Paolo.68 Inviato 30 Ottobre 2023 Inviato 30 Ottobre 2023 @SimoTocca molto originale e piacevole. Qualche consiglio per la versione originale dell’opera ?
analogico_09 Inviato 30 Ottobre 2023 Inviato 30 Ottobre 2023 47 minuti fa, SimoTocca ha scritto: Questa nuova uscita la dedico a Peppe @analogico_09, in quanto esperto di musica classica ma anche di musica jazz.. Grazie Simo, grazie del pensiero della bella recensione di un progetto che si configura intrigasnte ed insolito, lo ascolterò molto volentieri, immagino sia anche in Tidal.
Questo è un messaggio popolare. SimoTocca Inviato 30 Ottobre 2023 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 30 Ottobre 2023 @analogico_09 Sì, dovrebbe esserci anche su Tidal… è un album uscito venerdì scorso… È una orchestra, la Chinekè, che ha una storia particolare ed è interessante leggerla… @Paolo.68 Se si parla di Suite del balletto, i miei suggerimenti sono quelli “classici”: 1) L’album di Rostropovich a Berlino, in cui il mitico violoncellista russo è nelle panni del direttore, con gli archi dei Berliner “in sollucchero” perché deliziati dai suggerimenti del maestro… Un bella registrazione del 1976 rimasterizzata dalla DG in 24/96 2) Leonard Bernstein a New York, anni ‘60: Lenny è stato un grandissimo interprete di Tchaikovsky (la sua Patetica è per me ancora un paradigma assoluto, la sua ultima per la DG dico..). È una interpretazione spumeggiante, danzante addirittura, tempi molto rapidi ma non tirati via, anzi! Ed è bello il suono che la Sony, probabilmente ricorrendo a un miracolo più che con la rimasterizzazione in 24/192, fa uscire dall’orchestra … 3) La versione decadente e “tutta sonorità rotonde” di Karajan con i Wiener Philharmoniker, una registrazione della Decca recentemente rimasterizzata in 24/96 Queste le mie tre versioni preferite della Suite del balletto… da cui rimane fuori quella di Ozawa a Parigi, un pò troppo lenta e meditativa… (e cito Ozawa perché invece sua è la più bella versione integrale del Lago dei Cigni, a Boston..). Altro discorso sarebbe da fare, per il balletto integrale, in cui Gergiev per la Philips ha registrato una versione magnifica (è in qualità 16/44) migliore della sua ultima per l’etichetta del l’orchestra Marijnski. E poi nella la versione del balletto integrale di Neeme Järvi per la Chandos. Ma…forse la mia edizione preferita è quella scintillante di Dudamel con la sua orchestra di Los Angeles… un virtuosismo semplicemente funabolico e danzante di orchestra e direttore.. Qualità audio DG, al top della forma, in 24/96… P.S. Una versione più “spigliata” e libera è quella del Järvi jr. Con la sua orchestra baltica. Taglio diversissimo, rapido e rapinoso, sonorità nordiche… assai diverso dal sole californiano di Dudamel.. ma DA ASCOLTARE! 3
Paolo.68 Inviato 30 Ottobre 2023 Inviato 30 Ottobre 2023 @SimoTocca con calma me li ascolto tutti. Grazie!
SimoTocca Inviato 31 Ottobre 2023 Autore Inviato 31 Ottobre 2023 In questi ultimi mesi ci sono state diverse nuove uscite dedicate alle trascrizioni delle opere per strumento solo dell’incommensurabile J..S. Bach, quasi sempre opere scritte per clavicembalo e trascritte modernamente per orchestra da musicisti contemporanei. Si può giustamente storcere la bocca davanti a queste iniziative: insomma con le mille e più composizioni originali di Bach, c’era proprio bisogno di queste trascrizioni non autografe? La risposta potrebbe essere anche un secco no. Però.. però quando in queste operazioni sono coinvolti fior di musicologici e musicisti famosi per essere ferventi sostenitori di esecuzioni filologiche e storicamente informate, come Trevor Pinnock, la risposta dovrebbe diventare più possibilista ed interlocutoria. Perché in fondo queste trascrizioni ci fanno ascoltare i pensieri di Bach per tastiera da una prospettiva diversa, prospettiva che diventa a volte ammaliante e, sì, straniante come fosse un metaverso… possibilità infinite moltiplicate all’infinito in un gioco di specchi e di rimandi. Ecco perché consiglio di ascoltare sia i due album Linn che vedono coinvolto Trevor Pinnock sia l’album Channel Classics che vede protagonista la favolosa violinista Rachel Podger. Quest’ultimo album è uscito venerdì scorso e reinventa le variazioni Goldberg per violino solista e piccola orchestra barocca. Registrazione magistrale in HiRes 24/192, piena di colori e sonorità brillanti e reali. Del resto non è da meno la Linn, che ha magnificamente immortalato Trevor Pinnock e la sua piccola orchestra alle prese con le partite (la BWV 825 quella che sto ascoltando) per tastiera… Suoni ricchi, opulenti, dei legni e degli archi….in HiRes 24/96…
giorgiocana82 Inviato 1 Novembre 2023 Inviato 1 Novembre 2023 @SimoTocca bellissima segnalazione, grazie 🏆 segnalo della Chineke! Anche Finlandia di Sibelius e della Sinfonia dal nuovo mondo di Dvorak, in questi casi più tradizionali. 1
aggelos Inviato 1 Novembre 2023 Inviato 1 Novembre 2023 Il 31/10/2023 at 12:37, SimoTocca ha scritto: Ecco perché consiglio di ascoltare sia i due album Linn che vedono coinvolto Trevor Pinnock sia l’album Channel Classics che vede protagonista la favolosa violinista Rachel Podge Mi hai levato le parole dalla tastiera:-) in particolare l'album della Podger lo trovo bellissimo!! ascoltato molte e molte volte...
aggelos Inviato 1 Novembre 2023 Inviato 1 Novembre 2023 in altro thd sono stato un po frettoloso sul giudizio di questo album della Hewitt che stimo assai. Dopo alcuni ascolti ho cambiato idea, anche la registrazione è di buon livello. 1
SimoTocca Inviato 2 Novembre 2023 Autore Inviato 2 Novembre 2023 @aggelos Ecco, la Hewitt è una pianista che conosco poco! Perché l’ho ascoltata dal vivo solo una volta (finora) e in quell’occasione non “mi lasciò a bocca aperta”. È da dire, a sua discolpa che avevo ascoltato pochi giorni prima Martha Argerich nel primo concerto di Shostakovich, e il virtuosismo di Martha è sempre così “sfavillante” da fare ombra, poi, a tutti gli altri salvo rarissime eccezioni (che al tempo comprendevano solo Pollini e Zimerman, in primis, e poi Sokolov e davvero pochi altri..). Anche il buon András Schiff, che allora ascoltavo moltissimo perché abitava a Firenze, che pure nello stesso repertorio della Hewitt (Bach e Mozart) era un grande, a sentirlo dal vivo faceva “meno effetto”, dopo aver ascoltato la Argerich… Quindi colgo volentieri la splendida occasione data dal catalogo Hyperiòn che si sta rendendo piano piano interamente disponibile sui siti di Streamng.. Grazie per la segnalazione..
SimoTocca Inviato 2 Novembre 2023 Autore Inviato 2 Novembre 2023 Approfitto di essere tornato su questa discussione, a proposito dei catalogo disponibile in streaming, per segnalare le nuove uscite della San Francisco Symphony, con la sua etichetta SFS, che in passato ha prodotto millanta splendide registrazioni con Tilson-Thomas sul podio (chi non le conosce si perde veri tesori audiofili e artistici… quindi cercatevele e ascoltatele!). Adesso il direttore principale è diventato Esa-Pekka Salonen (si vede gli piace il caldo della West Coast, dopo la sua lunga tenuta a Los Angeles) e l’etichetta sta rendendo disponibili già diverse registrazioni. Per adesso musica moderna e contemporanea, come quella di Stravinsky già segnalata qui sopra. Adesso sono disponibili anche diversi “Mini-album” (EP, come si dice in gergo) dedicati a Ligeti.. P.S. Ma perché le case discografiche “in proprio” delle orchestre hanno tutte queste copertine che davvero “non sanno di nulla”? Ad iniziare dalla London Symphony a finire a quella del Mariinskj, dai Berliner ai Wiener… davvero non si capisce chi decida le immagini di copertina e chi le autorizzi.. Mah?? Un peccato, specialmente quando la musica è bella e ben registrata …
Paolo.68 Inviato 2 Novembre 2023 Inviato 2 Novembre 2023 Segnalo questa rimasterizzazione uscita ieri. La differenza con il file non hi res é abbastanza evidente. Nel cast Nicolai Ghiaurov e Mirella Freni, all’epoca non ancora sposati. Dirige Klemperer… 1
SimoTocca Inviato 2 Novembre 2023 Autore Inviato 2 Novembre 2023 Grazie! Che meraviglia! Mi era sfuggito! In genere aggiungono le novità il venerdì su Qobuz… si vede che adesso le mettono (di nascosto poi!! che spreconi!) anche gli altri giorni! È pur vero che è appena uscito il cofanetto fisico, sempre rimasterizzato per l’anniversario, dei CD dedicati alle opere e alla musica corale, quindi mi aspettavo queste nuove pubblicazioni in HiRes. Aspetto con una certa impazienza la Missa Solemnis, perché come l’ha registrata Klemperer… nessuno altro mai! Poi, certo, nella nuova veste anche i Das Lied Von Der Erde (che erano però già disponibili in eccellente formato audio 24/96 nel cofanetto dedicato alla Ludwig) di Mahler… Ma anche questo Don Giovanni, che avevo ascoltato solo una volta dal cofanetto dei CD acquistati qualche anno fa e che mi aveva molto impressionato per la qualità delle voci… e a leggerne i nomi adesso… beh ..mi assale una certa commozione, tale è la grandezza assoluta del cast… Ghiaurov ha la voce del seduttore personificata, Berry sarà un Leporello giocoso, la Ludwig una donna Elvira possente e innamorata…e per Zerlina, chi meglio di Mirella Freni? O di Montarsolo per Masetto? Questo Don Giovanni mi fa già sognare sulla carta. lo riascolterò a breve con cura e vediamo se questa volta, con la qualità audio accresciuta, mi farà anche commuovere! Grazie della segnalazione! 1
SimoTocca Inviato 4 Novembre 2023 Autore Inviato 4 Novembre 2023 Maxim Emelyanyxhev… era un nome che avevo segnalato tempo fa fra le “stelline emergenti” nel panorama della musica classica. Il giovanissimo direttore (nonché pianista talentuoso) mi aveva “fulminato” con una Eroica di Beethoven al fulmicotone, roba da far invidia a Toscanini. Una interpretazione la sua che pongo ai vertici delle mie preferenze ancora oggi, e basterebbe questo per “drizzare le antenne”. Il ragazzo (che è ancora parecchio giovane) ha già fatto molta strada e adesso registra anche per la Linn con la sua nuova orchestra Scozzese, oltre che la Apartè con la splendida piccola orchestra Il Pomodoro. Avevo segnalato quanto era bella la sua interpretazione della 41….e adesso vi segnalo quanto è bella l’interpretazione della 40! I due capolavori supremi trovano in Emelyanychev un musicista di assoluto riferimento, che applica i criteri filologici ma con una modernità e attualità sorprendenti, oltre a mantenere una classe del suono, morbido e rotondo, un aplomb da far invidia al vecchio Karl Böhm! Pensate che io sia eccessivo? Non vi resta che ascoltare l’album segnalato.. ….e vedrete…. che poi vorrete ascoltare anche l’album con la 41! Del resto la qualità audio è assolutamente straordinaria…
SimoTocca Inviato 4 Novembre 2023 Autore Inviato 4 Novembre 2023 E visto che siamo a parlare del direttore russo trentenne che sta diventando una star, insieme a Mozart per la APARTÈ, ieri in contemporanea è uscito il suo album Linn dedicato a Mendelssohn, la Scozzese e l’Italiana. Era dai tempi di Claudio Abbado a Londra che non sentivo una interpretazione così libera e spigliata, nondimeno profonda, della Scozzese di Mendelssohn. Si sente che Emelyanychev è uno dei pochi direttori che oggi si trova bene sia nella sinfonica che nell’opera. Roba che dopo I miti del podio del novecento (Bernstein, Karajan, Abbado) sembra poco attuale… Eppure in generale si sente subito quando un direttore è abituato a dirigere anche i cantanti dal golfo mistico, e quando non è abituato “al canto” umano ma solo “ai violìni”.. non so voi, ma io lo sento subito! La sua registrazione dell’opera Aggrippina di Händel lo testimonia, che è un grande anche nell’opera, tanto da essere pluripremiato per questo album dalla riviste specializzate. Perché in questo Mendelssohn si sente bene che “il ragazzo” fa cantare i legni come fossero voci umane, con pause che sottolineano il senso del respiro, proprio come fossero cantanti. E i dettagli nascosti della partitura vengono fuori che è un piacere… Insomma un giovane direttore che sta già facendo meraviglie… tenetelo d’occhio…anzi.. d’orecchio! Registrazione Linn in HiRes 24/192….
Titian Inviato 4 Novembre 2023 Inviato 4 Novembre 2023 Il 14/7/2023 at 15:06, SimoTocca ha scritto: Molte le registrazioni di gran pregio… ma su Rachmaninov Nezèt ha la mano particolarmente felice. Questo album doppio con la seconda e la terza sinfonia è, a mio avviso, semplicemente straordinario: scalza dal podio delle mie preferite la seconda diretta da Gergiev al Marinsky (il Rach di Gergiev a Londra mi ha entusiasmato molto meno…) e quella diretta da Mariss Jansons.. La capacità di rendere “intensa ed emozionante”, senza mai scadere nel “mieloso” la seconda sinfonia, è qualcosa di “inaudito” nel vero senso della parola. E la Philadelphia è tornata a “splendere” per virtuosismo orchestrale come ai tempi di Muti Sono a Baden-Baden e Yannick è qui con la sua orchestra e suonano in tre giorni tutte le sinfonie di Rachmaninov e con Triponov le Variazioni su Paganini e il quarto concerto. Finora semplicemente fenomenale. La Philadelphia non ha più un suono da orchestra americana, la sezione archi è molto caloroso, fine, l'energia che c'è nell'orchestra è palpabile. Domani l'ultimo concerto e Yannick ha promesso un bis... che non ha dato nei primi due concerti.
SimoTocca Inviato 5 Novembre 2023 Autore Inviato 5 Novembre 2023 10 ore fa, Titian ha scritto: Sono a Baden-Baden e Yannick è qui con la sua orchestra e suonano in tre giorni tutte le sinfonie di Rachmaninov e con Triponov le Variazioni su Paganini e il quarto concerto. Finora semplicemente fenomenale. La Philadelphia non ha più un suono da orchestra americana, la sezione archi è molto caloroso, fine, l'energia che c'è nell'orchestra è palpabile. Domani l'ultimo concerto e Yannick ha promesso un bis... che non ha dato nei primi due concerti. Che Nezèt-Seguin fosse un grande direttore l’ho capito presto, ascoltandolo con l’orchestra di Abbado, la COE, che suona in maniera meravigliosa ma…solo con i grandi direttori! Poi certo, quando venne a Firenze con i Berliner in un programma “tutto boemo” (Smetana e Dvórak..) ne ebbi la conferma… Da allora lo,segue sempre con attenzione …. E, pur avendolo ascoltato solo su disco con la sua Philadelphia quando interpreta Rachmaninov, ho trovato che Yannick sia un direttore semplicemente “nato” per interpretare Rachmaninov. Anche Trifonov è un pianista fenomenale.. ma in Rachmaninov …chissà ..forse mi aspettavo di più… Li devo riascoltare con calma quei concerti e le variazioni di Paganini… Si sa: a volte il primo ascolto non rende giustizia ad una grande interpretazione… Mimci metto in questi giorni in cui sono più libero..
SimoTocca Inviato 5 Novembre 2023 Autore Inviato 5 Novembre 2023 Oggi ho voluto, come promesso, riascoltare il secondo concerto di Rachmaninov eseguito da Trifonov e Nezèt-Seguin a Philadelphia. E, pur essendo una buona esecuzione anche da segnalare qui sopra, però ecco onestamente confermo la mia prima impressione di averlo trovato “un compitino, fatto per benino, molto corretto …ma ecco ..senza quegli slanci emotivi che in genere mi aspetto dalla musica di Rachmaninov, che acquista sotto le dita di Trifonov una certa fredda asetticità. Confermo anche le mie preferenze sul secondo di Rachmaninov, che sono il meraviglioso disco di Arthur Rubinstein registrato per la RCA con Reiner e la sua Chicago Symphony (bella anche la sua prima incisione con la NBC guidata da Golshmann, ma registrazione mono e tecnicamente meno apprezzabile) e quello di Kissin a Londra sotto la bacchetta di Gergiev. E molto bello, a mio avviso tanto da contendere la palma del migliore alle due versioni sopra ricordate, la recente registrazione della Wang con Dudamel. Ecco questo secondo della Wang trasuda virtuosismo, ma c’è anche il sostegno di Dudamel che trasforma l’orchestra in un supporto emotivo al virtuosismo, cioè regala emozioni profonde creando una specie di poesia sonora intorno alla interpretazione perentoria e funambolica della Wang. Il confronto con la versione un po’ esangue di Trifonov, mette in luce tutti i pregi di questa recente uscita della Wang, di cui raccomando l’ascolto ancora una volta. P.S. Una volta tanto la copertina è rivelatrice: tanto pensosa e meditativa è l’interpretazione di Trifonov, pallido e barbuto passeggero di un vecchio treno storico, quanto è scintillante e piena di energia vitale, di spericolato funambolismo (tanto più sorprendente se si pensa che è una registrazione live) quella della Wang.
Titian Inviato 5 Novembre 2023 Inviato 5 Novembre 2023 a Baden-Baden Trifonov è stato semplicemente favoloso. Un grandissimo e furioso tempermento, nessunissima difficoltà tecnica, infinità di colori e grande finezze e sensibilità nel tocco, contemplativo e meditativo, ottimo simbiosi con l'orchestra, ha rivelato le strutture musicali delle composizioni. Semplicemente fenomenale.
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