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Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Inviato

@Alpine71 Sempre parlando di musica barocca, seppure la più eseguita e conosciuta, vale a dire quella di JS Bach, segnalo un album bellissimo da ascoltare e abbastanza “personale” come impaginazione.

L’album infatti prevede il flauto traverso come protagonista ed inizia proprio con una partita per lo strumento solista…la BWV 1013 che viene usata, divisa nei suoi quattro movimenti, ciascuno posto davanti ad un concerto famoso: il BWV 1044, concerto triplo, poi la seconda Suite, la BWV 1067 e infine introduce il concerto per clavicembalo BWV 1055, salvo chiudere poi l’album con l’ultimo movimento della partita per flauto, rigorosamente eseguita senza clavicembalo come “basso continuo”.

La piccola orchestra si chiama Il Gusto Barocco, e diretta dal clavicembalo da Jörg Halubek, ed utilizza strumenti originali e prassi esecutiva filologica (beh… non ci sarebbe quasi il bisogno di dirlo..ormai, per fortuna, la filologia è stata capita e metabolizzata…😉).

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  • Thanks 1
Inviato

Non ne avesse di meriti allo streaming basterebbe questo: cioè far conoscere musica che raramente uno “oserebbe acquistare” pagando 20 o 30 euro a CD o a disco….per poi accantonare l’oggetto dopo il primo ascolto…a addirittura dopo i primi minuti del primo ascolto…

Invece, per autori poco conosciuti, in streaming si può “osare” e magari rimanere piacevolmente sorpresi…

Come è il mio caso con questo album tutto dedicato alla musica di Schreker….

Il buon Eschembach sta chiudendo la sua carriera dal podio regalando interpretazioni intense di autori poco conosciuti, autori che si collocano tutti fra fine ottocento e inizio novecento…

Schreker è uno di questi autori…ed aiuta a capire bene l’atmosfera musicale viennese e mitteleuropea che si respirava ai tempi di Mahler o giù di lì….

È una specie di “tutto compreso” questo album, che inizia con un interludio dall’opera Die Ferne Klang,  per proseguire con il Waltzer Lente, brano che avevo già ascoltato con piacere ed estremamente orecchiabile e godibile perché si ascoltano molte percussioni diverse e arpa e campanelli vari che si succedono mentre la musica “srotola” un Waltzer viennese a tempo molto lento…

La Sinfonia da Camera era invece a me del tutto sconosciuta e invece a mio avviso merita di essere ascoltata, anche per capire meglio le sinfonie da camera di Schönberg…

E poi brani per soprano e orchestra e cinque lieder orchestrali per basso e orchestra … e poi…poi un trionfo di musica di inizio novecento che davvero meritava di essere conosciuta ed eseguita…

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E quindi onore al merito alla DG che ha impaginato un album cosi particolare e così bello…

Da ascoltare con piacere estremo anche per la qualità audio notevole..

 

 

 

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  • Melius 1
Inviato
Il 12/3/2023 at 11:30, SimoTocca ha scritto:

Un album perfetto anche come registrazione…che attende di essere trasferito in HiRes! Dai Philips/Universal, un piccolo sforzo per questo album capolavoro lo potete fare, no?

Temo di no, a meno di non fare upsamplig. È una "Digital recording". 

 

Inviato

@one4seven È vero, hai ragione… mi ero lasciato ingannare dalla scritta Philips Classics … in genere scrivono Philips Digital Classics…. 
È vero che se digitale sarà proprio una registrazione dei primi anni, quindi in DDD 16/44 o giù di lì…

È pur vero che con registrazioni 16/44, come le Danze Ungheresi di Brahms che Abbado registrò a Vienna metà anni ‘80, la registrazione “ripassata” e rimasterizzata in DSD dalla Esoteric…ecco suona in maniera eccellente, non dico perfetta ma eccellente sì, anche in formato flac PCM 24/176….

provare per credere…

Inviato

@SimoTocca  Il manico che "ripassa" è fondamentale, qualunque sia la fonte. :classic_happy: 

Inviato

@one4seven Certamente d’accordo con te… è anzi il primo e fondamentale elemento che rende buona o meno buona una registrazione indipendentemente dal formato, vinile, CD, SACD, DSD o HiRes che sia…

Approfitto però di questo scambio di idee con te per presentare uno dei recenti file che Fonè ha messo a disposizione in streaming….

Si tratta in questo caso di una registrazione in DDD, del 1986 del grande pianista Nikita Magaloff

 

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Ora come si può vedere in basso a sinistra, proprio l’ultimissimo rigo in piccolo, su HRA questa registrazione è in formato 24/48, appena rimasterizzata in questo formato da Fonè.

Visto che a casa ho molti CD della Fonè , fra cui questo di Magaloff, ho provato a confrontare il CD con il file 24/48 in streaming…

Per fare questo ho usato il lettore SACD DP 600 Accuphase, una volta come giraCD, l’altra come DAC, e quindi su una catena audio identica identica.

Ebbene il suono del file HiRes, ascoltato con una cuffia, la Audeze CRBN, che al momento è il vertice assoluto, IMHO, per la riproduzione del pianoforte…ecco è notevolmente superiore per qualità e naturalezza di suono del grancoda…

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Non è questa la sede adatta, lo abbiamo detto più volte, a parlare di “tecnica”, però nel proporre questo famoso album in versione rimasterizzata mi corre l’obbligo segnalare questo miglioramento…. pur essendo quasi di sicuro la registrazione nativa originaria in formato 16/44!
Si potrebbe chiedere al Sig. Ricci come ha fatto ad ottenere questo bel risultato… e magari applicare lo stesso procedimento alle numerose splendide registrazioni DDD 16/44 degli anni ‘80/‘90… o no?

Accantonata la parte tecnica, rimane da parlare del pianista russo, cresciuto in Finlandia, che è stato un protagonista assoluto delle scene mondiali fra le due guerre e dopo la seconda guerra mondiale…

Un protagonista sui palcoscenici dei più importanti teatri del mondo e pianista di fiducia (oltre che dedicatario) di Rachmaninov, Ravel, Prokofiev e Stravinsky…! Ma su disco relativamente poso conosciuto…sì, diverse registrazioni Philips e Decca, anche ai tempi (anni ‘60) non best sellers ma oggi addirittura semi-sconosciute!

Quindi è importante la collaborazione con la Fonè, perché seppure l’età del pianista non sia più verde, a me pare che la tecnica sia ancora impeccabile e tutta al servizio di interpretazioni molto personali e profondamente fedeli sia alle note sullo spartito che, sopratutto, allo spirito del compositore.

Vorrei un’opinione autorevole anche da @Grancolauro, ma ecco per me Magaloff è un grande della tastiera e in Liszt e Chopin in particolare, ma anche in Schubert, mi convince moltissimo e lo reputo più vicino alla mia sensibilità di Sokolov, tanto per fare un altro grande nome…

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Inviato
Inviato

@one4seven Mi hai preceduto! Ma ieri ho già ascoltato le prime…tre sinfonie per intero! 
Sono rimasto ammaliato dalla bellezza del suono attuale, con questo remaster che ha del tutto attenuato quelle “ultime asprezze” in gamma alta di cui erano rimaste tracce anche nel pur ottimo remaster a 24/96 di pochi anni fa…

Questo cofanetto digitale, a 24/192, ha adesso una qualità audio così elevata che consente di apprezzare davvero, forse per la prima volta (considera che ho anche il cofanetto originale dei vinili degli anni ‘60..), la portata “epocale” di queste interpretazioni di Karajan.

Che… antipatico quanto possa rimanere per il suo essere “personaggio” e per la sua storia personale,  rimane un vero gigante del podio, basta solo questo suo Beethoven o il suo Puccini, più o meno coevo come registrazioni, per farlo rimanere imperituro nella storia dell’interpretazione.

Merita davvero riascoltare con attenzione, in questa nuova veste audio, tutto il ciclo, sinfonia per sinfonia, lentamente e senza fretta…per assaporare la posizione di Karajan che si pone esattamente a metá strada fra la concezione grandiosa, a partire dal suono, di Fürtwrangler, e quella modernissima e in qualche modo filologica, essenziale nel suono e al fulmicotone nella scelta dei tempi, di Toscanini. 
Karajan, da sempre ammiratore di Toscanini, ne mutua (relativamente) la rapidità dei tempi, ma mantiene una cura e una magnificenza del suono tipiche del suo “nemico” Furtwrangler.

Un bellissimo,ascolto, su cui magari ritorneremo in seguito…

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Inviato

@one4seven Allora… io riporto qui sotto quello che c’è scritto nella presentazione su HRA..

Leggi anche se in piccolo..

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Qui su HRA riportano che questo è il ciclo del 1962/63, come testimonia anche il cast vocale.. assai superiore a quelli successivi del 1977 e 1984…

Però ecco… io ho ascoltato la prima sinfonia e il primo tempo della terza, dove l’approccio di Karajan non è cambiato di molto fra gli anni ‘60 e gli anni ‘70.

Quindi potrebbe essere benissimo che abbiano fatto confusione quelli di HRA e abbiano presentato questo cofanetto come la rimasterizzazione ulteriore del ciclo degli anni ‘60

 

Inviato

Di certo il ciclo degli anni ‘70 si differenzia nei tempi sopratutto per la sinfonia 5, 6, 7 e 9, dove peraltro come si diceva, il cast vocale presenta una qualità meno omogenea e acclarata del cast anni ‘60.

Che ci sia differenza nell’audio, come qualità di ascolto, è cosa certa, perché è appunto la prima cosa che mi è balzata all’orecchio.

Adesso non mi rimane che confrontare i tempi di esecuzione è così capire bene se si tratta del primo ciclo DG (il senso di Karajan dopo quello EMI) o il secondo ciclo degli anni ‘70.

Poi ti/vi saprò dire meglio..

Tieni comunque conto che Karajan, negli anni, è sempre rimasto abbastanza uguale a se stesso, non è certo Abbado che ha fatto una evoluzione tale, nei tempi e nell’organico orchestrale, da Vienna a Berlino, che ..ecco..basta ascoltarne 10 secondi per capire se sei a Vienna oppure a Berlino!

Karajan al contrario è rimasto sempre molto omogeneo nelle sue scelte, di tempi e di suono dico…

Comunque sia..ecco..controllo i tempi, ascolto tutto il cofanetto e ti faccio sapere..

Inviato

Peraltro, e qui chiudo, almeno la nona sinfonia del ciclo del 1977 circolava già in formato HiRes, 24/96….con la copertina che riporto più sotto…

 

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Lo dico perché…sono un fan di Karajan fin da bambino! Poi, certo, i miei riferimenti assoluti sono Abbado e Bernstein… ma ecco, Karajan viene proprio subito dopo…

Ecco, vedendo i tempi di esecuzione della nona sinfonia… verrebbe da dire che il cofanetto rimasterizzato in HiRes 24/192, quello appena uscito su HRA, sia proprio il ciclo del 1976/77… anche se loro scrivono che è quello del 1962/63…

 

Inviato

Detto questo, in attesa di ulteriore ascolto beethoveniano che ci chiarisca le idee, ecco che stamani sto ascoltando il bellissimo cofanetto dedicato alla musica di Strauss appena uscito per i tipi della Signum, etichetta inglese che è “estensione” della Philharmonia Orchestra.

E proprio la Philharmonia e Strauss ci collegano a Karajan, in quanto direttore dell’orchestra inglese e sublime (forse inarrivabile) interprete di Strauss.

A capo della famosa orchestra inglese, da poco tempo, è stato eletto questo giovane “capellone” nordico, Santtu Matias Rouvali. Un giovane che sta facendo cose egregie con tutte le orchestre che dirige (l’ho ascoltato dal vivo, proprio come il suo attuale “rivale” del podio, il giovane Klaus Makēla.. e davvero sono due giovani musicisti assolutamente straordinari!).

Mi ha molto convinto sulla musica di Sibelius, ma non era scontato che Santtu potesse dire qualcosa di bello e di originale in Strauss…! Eppure… ecco, Rouvali mi ha convinto completamente, anzi dirò di più: mi ha conquistato! 
in questo cofanetto si ascoltano i cavalli “di battaglia” di Karajan, compreso il poema Also Sprach Zarathustra… e si ascoltano in una veste nuova ma assolutamente coerente, affascinante per il suono che Rouvali ottiene dalla sua Philharmonia.

Un ascolto da fare, anche questo con calma… anche perché sempre ieri, su Qobuz, è uscito l’album dell’altra orchestra concorrente, la London Symphony, che esegue proprio Also Sprach diretta da Roth… un confronto da fare e, appena l’avrò fatto, tornerò qui sopra a parlarne…

Per adesso…cinque stelle, per qualità artistica e per suono,  Rouvali!

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Inviato

Eh sì, sembra proprio cosi! Ho appena ascoltato lo scherzo della nona sinfonia ed è certamente quello del 1977.

Beh, direi meglio cosi! Perché il suono adesso è davvero molto bello e molto godibile…

Peraltro ho sempre pensato che la quinta e la settima del 1977 siano le migliori di Karajan in assoluto, e forse anche la quarta…

Ottimo!

  • Thanks 1
Inviato

Bellissima uscita dedicata a Bach e alla sua penultima opera di catalogo… L’Offerta Musicale, un capolavoro di difficile ascolto a cui però sono legato “affettivamente” perché è starò il mio primo album in vinile di musica barocca acquistato quando ero ancora un bambinello dodicenne.

Mi “ero” preso l’impegno con me stesso di avvicinarmi alla musica di Bach e scelsi quel disco, forse solo perché aveva una bellissima copertina, in rilievo, e che si apriva “a libro”, come erano i primi Telefunken Das Alte Werk…. Eh sì, perché quell’offerta musicale era nientemeno una delle prime registrazioni di Harnoncourt e del suo ensemble Concentus Musicus Wien.

Il suono degli strumenti originali rendeva quell’album tuttavia così affascinante che, nonostante la difficoltà di ascolto…riuscii a “digerirlo” e a farne, di questa musica, il mio abbecedario per la conoscenza futura di tutta la musica, classica certo ma non solo…

Nel coso dei decenni ho quindi collezionato molti album dedicati a L’Offerta Musicale e ho maturato una discreta conoscenza della storia interpretativa di questo capolavoro… la cui esecuzione più moderna e rivoluzionaria rimane proprio quel disco di Harnoncourt degli anni ‘70!
Pur “meno rivoluzionaria ed originale”, questa nuova interpretazione si distingue per equilibrio e attenzione filologica al testo bachiano, con un risultato finale che dal punto di vista artistico è anche superiore, IMHO, ad interpretazioni di musicisti del calibro di Savall e di Suzuki, tanto per fare due esempi di album quasi recenti e recenti.

Bella la registrazione in formato HiRes 24/96 di questa piccola casa discografica Audax (che conosco solo grazie allo streaming… se no… arrivederci Roma…!) 

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Inviato

 Usi a molto piacevole… molto “cinematografica”, ma anche classica e neo romantica…

Non conoscevo Garh Guthman come compositore…. E lo trovo degno di essere ascoltato perché appunto ascolto piacevole per che ama un genere che è un po’ stile “Gershwin”, crossover fra classica e romantica…

Il concerto per arpa e orchestra conquisterà di certo tutti gli appassionati di questo strumento….

La bella registrazione è da “sole” 3 stelle perché gli strumenti solisti (prima arpa, poi tromba nel secondo concerto) sono troppo in primo piano… a mio avviso…ma è un “peccatuccio” che la casa polacca DUX fa abbastanza spesso…

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  • Melius 1
Inviato
43 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Usi a molto piacevole…

Musica molto piacevole… chissà perché è uscito fuori invece Usi…😉😆

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