LUIGI64 Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 1 minuto fa, jackreacher ha scritto: Comunque il senso di "corpo spirituale" è da inquadrare nel concetto che secondo il cristianesimo Se non sbaglio si parla anche di corpo glorioso
jackreacher Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 2 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Se non sbaglio si parla anche di corpo glorioso E incorruttibile, materiale, ma che attraversa la materia. Quindi ben diverso dal corpo che abbiamo ora, come scritto nel nuovo testamento riguardo il corpo di Gesù resuscitato. Ma tutto ciò implica la fede, che non è il tema 1
jackreacher Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 16 minuti fa, mom ha scritto: pacifica insalata russa Ci vorrebbe proprio una pacifica Russia. 1
LUIGI64 Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 26 minuti fa, jackreacher ha scritto: Ma tutto ciò implica la fede Direi proprio di sì ... La laicità è lo Stato laico. Il che vuol dire aperto a tutti i valori. Uno di questi valori è la trascendenza. E a tal proposito vorrei fare una precisazione: lo Stato non può considerare le religioni come una sottocultura. Così facendo, infatti, nega la trascendenza. Uno Stato fatto di «sana laicità» ammette la trascendenza. Perciò a una donna deve essere consentito di portare il crocifisso, a un’altra il velo… Comunque sia, ciascuno esprime il proprio modo di trascendere con rispetto, non con «tolleranza». Con rispetto. Con l’uguaglianza dei diritti. Dio è un poeta (Papa Francesco) Scusate il fuori tema
briandinazareth Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 1 ora fa, jackreacher ha scritto: l concetto di cui parla @briandinazareth credo che si riferisca all'aspetto materiale del corpo che dà senso alla vita, concetto diametralmente opposto a quello professato e testimoniato con la resurrezione da Cristo. in realtà l'attenzione sul corpo fisico è una caratteristica ineludibile della fede cristiana. il corpo spirituale non è immateriale per la dottrina cattolica e non solo. 1 ora fa, jackreacher ha scritto: Quindi evidentemente per te non esistono l'anima e lo spirito. anche qui dovremmo approfondirne un poco la definizione. se esiste l'anima ha pochissimo a che fare con la nostra vita terrena, poco a che fare con le nostre decisioni e su quello che siamo. in pratica non ha effetti sulla realtà. questo è facilmente dimostrabile con i casi di lesioni cerebrali che cambiano totalmente la personalità di una persona (con esiti a volte terribili) e con le sostanze psicotrope, se l'anima fa qualcosa con effetti sulla realtà mortale viene facilmente soggiogata dalla materia del cervello. ai tempi di gesù era diverso, anche un attacco epilettico era frutto di demoni e così tutte le questioni umane erano legate al concetto di anima che rappresentava anche un'entità agente. quindi non possiamo dire molto sull'anima, perché per quello che conosciamo oggi, se esistesse, sarebbe comunque relegata ad un ruolo ancillare in quello che siamo come individui agenti nel mondo materiale.
LUIGI64 Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno La cosa più rilevante, dal mio punto di vista, è il cambiamento esistenziale di chi subisce forti esperienze transpersonali, come NDE e simili Anche per i non credenti, quindi a prescindere dal bias della persona coinvolta Anche le esperienze di OBE, accadute, sembrerebbe, anche a non vedenti che narrano precisamente quello che è accaduto mentre erano incoscienti Con le sostanze psicotrope, come nelle religioni primitive, si può in qualche modo accedere a stati di coscienza non ordinari, scuotono le fondamenta dell'ego e della personalità...un po' quello che narrava Castaneda nelle sue esperienze Ma difficilmente, senza un percorso interiore ed esperienziale, può accadere una reale e stabile trasformazione coscienziale Tra l'altro, a parte le religioni primitive come lo sciamanesimo ad esempio, tutte le altre sconsigliano l'utilizzo di droghe Per non parlare di quelle pratiche strettamente legate alla consapevolezza, concentrazione ed estrema lucidità circa l'osservazione dei nostri contenuti mentali (vipassana)
jackreacher Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 59 minuti fa, briandinazareth ha scritto: in realtà l'attenzione sul corpo fisico è una caratteristica ineludibile della fede cristiana. il corpo spirituale non è immateriale per la dottrina cattolica e non solo. Nella fede cristiana esistono spirito, anima e corpo, ognuno con caratteristiche proprie e propria dignità, ma ciò che vivifica è lo spirito, certamente il corpo è materiale ma non come lo si conosce ora (dopo la resurrezione). 59 minuti fa, briandinazareth ha scritto: l'anima ha pochissimo a che fare con la nostra vita terrena, poco a che fare con le nostre decisioni e su quello che siamo. in pratica non ha effetti sulla realtà. Evidentemente l'anima esiste ed è la parte che riguarda il pensiero, le decisioni, la conoscenza, ma tu non lo condividi essendo ancorato al materialismo che secondo te governa tutto, compreso l'intelletto ed il pensiero. Ma così non hai nessuna risposta su una eventuale vita dopo la morte, veramente non dovresti porti completamente il "problema", tutto materia , chimica e fisica, null'altro, morte = fine.
LUIGI64 Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno A voi, mezzo etto di citazioni, più o meno La prima è che rapporto hanno le OBE o le NDE con la vita eterna. La mia risposta è: nessuno. Solo, eventualmente, potrebbero confutare il materialismo, lasciando aperta la porta a una realtà di ordine «spirituale», che sussiste fuori e senza il corpo e dunque, presumibilmente, anche dopo la morte. Per questo sono ormai guardate con favore anche da molti studiosi di ambito cattolico, o in ogni caso religioso, come se il «paranormale» potesse svolgere un ruolo propedeutico alla fede vera e propria (sullo stile dei preambula fidei della tradizione scolastica), o comunque coadiuvante la fede. Personalmente non condivido affatto questo modo di pensare, in quanto, come già detto, la fede non è una credenza – nemmeno una credenza sull’aldilà – bensì una conoscenza: la conoscenza dello spirito nello spirito. Ma non è qui il luogo per trattare il tema. La seconda questione è quale dimostrazione scientifica è possibile in questi casi. Se per scienza intendiamo la scienza sperimentale di tipo fisico, che misura i fenomeni con parametri quantitativi, numerici, controllati e verificati ripetendo gli esperimenti in laboratorio, accettando solo quelli che danno sempre il medesimo risultato, è evidente che gli eventi umani – e in particolare quelli eccezionali, dei quali una costituente essenziale è la spontaneità, la libertà, l’imprevedibilità – non possono fornire risposte scientifiche definitive. È però vero che questo tipo di indagine può orientare verso una risposta, sia confutando, sia confermando, anche se sempre in modo non costringente e assoluto in entrambi i casi. --- *Taglio interpretativo interessante di Vannini* Polidoro: Visione dualistica, quella tra mondo terreno e aldilà, che lei diceva essere fuorviante e sbagliata, giusto? Vannini: Sì, perché il dualismo, la dis-tinzione (dys vuol dire due, in greco, e anche male, come è chiaro anche dai prefissi italiani: dis-grazia, dis-armonia eccetera) sono funzionali alle pretese di verità, alle pretese appropriative con cui l’ego si gonfia. La distinzione tra due mondi, dell’uomo e di Dio, o nella fattispecie aldiquà e aldilà, è frutto di un’ideologia, sia che si tratti di ideologia religiosa, sia che si tratti di ideologia laica: la prima per difendere un preteso soprannaturale, di cui peraltro si hanno le chiavi di accesso, e che, dunque, proprio «soprannaturale» non è; la seconda per negarlo, ma senza riflettere che anche essa resta all’interno di quella medesima visione dualistica che non permette di spiegare proprio nulla. Come vedremo, questo si verifica puntualmente anche nel caso dello spiritismo, che difatti ha origine da quella stessa mentalità dualistica. Vuole dare una spiegazione diversa, più «scientifica», di ciò che la religione spiegava nei suoi termini tradizionali. Ma l’impianto resta identico. ... Il concetto di vita eterna non è compatibile con una visione dualistica – aldiquà/aldilà, umano/divino… – perché il concetto di eternità elimina ogni dualismo di questo tipo. A quella visione dualistica si può invece applicare l’immagine della sopravvivenza dell’anima, vuoi come immortalità individuale, vuoi come reincarnazione, vuoi come resurrezione dei corpi, o altro a piacere. Compresa la negazione di tutto ciò. Eterno vuol dire di per se stesso divino, in quanto non solo senza fine, ma anche senza inizio. E infatti la vita eterna del vangelo è la vita divina, giacché umanità di Dio significa di per se stesso divinità dell’uomo, divinizzazione, theiosis , come non temevano di dire i Padri della Chiesa di formazione platonica. Ecco dunque perché spirito non ha a che fare con spiritismo. E questo è un punto primo ed essenziale. ---- La presenza di dimensioni normalmente al di fuori della nostra percezione, accessibili solo in determinate condizioni, ove «vivrebbero» in qualche modo anche i defunti, non è per nulla sconvolgente. Sconvolge solo chi è prigioniero del dualismo aldiquà-aldilà, declinato poi come naturale-soprannaturale, ma non sconvolge affatto quando si comprende l’insostenibilità razionale di tale dualismo, giacché la realtà è comunque una e le distinzioni le poniamo noi, per fini logico-dialogici che possono anche essere utili, ma che rischiano di diventare prigioni, e la prigionia operata dal linguaggio è, come insegna anche Wittgenstein, la peggiore delle gabbie. Di tale gabbia, rendiamocene conto, è prigioniero non solo chi rimanda all’aldilà , ma anche chi vuole riportare tutto all’aldiquà , ovvero non solo chi utilizza tali fenomeni per dimostrare il soprannaturale, ma anche chi li riporta tutti al naturale. Peraltro, che tale o tali eventuali dimensioni indichino immortalità dell’anima, o reincarnazione o altro che sia, è tutto da dimostrare. Ciò che eventualmente mostrano (più che dimostrano) è solo il fatto in sé: qualcosa sfugge, almeno per ora, alla percezione comune e lascia pensare – questo sì – che la morte nel senso normale del termine non sia la fine completa del nostro essere. Tratto da: Marco Vannini (ha insegnato Filosofia e Storia nei Licei; per un triennio Storia della Filosofia Antica nella Università di Firenze e, nel 1998, Storia della Mistica all'Istituto di Scienze Religiose di Trento. Ha tenuto seminari e conferenze in Università ed Accademie italiane e straniere: Genova, Trento, Ancona, Perugia, Urbino, Pavia, Pisa, Macerata, Napoli, Fermo, Parma, Arezzo, Chieti, Roma, Avila, Strasburgo, Berlino. Maggior studioso italiano di mistica speculativa e traduttore dell’intera opera, latina e tedesca, di Meister Echkart. Dal 2019 dirige la collana «La Lucerna» dell’editore fiorentino Lorenzo de’ Medici Press. Oltre a Meister Eckhart, ha curato anche l’edizione italiana della Teologia mistica di Jean Gerson, Paoline 1992.)
jackreacher Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 6 minuti fa, LUIGI64 ha scritto: Il concetto di vita eterna non è compatibile con una visione dualistica – aldiquà/aldilà, umano/divino… – perché il concetto di eternità elimina ogni dualismo di questo tipo. A quella visione dualistica si può invece applicare l’immagine della sopravvivenza dell’anima, vuoi come immortalità individuale, vuoi come reincarnazione, vuoi come resurrezione dei corpi, o altro a piacere Punto cruciale il concetto di eternità.
ascoltoebasta Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno Piccoli scompensi emotivi,positivi o negativi,dovuti anche solo al riaffiorare di ricordi provocano nel cervello umano la creazione di sogni,riusciamo anche consapevolmente a ricostruire visivamente scene vissute molti anni addietro,non è certo cosa nuova che il cervello umano riesca in compiti che sembrano impossibili,consciamente che inconsciamente,quindi anche in altre condizioni,alcune critiche, possono procurare visioni ,pensiamo ad esempio alle visioni dovute all'alta quota,spesso Iperrealistiche.
jackreacher Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 3 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto: Piccoli scompensi emotivi,positivi o negativi,dovuti anche solo al riaffiorare di ricordi provocano nel cervello umano la creazione di sogni,riusciamo anche consapevolmente a ricostruire visivamente scene vissute molti anni addietro,non è certo cosa nuova che il cervello umano riesca in compiti che sembrano impossibili,consciamente che inconsciamente,quindi anche in altre condizioni,alcune critiche, possono procurare visioni ,pensiamo ad esempio alle visioni dovute all'alta quota,spesso Iperrealistiche Certamente
LUIGI64 Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno Quelle a cui si faceva riferimento, sembrerebbero di natura diversa Almeno mi pare
briandinazareth Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 55 minuti fa, jackreacher ha scritto: Evidentemente l'anima esiste ed è la parte che riguarda il pensiero, le decisioni, la conoscenza Ma se così fosse perché niente può contro la materia? Perché in tanti casi di lesione cerebrale le persone cambiano carattere in modo radicale? Perché bastano delle sostanze per cambiare totalmente il pensiero, ad esempio? Posso citarti molti casi di questo tipo.
LUIGI64 Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno Tratto dal sito UAAR https://www.uaar.it/uaar/ateo/archivio/123/neuroscienze-religione-neuroteologia/ Nel campo della neuroteologia il dibattito è aspro: le diverse fazioni difendono ciascuna i propri dati e le proprie teorizzazioni mentre con scarso fair play accademico svalutano quelli degli altri attraverso libri, blog e interviste televisive. Forse sarebbe più produttivo interrogarsi sui limiti di un approccio puramente neuroscientifico ad un tema come quello della religiosità che per le sue molteplici sfaccettature (psicologiche, culturali, sociali, ambientali) richiederebbe piuttosto una modalità di studio interdisciplinare. Marirosa Di Stefano, laureata in Medicina, già professore associato di Neurofisiologia all’Università di Pisa. I suoi principali temi di ricerca hanno riguardato la plasticità corticale e le interazioni interemisferiche. Attualmente si occupa di divulgazione scientifica.
jackreacher Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 23 minuti fa, briandinazareth ha scritto: 1 ora fa, jackreacher ha scritto: Evidentemente l'anima esiste ed è la parte che riguarda il pensiero, le decisioni, la conoscenza Ma se così fosse perché niente può contro la materia? Perché in tanti casi di lesione cerebrale le persone cambiano carattere in modo radicale? Non voglio apparire come il signore so tutto io, però credo che tu (giustamente?) guardi le cose dal punto di vista dell'essere umano mortale che crede solo in quello che vede e percepisce (o può dimostrare scientificamente) non volendo accettare nessuna altra opzione soltanto perché non facilmente comprensibile o assolutamente incomprensibile, ma non è un problema. Ciascuno di noi ha una propria storia ed esperienze, per quanto mi riguarda sono tutte rispettabili. 1
LUIGI64 Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno Faccio rispondere Chatgpt, per giocare un po' Cosa ne pensa la scienza? Ci sono due scuole principali: 1. Riduzionista / Materialista L’esperienza mistica è solo un epifenomeno del cervello, come un’allucinazione dovuta a danni o squilibri chimici. Lesioni al lobo temporale, epilessia, ipossia = spiegano tutto. 🧠 Limite: questa visione non spiega il contenuto coerente, trasformativo e universale di molte esperienze mistiche, che appaiono simili in culture diverse. --- 2. Non-riduzionista / Transpersonale Il cervello è uno strumento, non la fonte della coscienza. Una lesione può disattivare i filtri dell’ego e permettere l’accesso a una realtà più ampia, come dicono molte tradizioni spirituali. Questa visione è condivisa da: William James Carl Jung Stanislav Grof Alcuni neuroscienziati contemporanei come David Lorimer, Eben Alexander (ex neurochirurgo e autore di "Proof of Heaven") .... Chatgpt, mi citi pure Grof, così non si fa....😵💫☺️
briandinazareth Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno 46 minuti fa, jackreacher ha scritto: Non voglio apparire come il signore so tutto io, però credo che tu (giustamente?) guardi le cose dal punto di vista dell'essere umano mortale che crede solo in quello che vede e percepisce in questo caso però la mia era un'obiezione logica e senza attinenza con quello che si vede o no.
ascoltoebasta Inviato 17 Giugno Inviato 17 Giugno Esistono differenti e molteplici condizioni in cui il cervello umano reagisce provocando visioni anche iperrealistiche,certamente in soggetti con problematiche di arresto cardiaco e simili certe visioni sono possibilissime e anche simili,ci fu più d'una sperimentazione scientifica su differenti soggetti sani,ai quali stimolazioni elettriche nelle stesse precise zone dell'emisfero sinistro del cervello procuravano visioni dello stesso genere. Come ho già scritto ognuno è giustamente libero di credere che possano esser dovute all'esistenza di un'altra dimensione,che possano esser messaggi divini,oppure pensare che sian dovuti a particolari condizioni a cui il cervello reagisce,a sostegno di questo esistono prove provate,per alcuni son sufficienti a dar credito a queste spiegazioni,per altri son più credibili altre spiegazioni,nulla di male.
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