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Melius Club

Le nuove uscite di classica e di lirica in HiRes


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Inviato

@carlotp Sì certo, è quello… oppure il cofanetto con l’integrale dei quartetti..

Inviato
4 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Sì certo, è quello… oppure il cofanetto con l’integrale dei quartetti..

 Stupendo!

Io ovviamente ce l'avevo in LP, l'ho preso in CD, ed ora lo ascolto in streaming...: ho fatto filotto :classic_smile:

  • Thanks 1
Inviato

Scusa il ritardo nel risponderti, grazie per le indicazioni (incluse quelle in cd) che vedro di ascoltare durante il periodo delle Feste.

 

Buon Natale

Marco

 

 

Inviato
Il 14/12/2023 at 20:44, SimoTocca ha scritto:

Dai Philips/Decca/Universal, spicciatevi a rimasterizzare questa registrazione in HiRes! 

Per ora queste sono equivalenti? Grazie

Inviato

@marcogir Figurati Marco, quale ritardo?? Non siamo mica a “timbrare il cartellino qui sopra”, ma solo per nostro piacere e per scambiare opinioni… 

Anzi… bisognerebbe iniziare ad apprezzare di nuovo la “lentezza”, nello scambiare ed elaborare informazioni dico…

Mi veniva da pensare a questo rileggendo la bella favola di Sepulveda L’elogio della lentezza…..meno famosa della Gabbianella e il Gatto che le insegnò a volare ….anche se la sua più bella è forse Il cane che insegnò al bambino la fedeltà 

P.S. Ci pensavo perché sono zio un po’ atipico, ho tre nipoti che si sono laureati negli ultimi 3 anni e due nipotini che vanno alle elementari! È a questi due ho regalato la trilogia, anzi la tetralogia, delle favole di Sepulveda …che sono per bambini e..per adulti! 
Ricambio gli auguri di Buon Natale 🎄🎄🎄🌲🌲🌲

 

Inviato

@prometheus Sì certo, sono equivalenti…nel senso che sono master inizialmente analogici rimasterizzati in HiRes, ma poi ridotti al formato 16/44 per essere commercializzati in CD….

Era una pratica molto in voga all’inizio degli anni 2000 fra le grandi case discografiche.

Forse per necessità di preservare nel miglior formato digitale i loro preziosi master analogici, molte delle grandi major della classica rimasterizzarono in formato 24/96 (che allora era il non plus ultra… ma che anche oggi a mio avviso è ancora insuperato per qualità audio, in quanto in generale al di sopra dei 96 Khz la qualità audio non migliora ulteriormente…o almeno così è a casa mia sui miei DAC..) 

E colsero la palla al balzo per vendere “di nuovo” i CD che avevano già fatto uscire pochi anni prima con la scusa di questa nuova “veste audio”.

Seppure, lo ribadisco, questa non sia la discussione giusta per i dettagli tecnici, sintetizzo il mio pensiero dicendo che personalmente non ho mai avvertito grande differenza fra i CD usciti negli anni ‘90 e questi della serie “rimasterizzata” a 24/96… pur avendo in casa ottimi lettori di CD.

Il grande salto di qualità è stata l’introduzione del formato HiRes nativo…24/96 … e la possibilità di ascoltarlo senza essere scalato a 16/44…

Quindi, in sintesi, sì i due album-cofanetti del Quartetto Italiano sono equivalenti..

  • Thanks 1
Inviato

Per chi fosse interessato ad approfondire l’eredità discografica di uno dei più grandi (a mio avviso il più grande) quartetti del mondo e lo volesse fare in HiRes, a differenza della Philips/Decca/Universal, la Warner ha già rimasterizzato è messo in streaming tutto il suo catalogo (che poi sono i primi anni di esordio della formazione italiana..) in formato HiRes 24/192.

Molte registrazioni sono monofoniche (si ascoltano bene con i diffusori, male in cuffia..), ma ci sono registrazioni stereofoniche con alcuni quartetti di Schumann, Mozart, Stravinsky e ..Ravel!

Cercateli ed ascoltateli.. sono vecchie registrazioni ma in HiRes 24/192 suonano molto molto bene..

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  • Thanks 2
Inviato

In genere la mia opinione su un pianista la esprimo “veramente, cioè con convinzione” solo dopo averlo ascoltato dal vivo. E meglio se non una sola volta…perché una serata “no” può capitare a chiunque…

E la serata no era capitata tempo fa quando avevo ascoltato dal vivo Simon Trpçeski e me n’ero fatto l’idea di un pianista bravo ma non “eccezionale”

Mi sono dovuto ricredere (ammettere, ogni tanto, di essersi sbagliati guardate che fa bene!) dopo averlo ascoltato dal vivo una seconda volta, di recente…

E ne ero rimasto, anzi così colpito, che poi quando ne ho avuto il tempo sono andato a cercarmi e ad ascoltare qualche sua registrazione,

E… sono rimasto incantato da questo doppio album, recentissimo, per i tipi della Linn (il pianista registra per case discografiche “minori”… ma che registrano in maniera strepitosa, come appunto la Linn!)

I due concerti di Brahms sono un banco di prova difficilissimo che, per le “mie classifiche personali”, difficilmente viene superato, o almeno superato cum laude.

Pollini e Zimerman su tutti, certo, e della vecchissima guardia Rubinstein, Gilels e Arrau… ma poi? Poi quasi “il vuoto”… perché davanti a questi lasciti discografici tutto il resto “è niente”….

Eppure questo doppio album è riuscito ad entrare nel mio Olimpo personale!

Il pianista ha una tecnica stellare, con cui riesce a dominare con nonchalance le scale con accordi raddoppiati, ma riesce ad esibire spesso un poeticissimo rubato che non ti aspetteresti…

Il direttore Macelaru è uno degli “astri emergenti” del podio: è in questi due concerti il valore della direzione d’orchestra, così come l’intesa d’intenti direttore-pianista, è se possibile ancora più importante di sempre (ci sono concerti che “perdonano” più facilmente un grande pianista in compagnia di un direttore mediocre…. ma qui, Brahms dico, proprio no!).

L’interpretazione che ne scaturisce è così bella, intensa, meravigliosamente intrisa di passione, che ecco ve la segnalo volentieri….

Senza dimenticare poi il merito dell’orchestra tedesca della WDR… dire fantastica… è dire poco…!

E poi la qualità audio della registrazione Linn esalta tutti gli aspetti artistici che ho finora menzionato…

Insomma un “capolavoro”!

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  • Thanks 1
Inviato

 

Non so se si tratti di una nuova uscita, in ogni caso fra le magistrali interpretazioni di queste straordinarie opere mi preme segnalarvi queste di Bruno Walter, che nella mia classifica occupano le primissime posizioni.

Anche la registrazione HR è ottima e molto coinvolgente.

mauro

 

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  • 2 settimane dopo...
Inviato

@Nerodavola62 Beh… iniziare l’anno nuovo con Bruno Walter è sempre un bellissimo inzio! 
E a proposito di vecchi direttori, il diretto “antagonista” di Walter e cioè Klemperer sta “rinascendo a nuova vita”, come suono riprodotto dico, dopo la recente rimasterizzazione degli album EMI eseguita dallo studio francese, vicino a Parigi. Le rimasterizzazionI recenti, in formato 24/192, suonanomaddirittura ancora meglio delle pur recenti in formato 24/96.

Prendete per esempio quel capolavoro di Mahler che è il Das Lied ed ascoltatelo adesso, nello splendore sonoro appena realizzato: non solo il Das Lied diretto da Klemperer rimane la più bella registrazione dal punto vista artistico (la sua direzione certo, e la magia canora dei due cantanti fuoriclasse…!) ma…sapete che adesso forse questa edizione, pur registrata negli anni ‘60, è anche la più bella esecuzione dal punto di vista audiofilo!!

Incredibile…! 
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P.S. In questo cofanetto digitale appena uscito manca la nona sinfonia di Mahler, ma esiste come nuovissima rimasterizzazione in 24/192 già in formato singolo, insieme alla settima sinfonia, altra perla di esecuzione e di rimasterizzazione.

Qui invece trovate la quarta nella nuovissima veste 24/192….

E anche questa quarta di Mahler è forse, insieme a quella di Abbado a Vienna, la più bella registrazione …..

Anche in questo caso la versione recente qui contenuta è migliorativa rispetto a quella in 24/96 di qualche anno pretendente.

E ..badate bene, non perché il formato sia a “maggior definizione”, no! In questo caso i numeretti c’entrano poco… Ma è migliore per la maggior cura nel remastering e per la qualità ancora migliore delle apparecchiature digitali utilizzate…😉

 

  • Melius 1
Inviato

Iniziare il nuovo anno ascoltando Waltzer (e Polka …) è usanza consolidata “in mondo visione”.

Io però ho voluto iniziare ascoltando non i “soliti” Waltzer viennesi, bensì un album affatto particolare:  un pianista che impagina un album sulle invenzioni in tempo di waltzer….di autori “al di fuori di ogni sospetto di essere della “solita cerchia viennese”… 

Brevi composizioni “danzanti” da Beethoven a Nielsen, da Prokofiev a Ravel….a Schönberg! Sì proprio lui… che di tutti era veramente il più viennese! 😉

Un album intelligente e molto particolare impaginato con brani di autori in genere molto famosi, ma brani poco o niente affatto eseguiti in sala da concerto o registrati.

Peraltro un ascolto che ho consigliato ad una amica pianista di professione per avere ispirazione per i fare dei Bis molto personali ma anche leggeri e magari pieni di vortuosismo…

L’etichetta è quella proprietaria del pianoforte a coda per antonomasia, Steinway, e il pianoforte usato per la registrazione è…uno Steinway, manco a dirlo.

Non conoscevo Andrew Rangell come pianista, ma…bravo!

E il suono è catturato alla perfezione in formato HiRes…

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Un modo non convenzionale per iniziare il nuovo anno… e questa segnalazione è il mio modo di fare a tutti voi i miei auguri per un magnifico 2024!
 

  • Thanks 2
  • 2 settimane dopo...
Inviato

@Piero51 Hai ragione…mea culpa! Ma… in settimana bianca… si scia più che ascoltare la musica! 
Mi faccio perdonare con una valanga di segnalazioni nei prossimi giorni…!

Per adesso inizio dalla quarta sinfonia di Sibelius diretta la Rouvali con l’orchestra di Göteborg.

La quarta è una sinfonia difficile …da ascoltare , da capire e da condurre…

La prima esecuzione a Vienna…fu annullata perché i Wiener Philharmoniker non riuscirono ad eseguirla nelle prove! E questo la dice lunga sulla particolarità di questa sinfonia, da molti (anche da me) ritenuta il capolavoro di Sibelius. 
Che scrisse la quarta in un periodo molto oscuro della sua vita (operato di cancro alle corde vocali, oberato dai debiti, e con la sua Finlandia ancora sotto il giogo del dominio russo…).

Va riconosciuto a Sibelius il fatto di essere una specie di rivoluzionario in musica (in politica conservatore, ma erano anni particolari e il nazionalismo di Sibelius non era di facciata, ma era legato alla voglia di liberarsi dal dominio della Russia… un po’ come il nostro Risorgimento..e ogni sponda politica che serviva a questo scopo era ben vista….).

Rivoluzionario per la struttura inusuale della sinfonia, in cui i tempi lenti sono il primo movimento e il terzo, mentre i tempi rapidi, Allegro, sono il secondo e il quarto. ma anche la conclusione della sinfonia e del quarto tempo, a sfumare quasi come una canzone Pop degli anni ‘70, con 8 volte la ripetizione dell’acccordo in La…

E il “nume tutelare” di questa sinfonia per me è sempre stato Karajan, con i suoi Berliner Philharmoniker e la registrazione DG recentemente rimasterizzata in HiRes 24/192 che finalmente ha acquistato una buona (seppure non eccezionale) qualità audio.

Negli ultimi mesi due giovanissimi direttori nordici hanno sfornato registrazioni spettacolari di queste sinfonie. Parlo dell’integrale per la Decca di Klaus Mākela con la Oslo Philharmonic, molto apprezzata dalla critica e da noi segnalata su questo Thread.

Ma parlo anche di questa integrale sinfonica ancora in fieri di Santtu-Matias Rouvali, a capo dell’orchestra di Göteborg per l’etichetta Alpha.

La critica internazionale per adesso ha apprezzato più Mākela.

Io invece dico che le intepretazioni di “Santuzzo” (spero mi scuserà il direttore, ma in dialetto siciliano il suo nome suona meglio! 😂😉😆) mi sembrano così fenomenali da rubare il podio a Karajan… e al vecchio Bernstein a Vienna ..che però proprio la quarta non ha fatto in tempo a registrarla.

Del resto l’orchestra di Göteborg è già stata protagonista negli anni ‘90 di una splendida integrale di Sibelius sotto la bacchetta di Järvi senior, e finora come “integrale-integrale” proprio questa è stata finora  il mio riferimento.

Dicevo “integrale-integrale” perché a Karajan manca sempre la terza sinfonia (per la DG ha registrato dalla 4 alla 7, per la EMI ha registrato la prima, la seconda e la quinta) e Bernstein a Vienna ha registrato solo la 1, la 2, la 5 e la 7… (a New York tutte ma il livello artistico, pur elevatissimo, è inferiore a Vienna..).

Qualità audio superlativa da parte della Alpha.

Questa integrale si avvia ad essere quella mia di riferimento, così come è stato per l’integrale di Bruckner di Thielemann con i Wiener…

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Inviato

L’altra nuova uscita che oggi segnalo è quella della pianista Elisabeth Leonskaja, una grandissima interprete di cui si parla sempre troppo poco.

Una pianista russa, nata ebrea-georgiana per l’esattezza, del 1945, allieva dei più famosi pedagoghi russi e infine allieva-collaboratrice molto benvoluta di Sviatoslav Richter con cui ha registrato un album per pianoforte (le sonate di Mozart trascritte per due pianoforti da Grieg).

Molte belle registrazioni con Kurt Masur per la Teldec/Warner (una delle poche pianiste ad aver registrato i due concerti di Brahms con esiti artistici straordinari, a mio avviso).

Nella sua dorata terza età, un po’ come Martha Argerich, la Leonskaja mantiene un notevole virtuosismo, indispensabile per Schumann, ma ha anche un approccio “meno selvaggio” a questo concerto rispetto a Martha, un approccio più poetico e, se me lo passate il termine, quasi danzante,

L’orchestra di Lucerna fa meraviglie sotto la bacchetta del suo nuovo direttore, Sanderling jr.

E la Warner ha fatto meraviglie tecniche nel registrare questo album in HiRes.

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P.S. Per me il concerto di Schumann registrato a Berlino da Pollini sotto la bacchetta dell’amico Claudio Abbado rimane semplicemente il riferimento assoluto, seguito appunto da Martha Argerich con Harnoncourt.

Poi, se la Warner avesse la bontà di rimasterizzare Richter ci sarebbe anche lui, mister “dita d’acciaio” sul podio.

Ma insomma, ecco che la “vecchia Leonskaja” si merita una posizione molto vicina al podio…

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato
10 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Io invece dico che le intepretazioni di “Santuzzo” (spero mi scuserà il direttore, ma in dialetto siciliano il suo nome suona meglio! 😂😉😆) mi sembrano così fenomenali da rubare il podio a Karajan…

Santi maschile e magari santuzza al femminile, a Palermo comunque la santuzza è Santa Rosalia la patrona.

Stupenda la quarta di Karajan. Tra le integrali di Sibelius aggiungo due finlandesi incise per la Bis, Osmo Vanska e poi Okko Kamu entrambi con la Lathi Symphony, la seconda in Sacd quindi anche in HiRes.

Kamu aveva pure inciso le prime tre sinfonie per la DG per completare le incisioni di Karajan 4-7

Inviato

@giorgiovinyl Grazie per la precisazione dialettale! Ma… Santuzzo suona proprio bene …! Come nome dico, per un finlandese…😉

Per le integrali di Sibelius: belle quelle dei due nordici, peraltro un pelino più interessante proprio quella di Okko Kamu …

Ce ne sono senz’altro molte di registrazioni delle sinfonie di Sibelius di gran livello…

Fra le integrali vanno citate le due di Colin Davis (Boston e Londra) e sopratutto sempre citata, quella storica di Maazel con Filarmonica di Vienna per la Decca, già rimasterizzata in HiRes da alcuni anni…

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Meno frequentata da me  l’integrale di Rattle con i Berliner… pur se con suono orchestrale è qualità audio eccellente… ma in Sibelius Rattle è sempre un po’ troppo “composto”…

 

Inviato
Il 26/12/2023 at 14:14, SimoTocca ha scritto:

I due concerti di Brahms sono un banco di prova difficilissimo che, per le “mie classifiche personali”, difficilmente viene superato, o almeno superato cum laude.

Pollini e Zimerman su tutti, certo, e della vecchissima guardia Rubinstein, Gilels e Arrau… ma poi? Poi quasi “il vuoto”… perché davanti a questi lasciti discografici tutto il resto “è niente”….

Hai ascoltato la Grimaud?

 

https://www.qobuz.com/it-it/album/johannes-brahms-piano-concertos-no-1-no-2-version-lossless-helene-grimaud-symphonieorchester-des-bayerischen-rundfunks-wiener-philharmoniker-andris-nelsons/0002894791781

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