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Melius Club

Dopo la morte c'è un'altra vita?


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Inviato

Non volete vedere la differenza fra il caso e un qualcosa di perfetto , anche la chimica , la fisica etc hanno leggi che non possono essere  nate dal caso ...

 

Anche il discorso sull'uomo ... è   evidente che ad un certo punto l'uomo ha preso la tangente ( un cambio di marcia improvviso )rispetto a tutti gli altri esseri viventi , parliamo di poche migliaia di anni fa ...

E non può  essere stato solo il fatto di essere sceso dall'albero  ( questa  fa ridere come  una barzelletta ) .

Come fate a non rendervene conto 

 

  • Melius 1
briandinazareth
Inviato
13 minuti fa, luimas ha scritto:

Non volete vedere la differenza fra il caso e un qualcosa di perfetto , anche la chimica , la fisica etc hanno leggi che non possono essere  nate dal caso ...

 

perché? (anche se ho già spiegato che il caso è inteso in un senso un poco diverso da come lo state vedendo)

14 minuti fa, luimas ha scritto:

è   evidente che ad un certo punto l'uomo ha preso la tangente ( un cambio di marcia improvviso )rispetto a tutti gli altri esseri viventi , parliamo di poche migliaia di anni fa ...

 

ti sbagli, non sono poche migliaia di anni fa e non esiste alcuna traccia di questo "prendere la tangente"


 

15 minuti fa, luimas ha scritto:

E non può  essere stato solo il fatto di essere sceso dall'albero  ( questa  fa ridere come  una barzelletta ) .

 

comeho scritto prima è uno dei fattori, l'evoluzione è cosa molto complessa e le variabili sono tantissime. 

sicuramente andare meno sugli alberi ed essere passati al bipedismo sono molto rilevanti.



 

Inviato
56 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

comeho scritto prima è uno dei fattori, l'evoluzione è cosa molto complessa e le variabili sono tantissime. 

Benissimo , se l'evoluzione è  complessa e le variabili tantissime , perché  solo l'uomo fra milioni di specie di esseri viventi ?

Inviato

Rientro in tema:

 

 

Le esperienze di quasi-morte e la natura della coscienza

I tentativi di trovare una spiegazione biologica alle esperienze di quasi-morte si sono rilevate infruttuose e non convincenti. Alcuni autori hanno ipotizzato che siano causate dai farmaci dati ai pazienti nel momento di crisi, come anestetici e morfina. Tuttavia, le esperienze di quasi-morte avvengono in situazioni nelle quali tali farmaci non sono somministrati, e perfino quando c’è soltanto l’aspettativa della morte, ma nessuna emergenza fisiologica di qualsiasi tipo. Con l’eccezione dell’anestetico dissociativo ketamina, gli effetti di questi farmaci sono anche completamente diversi dalla fenomenologia dell’esperienza di quasi-morte.

Altri le hanno attribuite all’anossia, ma la spiegazione non è plausibile per le stesse ragioni per cui non lo sono le teorie che si riferiscono ai farmaci. Non tutte le esperienze di quasi-morte infatti sono associate ad anossia. Inoltre la mancanza di ossigeno causa una confusione e un intontimento delle funzioni cognitive, che sono l’antitesi della chiarezza dell’ampliamento della coscienza che caratterizzano le esperienze di quasi-morte.

 

Peter Fenwick, il famoso neuropsichiatra britannico, ha riassunto così i suoi fondati dubbi sulla possibilità che le esperienze di quasi-morte possano essere spiegate dai cambiamenti fisiologici e chimici che avvengono nel cervello.

Sono assolutamente sicuro che tali esperienze non siano causate da mancanza di ossigeno, da endorfine o da qualsiasi altra cosa di questo tipo. E certo nessuno di questi elementi può fornire una spiegazione della qualità trascendentale di molti di questi eventi né del fatto che chi li vive senta un infinito senso di perdita quando se li lascia alle spalle... Inoltre, sappiamo che qualsiasi disorientamento della funzione cerebrale porta a una confusione della percezione e a una riduzione della memoria. E che, in genere, con un cervello gravemente danneggiato o confuso non si può essere molto strutturati né ricordare chiaramente le esperienze42.

Michael Sabom, un cardiologo conosciuto nei circoli tanatologici per il suo libro Dai confini della vita: un’indagine scientifica, presenta l’argomento più convincente contro l’ipotesi che le esperienze di quasi-morte siano dovute a disturbi delle funzioni cerebrali43. Nel suo libro Light and Death: One Doctor’s Fascinating Accounts of Near-Death Experiences (Luce e morte: gli affascinanti resoconti di un medico sulle esperienze di quasi-morte) presenta il caso straordinario di Pam Reynolds44. Pam fu sottoposta a un difficile intervento chirurgico per un grosso aneurisma dell’arteria alla base del cervello. Le  dimensioni e la posizione dell’aneurisma richiesero un audace procedimento chirurgico, conosciuto come “arresto cardiaco ipotermico”, chiamato standstill (sosta), che prevede l’abbassamento artificiale della temperatura corporea a 15,5 °C, con interruzione del respiro e del battito cardiaco. Pam era anche “cerebralmente morta” secondo tutti e tre i criteri usati per determinare la morte cerebrale: il suo encefalogramma era piatto, la risposta del segmento cerebrale agli stimoli era assente e non c’era alcun flusso di sangue attraverso il cervello. Stranamente, mentre si trovava in questo stato, ebbe le più profonde esperienze di quasi-morte di tutti i 50 partecipanti allo studio di Michael Sabom ad Atlanta.

Le sue osservazioni extracorporee, straordinariamente dettagliate, furono successivamente verificate e trovate molto precise. Il suo caso è considerato uno degli esempi più convincenti di autentica esperienza di quasi-morte: riuscì a descrivere i singolari strumenti chirurgici e i metodi usati dall’équipe medica durante il periodo in cui era clinicamente morta.

Le attuali teorie psicologiche delle esperienze di quasi-morte sono poco convincenti quanto quelle biologiche. L’ipotesi che le esperienze di quasi-morte siano piacevoli fantasie per accontentare i propri desideri e per proteggersi dalla sofferenza e dalla minaccia di distruzione45 non può spiegare le esperienze di quasi-morte terrificanti e spiacevoli. L’idea che riflettano l’educazione religiosa ricevuta e il condizionamento culturale è ugualmente insoddisfacente, perché non vi è alcuna correlazione tra le credenze religiose e queste esperienze46.

Chiaramente il fenomeno delle esperienze veritiere fuori del corpo mette in discussione il modello paradigmatico corrente e rappresenta una sfida formidabile e un colpo mortale alle attuali teorie biologiche, come pure a quelle psicologiche.

Tratto da: L'ultimo viaggio di Stan Grof

 

 

 

 

Inviato
5 minuti fa, LUIGI64 ha scritto:

Rientro in tema:

Sinceramente , sono in tema ...

 

E vorrei venisse risposto alla domanda ...

Inviato
7 minuti fa, luimas ha scritto:

Sinceramente , sono in tema

Era una premessa generica la mia ...:classic_smile:

Inviato
1 ora fa, luimas ha scritto:

Non volete vedere la differenza fra il caso e un qualcosa di perfetto , anche la chimica , la fisica etc hanno leggi che non possono essere  nate dal caso ...

La tua frase mi ha fatto venire in mente la sequenza numerica di Fibonacci, che viene rappresentata magistralmente in natura in tante forme di vita, la sua sezione aurea la troviamo nelle Galassie, nei cicloni, fino alla piu' piccola conchiglia.

Un connubio di matematica, geometria , bellezza senza pari.

Quello che i nostri amici razionalisti non vogliono capire, che per intervento Divino non intendiamo il Dio che abbiamo umanizzato. con il ditino che crea Adamo ed Eva, ma un processo cellulare perfetto, che ha dato vita a cio' che si chiama evoluzione della Vita ed e' presente in tutti i mondi intorno a noi, minerale, vegetale, animale e umano.

Quindi la prima causa non puo' essere che di natura Divina o Spirituale, poiche Nulla puo' crearsi dal Nulla, e qualsiasi variabile o mutazione dimostra che  essa  e' di natura intelligente, e non un processo fortuito.

E qualsiasi sincronicita' potreste trovare nella Creazione, frutto di tentativi elaborati in miliardi di anni,  al fine di creare l'ambiente adatto alla sua manifestazione, implica gia' in questo, un principio intellettivo che non nasce da solo.

Ecco perche' il caso non esiste.

 

 

  • Haha 1
Inviato

La morte non estingue la luce;
spegne la lampada perché l’alba è arrivata.
Rabindranath Tagore, premio Nobel, poeta, drammaturgo e filosofo indiano

Inviato
16 minuti fa, densenpf ha scritto:

Quello che i nostri amici razionalisti non vogliono capire,

Secondo me, hanno capito benissimo

Semplicemente la pensano diversamente

Secondo Darwin, la teoria dell'evoluzione si basa sul caso e necessità. 

I cambiamenti nel tempo, avvengono tramite processi naturali, la selezione naturale e la mutazione, senza la necessità di un creatore, o intelligenza superiore organizzatrice

Punto

C'è poco da questionare

Prendere o lasciare

I Darwiniani più stretti, non accettano altre ipotesi

Qualora questa teoria non corrispondesse la 100% alla realtà fattuale, prima o poi, la scienza lo scoprirà...

The end

briandinazareth
Inviato
47 minuti fa, luimas ha scritto:

Benissimo , se l'evoluzione è  complessa e le variabili tantissime , perché  solo l'uomo fra milioni di specie di esseri viventi ?

 

l'uomo quale? ci sono stati tanti homo e con diversi siamo imparentati e ci siamo pure accoppiati...

ascoltoebasta
Inviato

Il mio "nulla" è inteso al cospetto di tutto ciò che è l'universo ed anche limitandoci alla Terra e alla sua età,noi corrispondiamo a niente,riusciamo giusto a disturbarne in parte gli equilibri,ma tutto sommato siamo insignificanti comparse.

L'evoluzione di una specie rispetto ad un'altra è principalmente dovuta alla grandezza del cervello con tutto ciò che ne consegue,anche trovare l'habitat ideale contribuisce più o meno ad evolversi,il progredire nell'essere in grado di apprendere di poter manipolare e adattare ambienti e oggetti al proprie necessità furono un passo enorme,così si iniziò a praticare intenzionalmente agricoltura e allevamento,circa 800000 anni fa l'uomo capì come accendere intenzionalmente il fuoco e successivamente i vari vantaggi.

Inviato
1 minuto fa, briandinazareth ha scritto:

l'uomo quale? ci sono stati tanti homo e con diversi siamo imparentati e ci siamo pure accoppiati...

Per favore , cerchiamo di essere seri però...

Non ti arrendi all'evidenza ...

Ci sono milioni di esseri viventi , il caso avrebbe portato a migliaia di esseri evoluti , non 1 .

Inviato
3 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

ma tutto sommato siamo insignificanti comparse.

Purtroppo non hai colto il messaggio dell'articolo, tra l'altro interessantissimo, redatto dal Direttore di ricerca emerito presso il CNRS...Pazienza

briandinazareth
Inviato
12 minuti fa, densenpf ha scritto:

Quindi la prima causa non puo' essere che di natura Divina o Spirituale, poiche Nulla puo' crearsi dal Nulla, e qualsiasi variabile o mutazione dimostra che  essa  e' di natura intelligente, e non un processo fortuito.

 

nessuna delle due affermazioni è vera però. 

la prima è contraddetta dalla fsica quantistica  molti esperimenti. 

sull'evoluzione invece abbiamo tantissime prove che non c'è alcuna intelligenza nelle mutazioni, lo dimostra ampiamente il fatto che la stragrande maggioranza delle mutazioni sono dannose e non si perpetuano. 

si perpetuano quelle poche che hanno effetti positivi in quel momento e in quella situazione (semplifico perché esistono mutazioni che possono perpetuarsi senza effetti ed esiste anche una selezione all'interno del dna con geni che parassitano e cose del genere)

 

briandinazareth
Inviato
2 minuti fa, luimas ha scritto:

Per favore , cerchiamo di essere seri però...

Non ti arrendi all'evidenza ...

Ci sono milioni di esseri viventi , il caso avrebbe portato a migliaia di esseri evoluti , non 1 .

 

ripeto, innanzitutto tutti gli esseri si evolvono e non siamo speciali. 

secondo l'evoluzione ha prodotto una marea di homo e non solo noi. 

Inviato
4 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

'evoluzione di una specie rispetto ad un'altra è principalmente dovuta alla grandezza del cervello

Tanto per dire l'uomo non ha il cervello più  grande fra gli esseri viventi ...

ascoltoebasta
Inviato
1 minuto fa, LUIGI64 ha scritto:

Purtroppo non hai colto il messaggio dell'articolo, tra l'altro interessantissimo..

Certo che è interessante,ma la realtà dei fatti è che ci conferiamo un'importanza fuori luogo,siamo un puntino invisibile nel tutto,poi certo cerchiamo di vestire la nostra breve comparsa,di una importanza infondata,anche se affascinante.

briandinazareth
Inviato
4 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

circa 800000 anni fa l'uomo capì come accendere intenzionalmente il fuoco e successivamente i vari vantaggi.

 

e non eravamo neppure noi... quella scoperta, assieme ad altre scoperte ed invenzioni culturali hanno influito enormemente sull'evoluzione successiva. ho già fatto l'esempio dei piccoli denti, un sistema digerente adattato al cibo processato ecc.


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