzionismo, anche perché pare proprio che la coscienza sia una caratteristica emergente, in contrario del riduzionismo.

il problema non è confinare tutto al cervello (anzi, sarebbe più corretto dire al corpo), non entravo in campo metafisico o religioso, la mia è la semplice constatazione che senza quello o parti d quello, perdiamo noi stessi o parti importanti di noi stessi. questo mi pare innegabile e verificabile ogni giorno. 

c'è poi un errore metodologico: dire che siccome la scienza non ha spiegato tutto allora in pratica non possiamo dire nulla e tutto è valido. 

la scienza non spiega tutto ed è probabile che sia impossibile che lo faccia, almeno in un senso che sia a noi comprensibile. questo è un punto che non dobbiamo mai dimenticare. 

ma le cose che sappiamo ci permettono almeno di scremare quello che palesemente non è vero.

ad esempio, se so che la memoria scompare alla perdità di certe caratteristiche fisiche, perché mi dovrei inventare che non sia così perché non mi piace? 

una qualnque analisi di un qualunque fenomeno del mondo, noi compresi, dovrebbe partire da una certa libertà intellettuale che non cerca di modellare la visione del mondo come ci piacerebbe fosse, ma accettando, nella nostra finitezza, che il nostro volere,h i nostri desideri o la nostra visione possano semplicemente non essere aderenti alla realtà. 

il che comporta la capacità di cambiare visione e di avere il coraggio di abbandonare convinzioni anche molto forti, che ci hanno accompagnato tutta la vita, alla luce delle nuove cose che sappiamo. 

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mozarteum
2 minuti fa, Coltr@ne ha scritto:

sarebbe da indagare, può essere che ci si attacchi di più a questa breve vita, tanto più sia povera di "intensità".

Si e’ soggettivo.

Pero’ una gran bisboccia secondo i propri desideri autentici e’ un gran vivere.

Imho

  • Melius 1
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jackreacher
3 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

il problema non è confinare tutto al cervello (anzi, sarebbe più corretto dire al corpo), non entravo in campo metafisico o religioso, la mia è la semplice constatazione che senza quello o parti d quello, perdiamo noi stessi o parti importanti di noi stessi. questo mi pare innegabile e verificabile ogni giorno

Certamente, i problemi di hardware (encefalo, corpo) inficiano il corretto funzionamento del software (anima, coscienza).

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