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Melius Club

Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Dopo le Apoteosi di Couperin segnalo questo splendido album dedicato al Barocco Veneziano. 

Lo segnalo perché rispetto a nome di Vivaldi, il nome di Reali mi suonava come il “signor Nessuno”.... a tipo Carneade chi era costui? 

In effetti se mai ho ascoltato prima di oggi una composizione di Reali... ecco... non ci devo aver fatto caso! Eppure il giovanissimo e preparatissimo ensemble Le Consort fa sembrare le “sinfonie” e le triosonate di Reali come musica bella e nteressante.... e dunque... qual’è l’inghippo? L’inghippo è probabilmente “storico”, nel senso che la personalità di Vivaldi, la sua vena inventiva come compositore, la sua tecnica virtuosistica esplosiva come violinista, probabilmente hanno messo in ombra altri compositori e violinisti dell’epoca, pur assolutamente ragguardevoli.

Ecco che l’impaginazione intelligente di questo album Alpha consente di mettere direttamente a confronto composizioni assolutamente coeve di Vivaldi e di Reali.

Permettete una parola sul giovane ensemble Le Consort: tutti musicisti nel fiore dei loro vent’anni, eppure con una preparazione, una tecnica, una serietà di approccio che sottintende studio approfondito degli spartiti, studio della prassi esecutiva barocca...ecco ...si rimane piacevolmente colpiti. Se questo è il futuro.... voglio vivere ancora 200 anni... 😃😉

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Inviato

E poi stamani...scorrendo la lista novità... mi imbatto in un album che porta etichetta Breguet! Ma come, mi sono chiesto, la casa Svizzera di Orologi si è messa a fare dischi?? Invece no, è “solo” l’album che la Breguet come sponsor “promette in premio” al vincitore del Concorso di Ginevra!!

Però...ecco... quest’album è davvero bello e quindi lo segnalo anche ai “non orologiai”! 

Il programma, fatto di brani per clarinetto e orchestra è interessante anche perché “poco frequentato”, ma davvero è da conoscere, in particolare il brano di Rossini... piacevolissimo!

E poi Kevin Spagnolo, il vincitore di Ginevra 2018, è un giovane clarinettista (di origine tedesca/italiana) davvero di livello notevole.

E per un caso “giocoso”, ma forse voluto, la famosa orchestra da camera svedese (una delle più belle del mondo) è guidata dal podio da un direttore...che è stato ancora più famoso come clarinettista...Collins!

 

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  • Melius 1
Inviato

questo album è speciale. Sarà stata la serata uggiosa o il puzzle che componevo nel mentre questo album scorreva in sottofondo. L'ho apprezzato come pochi.

Sono poco oggettivo giacchè amo Proust, è molto di questo autore ruota intorno alla musica, specie nel quinto libro, la prigioniera. 

Non è il primo interprete che si cimenta nella operazione di ricostruire l'ambiente musicale che gira intorno al salotto raccontato da Proust e forse questo è anche il meno verosimile, ma l'atmosfera è pienamente azzeccata. La sonata di Vinteuil, che molti accreditano a Faure, e tutti gli autori presenti in questo album che oserei definire "tematico"  richiamano molti passi del letterato francese, in particolar modo le notti che il narratore trascorre con Albertine. Nella prefazione dell'album vi e qualche esagerazione stilistica a mio modo di vedere...Brava Diluka!

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  • Melius 1
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@aggelos Mi ricordo che sul vecchio Forum avevo segnalato quest’altro speciale album dedicato a Proust.

 

L’album ricostruisce il concerto privato a cui, il primo Luglio 1907, Marcel Proust aveva invitato numerosi amici al Ritz Hotel, anche allora elegantissimo nella piazza più elegante del mondo, place Vendôme.

Il programma scelto da Proust includeva compositori lontani nel tempo come Couperin così come il contemporaneo  Fauré, passando per Wagner, Schumann e ovviamente Chopin (il più “proustiano” dei musicisti...).

In questo speciale album della Harmonia Mundi Théotime Langlois de Swarte, con il suo violino Stradivari Davidoff e  Tanguy de Williencourt al suo pianoforte originale Erard del primo novecento, riescono a far rivivere l’atmosfera culturale della Parigi della Belle Epoque.

Un album da ascoltare “in coppia speculare” con quello da te segnalato...

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  • 2 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...
Inviato

@Paolo.68 Bellissima registrazione e...bellissima esecuzione! Ma..sopratutto: che impaginazione intelligente dei diversi brani di autori barocchi certo, ma quanto diversi!

 

Inviato

Chi mi conosce sa che, pur stimando Thielemann come uno dei grandi direttori di oggi, raramente mi trovo pienamente soddisfatto dalle sue interpretazioni (eccetto che per Strauss e Schumann, a dire il vero ...).

Eppure il suo Bruckner con i Wiener Philharmoniker raggiunge vertici interpretativi che raggiungono e, anzi, superano i grandi nomi del passato, ad iniziare da Jochum.

Questa sua quarta sinfonia unisce grazia ad autorevolezza, potenza ma anche agilità e leggerezza.

Mai avrei immaginato che Thielemann con il suo Bruckner assomigliasse tanto a Karajan e ad Abbado. Certamente una parte del merito va alla splendida orchestra dei Viennesi.

La Sony poi, con la sua registrazione in formato 24/96 aggiunge capolavoro tecnico al capolavoro artistico!

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P.S. Se non avete ascoltato la sua terza ma sopratutto ottava, allora fatevi sotto perché si sta compiendo un miracolo: il ciclo più bello e interessante non solo degli ultimi venti anni ma...forse...uno dei più belli di sempre!

P.S. 2 Tanto è leggera la mano di Thielemann nel costruire le cattedrali gotiche sonore con la musica di Bruckner, quanto per converso appare pesante e monotona quella di Andris Nelsons: il confronto è impietoso.

  • Melius 1
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Ci sono album che sorprendono per la loro peculiarità.

È il caso di questo album di Pfaff, un grandissimo virtuoso del pianoforte, che ha impaginato brani di “difficoltà diabolica”.

E Pfaff suona peraltro un pianoforte speciale, lo Stephen Paulello Opus 102 che è una specie di “Bugatti” dei pianoforti.

E il suono che esce è assolutamente peculiare e diversissimo da quello dei classici “Steinway”, ma anche dei Bosendorfer o dei Fazioli.

Un album da ascoltare che sorprende da diversi punti di vista...

 

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Qui sotto riporto il “programma” dell’album, con numerose trascrizioni anche di pianisti celebri, quali Cziffra o Pletnev

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Inviato

avete notato la valanga di novita in hires di furtwangler?

Inviato

@aggelos Certo! E suonano, in HiRes 24/192, davvero in maniera notevolmente superiore ai miei CD... 

Attendo fiducioso la stessa operazione con Toscanini.... e vi ricordo che Bruno Walter, rimasterizzato dalla Sony un paio di anni fa, suona in maniera sorprendente adesso che è in HiRes...

Inviato

 

Fra i compositori classici contemporanei  De Graaff occupa un posto d’onore nella mia personale considerazione.

De Graaf ha scritto "Rimpelingen" nel 2017 dedicato ad un amico violoncellista, un concerto per violoncello e orchestra che è il quarto scritto da De Graaf.

Poi nel 2020 Maya Fridman, una violoncellista “artist in residence” a Utrecht , ha chiesto a De Graaf un nuovo concerto e così nasce  il Concerto no. 5 “The Forest in April".

Secondo le parole dello stesso De Graaff: "La relazione, nel concerto, fra solista e orchestra è la metafora della relazione fra Essere Umano e Natura. Nelle sue parole 'The Forest in April' you can hear how the cellist influences the orchestra and how the orchestra slowly mutates into a monstrosity that collapses under its own weight. The work ends with a 'Requiem', in which the orchestra blows itself up, as it were. Lonely the lamento of the cello floats over the destruction of the orchestra. A deeply emotional moment."

È musica questa che, a mio avviso, emoziona molto ed è carica di significati che colgono appieno la moderna visione del mondo, “Greta based”, dove la Natura torna ad essere il centro dell’attenzione dell’Uomo  perché Vita stessa, e non solo fonte di Vita.

Bellissima la registrazione in formato 24/96... almeno ascoltata con cuffie RAAL....

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Maya Fridman, cello

North Netherlands Symphony Orchestra

Sander Teepen, conductor

 

  • Melius 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Di Jan Peter De Graaff non trovo nessun album su Qobuz

Inviato

Questo album non è una nuova uscita ma merita. Non capita spesso di sentire violìni così vividi, a tratti pungenti, reali.

Da Qobuz

 

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Inviato

Sarà che non mi stanco mai di ascoltare Mozart, sarà che la “falsa semplicità” della sua musica invita a cercare strade nuove e interpretazioni diverse, sarà che queste sinfonie mi mettono sempre di buon umore e quindi mi predispongono bene alla “critica”, fatto sta che ho trovato queste nuove uscite della Tacet davvero belle e meritevoli di essere ascoltate.

Un pò perché la ripresa del suono è molto curata e i microfoni “a valvole” danno un tocco di “dolcezza” alla ripresa audio.

E poi perché l’interpretazione di Nikolic e della sua orchestra olandese riesce ad essere “nuova e classica” allo stesso tempo. Nikolic è stato formato alle migliori scuole di filologia musicale (e l’Olanda ha forse la più grande tradizione in questo campo), ma le sue lettore “storicamente informate” hanno un pizzico di “classicità” che ricorda in qualche maniera Bernstein....

Insomma un bell’ascolto in formato 24/96...

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P.S. Anche se sulla copertina c’è scritto che l’album contiene anche la sinfonia 40.... ecco... non è vero! Dentro questo album digitale ci sono solo la 35 e la 36....

Inviato

I lavori per solo piano di Brahms hanno sempre goduto minor fama e fortuna dei suoi concerti per piano o delle sue sinfonie.

Sono opere problematiche, in tutti i sensi, specie per l’interprete che si trova davanti alle Sonate. Che della Sonata mantengono giusto la forma, ma i contenuti musicali sono così nuovi e “atipici”, che fanno dare ragione a Schoenberg ....e cioè che Brahms era quasi un rivoluzionario, altro che conservatore!

Ricordo che fino agli inizi degli anni ‘90 era anche difficile trovare una qualche registrazione di rilievo delle Sonate (mentre per le Ballate si poteva contare su Michelangeli e Gilels...e ci si poteva anche fermare a queste interpretazioni “eterne”). Del resto dei grandissimi nomi del piano che abbiano registrato estensivamente  i lavori per piano di Brahms mi pare che no, non c’è ne siano... eccetto Rubinstein.

Basta pensare che la Triade d’Oro degli ultimi 30 anni, Pollini-Argerich-Zimerman non ha mai toccato, su “disco almeno”, una sonata di Brahms. Mi si corregga se sbaglio...

Negli ultimi anni c’è stata invece una vera e propria riscoperta delle Sonate di Brahms e con grandi interpretazioni da parte di giovani solisti.

Dopo aver segnalato Adam Laloum, vi segnalo ora il giovane Kantorow junior, uno dei pianisti più interessanti, completi, intelligenti, delle generazioni “giovani”.

Una interpretazione la sua, meditativa, con largo uso del pedale, largo ma intelligente....

E la tecnica di registrazione è semplicemente straordinaria... ho il pianoforte grancoda in salotto! 

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  • Melius 1
Inviato

Vi segnalo, appena uscita, questa rimasterizzazione in formato 24/192 della mitica registrazione dell’Ottava sinfonia di Mahler fatta nel 1964 da Abravanel.

Le “forze a disposizione”, cioè orchestra, solisti e coro, sembrano non di “prima grandezza”.... ma il risultato finale è invece notevolissimo.

Forse grazie anche al fatto che Abravanel aveva ascoltato questa sinfonia nei suoi anni giovanili, a Berlino, e ne era rimasto così colpito da essere il motivo della sua scelta di diventare direttore d’orchestra.

Forse perché l’Ottava è una sinfonia atipica, non sempre amata anche dai “mahleriani” più ferventi (per dire, Abbado ne ha registrata una bella versione con i Berliner... ma poi ha cancellato a Lucerna proprio l’ottava che era la sinfonia mancante per il ciclo integrale con la sua orchestra Luzern Festival...e Ivan Fischer ha dichiarato che nel suo ciclo mahleriano mancherà proprio l’Ottava per sua scelta di non dirigerla...), ma che qui sembra essere la sinfonia di Mahler più amata, e quindi capita, dal direttore nato in un isola Greca e poi approdato in USA, Abravanel appunto.

È questa versione merita un ascolto...anche grazie alla qualità delle riprese audio......la piccola casa discografica Vanguard sarebbe diventata poi nota fra gli amanti del bel suono...chiamati oggi “audiofili”...😉

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