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I Film dello scandalo


analogico_09

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analogico_09
3 ore fa, Guru ha scritto:

Morte a Venezia di Luchino Visconti:

 

Non credo che sia un film "scandalo, semmai "rivelatore", la morte a Venezia fa da scenario all'ultimo atto di un travagliato viaggio nella decadenza di un vecchio attraverso il canto di una disperata, lirica "nostalgia".

 

Un film scandaloso di Visconti potrebbe essere "Rocco e i suoi fratelli" per il crudele realismo delle immagini che raccontano il delitto, i tragici contrasti familiari e sociali negli anni durissimi delle immigrazioni di massa, con i toni della tragedia antica, senza i consueti filtri che venivano messi a tutela dei buoni sentimenti e dei sensi di colpa degli spettatori che preferivano le "stilizzazioni" romanzate ed edulcorate della realtà. In "Ossessione", opera precedente con il quale Visconti da il via alla "rottura", lo spettatore viene violentato in ciò che non vorrebbe vedere nel cinema d'intrattenimento.

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analogico_09
1 ora fa, Guru ha scritto:

"The substance"

 

The substance non è un film che fa scandalo, è un body horror una fiction che inquieta, intriga, attrae o respinge, prospetta tematiche meta-fanta_scientifiche ma non scandalizza... a meno che non mi perda qualcosa se qualcuno vuole spiegare in cosa scandalizzerebbe felice di leggere.

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analogico_09
2 ore fa, Guru ha scritto:

Un film di discutibile qualità, ma scandaloso in quanto un po' snuff e anche perché si vede il pisello di Luca Barbareschi, è Cannibal olocaust. Pellicola ormai cult, ma non si può dire che valga la pena vederla.



Lo scandalo, ripuntualizzo, è qualcosa che tende a sovvertire i "costumi" socio-culturali, le norme sociali, serve a portare una nuova visione, a cambiare le cose.  Le cose che si vedono in Olocausto, il pisello di luca barbareschi  - gesù! -   farà impressione a qualcuno.., crerà prurigine, stupore, repulsione, curiosità (bontà loro), sarà spettacolo insolito ma non crea nessuno scandalo uno va al cinema, vede staroba e ne esce che o ride o piange... :classic_biggrin:

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analogico_09

 Il film che vorrebbe essere dello scandalo si rivela un fumettore radical-chic ostentatamente voyeuristico e pornograficose non visivamente, mentalmente. Scandalizzatore di un bel nulla, col merito di aver incrementato le vendite del burro... Un film che ho sempre detestato, dalla prima uscita. Il vero scandalo fu la censura, il sequestro, la condanna di Bertolucci che fecero del film "martire" un cult. Ho provato a rivederelo poco tempo fa, hai visto mai che nel tempo magari potresti cambiare idea... niente.., molto peggio che pria.., dopo le prime scene nell'appartamento "scannatoio" a risentire i dialoghi costruiti, insensati tra i due personaggi finti, costruiti, stereotipati, ho pigiato credo per sempre il tasto dello STOP


ultimo.jpg

 

 

 

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coldturkey
12 ore fa, analogico_09 ha scritto:


 

Non ho visto questo film, ho cercato per curiosità la trama su wiki:

Sin dall'uscita, il film ha fatto scalpore e si è attirato molte critiche per la sua efferata descrizione di stupri, atti di necrofilia, e abusi sessuali su minori. Il governo serbo aprì un'indagine ufficiale circa la pellicola per reati contro la morale comune.[1] Il film è stato bandito in Spagna, Portogallo, Australia, Nuova Zelanda, Malaysia, e Singapore, rifiutato in Norvegia, tagliato di circa 19 minuti al montaggio negli Stati Uniti causa censura, vietato ai minori di 18 anni in Svizzera e Francia e temporaneamente messo al bando in Brasile[2].

Bisognerebbe credo distinguere tra ciò che sia scandaloso e ciò che sia esecrabile, tra provocazione mordace ma civile finalizzata a sovvertire le ipocrisie, gli autoritarismi degli ordini morali e "materiali" costituiti, restando nella legittimità, e ciò che sia invece repulsivo, violento, disgustoso e criminale come nel caso del film postato le cui tematiche sono vomitevoli non già scandalose.

Film del genere pertando andrebbero ascritti nei generi "horror-trash"

 

Premesso che, converrai con me, parlare di un film senza averlo visto è senz’altro perlomeno azzardato, riporto la definizione di scandalo del vocabolario Treccani

 

1.    “MAPPA Uno SCANDALO è un grave turbamento della coscienza e della serenità di qualcuno, provocato da un’azione, un comportamento, un fatto o una parola che offre un esempio di colpa, di male (dare, suscitare s.; essere di s.; essere causa, motivo di s.; gridare allo s.) e può anche incitare altri al male e alla colpa. Nel linguaggio comune, uno scandalo è 2. MAPPA un discorso o un’azione che offende la coscienza e i sentimenti morali, suscitando sdegno e giudizio negativo (il suo modo di parlare è uno s.; quel libro, quel film è uno s. intollerabile; sorprende che le autorità permettano un simile s.) o 3. MAPPA un fatto o una situazione che ha aspetti contrari ai principi morali o sociali e che attira l’interesse dell’opinione pubblica, soprattutto se coinvolge persone in vista (lo s. dei petroli, delle bustarelle; lo s. degli appalti truccati ecc.; scoprire, denunciare uno s.) oppure 4. MAPPA un gran parlare intorno a un fatto o una situazione incresciosa che si preferirebbe tenere nascosti (fare uno s.; è scoppiato uno s., un vero s.; soffocare, sopire uno s.; abbassa la voce, non facciamo scandali; cerchiamo di evitare ogni s.).”

 

Mi  sembra che il film citato rispetti ampiamente tali parametri, se non sei d’accordo va bene lo stesso,

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analogico_09

@coldturkey Non ho parlato del film sotto il profilo estetico esprimendo un giudizio di merito senza averlo visto; ho semplicemente segnalato le particolarità della trama che sono quelle che sono: oggettive e non interpretabili. Ho spiegato cosa intendo personalmente per film scandalo, sul piano dell'espressione artistica, non gia' del costume, dei fatti della realtà, e non mi pare che sia in contrasto con quanto recita Treccani la quale non contempla come scandalose le più' infime perversioni umane che vengono spettacolarizzate fine se stesse  che personalmente schifo senza sentirmene scandalizzato. Quindi tutto e' relativo, Treccani traccia profili interpretativi di massima. Io guardo allo scandalo cinematografico e artistico in generale secondo l'accezione e il senso estetico, sociale, (anti)morale coltivato dai vari Pasolini, Bunuel, Ferreri, Jodorowsky, Stroheim, Kubrick, Malle, Russel, Powell, Cavani, Lynch, Borowxczyk (poi citerò la "sua" Bestia...) etc etc etc. Se poi lo scopo del film che citi fosse la provocazione, la "denuncia" implicita od esplicita delle brutture messe in scena non già mera spettacolarizzazione delle stesse, allora sarebbe scandalo per come lo intento io. Diversamente sarebbe cinema horro/trash/gore.

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analogico_09

Non sempre lo scandalo ha finalità espressamente sociali o morali; può essere finalizzata a conferire estetica artistica alle cose più prosaiche della vita che in genere vengono ritenute immorali, oscene e/o proibite, alla sessualità nelle sue varie forme, sempre sotto un profilo artistico inusitato, originale, creativo o geniale, provocatore e quindi scandalizzatore.

E' l'esemplare caso di Valerian Borowczky, raffinato autore di film ... "immorali" pura sublimazione della pronografia.

 

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Il fim che fece maggior scalpore terribilmente censurato ai tempi in Italia, negli anni '90 trovai una copia integrale in Spagna.

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analogico_09

Ancora Valerian Borowczky, polacco naturalizzato parigino, "Storia di un peccato" un film meraviglioso, una storia di amour-fou di un romanticismo straziante e potente che sovverte l'idea dell'amore, l'unione tra amanti come possesso e convenzione sociale. Figurativamente raffinato, ambientazioni, fotografia di grande suggestione.
Come altri film di Boro i markettari italioti mettevano questo film nel catalogo dei porno...


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Roman Polanski, grande scandalizzatore. Dalla trilogia costituita da "Il Coltello nell'acqua", 1962; Repulsion, 1965; Cul de Sac, scelgo il primo film, esordio al lungometraggio del regista, il più esemplarmente scandalizzatore dei tre nel quale dominano le tensioni sessuali.

 

"La Masuria è un’incantevole regione della Polonia nord-orientale, famosa per i suoi bellissimi laghi. È lì, su una barca a vela, che un gruppo di tre persone: Andrzej, un giornalista sportivo di circa 40 anni, la sua attraente moglie Krystyna e un giovane che la coppia ha incontrato per caso, reciteranno un dramma dal sapore di giallo psicologico"


Uno sguardo impietoso e tagliente come la lama di un "coltello" sulle ipocrisie borghesi negli anni in cui iniziava a montare l'insofferenza giovanile, lo scontro generazionale. Il film con il quale ho scoperto Polanski.

il-coltello-nellacqua-1962-roman-polansk


 

coltellonellacqua_16.jpg







 

 

 

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Roman Polanski, grande scandalizzatore. Dalla trilogia costituita da "Il Coltello nell'acqua", 1962; Repulsion, 1965; Cul de Sac, scelgo il primo film, esordio al lungometraggio del regista, il più esemplarmente scandalizzatore dei tre.

 

"La Masuria è un’incantevole regione della Polonia nord-orientale, famosa per i suoi bellissimi laghi. È lì, su una barca a vela, che un gruppo di tre persone: Andrzej, un giornalista sportivo di circa 40 anni, la sua attraente moglie Krystyna e un giovane che la coppia ha incontrato per caso, reciteranno un dramma dal sapore di giallo psicologico"


Uno sguardo impietoso e tagliente come la lama di un "coltello", mentre crescono le tensioni sessuali, sulle ipocrisie borghesi negli anni in cui iniziava a montare l'insofferenza giovanile, lo scontro generazionale.
Il film con il quale ho scoperto Polanski.


il-coltello-nellacqua-1962-roman-polansk

 

coltellonellacqua_16.jpg







 

 

 

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