G.Carlo Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio Non è proprio nuovissimo, ma l'ho scoperto solo ora e visto che contiene un pezzo IMHO bellissimo ma poco eseguito e registrato (il Piano Concerto No. 6, Op. 61a di Beethoven, ovvero la trascrizione autografa per pianoforte del concerto per violino) lo segnalo:
SimoTocca Inviato 7 Luglio Autore Inviato 7 Luglio @G.Carlo Questo è un thread lungo, probabilmente troppo lungo (ed è anzi per questo che invito sempre tutti a rimanere strettamente in tema e dare “solo” indicazioni e consigli musicali, senza perdersi nelle discussioni tecniche sull’HiRes..). E dico questo perché diverso tempo fa ho segnalato qui sopra proprio questo identico album, ed essendo il thread troppo lungo sarà difficile vedere la mia segnalazione. Ben venga quindi la tua, di nuovo qui sopra, in quanto l’album “merita”. Merita per la sua originalità, che non è data tanto dalla trascrizione per piano del concerto per violino op.61 (ne esistono già millanta edizioni), ma è invece assai originale proprio per il quarto concerto, in quanto la gestazione della composizione e la sua prima esecuzione pubblica sono stati oggetto di travaglio e di ripensamento da parte di Beethoven. Non sto a scrivere di nuovo quanto avevo scritto nel dettaglio (e del resto nel libretto è ben riportato ogni dettaglio storico e musicologico), ma segnalo che nella sua “diversità”, questa è una delle più belle registrazioni del quarto concerto (il mio preferito in assoluto forse, e non solo fra quelli di Beethoven dico..). Anche la tecnica di registrazione è notevole e molto bella… Mi associo nel consigliarne l’ascolto…
SimoTocca Inviato 7 Luglio Autore Inviato 7 Luglio Il 05/11/2021 at 12:43, SimoTocca ha scritto: Beethoven?? Ancora?? Beh... lasciatemi intanto dire che non ci si può mai stancare del sublime...no?? Ma se proprio vi siete sentiti quasi “oppressi” dalle nuove uscite in occasione del bicentenario beethoveniano, lasciatevi stupire da questa “nuova versione” del Quarto concerto per pianoforte e orchestra!! Nuova? Nel senso che si parte dal manoscritto del 1808, un manoscritto che prevede momenti anche più estremi e virtuosistici rispetto a quello “classico” rivisto in seguito da Beethoven (è noto che il pianista prescelto da Beethoven per la première del quarto concerto ...dopo aver tentato di studiarlo...si tirò indietro!). E vi confesso che il quarto concerto è proprio quello che mi ha sempre colpito di più per il suo essere “avanti”, per il suo precorrere alcune idee che poi il buon Ludwig “butterà giù” scritte nello spartito delle ultime tre sonate (op. 109, 110 e 111). Giá l’incipit del quarto, affidato al solo pianoforte, è qualcosa di estremamente significativo in fatto di scrittura nuova e rivoluzionaria. Ma ascoltarlo in versione 1808 è adrenalina allo stato puro. E ci si poteva aspettare qualcosa di diverso dal buon Cascioli al pianoforte? In questo album finalmente giunto a maturità completa, dove al suo virtuosismo tecnico estremo Cascioli unisce anche (finalmente!) calore e personalità! Una prestazione memorabile! E d’altra parte poteva essere una registrazione dell’Ensemble Resonanz una registrazione “normale”? No, vero? Vi ricordate la mia prima segnalazione di questo ensemble, impegnato nella Messa della notte di Natale di Bach a parti reali, e con l’ausilio di un basso elettrico accanto ai violini barocchi originali!! E che dire di Riccardo Minasi, e del suo modo eclettico e personalissimo di stare sul podio? Insomma un album esplosivo ed originale, che aggiunge davvero qualcosa alla sterminata discografia del quarto concerto. E se lo apprezza uno come me, che pone all’apice delle sue preferenza la tradizionalissima registrazione di Pollini con Böhm e i Wiener... beh, insomma potete anche darmi fiducia! A completare l’album l’interessante trascrizione di Beethoven medesimo per pianoforte e orchestra del suo concerto per violino.... Album notevolissimo anche per qualità audio....10:e lode! Ecco… ho ritrovato il mio post… l’album è stato pubblicato nel Novembre 2021 e io l’avevo ascoltato e segnalato che era ancora “caldo caldo..appena sfornato..”…
G.Carlo Inviato 7 Luglio Inviato 7 Luglio 5 ore fa, SimoTocca ha scritto: Ecco… ho ritrovato il mio post… l’album è stato pubblicato nel Novembre 2021 e io l’avevo ascoltato e segnalato che era ancora “caldo caldo..appena sfornato..”… Mi sono iscritto giusto due anni dopo...
SimoTocca Inviato 10 Luglio Autore Inviato 10 Luglio @G.Carlo Come ti dicevo: niente di male, anzi fa bene ogni tanto rinfrescare la memoria! Specialmente d’estate…che a Luglio e ad Agosto in genere ci sono poche nuove uscite…che ricominciano da settembre… 1
SimoTocca Inviato 11 Luglio Autore Inviato 11 Luglio Quanti meriti abbiano i nostri “barocchisti” è svelato dal fatto che, pur non avendo un etichetta discografica nazionale, sono riusciti a raggiungere fama (intendo discografica) in maniera estesa e duratura. Fra i nomi di spicco dei musicisti italiani che hanno condiviso questo destino c’è sicuramente Fabio Biondi e il complesso barocco L’Europa Galante. Fra fine anni ‘90 e inizio anni 2000 ci furono clamorosi successi discografici, in particolare La Quattro Stagioni di Vivaldi, che fecero scalpore. Con la casa discografica Naive Biondi intraprese allora il progetto di registrare, is ime ad altri famosi direttori e ad altri complessi, l’opera omnia di Vivaldi, opera che grazie alle scoperte causali fatte alla Biblioteca di Torino, diventava imperativo divulgare e far conoscere. Che poi, amici di tutti i governi italiani, passati, presenti e futuri: mi dite perché Marinetti e il Futurismo meritano mostre e sforzi divulgativi, e Vivaldi e la musica barocca italiana del ‘700 no? Detto questo segnalo questa nuova uscita di Biondi e L’Europa Galante dedicata alla musica di Locatelli, con sei “overtures”, sei introduzioni teatrali come usava allora, musica per introdurre non solo opere, ma anche spettacoli in prosa. Registrazione molto interessante, con musica che merita di essere conosciuta, amata e apprezzata. L’Italia del settecento è stata una culla di creature, e creazioni, musicali bellissime, senza le quali forse Bach e Händel non sarebbero stati gli stessi… La cura messa da Biondi e la sua orchestra nella riscoperta anche delle dinamiche, quei mezzo forte, quei pianissimo, è valorizzata da una tecnica di registrazione digitale (finalmente!) sopraffina! Gli archi hanno un suono setoso, bello, reale, come si ascolta dal vivo (mentre quelle lontane Stagioni di Vivaldi non vantavano la stessa tecnica digitale, pur sempre di casa Naive: un ascolto comparato dei due album fa capire benissimo i progressi tecnici enormi che, piuttosto in silenzio e senza clamori pubblicitari, il digitale ha compiuto in questi ultimi anni, anni in cui veniva magnificato il vinile….boh??!!).
Aless Inviato 11 Luglio Inviato 11 Luglio 6 ore fa, SimoTocca ha scritto: Che poi, amici di tutti i governi italiani, passati, presenti e futuri: mi dite perché Marinetti e il Futurismo meritano mostre e sforzi divulgativi, e Vivaldi e la musica barocca italiana del ‘700 no? Perché come in altri campi siamo bravissimi a crearci complessi d’inferiorità rispetto ad autori coevi che negli altri paesi sono venerati come riferimenti assoluti
SimoTocca Inviato 25 Luglio Autore Inviato 25 Luglio Estremamente lento e misurato… ma come è bello il requiem di Mozart registrato da Giulini per la EMI! In questa nuova veste, rimasterizzato a 24/192 a regola d’arte, si apprezzano per la prima volte (almeno per me che avevo sia vinile che CD…) dettagli e sfumature anche orchestrali, micro e macrodinamica, che adesso mi fanno addirittura amare questa registrazione.. Ovvio, ancora la “filologia” di Harnoncourt & Co è al di là da venire… quindi l’approccio è vecchia maniera… romantico (in senso stretto) anziché classico… Ma che meraviglia …!
SimoTocca Inviato 16 Agosto Autore Inviato 16 Agosto Il concerto per flauto arpa e orchestra di Mozart è stato uno dei miei primi acquisti da bambino (10 anni) e per andare sul sicuro avevo preso quella splendida versione classica e ancor oggi di riferimento, l’album DG in cui Karl Böhm dirige i Wiener Philharmoniker. Nei decenni trascorsi ho poi ascoltato millanta versioni di quel concerto, trovando solo raramente edizioni che potevano “stare degnamente” accanto a quella di Böhm… Abbado a Barlino ma sopratutto a Bologna con la sua orchestra Mozart, Sinopoli a Londra… e poco altro.. Fra le versioni “filologiche” (a parte quella di Abbado a Bologna, che però ha solo in parte strumenti originali) non trovavo una versione “degna” del mio riferimento infantile e poi della mia età adulta. Ma questo album Alpha, appena uscito, riesce finalmente a colmare questo vuoto. Sará perché la solista al flauto è una cofondatrice dell’orchestra francese che suona con strumenti originali, sarà che appunto l’orchestra ha un suono e una dolcezza tipicamente parigine, sarà che il direttore è anche un cantante e quindi adotta “ tempi rapidi ma che fanno respirare la solista come fosse una cantante”…Fatto sta che questo album l’ho trovato bellissimo e appagante…. Una alternativa filologica alla mitica edizione DG con i Wiener e Karl Böhm…
G.Carlo Inviato 22 Agosto Inviato 22 Agosto Oggi sono ripartite alla grande le pubblicazioni: è uscita una vera e propria marea di roba... Segnalo due album: uno perchè l'ho già ascoltato e l'altro sulla fiducia. Federico Colli è molto migliorato rispetto al più che dignitoso volume 1 del 2022: ho trovato alcuni brani famosissimi eseguiti in modo assai originale. Renaud Capuçon è una garanzia: purtroppo questa retrospettiva live è disponibile (almeno per ora, ma non credo cambierà) solo in formato standard CD.
G.Carlo Inviato 22 Agosto Inviato 22 Agosto Altra interessante novità: il giovanissimo e pluripremiato pianista ceco Jan Schulmeister ha registrato il suo primo album per la Supraphon (ma ne aveva registrati già quattro per la Petrof) con un programma tutto russo: i Quadri da un'esposizione di Mussorgsky nella versione originale per piano solo, i 5 preludi Op. 16 di Scriabin e i 6 Moments musicaux Op. 16 di Rachmaninoff. A conclusione dell'album, quasi fosse il bis di un recital, l'Étude in C-sharp minor, Op. 2, No. 1 scritto da Scriabin a soli 16 anni.
G.Carlo Inviato 23 Agosto Inviato 23 Agosto Continuo le segnalazioni con un'anteprima: domani uscirà l'album d'esordio del giovane Alexandre Lutz Garcia, vincitore del concorso pianistico internazionale di Ibiza dello scorso anno. La registrazione è parte del premio ed è curata dall'etichetta specializzata catalana SOLFA Recordings del sound engineer Andrea de Leonardis. In questi giorni è uscito un nuovo album Decca interpretato da Yunchan Lim e dedicato alle Stagioni di Tchaikovsky, quasi una sfida a distanza con Bruce Liu che le aveva registrate per DG l'anno scorso e recentemente è uscito con una Deluxe Edition:
SimoTocca Inviato 31 Agosto Autore Inviato 31 Agosto Visto che siamo a segnalare album appena usciti di giovani e promettenti “stelle della tastiera”, non si può dimenticare l’album pubblicato venerdì scorso dalla DG che vede protagonista il giovanissimo Julius Asal… Il pianista tedesco aveva in ponte di registrare il suo secondo album per la casa dei tulipani gialli, la DG appunto, per celebrare il 150esimo anniversario della nascita di Ravel, ed è quindi logico trovare quasi soltanto brani famosi scritti dal compositore francese. Cammin facendo si sono aggiunti però sia una composizione di Asal medesimo che un brano scritto da un altro compositore contemporaneo…che é anche il produttore del disco! Perché il titolo Siena Tapes? Semplicemente perché è stato registrato a Siena, dove il produttore esecutivo ha uno studio di registrazione costruito dentro una vecchia cappella…. Ascolto non facile e non banale… mi riserbo i commenti per dopo…per adesso faccio la segnalazione…doverosa visto i nomi (Asal da un lato, la mitica DG dall’altro..) in ballo…
G.Carlo Inviato 20 ore fa Inviato 20 ore fa Segnalo l'uscita di un album dell'ottuagenario pianista (francese, a dispetto del nome italiano) Bruno Rigutto:
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