Aless Inviato 27 Dicembre 2022 Inviato 27 Dicembre 2022 39 minuti fa, SimoTocca ha scritto: Del resto per la musica di Strauss i grandi nomi del podio si contano sulle dita di una sola mano… Böhm, Karajan, Reiner… Kempe e Solti
SimoTocca Inviato 27 Dicembre 2022 Autore Inviato 27 Dicembre 2022 1 ora fa, Aless ha scritto: Kempe e Solti Due nomi certamente ragguardevoli… ma il valore artistico delle loro interpretazioni è separato da una distanza siderale rispetto a quello di Karajan, Reiner e Böhm… tanto che si dovrebbe scomodare Einstein e la sua Teoria della Relatività…solo per intravederli all’orizzonte!😉 A parte gli scherzi e le iperboli, ci sono anche motivi biografici che spiegano tutto questo. Karl Böhm è stato confidente e amico e giovane direttore di fiducia di Strauss. Di Karajan è noto quanto il compositore avesse apprezzato le sue direzioni, anche quelle dei primi anni a Ulma ed é proprio interpretando Strauss che Karajan aveva iniziato a “spodestare” Fürtwangler nelle simpatie della nomenclatura nazista di quel tempo… Di Reiner a dire il vero non ci sono note autobiografiche certe, di amicizia diretta con Strauss, anche perché il direttore di famiglia ebrea espatriò abbastanza presto negli USA nel 1922 (ci aveva visto “lungo”… altri non ebbero la sua preveggenza…). Ma fin dai suoi primi anni di studi musicali, oltre ad apprezzare enormemente la musica del suo maestro Bela Bartòk, ci sono diverse note degli amici musicisti e dei colleghi di Reiner che sembrano sottolineare la particolare affinità del giovane musicista/direttore con la musica di Strauss. Del resto la carriera di Reiner in Europa, prima direttore dell’Opera di Budapest, poi di quella di Dresda, rendono assai probabile una conoscenza diretta di Richard Strauss, specie a Dresda. Del resto se non a Dresda è facile che Reiner abbia conosciuto personalmente Strauss quando era direttore ospite ad Amburgo, a Berlino e a Vienna. Del resto, solo di album in stereofonia dedicati a Strauss da parte di Reiner se ne contano non meno di 11 (tralasciando quelli mono con le sue prime due orchestre americane, quella di Cincinnati e quella di Pittsburg. Il cofanetto di CD dedicati a Strauss di Reiner in verità conteneva anche la registrazione che ho segnalato stamani, ma era l’unico CD degli 11 che non avevo… un po’ troppe copie per accattarmelo al tempo della sua uscita…
Aless Inviato 27 Dicembre 2022 Inviato 27 Dicembre 2022 anche Solti aveva un forte legame con Strauss, tanto da dirigere il concerto dei Wiener in onore del suo 85° compleanno. La discografia è pressoché completa, compresa l’integrale delle sue opere
SimoTocca Inviato 27 Dicembre 2022 Autore Inviato 27 Dicembre 2022 @Aless Ho una simpatia per Solti, che ho avuto anche l’onore di conoscere personalmente (aveva una casa nella pineta di Roccamare, a Castiglione, bassa Toscana… proprio dall’altra parte della strada della casa che i miei prendevano in affitto…). Un grande direttore, senza dubbio, con interpretazioni indimenticabili della musica di Bartòk, certo, di Wagner (si parlava poco sopra della Tetralogia, è in qualche maniera la sua quella di riferimento..), di Beethoven, di Mozart, di Bruckner e di Mahler. Un musicista onnivoro, che ha inciso tutto… e ha vinto più premi Grammy di chiunque altro… Ma a mio avviso, così come ad avviso di molti critici musicali famosi, il suo Strauss non ha la stessa potenza evocativa, lo stesso virtuosismo orchestrale rispetto alle esecuzioni nelle mani sante di Karajan… Anche Kempe ha una discografia sterminata … sua una bellissima integrale per la EMI Warner…ma anche Kempe in genere non è il primo riferimento dei critici… Poi … ecco, va bene, sono abbastanza d’accordo, ma col distinguo fatto all’inzio…
SimoTocca Inviato 5 Gennaio 2023 Autore Inviato 5 Gennaio 2023 Quando leggo la lunga lista di discussioni sul vinile (le uniche, peraltro “appuntate” vertono ovviamente sul disco nero) mi viene un pizzico di malinconia…. Intendiamoci: non perché non sia legittimo ricercare “il proprio suono” e ascoltare gli album che amiamo nella maniera che più ci piace… ci mancherebbe altro! La malinconia viene perché quelle discussioni, immancabilmente, hanno la testa (e il cuore?) rivolta al passato… si parla di ristampe, di edizioni in AAA (analogico nativo fin dal master) e compagnia cantando. Insomma tutto riguarda musica composta ed eseguita in decenni e decenni già trascorsi….ed è questo che mi mette un po’ di malinconia e che non mi fa stare tranquillissimo per il futuro… Perchè quando anche chi ha cultura diviene conservatore… il futuro è già segnato! Ecco che per fortuna il mio antidoto di chiama streaming… perché mi consente di scoprire musica nuova, musica classica (e non) appena composta, appena eseguita, appena registrata! E non su YouTube, ma con la massima qualità audio, quella pensata dal compositore e dagli esecutori…. Perchè onestamente, con i tempi che corrono, chi spenderebbe venti/venticinque euro “al buio” acquistando un album di musica classica contemporanea come questo qui del giovane Francisco Coll, per i tipi della Pentatone? Sì, lo so, in questo caso ci sono anche “grandi nomi” coinvolti, come la violinista Kopatchinskaja e Gimeno con la sua formidabile orchestra… ma…ma chi si fiderebbe a “scatola chiusa”? Nessuno… e sarebbe un peccato! Perché il concerto per violino e orchestra, nella sua modernità, ha una bellezza abbagliante… è comunque Musica Nuova! P.S. Chissà se anche la filologia musicale, quella dei vari Deller, Harnoncourt, Leonhardt e compagnia fosse nata adesso…. ecco chissà mi chiedevo se troverebbe lo stesso terreno culturale fertile per accogliere tesi rivoluzionarie, nuove modalità storiche di approccio alla musica ipertradizionalista di Bach… chissà!
aggelos Inviato 5 Gennaio 2023 Inviato 5 Gennaio 2023 11 ore fa, SimoTocca ha scritto: Quando leggo la lunga lista di discussioni sul vinile (le uniche, peraltro “appuntate” vertono ovviamente sul disco nero) mi viene un pizzico di malinconia…. Intendiamoci: non perché non sia legittimo ricercare “il proprio suono” e ascoltare gli album che amiamo nella maniera che più ci piace… ci mancherebbe altro! La malinconia viene perché quelle discussioni, immancabilmente, hanno la testa (e il cuore?) rivolta al passato… si parla di ristampe, di edizioni in AAA (analogico nativo fin dal master) e compagnia cantando. Insomma tutto riguarda musica composta ed eseguita in decenni e decenni già trascorsi….ed è questo che mi mette un po’ di malinconia e che non mi fa stare tranquillissimo per il futuro… Perchè quando anche chi ha cultura diviene conservatore… il futuro è già segnato! onestamente, poco condivisibile e fuori luogo. Valutazione che mostra quanto tu sia superficiale nell'associare chi ama il vinile ai conservatori (come se fosse esecrabile). Che sciocchezza è mai questa!
analogico_09 Inviato 5 Gennaio 2023 Inviato 5 Gennaio 2023 @SimoTocca@aggelos (ti si relegge con piacere) Fate i bravi fratelli... Diciamo che potrei capire la perplessità di Simone, nel senso che se non ci fosse il grande polmone dello streaming che offre la possibilità di raggiungere facilmente, senza dover acquistare disci, cd o vinili, più o meno costosi, ogni tipo di musiche nuove, tra cui quelle considerate "difficili" o sconosciute (e pertanto "ma chi ti conosce...), si creerebbe un sommerso ancora più profondo di nuove creazioni musicali meno frequentate, o frequentate da nicchie di ascoltatori; non si avrebbe la stessa possibilità di incrociare con altrettanta facilità dello streaming e a costo zero (abbonamento a parte) nuove creazioni musicali di grande interesse. Questo fa si che si tenda a ripercorrere le vie musicali già note e collaudate, come concausa di una certa tendenza ad andare sul sicuro con opere straconosciute alle quali si cerca di dare una parvenza di nuovo con le ripetute, sequenziali rimasterizzazione, remix e compagnia bella. Ci sarebbe tuttavia anche da dire che, a mio modesto avviso, un po' in tutti i generi, di roba musicale veramente "nuova", innovativa, ne gira davvero poca e quel poco rappresenta l'eccezione. Pertanto senza per questo vole fare i "conservatori", ci si ritrova un po' sfiduciati nei confronti di un "convento" abbastanza avaro che passa poche cose per le quali strapparsi i capelli.., dove lo streaming in questo caso può fare ma fino a un certo punto, sempre rispetto al nuovo musicale che avanza. .
SimoTocca Inviato 5 Gennaio 2023 Autore Inviato 5 Gennaio 2023 @aggelos Mi sembra di aver articolato il mio ragionamento in maniera abbastanza sintetica ma completa, prova a rileggere! Se sei convinto del contrario, visto che contano i fatti, quelli concreti, fammi una cortesia: quando vedi la segnalazione di un album di “musica nuova”, qui si parlava di classica appena composta e registrata, album che sia appena uscito e quindi segnalato nelle discussioni sul vinile, mandami pure un link! Così magari saranno i fatti a darmi torto… e sarei felice di ammettere di essere in torto, giuro! Però, ecco… la mia era una considerazione generale, senza voler essere polemica, solo generale…
SimoTocca Inviato 5 Gennaio 2023 Autore Inviato 5 Gennaio 2023 2 minuti fa, analogico_09 ha scritto: Ci sarebbe tuttavia anche da dire che, a mio modesto avviso, un po' in tutti i generi, di roba musicale veramente "nuova", innovativa, ne gira davvero poca e quel poco rappresenta l'eccezione Ovviamente siamo d’accordo anche su questo punto. Penso tu abbia colto il cuore di quanto volevo dire, che forse peraltro ho detto in modo maldestro. La mia voleva essere una considerazione generale su quanto poco sia la musica nuova (non gli album, rimasterizzati, rimixati, rimbellocciti, ritoccati o quello che volete…ma sempre i PinkFloyd di 30 anni fa, o i Genesi, o… compagnia cantando!), quanto poco sia segnalata, specie la classica! Semplice … ma non volevo far “scarrozzare” fuori strada questo Thread che è uno dei pochi che assolve a questo compito…. Quindi mi spiace per questa mia “voce dal sen fuggita” e rientro nel cuore della discussione …
analogico_09 Inviato 5 Gennaio 2023 Inviato 5 Gennaio 2023 4 minuti fa, SimoTocca ha scritto: Quindi mi spiace per questa mia “voce dal sen fuggita” e rientro nel cuore della discussione … Vabbè, mica siamo tedeschi.. un po' di pepe condisce meglio la pietanza. Penso che chiarendoci si riesca a centrare un punto di comune accordo tra te e Nunzio. @aggelos
SimoTocca Inviato 6 Gennaio 2023 Autore Inviato 6 Gennaio 2023 13 ore fa, analogico_09 ha scritto: Vabbè, mica siamo tedeschi.. A proposito di tedeschi…. e di Berlino…. di waltzer e di musica “di Capodanno”…. Se per Vienna è Johann Strauss jr la stella indiscussa della musica da ballo e dell’operetta, per Parigi senza dubbio il nome che viene subito in mente è ovviamente Offenbach! Assai meno conosciuto invece la “stella gemella” berlinese di questi compositori, Paul Lincke. Del resto dopo la seconda guerra mondiale tutto quello che ha fatto parte della bella vita berlinese fra inizio del ‘900 e primo dopoguerra, è stato in qualche modo rimosso. Musica brillantissima, quella di Lincke, che ad ascoltarla oggi…ecco…potrebbe costituire da sé medesima il programma di un concerto di Capodanno a Vienna…senza che nessuno si accorga più di tanto delle differenze con la musica degli Strauss! Forse perché in quegli anni il gemellaggio fra Vienna e Berlino era ancora più stretto di quello odierno… Ho ascoltato con piacere questo album CPO appena uscito e tutto dedicato alla brillante musica di Lincke e che per me era un signor “sconosciuto” fino a stamani … e per chi volesse una specie di “antidoto al concerto di Capodanno viennese…eccovi serviti!
SimoTocca Inviato 6 Gennaio 2023 Autore Inviato 6 Gennaio 2023 Così come, per iniziare un po’ in allegria e spensieratezza questo 2023, ecco che ascoltare le prime composizioni dell’adolescente Chopin…. “mette le ali ai piedi”…. come dice la pubblicità di una bevanda energetica… Il genio pianistico spontaneo del giovane Chopin, allora già instradato e coltivato, ma con moltissima libertà, dal suo insegnante di Conservatorio Elsner, si rivela in tutta la sua prodigiosa unicità! Del resto Schumann dopo aver ascoltato la seconda opera di catalogo del giovane Chopin, le variazioni sul tema Lá ci darem la mano dal Don Giovanni di Mozart, scrisse sul suo giornale di Francoforte: Signori, giù il cappello davanti ad un genio!
SimoTocca Inviato 6 Gennaio 2023 Autore Inviato 6 Gennaio 2023 Ed appena uscito stamani, come parte delle nuove uscite del 2023, quest’album per me interessantissimo. Primo perché ogni nuova registrazione di Mario Brunello merita attenzione. Secondo, perché si tratta di alcuni concerti di Bach. Ma come, si dirà, Bach trascritto per violoncello piccolo? Ebbene era pratica stessa di Bach trascrivere i suoi concerti per strumenti diversi, e quindi “niente di male” se in questo caso alcuni concerti diventati famosi come per “violino”, per “oboe”, o “clavicembalo” siano stati adattati per violoncello piccolo, strumento usato occasionalmente da Bach nelle sue cantate come “sostegno” alla voce protagonista…tanto da essere affettuosamente definito “braccio protettivo di Gesù” da John Eliot Gardiner. Insomma… un po’ di musica “nuova” per iniziare bene il “nuovo” anno! 😉 1
SimoTocca Inviato 7 Gennaio 2023 Autore Inviato 7 Gennaio 2023 Avevo memorizzato questo album qui sotto quando avevo cercato una versione in streaming dell’opera Il Prigioniero, di Luigi Dallapiccola, prima di andare a vedere una rappresentazione dal vivo al Maggio Musicale. Sebbene Dallapiccola sia nato in Istria, nel 1904, ha poi vissuto una vita lunga e proficua a Firenze, dove il teatro Comunale ha spesso rappresentato le sue opere orchestrali e liriche come prime esecuzioni. Un autore che scrive musica atonale, influenzato per nascita dalla seconda scuola di Vienna, ma una musica assolutamente non “ostica”, e quindi basta “prepararsi” un minimo, cioè ascoltare almeno due o tre volte una sua composizione, per trovare aspetti anche melodici e reminiscenze più mahleriane che schoenberghiane. Mi sono riproposto di esplorare, in questo 2023, autori e opere, orchestrali o liriche, che non conosco e, pur senza “forzare la mano”, cioè evitare di essere “monotematico” spesso presenterò “musica nuova”, se dopo averla ascoltata la riterrò meritevole di segnalazione. E questo album è certamente meritevole di essere segnalato. Ciascuno dei brani, dalla Partita, ai Dialoghi, alle Three Questions merita ascolto attento perché rimanda a bellezza “mahleriana”… Ma sono le liriche per soprano e orchestra, scritte in origine come Lieder per pianoforte e voce solista, liriche ispirato alle poesie di Antonio Machado ad avermi …rapito! Machado è stato un poeta, così come Lorca, schierato contro le falangi di Franco nella Guerra Civile Spagnola, e le sue parole hanno lasciato traccia profonda anche in Dallapiccola, che riesce a trovare un veste musicale che le esalta. Una bella registrazione Chandos, da ascoltare con un minimo di impegno iniziale, per poi essere ripagati dalla “gioia culturale” della comprensione… dell’ aver capito il brano e quindi..fatto nostro! L’ottimo Gianadrea Noseda ha meritoriamente esplorato molta musica italiana del novecento e l’ha registrata per la Chandos…con l’eccellente orchestra della BBC. Poi certo Noseda ha giustamente fatto carriera prima a Londra con la London Symphony e ora a Washington con la National … un direttore davvero di grande spessore e notevoli possibilità… 2
Aless Inviato 7 Gennaio 2023 Inviato 7 Gennaio 2023 A completamento di quanto descritto sopra, il primo volume, che comprende Le «Variazioni per orchestra», composte da Dallapiccola nel 1954 su invito dell'Orchestra Sinfonica di Louisville e del suo direttore Robert Whitney. Si tratta della versione orchestrale di una serie di undici brevi pezzi pianistici scritti due anni avanti e dedicati alla figlia Annalibera, intitolati appunto «Quaderno musicale di Annalibera». In questo lavoro, che occupa un posto così particolare nel catalogo dallapiccoliano, si perseguiva e realizzava, senz'alcun arcaismo di preconcetti «ritorni», un equivalente contemporaneo dell'intimità poetica del pianismo romantico, quasi dei «fogli d'album» alla maniera di uno Schumann del Novecento, depurati di ogni eccesso sentimentale, appartati in un clima interiore di gelosa, e raffinata, concentrazione espressiva, di tipo spesso aforistico. 1
SimoTocca Inviato 11 Gennaio 2023 Autore Inviato 11 Gennaio 2023 Esordire a venti anni, come prima registrazione discografica, con na sonata di Bartòk e una di Enescu…non è proprio da tutti! Ecco perché questo giovane violinista Tassilo Probst è un nome da tenere d’occhio nei prossimi anni… e anche il pianista Maxim L’ando…certo…. ma il violino di Probst ha un suono magico e bellissimo…che raramente si ascolta.. A capofitto nella Follia… anche il titolo dell’album è azzeccato e atipico… Di certo la più bella sonata di Bartók per violino e pianoforte su disco degli ultimi vent’anni… E poi la premier assoluta della sonata di Achron… Se questi giovani sono i nuovi musicisti classici… ecco… possiamo stare tranquilli! Il futuro della musica è in buone mani., P.S. Molto bella la registrazione Berlin Classics in 24/96 per qualità e ripresa spaziale…. Raramente si ascolta un pianoforte e un violino così belli e così veri…
SimoTocca Inviato 11 Gennaio 2023 Autore Inviato 11 Gennaio 2023 E a proposito di giovani … e di musica poco eseguita…ecco i Quartetti di Mendelssohn in una esecuzione che per me è davvero “di riferimento”. Lo so, lo so…la musica da Camera è un po’ fuori moda…. ma le mode vanno e vengono… E questo quartetto di giovani ha qualità davvero rare… non solo il bel suono di ciascun strumento e la capacità di “suonare insieme”… ma ecco… sembra che i quattro addirittura “respirino” insieme! Il Quartetto Van Kuijk ecco un altro nome da tenere a mente per il 2023…
SimoTocca Inviato 14 Gennaio 2023 Autore Inviato 14 Gennaio 2023 Ne parliamo sempre un po’ poco qui sopra… di musica rinascimentale corale… e comunque di musica sacra o profana di autori del XVI e XVII secolo…. Approfitto di questa nuova uscita per la Decca dell’ensemble corale Stile Antico È la seconda uscita Decca di una Trilogia che vede protagonista proprio questo ensemble, che del resto ha a suo attivo numerose belle registrazioni anche per Harmonia Mundi, registrazioni tutte di musica rinascimentale (perlopiu) - barocca, italiana, francese, tedesca, spagnola e…inglese! In qualche modo infatti questo album commemora anche i 400 anni della morte del compositore inglese William Byrd con la sua musica scritta in maniera “clandestina” per la Messa Cattolica (e non Protestante!) di cui la Messa a quattro voci è l’esempio forse più bello e dimostrativo di tutta la varietà tonale e della potenza evocativa della musica di Byrd. Se poi rimanete colpiti dalla bravura dell’ensemble corale (e gli esperti come @analogico_09 valuteranno meglio di me) vi invito a ricercare i numerosi album di Stile Antico che sono presenti e disponibili, peraltro quasi tutti in altissima qualità audio HiRes (questo in formato 24/192). Buon ascolto… 1
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