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Dopo 5 anni abbandono lo streaming


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Easy Rider
Inviato

esatto, mi ritrovo appieno con @grisulea e @one4seven.

 

Se non fossi riuscito a farmi capire, provo a rispondere ai tuoi punti uno ad uno, dopo aver risposto al tuo "quote":

 

 

  

4 minutes ago, Turandot said:

Non è solo quello è differente l'approccio come modus operandi.

Facendo un paragone fotografico, per me, è come sfogliare un bel libro di Gianni Berengo Gardin (ascolto su supporto fisico) 

Oppure guardare una qualsiasi galleria (pur bellissima) su internet.

Non so se rendo l'idea...

Si, capisco quello che vuoi dire.

Sarà sempre meglio sfogliare delle stampe ai sali d'argento di Berengo Gardin che guardare una qualsiasi galleria online, ti seguo.

 

é che non rinuncerei alle possibilità in più che ho con lo streaming, per me sono due cose complementari.

Apprezzare una non significa non capire o apprezzare meno l'altra.

 

 

Provo a commentare le tue parole per darti la mia personale visione:

 

 

1) Faccio fatica ad organizzare gli ascolti e a trovare ciò che voglio ascoltare: sono abituato a muovermi fisicamente all'interno della mia discografia, e so dove ho archiviato determinati dischi, con lo streaming non mi ci raccapezzo. O ordini per data o per genere e sistematicamente quella "cosa" che voglio ascoltare ci metto tre ore a trovarla.

 

Non faccio la stessa fatica sopratutto se ho una mezza idea di cosa cerco, ma giustamente ognuno ha le sue abitudini e preferenze.

 

2) Ogni tanto un preferito se ne va, scompare. Lo devo ricercare e non è detto che lo trovi, per i motivi di cui sopra, o perchè proprio è stato eliminato.

 

Grazie al cielo non mi è mai capitato :)

 

3) Quando devo conoscere una nuova opera la devo sentire più e più volte (sarà un mio limite) per poterla apprezzare appieno, utilizzando lo streaming non mi viene naturale farlo e dopo un ascolto l'album rimane lì nei preferiti vita natural durante.

 

Più che limiti direi abitudini, li ascolto entrambi fino alla fine se mi va di farlo. certo non devo tenere il telefono in mano tutto il tempo e farmi distrarre da eventuali notifiche o altro. L'ascolto di un certo tipo per me implica un minimo di impegno.

 

4) Faccio fatica ad ascoltare un disco per intero, magari un pezzo non mi piace, ho già in mano il telefono e mi distraggo, oppure passo alla traccia successiva.

 

Stesso discroso del punto 3.

 

5) Mi piace possedere fisicamente la musica, ciò che adoro lo voglio comperare, quindi mi ritrovo comunque ad acquistare (godendone) ciò che più mi piace.

 

Anche io sono felice di acquistare dischi che potrei tranquillamente ascoltare in streaming. Lo faccio con ogni opera che per me merita. tanto quanto prima di usare lo streaming. Anzi sicuramente evito qualche acquisto che mi sarei potuto risparmiare.

 

6) Se internet va down (capita raramente, ma capita) casualmente c'è proprio quella cosa che dovevi ascoltare in streaming che non puoi sentire e ti girano le balle.

 

Rarissimo caso, in oni caso la mia collezione di dischi non sparisce, tantomeno i fli digitali. Volendo cambio.

 

7) Non so quale versione dell'opera sto ascoltando, di solito quando acquisto prendo le edizioni migliori a livello di incisione magari anche in xrcd hdcd e compagnia bella, qui bisogna prendere ciò che c'è.

 

Questa è una cosa che mi infastidisce profondamente, sono d'accordo con te.

 

8) Qualcuno mi manda un messaggio o mi chiama mentre ascolto, ho lo smartphone in mano e rispondo. Grave errore.

 

Vedi Punto 3, in ogni caso la mia suoneria è sempre off, anche lavorativamente non sono soggetto a reperibilità :)

 

9) Che eredità lascerò alla mia famiglia? Che idea si faranno di me osservando la mia collezione di musica? Nessuna, perchè semplicemente non esiste. Mi piace pensare (non sarà così ma vabbè) che qualcuno sfoglierà i miei dischi e sorriderà guardandone i titoli, magari si incuriosirà e farà delle scoperte interessanti. Come ho fatto io da bambino-ragazzo che mi hanno portato dove sono.

 

Punto molto interessante, per questo non venderò mai i miei dischi.

 

10) I "consigli" della piattaforma sono a dir poco imbarazzanti, non ci casco più. Già il tempo per ascoltare è poco, se poi mi suggeriscono un titolo che non c'entra nulla con i miei gusti è proprio tempo perso. La curiosità è fondamentale ma va nutrita bene, non come ad un fastfood.

 

Spesso è proprio così, con Tidal poi i consigli sono davvero imbarazzanti. Se voglio utilizzare questa funzione per trovare nuova musica non mi faccio illusioni, piuttosto la ascolto in auto, con le cuffie mentre cammino, se mi propone una porcheria, salto alla successiva. Spesso però ho scovato piccole gemme che non conoscevo.

 

 

Queste le mie considerazioni, per le quali non trovo che abbandonare lo streaming mi possa aiutare in qualche modo, al massimo mi penalizzerebbe. Finchè non sarò costretto a rinunciarvi non lo farò.

 

 

  • Thanks 1
maxgazebo
Inviato
9 ore fa, Max440 ha scritto:

 Che è la stessa cosa dello streaming: non cambia una virgola dal punto di vista del contenuto e della qualità musicale ...

Si, certo...è una cosa mia, personale, sono i miei dischi e li ascolto a prescindere da connessione, fornitore, etc...

Inviato
6 ore fa, Dufay ha scritto:

Appunto.

Aprire nuovi orizzonti per non morire ascoltando sempre la stessa roba.

Ma che vuoi aprire,se un genere non piace non piace,come a me la classica o il jazz,quindi streaming bocciato🤣🤣

Inviato
8 ore fa, jackreacher ha scritto:

Ti offro 200€ a scatola chiusa se me li spedisci, grazie


quando avevo da liberarmi dei miei (circa) 1500 cd non ho trovato nessuno che li abbia voluti e così hanno gradualmente preso la via del cassonetto. Stessa cosa per qualche centinaio di vinili (quelli, ad esempio, dell’enciclopedia del jazz). Sono riuscito a vendere poco più di un centinaio di vinili (compresi due cofanetti Mosaic) a 500 euro, ma era tutta roba buona. Un noto (e onesto) commerciante di Roma mi ha fatto desistere dal collezionare monete imperiali romane spiegandomi che le avrei con tutta probabilità rivendute (io o i miei eredi) a una frazione del prezzo di acquisto. Di solito funziona proprio così: quando c’è di mezzo la passione compri a tanto e rivendi a poco (quando c’è da vendere per davvero, non quando si chiacchiera). Scusate il semi-OT ma anche questo è da considerare quando si confronta il fisico con lo streaming.

  • Sad 1
Inviato
21 minuti fa, jimbo ha scritto:

Ma che vuoi aprire,se un genere non piace non piace,come a me la classica o il jazz,quindi streaming bocciato🤣🤣

È spesso mancanza di conoscenza e curiosità il problema.

Prima era anche impossibilità economica e accessibilità (certe cose erano praticamente impossibili da trovare) ora non più godiamoci il momento altro che mente aperta e aquila dura come dice l'ex falconiere della Lazio

Inviato
2 ore fa, Turandot ha scritto:

Per inciso non ho nulla da recriminare sulla qualità degli ascolti in streaming.

 

Non tu, ma altri ne hanno approfittato subito per darci dentro di brutto :classic_rolleyes:

Vade retro streaming!  :classic_biggrin:

Inviato
51 minuti fa, campaz ha scritto:
9 ore fa, jackreacher ha scritto:

Ti offro 200€ a scatola chiusa se me li spedisci, grazie


quando avevo da liberarmi dei miei (circa) 1500 cd non ho trovato nessuno che li abbia voluti

 

Beh, no, dai...

Nel mio caso, 2500 cd tutti di Classica che mi saranno costati +/- 20k euro, li darei via solo a qualcuno che vuole farsi una ottima cdteca di classica (dalla musica medioevale ai contemporanei) con un prezzo stradifavore di 1€ a cd, ovvero 2500 euro, non un ghello di meno !

Altrimenti me li tengo ed ogni tanto me li guardo per ricordare i bei tempi andati ...

Bye,

Max

Inviato

@Max440 Il prezzo che richiederesti equivarrebbe a circa il 12% del valore d’acquisto… e però dovresti trovare: a) un appassionato di musica classica; b) un utilizzatore di CD; c) scaffali adeguatamente dimensionati per accogliere la tua collezione; d) un appassionato che non abbia già molti dei dischi che vendi; e) un appassionato divorziato… (altrimenti dovresti assicurarti che la moglie non sia nei paraggi ogni volta che attraversi la strada).

 

io tutta la mia roba l’ho acquistata da “giovane” (ho messo su famiglia a 40 anni) e buttata/svenduta in seguito all’ultimo trasloco. Non nego che la mia dedizione allo streaming nasca anche dalle mutate condizioni di vita. C’è da dire che ascolto molta più musica adesso (magari in cuffia) che quando vivevo solo e avevo giradischi e lettore di cd…

SimoTocca
Inviato

Ci sono due premesse indispensabili, parlando della nostra passione di ascoltare la musica preferita nella migliore qualità audio possibile.

La prima è che molto dipende dalle nostre personali abitudini e attitudini, spesso a veri e propri “riti”, tutte cose “soggettive” e assolutamente legittime. Nella famosa pubblicità Nino Manfredi diceva “Il caffè è un piacere, se nun è bbono, che piacere è?”. La nostra passione deve essere un piacere personale, e come tale va goduta secondo i propri gusti e i propri riti.

In conclusione, della prima premessa: tutte le preferenze, vinile, bobine, compact cassette, CD, SACD, liquida, liquida in HiRes, sono legittime e anzi “necessarie”. 

La seconda premessa è altrettanto importante: si dovrebbero limitare le “fake”, le false notizie, a discapito della sorgente audio altra, quella diversa dalla nostra preferita. E ad onor del vero le “fake” sullo streaming sono una tonnellata, rispetto al mezz’etto di fake dette sul vinile o sul CD.

Mi riferisco alla qualità audio dei file normali o HiRes, che in streaming o in download ə esattamente la stessa, e fonti autorevoli (il direttore di Absolute Sound, o Wolff di Magico o Wilson jr della Wilson diffusori, vi bastano?) usano come sorgente primaria per ascolti e dimostrazioni.

E ancora: no certo, in streaming non si trova tutto tutto, è ovvio. Ci sono settori di nicchia e super nicchia che ancora non compaiono in streaming. Ma..ma wè, ragassi, si sta parlando di un servizio che a me costa mezza tazzina di caffè al giorno. Mezza tazzina! Io che sono appassionato di classica e ho girato il mondo alla ricerca di CD “rari”, posso dire che i pochi CD che non ho trovato in streaming non bastano a compensare i millanta (migliaia) in più che ho trovato e che non conoscevo.

Approfitto per ringraziare, per il Jazz, Campaz che ha pubblicato una specie di enciclopedia del Jazz basata su ascolti in streaming: una lettura fantastica che mi sta guidando in un mondo musicale che conosco meno della classica. Grazie Danilo!

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Azoto One
Inviato

@Turandot bella riflessione, ti capisco, io uso lo streaming (Spotify, ma solo in impianti secondari) solo per comprare più dischi. 

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ascoltoebasta
Inviato
13 ore fa, Max440 ha scritto:

Altro pregiudizio che, con la cultura musicale, ha poco a che fare

Non è assolutamente un pregiudizio in quanto io ho provato lo streaming per alcuni mesi,e non c'è alcun bisogno che chiami all'adunata i sostenitori dello streaming,io e altri abbiam espresso la nostra opinione,rispettabilissima come quella di altri,e ripeto non per tutti comodità,quantità e risparmio fanno sempre  il paio con qualità.

13 ore fa, Max440 ha scritto:

Non è vero: si sono lette diverse corbellerie ...

Un conto sono i punti di vista, un conto dire per esempio che trovo più roba su cd che in streaming: falso!

Altra corbelleria è sostenere che la superiorità che alcuni attribuiscono allo streaming debba valere per tutti,non è così, quindi è falso!

Inviato

Pero' non facciamo sempre di tutta l'erba un fascio. Spotify non è quobuz. Io ho un giradischi basico, e non mi sogno di dire che il giradoschi sia una sorgente scarusa. Lo è sicuramente il mio, ma non rappresenta tutti i giradischi,  come spotify non rappresenta tutti i servizi di streaming.

  • Melius 1
federusco
Inviato

Io senza Tidal oggi sarei veramente un infelice. Ben ricordo quando ascoltavo centinaia di volte sempre gli stessi CD. Fermo restando, ammesso che sia necessario puntualizzarlo nuovamente, che ognuno è  evidentemente libero di ascoltare la musica con il supporto che più gli aggrada, sostenere che la liquida sia poco attraente perchè troppo "dispersiva" mi pare un'affermazione poco condivisibile. Se partiamo dall'assunto che, fatte salve eventuali "caratterizzazioni"  dovute alle sorgenti utilizzate, la qualità musicale di un CD, piuttosto di quella di un file di Tidal, siano assolutamente comparabili, le differenze che alcuni riscontrano sono sostanzialmente dovute all'errato approccio con cui ci si cimenta all'ascolto. Imho.

  • Melius 1
Inviato

Gira e rigira siamo sempre alle solite si finisce sempre sul mettere in evidenza che la migliore è la propria scelta, meglio questo no è meglio quell’altro; siccome sono convinto che ognuno abbia le sue ragioni che sono assolutamente rispettabili, molto meglio è saper ascoltare (non la musica in questo caso) cosa dice l’altro ed eventualmente, se utile, cercare di imparare qualcosa, non è invece utile a nessuno denigrare le scelte altrui e arroccarsi sulle proprie pensando che siano perfette e definitive. Meglio il vinile, no è meglio il CD, no è…..forse melius in questo caso farsi una bella passeggiata in campagna.

Inviato
1 ora fa, ascoltoebasta ha scritto:

ripeto non per tutti comodità,quantità e risparmio fanno sempre  il paio con qualità.

 

inutile che lo ripeti: abbiamo capito il tuo punto di vista, tranquillo :classic_wink:

Solo che ti sei dimenticato di leggere a fondo quello che scrivi: non fanno "sempre" il paio, ma possono farlo in talune situazioni. Ma se tu non accetti che altri possano avere esperienze diverse dalla tua, e non condividi con altri che la pensano diversamente da te il tuo modo di ascoltare (tipo prove a confronto insieme), allora resta solo una tua personale opinione, tanto quanto la mia: 1 vale 1

  • Melius 1
ascoltoebasta
Inviato
53 minuti fa, Max440 ha scritto:

Solo che ti sei dimenticato di leggere a fondo quello che scrivi: non fanno "sempre" il paio, ma possono farlo in talune situazioni. Ma se tu non accetti che altri possano avere esperienze diverse dalla tua

Dovresti leggere con più attenzione,ma ci sono abituato,lo fai di rado,io scrivo sempre che ogni nostra opinione è soggettiva,infatti ho scritto che qui nessuno ha più ragione di altri.

  • Thanks 1
Inviato

 un signore italiano, ma nato e cresciuto in Scozia e ormai novantenne

un giorno mi chiese se accettassi di prendermi cura della sua collezione di dischi, gli avrebbe fatto piacere saperli in mani sicure. dopo averne parlato con la figlia (entusiasta della cosa, non sapeva che farsene di tutta quella roba di papà), accettai e ritirai circa un migliaio tra LP e CD. cose interessanti, alcune meno.

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Ospite
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