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Melius Club

Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Inviato

@SimoTocca grazie della segnalazione del nuovo disco di Rattle! Confesso che a me Rattle è sempre piaciuto, specie in Mahler. La sua seconda sinfonia è da antologia, ad esempio. Credo che l’accusa di “noiosa piattezza” che spesso gli è stata rivolta derivi, almeno in parte, dalla scarsa qualità delle registrazioni DG coi Berliner, che in quanto a dinamica, in particolare, lasciano davvero a desiderare.

Inviato
3 ore fa, Grancolauro ha scritto:

dalla scarsa qualità delle registrazioni DG coi Berliner,

Ho ascoltato abbastanza spesso Rattle dal vivo… a Londra, a Berlino, a Vienna..a Lucerna anche…

In generale evito di dare giudizi sui musicisti che non ho mai ascoltato dal vivo perché le registrazioni magari sono ingannevoli… in paggio come in meglio (nel secondo caso, cioè meglio in disco, ricordo che moltissimi anni fa andai trepidante al concerto di Gavrilov alla Pergola per gli Amici della Musica… erano i tempi in cui il pianista incideva molto per la EMI, con Muti diversi concerti…e rimasi delusissimo di come suonava dal vivo!).

Rattle dal vivo, è peggio mi sento, in “disco” non mi ha mai emozionato… 

Ha inciso quasi sempre per la EMI a Berlino, registrazioni che non sono “malaccio” a dire il vero come suono (le sinfonie di Brahms per esempio, incise anche come “direct cut” su vinile sono addirittura “perle di tecnica di registrazione”).

In Mahler sì, un direttore sempre di gran livello, specie nella seconda a Birmingham …in qualche maniera il suo grande esordio fra i nomi dello star system in fondo..ma appunto mai di mio riferimento.

Questa nona a Monaco invece ha qualcosa di speciale: è come se Rattle, al pari di Rubinstein, con la vecchiaia abbia acquistato quella libertà di avvicinarsi ad un autore che prima, quasi per soggezione forse, non aveva… non so se sono riuscito a spiegarmi..

 

Inviato

E per segnalare musica classica contemporanea, che è più facile da ascoltare e conoscere proprio grazie alla streaming, mi ha molto emozionato questo album dedicato musica per percussioni e orchestra. Schneider ha recentemente composto il concerto Secrets of Trees…. Per due percussionisti e orchestra.

Il percussionista dedicatorio suona, sulla sinistra, percussioni tutte in legno…di ogni specie e misura.

L’altro percussionista suona, sulla destra, percussioni metalliche…dal Gong al triangolo, ecc. ecc…

L’orchestra tedesca è diretta da un giovane appena trentenne, Venzago (figlio d’arte? Figlio del direttore Mario, dico…boh?).

La musica è piacevolissima ed è un omaggio agli alberi della foresta… il suono che esce da questo album è così ben registrato che davvero è un piacere grande da ascoltare… occhio, mette alla prova i vostri impianti! 😉

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Inviato

Uno dei motivi per cui sostengo che sono le discussioni come questa nostra che andrebbero “appuntate” in bacheca è quello legato al fatto che lo streaming sta sostituendo in maniera irreversibile il supporto fisico ….ma lo streaming è anche un Mare Magnum in cui ci si “perde in un attimo” senza una bussola in mano…

Essere “bussola” vuol dire anche segnalare capolavori che escono in formato HiRes ed “escono” in assoluta sordina…alla zitta….. 

Eppure sono capisaldi fondamentali di una discografia di ogni appassionato degno di questo nome.

È il caso di questo enorme cofanetto dedicato a Claudio Arrau, uno dei massimi pianisti del novecento.

LA Warner, alla zitta appunto, ha rimasterizzato tutte le registrazioni EMI di Arrau in formato HiRes 24/192 e le ha riunite in questo megacofanetto appena uscito due giorni fa, senza nessuna pubblicità!

Nella mia veste di grande appassionato e di possessore di millanta CD mi faccio volentieri “pontiere” fra il vecchio (CD e LP) e il nuovo (streaming in HiRes) e lo faccio conoscendo bene molte delle registrazioni contenute in questo cofanetto, sia per avere il vinile sia per avere il CD.

E vi dico che questa qualità audio, così elevata e straordinaria, sarebbe stata impensabile solo qualche anno fa, e oscura completamente quanto sentito finora in CD e in vinile.

Che poi quanto dovrebbe costare un cofanetto così, che dura una “quarantina di CD” se pubblicato in vinile? Qualche centinaio di euro? Ebbene, stamani lo sto ascoltando al prezzo di mezza tazzina di caffè espresso…

Il cofanetto Warner è prezioso per i fan di Arrau, perché contiene tutte, ma proprio tutte, le registrazioni EMI, a partire dal 1921! 1921! Diverse delle quali inedite! O almeno non più disponibili su disco o in CD da decenni!

Ma ovviamente per questioni “tecniche”, cioè di bellezza all’ascolto su un buon impianto, sono le registrazioni Stereo dal 1954 in poi, che brillano per questa nuova veste audio, HiRes 24/192.

E qui davvero ci si perde, anche da esperti…

E allora in breve consiglio di iniziare ad ascoltare dalla fine, cioè i due concerti di Brahms registrati a Londra con la Philharmonia diretta da Giulini, negli anni ‘60.

Due registrazioni mitiche e, da sempre di riferimento assoluto, ma che adesso finalmente brillano anche all’ascolto come di qualità audio eccezionale, grazie a questa nuova veste HD.

Qualcuno si lamenterà del fatto che non abbia detto una parola, o quasi, sulla qualità artistica di queste registrazioni: ma come potevo dilungarmi oltre e descrivere anche solo uno degli album qui contenuti, album per ciascuno dei quali sono già stati scritti fiumi di parole da parte di critici eminenti nel corso di un secolo..? Non potevo, ovvio!

Ma posso solo segnalarvi, se andate a ritroso come i gamberi nell’ascolto, anche di soffermarvi sui concerti di Beethoven per pianoforte e orchestra… che di così belli, come qualità artistica ne trovate pochi altri!

Insomma… e brava Warner! Ma un segnalibro, un piccolo asterisco, un Memoradum, per segnalare una uscita/evento su Qobuz, Tidal e HRA, come questa non si poteva mettere??

E va bene, adesso ce l’ho messo io!

Cinque stelle…. e Lode!

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  • Melius 2
Inviato

Hans Rott, chi era costui? La stessa domanda che si pone Don Abbondio sull’a lui sconosciuto Carneade, me la sono posta io quando ho adocchiato questa nuova uscita della DG. Un album dedicato a questo Rott che vedeva uno dei miei direttori emergenti preferiti, Hrusa, sul podio di una veneranda orchestra tedesca quale i Bamberger.

Ho iniziato ad ascoltare con una certa curiosità il primo movimento della sinfonia di Rott e ho “sgranato gli occhi”: ma questa sinfonia è il collegamento che cercavo da anni fra la musica di Bruckner e quella di Mahler!! 
Continuando ad ascoltare sono andato a leggere on line Wikipedia e ho iniziato a capire molte cose…

Hans Rott ebbe una breve vita, mori a 26 anni, piena di disgrazie come quelle che si leggono nelle fiabe tipo “La piccola fiammiferaia” che a noi, pancia-piena e medico-dipendenti, ci sembrano lontane e appunto irreali come nelle favole. Ma nel pieno del 1800 poteva capitare che se rimanevi orfano, potevi morire anche di fame! Ebbene, Rott rimane orfano prestissimo dei genitori ed ecco che, grazie al suo talento musicale straordinario, anche come organista oltre che compositore, fu subito “adottato” da Brucker come suo allievo prediletto. E…combinazione delle combinazioni, Hans Rott frequentando il conservatorio con una borsa di studio divenne il più grande amico….di chi? Ma di Gustav Mahler naturalmente! 
Ed ecco spiegato l’arcano: la musica di Rott stabilisce una specie di connessione fra il sinfonismo giganteggiante di Bruckner e quello ancora più gigante di Mahler!

Questa prima e unica sinfonia di Rott, scritta a vent’anni (venti, amici miei!) è così piena di genio che davvero si “piange” la morte così precoce di questo musicista che avrebbe potuto scrivere opere sublimi. E come mori Hans Rott? Mori di tubercolosi dopo essere stato internato per 4 anni in un manicomio tedesco. Si era presentato a Brahms con la sua sinfonia sperando di ottenere la vittoria ad un concorso di cui l’amburghese era presidente di giuria, ma Brahms bocciò totalmente questa sinfonia. Forse perché qui ci sono evidenti echi di Wagner, echi passati a piene mani da Brucker al suo allievo Rott, e come è noto Brahms era il primo degli anti Wagneriani!

E sembra che proprio questo rifiuto abbia, se non causato, smascherato la psicosi di Rott.

E che sfortuna, quindi, per il giovanissimo compositore prima di tutto, ma poi egoisticamente per tutti noi appassionati di musica!

E quindi..vuoi vedere che … Mahler ha copiato dall’amico Rott? No, questo si esclude semplicemente ascoltando questa sinfonia e la prima di Mahler… tutt’altro tipo di genialità! Ma invece ricorda molto la musica dei Klagende Lieder, quella specie di affresco, di gigantografia…

Insomma: vale la pena di ascoltare quest’album? Assolutamente sì!

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  • Melius 1
Inviato

Continuo le segnalazioni di musica poco nota (poco nota sì, ma bellissima da ascoltare!) o almeno poco eseguita, con questo album dedicato alla musica sacra di Liszt.

È nota la dimensione spirituale dell’ultimo Liszt, addirittura abate!, ma meno noti sono questi suoi lavori per soli, coro e orchestra dedicati ai Santi (la leggenda dedicata Francesco d’Assisi forse è l’unica un po’ più not e più eseguita).

Ecco l’occasione di avvicinarsi a questa musica “celestiale”: la registrazione Resound ApArTe con la Wiener Akademie diretta da solito brillante suo direttore Haselböck è così bella da farsi apprezzare per la bellezza del suono anche da chi non conosce minimamente questa musica.

Un occasione quindi per tutti per avvicinarsi ad un lato meno conosciuto di Liszt nel migliore dei modi.

 

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  • Melius 1
Inviato
Il 18/10/2022 at 22:25, SimoTocca ha scritto:

Hans Rott frequentando il conservatorio con una borsa di studio divenne il più grande amico….di chi? Ma di Gustav Mahler naturalmente! 

 

Gustav Mahler ha scritto di Rott:

un musicista di genio ... che è morto non riconosciuto e nel bisogno alle soglie della sua carriera. … Ciò che la musica ha perso in lui non può essere stimato. Tale è l'altezza a cui si eleva il suo genio nella ... [sua] Sinfonia [in mi maggiore], che ha scritto quando aveva 20 anni e che fa di lui ... il fondatore della Nuova Sinfonia per come la vedo io. A dire il vero, quello che voleva non era esattamente quello che aveva ottenuto. ... Ma so dove mira. In effetti, è così vicino al mio io più profondo che io e lui ci sembriamo due frutti dello stesso albero che la stessa terra ha prodotto e la stessa aria ha nutrito. Avrebbe potuto significare infinitamente molto per me e forse noi due avremmo quasi esaurito il contenuto del nuovo tempo che stava scoppiando per la musica…

 

  • Thanks 1
Inviato

Una buona notizia per i Wagneriani incalliti che ritengono (e sono in buona compagnia) il ciclo dell’Anello di Solti per la Decca “IL” ciclo per eccellenza.

La Decca ha nuovamente rimasterizzato, in formato 24/192, i famosi album, che erano stari fra i primi ad essere messi in formato HiRes ma solo 24/44.

Ascoltato quest’album su un buon impianto si avverte subito di quanto il suono sia migliore rispetto all pur già eccellente versione in 24/44.

Una vera “chicca”…. 
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  • Melius 1
Inviato
3 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Una buona notizia per i Wagneriani incalliti che ritengono (e sono in buona compagnia) il ciclo dell’Anello di Solti per la Decca “IL” ciclo per eccellenza.

L'ho trovato su qobuz. Ma è solo un cd con The great scene. 

Ritieni possa uscire tutto l'anello? 

Inviato

@garmax1 È già programmata l’uscita di tutto il Ring sulle varie piattaforme a breve… di sicuro prima di Natale!

  • Thanks 1
Inviato

@garmax1 A proposito di Wagner….Bella questa “prima assoluta” della Suite sinfonica del Parsifal.

Ancora mancava una “musica senza parole” del Parsifal, nonostante che la musica orchestrale di questa ultima opera di Wagner sia straordinaria per quantità e qualità…

Un Parsifal senza parole composto (proprio nel senso di “mettere insieme” la musica originale, senza modificarne niente ..) dal giovane compositore/direttore Andrew Gourlay.

Bel suono della gloriosa orchestra inglese …ben registrato… cosa si vuole di più?

Appena uscito ieri in streaming…

 

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  • Thanks 2
Inviato
10 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Un Parsifal senza parole composto (proprio nel senso di “mettere insieme” la musica originale, senza modificarne niente ..) dal giovane compositore/direttore Andrew Gourlay

Lo ascolterò grazie, devo dire che non ho apprezzato molto il tentativo di Previn con il ring senza parole (cd telarc). Proverò anche questo 😉

Inviato

Un metro di confronto esiste anche se la performance di Gourley, a mio giudizio, è migliore:

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Inviato

@antoarma Il fatto principale è la “lunghezza” della Suite sinfonica: quella della Chandos dura poco, questa appena uscita dura ben 45 minuti! Una differenza sostanziale che può farmi dire che, in pratica, fino ad ora una vera e propria suite sinfonica del Parsifal non c’era…

 

Inviato

@antoarma Hai ragione …mi riferivo ad altro album, non quello che hai segnalato sopra e che non conoscevo. La versione che esegue Järvi è un arrangiamento del Parsifal scritto dal percussionista di una nota olandese … un arrangiamento che non ha trovato molto favore da parte dei musicologi, tanto che Gourlay è stato spinto a comporre la sua suite.

Ho ascoltato con piacere anche l’album di Järvi che hai segnalato tu… e devo dire che la mano del “vecchio Neeme” è pur sempre la mano di un grande direttore…

Quindi grazie per la segnalazione!

Bene, avremo quindi da ascoltare ben due nelle versioni dell’ultimo capolavoro di Wagner …! Meglio! 

Inviato

E a proposito di “vecchi” e gloriosi direttori… gli ascolti di oggi sono dedicati al maestro Barenboim… dopo il suo annuncio del ritiro dalle scene per una malattia degenerativa neurologica…

Sono contento di aver visto da relativamente poco tempo Barenboim al pianoforte nel terzo concerto di Beethoven diretto da Mehta… ma confesso che ho sempre più apprezzato Barenboim come direttore che come pianista. Un signor pianista, per carità, ad avercene! Forse l’unico ad aver registrato tre integrali delle sonate di Beethoven…e poi..praticamente tutto, o quasi, il repertorio per pianoforte!

Ma come direttore… ecco che esprime ancor più la sua grandezza di musicista. In Wagner certo! Ma anche in diversi altri autori… 

Ecco che oggi su Qobuz è uscito il cofanetto delle quattro sinfonie di Schumann registrate con la sua orchestra di Berlino.

Sono registrazioni molto belle, molto meditate… ma non senili! Sono anzi interpretazioni piene di slanci giovanili …

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Inviato

E sempre lo scorso venerdì è uscito, o meglio è stato reso di nuovo disponibile in HiRes, il cofanetto dedicato alle quattro sinfonie di Brahms…

Era apparso su Qobuz per qualche settimana ..poi era diventato disponibile solo come formato 16/44.

Adesso è di nuovo ascoltabile in formato HiRes e questo fatto merita attenzione perché la qualità audio delle registrazioni è alta! È quella artistica…ancor più alta!

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