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Melius Club

Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Inviato
3 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

non vedo l’ora di riascoltare questo album di Szell

 Io ho la quarta su cd diretta da Szell, uno dei primi cd che acquistai:  molto bella !!

Inviato

@Max440 Assolutamente d’accordo! La quarta di Mahler diretta da Szell è una bellissima edizione, messa già da tempo fra i miei album preferiti su Qobuz alla sua uscita (5 anni fa..se ricordo bene..) in formato HiRes.

Szell, anche per terra di nascita comune, la Boemia o giù di lì, condivide profondamente le radici musicali di Mahler e riesce a renderle vive e credibili.

La quarta è un’edizione bellissima infatti, una delle migliori a mio avviso, e registrata anche bene, fatto che la rimasterizzazione in HiRes 24/192 consente di apprezzare.

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E quindi… sì, la segnaliamo qui sopra!

Cosi come, assolutamente notevoli, sono i lieder per orchestra di Mahler, registrati a Londra per la EMI con due voci straordinarie come soprano e baritono… la Schwartzkopf e Fischer-Dieskau… forse il miglior album dei Wunderhorn al momento disponibile…

Bella rimastrizzazione Warner in formato 24/96…

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Inviato

Uscito oggi questo bellissimo album dedicato all’ultima opera di Bach, quella più “misteriosa”, dedicata a nessuno strumento in particolare o ad ensemble strumentale! Pressoché ineseguibile al clavicembalo o al piano, eseguibile (con difficoltà e qualche semplificazione) all’organo, è una specie di “Summa” teorica della Fuga….

L’Arte della Fuga ha trovato, specie negli ultimi 30/40 anni, numerose esecuzioni filologiche con piccoli ensemble strumentali e orchestre (piccole) barocche.

In questo caso è un quintetto d’archi, Les Recrèations, con strumenti però variabili (il violino può diventare viola, ecc..).

Mi pare una esecuzione affascinate perché riesce a “districare” tutte le possibili variazioni della Fuga.

La registrazione, seppure ascoltata su dispositivo portatile, in formato HiRes 24\192, mi pare eccezionale….

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  • Melius 1
  • 2 settimane dopo...
Inviato

Avevo voglia di riascoltare la Quinta di Tchaikovsky diretta da Manfred Honeck, gran direttore ascoltato proprio nella quinta alcuni mesi fa dal vivo.

Poi.. però mi sono imbattuto in questa nuova uscita e.. visto che non conoscevo il giovane direttore ma ne avevo sentito parlare benissimo… non ho resistito e ho fatto click su questo album appena uscito per la Warner.

E… non ho mai smesso di ascoltarlo, fino alla fine, rimanendo fin da subito stupito della classe del direttore, Aziz Shockhakimov, e dal suo modo, personalissimo  ma estremamente rispettoso di affrontare lo spartito di questo capolavoro.

E sono parimenti rimasto stupito dalla qualità del suono dell’orchestra di Strasburgo… e di come la Warner è riuscita a “catturarlo” in questa registrazione (ascoltata in cuffia è superba!)

Perché segnalare la quinta che pure non manca di eccellenti edizioni “su disco”? Perché ho trovato questa esecuzione ai massimi livelli, almeno secondo i miei gusti personali, e superiore alla maggior parte di edizioni pur molto blasonate! 
Ascoltate anche voi.. poi mi dite…

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Inviato

Album uscito già da qualche mese, ma che ascolto solo adesso…dopo aver ascoltato dal vivo questo giovane pianista inglese…

La prima volta che ascoltai Benjamin Grosvenor, all’ORT in un concerto per pianoforte e orchestra, rimasi stupito per le qualità tecniche (assoluta precisione di tocco associata a potenza sonora inusuale), ma anche per le capacità interpretative di approfondimento che non mi aspettavo da un ragazzino.

Negli anni seguenti il ragazzo si è sempre distinto in un repertorio assai ampio, ma in particolare in Chopin e Liszt.

Questo album, con la sonata in Si minore, testimonia la grandezza come interprete di questo giovane, capace di precorrere una via “tutta sua”.

Ho ascoltato dal vivo questo capolavoro di Liszt, la prima volta, eseguito dalle mani d’acciaio di Richter, e l’ho amati entrambi (sonata e interprete…😉).

Come interpreti su disco, oltre a Richter, ho sempre considerato “non plus ultra” un ristretto manipolo di interpreti eccelsi: Argerich, Zimerman, Pollini e… quel “pazzo”  (in senso buono) di Pogorelich!

Ecco…adesso in quel piccolo gruppo di lisztiani DOC ci metto anche Grosvenor.

@Grancolauro probabilmente mi approverà…

Bella registrazione Decca, molto naturale e dinamica…

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Inviato

@SimoTocca  approvo senz'altro :). A me Grosvenor piace: mi piace il suo spiccato senso ritmico (sarebbe un ottimo batterista!) usato come vera e propria chiave interpretativa in molte cose che suona, mi piace la chiarezza cristallina della trama sonora, la capacità di semplificare la cose difficili, e non da ultimo il coraggio. Questo disco conferma tutto questo, direi. Il suono della registrazione è inoltre un po' più "grezzo", diretto, meno "leccatino" rispetto in passato, cosa che io preferisco francamente.

Poi sulla Sonata di Liszt e i suoi innumerevoli interpreti potremmo passare serate intere a discutere davanti a un bicchiere di cognac, cosa che Liszt apprezzerebbe molto per altro.

Oltre ai grandi interpreti che citi (Zimerman su tutti per i miei gusti), come non ricordare anche Arrau, Fleisher, Curzon, Pletnev, Annie Fischer e molti altri. La Sonata di Liszt è per molti pianisti un universo intero in cui perdersi voluttuosamente. Anche Igor Levit, di cui si parlava recentemente, la sta portando in concerto di questi tempi, tu l'hai ascoltato per caso suonarla? Sono curioso.

Un'unica cosa: a me sembra che il disco di Grosvenor sia uscito due anni fa. Ma mi posso sbagliare ovviamente

   

Inviato

@Grancolauro e certo, come non essere d’accordo con te! Clifford Curzon, in particolare, fra i nomi del passato, lo ritengo un pianista semplicemente superlativo. Nella Sonata di Liszt, certo, ma al vertice assoluto che nei due concerti di Brahms, e nel quarto e quinto di Beethoven..e..in molti altri capisaldi della letteratura pianistica (e cameristica! Il suo pianoforte nel Quintetto La Trota di Schubert è stato più volte da me citato, anche qui sopra..come unica vera “alternativa” a Gilels per la DG).

Sì, l’album di Liszt è stato pubblicato quasi due anni fa, ma l’ho trovato (forse perché rimasterizzato) sulle novità del servizio HRA, ma era già presente su Qobuz da almeno 12 mesi..

Però l’ho riascoltato volentieri Grosvenor proprio adesso e quindi l’ho segnalato fra le nuove uscite…anche se non è un’uscita “freschissima”…

Approfitto per segnalare, di nuovo dopo diversi mesi, proprio il Quintetto La Trota, rimasterizzato in HiRes 24/176 è caratterizzato dal famoso “suono Decca” degli anni ‘60…

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  • Melius 1
Inviato

@SimoTocca questo album di Schubert é da tempo uno dei miei riferimenti, per interpretazione e registrazione. Fra l’altro quando lo scoprii su Qobuz non mi ero posto il problema della data di registrazione, lo ascoltavo convinto fosse un album recente, ma quando ho saputo che Curzon era deceduto nel 1982 ho cercato la data di registrazione: 1958/1959! 
Fra l’altro se lo si ascolta guardando l’immagine di copertina, si percepiscono i suoni degli strumenti provenire esattamente dalla posizione dei musicisti in foto.

  • 2 settimane dopo...
Inviato
Il 28/8/2023 at 20:33, SimoTocca ha scritto:

rimanendo fin da subito stupito della classe del direttore, Aziz Shockhakimov, e dal suo modo, personalissimo  ma estremamente rispettoso di affrontare lo spartito di questo capolavoro.

Scusa... però ...sai: mi permetto ...

Buona interpretazione, per carità, ma niente a che vedere con le versioni di Gergiev, Mravinsky (impressionante!) e quella poco nota ma altrettanto valida di Ashkenazy con la Philarmonia Orchestra (bellissimo secondo tempo...).

Davvero un altro mondo, soprattutto Mravinsky: io, onestamente, non consiglierai mai ad un neofita l'ascolto della versione di Shockhakimov: si perderebbe un bel po' di questa magnifica sinfonia... abbiamo decisamente di meglio da ascoltare :classic_wink:

Inviato
Il 29/8/2023 at 21:52, SimoTocca ha scritto:

Ecco…adesso in quel piccolo gruppo di lisztiani DOC ci metto anche Grosvenor.

Assolutamente sì:  grandissimo Grosvenor con la titanica Sonata in si- !!

@Grancolauro : accipicchia... hai dimenticato uno dei miei preferiti:  Lazar Berman ...

Un caro saluto,

Max

Inviato

@SimoTocca Tra i crediti ho trovato Willi Boskovsky,violino…per noi di una certa età “il direttore “ del Concerto di Capodanno ..

Inviato
Il 11/9/2023 at 06:42, Max440 ha scritto:

accipicchia... hai dimenticato uno dei miei preferiti:  Lazar Berman

piace molto anche a me! Di Berman il mio pezzo preferito resta però la sonata n. 8 di Prokofiev. Inarrivabile.

Inviato
32 minuti fa, Grancolauro ha scritto:

Di Berman il mio pezzo preferito resta però la sonata n. 8 di Prokofiev. Inarrivabile.

 Me la ascolterò... Ho ascoltato diverse cose di Berman, tra le quali ricordo con estremo piacere i quadri di Mussorgsky e gli anni di pellegrinaggio di Liszt :classic_love: :classic_love: :classic_love:

Inviato

Come si diceva altre volte, tutte le settimane esce uno o più album del cofanettone dedicato a Klemperer… tutti gli album recentemente rimasterizzati in HiRes 24/192…

E tutte le volte rimango sorpreso dalla qualità artistica stratosferica di ciascuna singola interpretazione della “vecchia quercia”, come veniva soprannominato Klemperer in maniera scherzosa da critici musicali e musicisti..

Beethoven, certo mi era noto a quale livello supremo era arrivato Klemperer, e Mozart anche, poi si diceva Brahms e Schumann… e fin qui che il maestro teutonico fosse un riferimento per questi autori classici era noto.

Ma poi uno ascolta questo album dedicato a Stravinsky e capisce quanto era avanzato anche nella musica moderna la vecchia quercia!

Per ascoltare un Petroushka così bello o una sinfonia in tre movimenti  altrettanto magica nella sacralità dei suoni si può andare, come alternative,  su Boulez o Abbado! E dici poco…

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P.S. Quello che continua a sorprendermi è la qualità del suono di questi album, che pure avevo già ascoltati tutti come CD… una qualità adesso di livello semplicemente superlativo!

P.S. 2 Ma come sono belle queste copertine originali! 

  • Thanks 1
Inviato
13 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Per ascoltare un Petroushka così bello o una sinfonia in tre movimenti  altrettanto magica nella sacralità dei suoni si può andare, come alternative,  su Boulez o Abbado!

…e Ansermet 

Inviato

@Aless Certamente Ansermet, che è starò il direttore di fiducia di Stravinsky e dell’impresario russo dei balletti Djagilev  che aveva scritturato…tutti e due! Ma di Ansermet riparleremo a breve, perché sembra stia per uscire una Ansermet edition rimasterizzata! 😉

 

Inviato

i concerti di Bartòk per pianoforte e orchestra sono sempre stati “un mio pallino”, nel senso: ci ho messo del tempo ad apprezzarli e capirli e sono sempre alla ricerca di nuovi ascolti.

Ma…invero di questi capolavori la discografia, almeno quella di alto livello artistico, è abbastanza scarna.

La DG ha sempre fatto la parte del leone, anzi meglio …della serie “il banco prende tutto”…

Sì perché tutti e tre gli album che sono da sempre i miei riferimenti sono targati DG:

1) la mitica registrazione di Anda sotto la bacchetta di Fricsay (allievo di Bartók)

2) la straordinaria esecuzione di Pollini a Chicago sotto la bacchetta di Abbado

3) la visione unificatrice di Pierre Boulez che registra i tre concerti con tre solisti diversi… e che solisti! Andness, Zimerman e la Grimaud 

Ecco da oggi posso dire che al terzetto si aggiunge questo splendido album appena uscito per i tipi della Pentatone.

Guai ad aspettarsi molto sulla carta dal “dream team”, perché spesso poi l’ascolto risulta deludente…

Ma non è questo il caso perché la direzione di Esa-Pekka Salonen è semplicemente straordinaria: riesce ad assecondare la musica percussiva per pianoforte facendo diventare la sua nuova orchestra, la splendida San Francisco Symphony, una specie di unico “strumentone a percussione”.
Difficile da spiegare a parole, ma …non avevo ancora mai ascoltato questo effetto: è come se Bartòk usasse non solo il piano come strumento a percussione, ma anche tutta l’orchestra che l’acconpagna.
Una direzione d’orchestra geniale, come solo Salonen nel 2023 poteva realizzare (la sua storia come compositore di musica contemporanea e direttore e sponsor dei compositori classici di oggi ..ecco fa dire: buon sangue non mente).

Non meno bella l’interpretazione di Aimard, un altro campione della musica moderna e contemporanea, che sfoggia una tecnica pianistica mozzafiato e una visione personale e modernissima della musica di Bartòk.

Se poi ci si aggiunge che la registrazione Pentatone a 24/192 è una delle più belle, reali, spettacolari registrazioni mia ascoltate  da me… ecco questo album balza in testa alle mie preferenze.

Se vi capita ascoltatelo e…occhio al volume! Ribadisco che la registrazione è di qualità stratosferica! 

Questo a mio avviso potrebbe essere l’album dell’anno nella categoria  “concerti”…

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