giorgiovinyl Inviato 29 Gennaio 2023 Inviato 29 Gennaio 2023 41 minuti fa, SimoTocca ha scritto: Giustissimo Giorgio, Harnoncourt certo… ma anche Hogwood…. Si anche Hogwood con Anthony Halstead al corno se ricordo bene... Domani mi ascolto Antonini in HiRes ma anche su Tidal suona bene e suppongo anche in cd. Un altra incisione stupenda della 31 è un Sacd Linn diretto da Robin Ticciati con una spazialità incredibile, si percepiscono i singoli strumenti...
SimoTocca Inviato 3 Febbraio 2023 Autore Inviato 3 Febbraio 2023 @giorgiovinyl Sì Giorgio, sono perfettamente d’acccordo su Robin Ticciati e sulle registrazioni Linn… Noi “appassionati digitalisti” siamo fortunati in maniera incalcolabile: tutte le registrazioni Linn sono disponibili in HiRes in formato 24/96, compresa questa citata di Haydn! Che poi… in SACD suona bene… e lo dico per avere il SACD e per averlo ascoltato su un Accuphase DP 600 e 700… ma con i nuovi DAC (adesso sto ascoltando in streaming da un Mola Mola Tambaqui) la qualità audio è decisamente superiore …! E senza spendere un centesimo in più dell’abbonamento.. L’interpretazione di Ticciati della sinfonia 31 è ovviamente molto “classica”, mentre quella di Antonini è rivoluzionaria! Che bello poterle ascoltare entrambe e con una qualità audio ….spaziale!
SimoTocca Inviato 3 Febbraio 2023 Autore Inviato 3 Febbraio 2023 Uscito oggi questo album dedicato a Bach…. L’ennesimo? No, in realtà la piccola orchestra barocca olandese, Holland Baroque, fa una cosa interessantissima: prende alcuni brani famosi per organo e li trascrive in proprio per orchestra! E il risultato è ragguardevole: aiuta a capire il modo di concepire la polifonia e le fughe da parte di Bach, un modo che pare essere “universale ed unico” indipendentemente dallo strumento destinatario. Qualità audio strepitosa è impensabile solo fino a 5 o 6 anni fa…. Il digitale ha fatto un salto qualitativo ragguardevole….davvero!
SimoTocca Inviato 4 Febbraio 2023 Autore Inviato 4 Febbraio 2023 Potrebbe essere il disco del mese… o forse anche dell’anno… che pure è solo al suo inizio, il 2023 dico… Ma di certo questo album mozartiano del giovane Maxim Emlyanchev lascia il segno. Prima di tutto le l’impaginazione intelligente: la prima sinfonia scritta dal Mozart fanciullo con l’ultima, la Jupiter. Con una esecuzione della prima, che include anche un clavicembalo, che mai come oggi fa cogliere in nuoce la grandezza “divina” del compositore Mozart. Emelyqnichev è un giovane direttore che è attentissimo alla filologia (sua la più bella registrazione d’opera del 2022, a mio avviso, la Teodora di Haendel…) ma che…ecco riesce ad evitare alcuni eccessi (velocità di esecuzione, per esempio) che invece spesso sono presenti proprio nelle esecuzioni filologiche. L’esecuzione della 41 è invece quasi “classica” per i tempi e per l’equilibrio orchestrale, nonostante la piccola orchestra filologica protagonista. E questa è davvero una sorpresa al primo ascolto: ci si aspetterebbe chissà quale esecuzione “estrosa” e invece sembra di ascoltare Bruno Walter! Ed è un complimento, ovviamente, … ma Walter con la trasparenza che solo un piccolo orchestra riesce a mantenere… Insomma una delle più belle Jupiter mai ascoltate su disco (ora sì, lo so, l’amico @gabelmi dirà che sono super-ottimista nella valutazione …ma accetto volentieri il suo buffetto…). De resto il giovanissimo direttore sta già lavorando anche per la Linn ed ha inciso una Grande di Schubert con la sua nuova orchestra scozzese che è un “gioiello” di modernità. E la sua Eroica di Beethoven è al pari una delle mie tre preferite in assoluto…! E poi..l che pianista raffinato! La sua esecuzione al fortepiano del concerto numero 23 mantiene questo carattere: è filologica, eppure non sembra!! Giuro! A momenti mi è sembrato di ascoltare Pollini con Böhm..! Una allucinazione probabilmente… ma vi invito ad ascoltare quest’album con le vostre orecchie e poi…se mi dite che, no, non è vero, chiamò il 118 per farmi dare un sedativo!😆😆 P.S. Qualità audio superlativa… come la Aparte ci ha ormai abituato da tempo… P.S. 2 Potreste pensare che le foto che allego, a volte in orizzontale e a volte in verticale sono frutto di una mia velleità artistica estrosa… o di quanto alcool ho consumato ai pasti… ma.. no! invece dipende dal fatto che se ascolto in cuffia uso il nuovo Audirvāna che mi fa scattare le foto in orizzontale, mentre quando ascolto con i diffusori (o la cuffia RAAL) ascolto con un Mac Mini che monta la vecchia App Audirvāna … che mi fa scattare le foto solo in verticale..😂😆😂 2
SimoTocca Inviato 4 Febbraio 2023 Autore Inviato 4 Febbraio 2023 Una mia fissazione, fin da ragazzino, è stato il violinista David Oistrakh: posto da sempre in vetta alle mie preferenze personali, ma con un servizio pessimo da parte delle case discografiche, la EMI in particolare, per il suono bruttino dei suoi dischi. Fra le varie note, questa era la prima nei miei personali a Cahiers de Doleances …. Mettere rimedio al brutto suono che usciva dal violino di questo genio, genio e modesto binomio raro, del violino. Qualcosina è stato fatto..alcune registrazioni DG (vecchie vecchie, anche mono) adesso in formato rimasterizzato HiRes suonano discretamente…. E uno dei suoi pochi album Decca, quello dedicato a Hindemith e Bruch, adesso suona molto bene…. Ma prendiamo il concerto per buono di Brahms… e la sua mitica registrazione fatta insieme al vecchio Klemperer con l’orchestra francese: in CD quasi inascoltabile da quanto suona male. Anche qui…qualcosa si sta muovendo…. ed oggi è uscito questa rimasterizzazione fatta una piccola casa discografica… Non male…non male… ancora si può fare meglio ma… non male! Perché poi, qualità audio a parte, una esecuzione così magistrale di Brahms…dove la ritrovate? 😉 Formato 24/96… qualità audio più che discreta… P.S. Magari era brutta la registrazione di partenza… ci sta… è meglio di così non si poteva fare… boh?? Ma Oistrakh e Klemperer insieme in Brahms ….beh, sì… vanno ascoltati!
SimoTocca Inviato 4 Febbraio 2023 Autore Inviato 4 Febbraio 2023 Mentre invece è un concept album, nuovo di zecca, quello dedicato a queste compositrici… Il fatto di essere donna è starò sempre sfavorevole in quasi tutti i settori professionali… e il campo della musica, specie nella direzione d’orchestra e nella composizione (due attività artistiche peraltro così strettamente associate…), ecco..non fa eccezione. Però ..ecco…iniziano a circolare diversi album dedicati a compositrici dell’’800 e del ‘900… e anche contemporanee… di alcuni ne abbiamo parlato (quelli dedicati a Sofia Gubaidulina, per es) di altri no, ma molto belli quelli dedicati alla Price da Nezèt-Seguin e la Philadelphia Orchestra. Questo dal titolo Póetesses sumphoniques è dedicato a quattro compositrici, di cui un in vita la Jolas…ed è musica tutta da ascoltare con attenzione perché bella e…nuova!
aggelos Inviato 5 Febbraio 2023 Inviato 5 Febbraio 2023 questo è un gran disco. specie sulla renana mi sono esaltato a dirigere il terzo e quarto movimento. registrazione di livello, anche se ultimamente di brutte registrazioni ne incontro poche.
SimoTocca Inviato 12 Febbraio 2023 Autore Inviato 12 Febbraio 2023 Confesso che la musica classica degli autori inglesi del ‘900 non mi ha mai entusiasmato… la ascolto, spesso con piacere, ecco..ma raramente trovo che i compositori inglesi mi emozionino come invece altri a loro contemporanei.. Detto questo, fra le poche composizioni inglesi di fine ottocento-inizio novecento che preferisco c’è senz’altro il concerto per violoncello e orchestra di Elgar… anche forse grazie alla bella e nobile interpretazione della giovane Duprè… E in generale, per sopramercato, non amo neppure le trascrizioni… Con queste premesse perché allora segnalare questo nuovo album della Harmonia Mundi? Perché intanto la trascrizione è stata approvata ed addirittura eseguita da Elgar medesimo (sul podio). E perché la viola è da sempre un po’ la cenerentola fra i solisti rispetto al violino o al violoncello… Eppure in questo caso, senza toccare niente dell’orchestrazione originale ma solo “traportando più su di qualche tono” la partitura, ci sono dettagli nuovi, prospettive musicali diverse che si aprono rispetto alla versione originale per violoncello. E poi perché il giovane solista è davvero bravo ed è vincitore del concorso intitolato al violista che proprio trascrisse il concerto di Elgar. E infine perché le assai meno note composizioni di Bloch trovano una “prima registrazione” davvero notevole per qualità. E quando dico qualità intendo quella artistica, certo!, ma qui anche quella audio, in formato 24/192, è semplicemente straordinaria… ascoltare per credere!
SimoTocca Inviato 14 Febbraio 2023 Autore Inviato 14 Febbraio 2023 Sapete bene che ogni tanto colgo l’occasione di un album per segnalare una intera collezione da parte delle piccole etichette discografiche. Piccole etichette che con lo streaming (e il download) hanno solo avuto vantaggi…sarebbe bene ogni tanto ricordarlo….perché fabbricare oggetti fisici, come CD o Vinili e poi rappresentarli e distribuirli ha un certo costo…con alto rischio di oggetti invenduti perché non conosciuti…. Dicevo che segnalo un album …che è poi una impaginazione intelligente di musica barocca a Venezia intorno al 1726 (il perché dell’anno preciso è ben spiegato nel bel libretto che accompagna l’album è che io ho sfogliato con piacere dal mio iPad anche per le bellissime immagini a corredo…). Partendo ovviamente da Vivaldi e da uno dei suoi concerti più belli per legni…. Ma per i “fortunati” che sono abbonati ad un servizio di streaming tipo Qobuz è poi possibile andare a cercarli tutti gli album di questa piccola casa discografica la Ramèe…. Quasi tutti (ma non tutti) dedicati alla musica barocca…spesso a pagine poco conosciute (non solo Bach e Vivaldi, quindi…) e tutti con libretti di accompagnamento bellissimi per iconografia e completi per note storiche ed esecutive. Se poi si aggiunge che la qualità di registrazione, e quindi la qualità audio all’ascolto, è superlativa, spesso in formato HiRes 24/96, direi che il mio invito alla scoperta del catalogo della Ramèe potrebbe tradursi in un piacevolissimo e lungo viaggio musicale ….da fare lentamente (perché gli album non sono proprio una sola manciata…e sopratutto per le cose belle, e buone, vale la pena leggere l’Elogio della Lentezza, la bella novella di Sepulveda…per capire come la lentezza sia a volte un pregio irrinunciabile…e salvavita in ogni senso!). Insomma un ascolto alla settimane di uno di questi bellissimi album può rendere la vita addirittura migliore…perché a volte basta poco…😉😍🌹 1 1
SimoTocca Inviato 19 Febbraio 2023 Autore Inviato 19 Febbraio 2023 Allora… leggete questa mia piccola premessa per favore. Su questa registrazione che segnalo potrei non essere “obbiettivo”, e pur non avendo alcun conflitto di interessi materiale da dichiarare…dichiaro un conflitto di interessi affettivo! Ho visto nascere, ero al primo concerto, da ragazzino 14 enne, l’Orchestra Regionale della Toscana… nei primi anni ‘80. E ho visto questa compagine diventare di una qualità artistica sempre migliore negli anni… Del resto aver avuto direttori artistici e d’orchestra principali come Luciano Berio e Myung Whun Chung potrebbe essere un biglietto da visita degno di orchestre di prestigio dei massimi livelli internazionali… In anni recenti ho avuto il piacere di vedere “nascere” artisticamente Daniele Rustioni e di decretare fin da subito che sarebbe diventato un grande direttore: così è successo, se dopo un paio di anni dal suo esordio all’ORT il buon Rustioni è diventato direttore principale e poi anche artistico del secondo teatro d’opera più importante di Francia e… prevedo ulteriori “progressioni” di carriera a breve! Con queste premesse potrei non essere obbiettivo nel lodare questa registrazione dell’unica etichetta italiana di classica (la Fonè non si occupa solo di classica e non registra opere né grandi orchestre..almeno non spesso..), la Dynamic. Ma ecco, l’interpretazione di Enrico Dindo (altro musicista di grandissima caratura della scuola italiana) al violoncello del concerto di Dvórak è davvero molto convincente per il lirismo del suono e l’immersione nel romanticismo boemo (ma il concerto fu scritto a New York, dopo la nona sinfonia). E Rustioni riesce a far suonare l’ORT in maniera affascinante per personalità di suono e per duttile servizio al solista, con cui instaura una complicità di intenti rara. Sì lo so, del concerto di Dvórak esistono millanta edizioni di riferimento (Rostropovich con Karajan per la DG o con Giulini per la EMI, Fournier con Szell a Berlino per la DG e la tenera Jacqueline Du Prè a Londra o a Chicago per la EMI… basterebbero a colmare ogni “desiderio di assoluto”…) e questa non ha la pretesa di competere per il suddetto Olimpo… ma è davvero bella e personale! E poi degli altri brani di Dvórak per violoncello e orchestra, di cui esistono ben poche alternative discografiche invece, ecco che questa registrazione diventa il mio riferimento. Il suono registrato in formato 24/96 è di buona qualità, addirittura molto buona ascoltato in cuffia… P.S. E poi fatemi dire che fa un certo effetto leggere il lungo libretto in italiano, come prima lingua…non succedeva più nei libretti dei CD DG dai primi anni novanta..! 2
SimoTocca Inviato 22 Febbraio 2023 Autore Inviato 22 Febbraio 2023 Stamani inizio, intanto, con il riascoltare una segnalazione fatta recentemente: il primo concerto di Brahms per pianoforte e orchestra eseguito dal giovane Moog come solista. Più ascolto questo album più mi convinco che ci si trova davanti ad una delle più belle interpretazioni del concerto mai registrate. La “densità” di flusso sonoro del pianoforte è gestita con tale naturalezza, anche nei passaggi più difficili, da farmi rimanere “a bocca aperta”… E la parte orchestrale è così “giusta” per sonorità, vagamente cupe e brunite, così unita alle intenzioni del pianista che davvero un plauso va fatto anche al giovane direttore. Ascoltatelo anche voi, quest’album, se vi capita e ditemi la vostra impressione!
SimoTocca Inviato 22 Febbraio 2023 Autore Inviato 22 Febbraio 2023 E rimanendo intorno a Vienna (sì lo so, Brahms è di Amburgo, ma in fondo è a Vienna che ebbe i suoi tronfi maggiori e le sue apoteosi…) una manciata di anni più tardi… si incontra la Seconda Scuola di Vienna…con Webern che ne è stato uno degli esponenti più importanti. E allora propongo un percorso non banale e forse un po’ impegnativo (ma senza un po’ di impegno personale, nella vita, tutto diventa meno interessante …) con il doppio album del Richter Ensemble, un album che alterna una bellissima interpretazione dell’Arte della Fuga, opus ultima ed estrema di Bach, ai quartetti di Webern. Un ascolto impegnativo ma assolutamente illuminante sull’ evoluzione della scrittura musicale, che in realtà…è evoluta meno di quello che appare! E cioè con i vari Contrappunctus dell’Arte della Fuga Bach pone in realtà le premesse per la Dodecafonia, la nuova scrittura musicale teorizzata a Vienna durante la Belle Epoque! Insomma, questo è un album non solo bellissimo da ascoltare , ma anche “didattico” nel senso più profondo del termine: si impara e si capisce ascoltando l’alternanza fra Bach e Webern tutta la Storia della Musica (fino alla nascita del Jazz…esclusa perché di poco posteriore…). Bellissima anche la qualità audio… P.S. Interessante nell’alternanza anche la differente frequenza di accordatura, barocca e con Diapason più basso in Bach, che da sola cambia non poco il suono degli archi…
SimoTocca Inviato 24 Febbraio 2023 Autore Inviato 24 Febbraio 2023 Non finisco mai di stupirmi delle immense possibilità di conoscere musica nuova a livelli qualitativi eccelsi (mi riferisco non solo alla qualità artistica, ma anche alla qualità audio) che offre lo streaming. Prendo ad esempio la musica di Pärt, un autore che dagli anni ‘90 è diventato molto eseguito e molto registrato, ma che inizialmente non ha suscitato una particolare “assonanza” con i miei gusti musicali. Molto intensa, profonda e religiosa la sua musica, direi addirittura devota, anche nelle composizioni che non sono strettamente religiose. Qualità che però ho sempre trovato essere anche “limiti”, ideali e culturali e musicali. Questo in sintesi il mio giudizio sulla musica di Arvo Pärt fino a quattro o cinque anni fa… La possibilità attuale che mi ha dato lo streaming di ascoltare meglio questo compositore estone mi ha fatto cambiare parecchio questa mia idea, forse un po’ tanto preconcetta è legata ad una conoscenza limitata delle sue opere. E forse legata anche al mio incedere “anagrafico”, per cui negli anni ‘90, da ragazzo, ascoltavo la musica di Pärt al Maggio Musicale eseguita da Gidon Kremer (uno dei primi alfieri della musica del compositore estone) e dicevo: bella, sì, ma ..che noia e che atmosfera tetra! Adesso forse sono in grado di apprezzare anche questi aspetti, meditativi è assai poco esuberanti… Per chi, come me, volesse conoscere meglio la musica di Pärt, direi che non c’è miglior inizio che l’ascolto di questo Lamentate, una composizione per pianoforte e grande orchestra, che esplora la reazione di ogni essere umano davanti al lutto e al dolore. Il pianista Pedro Piquero ha un curriculum invidiabile e capacità tecniche notevoli, così come l’orchestra dell’Estremadura. Insomma…ecco… un ascolto da fare per chi desidera conoscere meglio la musica di Arvo Pärt… 1
SimoTocca Inviato 24 Febbraio 2023 Autore Inviato 24 Febbraio 2023 E poi… ancora un album dedicato alle Sonate e alle Partite di Bach per violino solo?? Ne saranno già usciti una decina, solo negli ultimi due o tre anni… forse più che quelli dedicati alle sinfonie di Beethoven! Ma… non trovo questo affatto ripetitivo! Anzi! Per capolavori come questi di Bach, avere la possibilità di ascoltare “punti di vista” diversi è non solo un vantaggio è un arricchimento culturale, ma anche una possibilità di guardare un oggetto prezioso dà prospettive diverse. Ho ascoltato diverse volte Grimal a Parigi, come direttore e violinista solista del “suo” ensemble Les Dissonances, e ne ho sempre apprezzato l’attenzione filologica allo spartito. E qui poi il violino Stradivari con corde di budello e suonato con archetto barocco originale… ecco, fa apprezzare ancora di più l’Utopia bachiana di queste composizioni per violino solo, quella di far uscire dal violino una Polifonia impossibile per questo strumento,…impossibile o almeno mai concepita fino all’arrivo in scena di Bach! Bellissima la registrazione, in HiRes 24/88 P.S. Il violino della copertina, aperto “a libro” sarà mica lo Stradivari?? Speriamo di no! 😆😆😉🤭 1
Paolo.68 Inviato 24 Febbraio 2023 Inviato 24 Febbraio 2023 @SimoTocca scusa l’ot: hai trovato questi 2 album nelle novitá di Qobuz di oggi? Te lo chiedo perché da un paio di mesi a questa parte il venerdì trovo poche novitá, ad es gli album da te segnalati ho dovuto cercarli manualmente, eppure portano la data di oggi. Sbaglio qualcosa? Eppure fino a dicembre non dovevo cercare le novitá, me le ritrovavo tutte il venerdì nella sezione dedicata.
SimoTocca Inviato 24 Febbraio 2023 Autore Inviato 24 Febbraio 2023 @Paolo.68 Hai ragione… ultimamente non tutte le nuove uscite sono realmente segnalate sulle novità di Qobuz! Non so se è un problema “editoriale” di Qobuz, cioè del personale che si dovrebbe occupare di segnalare le nuove uscite, o se è un problema del personale delle case discografiche che “aggiungono” autonomamente su Qobuz i nuovi album… Io il problema l’ho segnalato a Qobuz…
Paolo.68 Inviato 24 Febbraio 2023 Inviato 24 Febbraio 2023 @SimoTocca bene a sapersi, segnalo anch’io. Repetita iuvant
aggelos Inviato 26 Febbraio 2023 Inviato 26 Febbraio 2023 \ non si tratta proprio di una nuova uscita, anzi tutt'altro, questa è una bellissima rimasterizzazione. Sembra inutile segnalare il livello artistico, l'interpretazione di Kol nidrei è la mia preferita. Come se non bastasse contiene anche una perla poco percorsa, Schelomo di Bloch che, colpevolmente non conoscevo. Superconsigliato
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