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Melius Club

I Film dello scandalo


analogico_09

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analogico_09
Inviato
32 minuti fa, selby998 ha scritto:

ricordo sensazioni nuove, quasi stranianti, dalla colonna sonora, composta da un jazzista polacco.

 

 

Verissimo, musiche del grande musicista di jazz e non solo, autore di altri scores per Polanski, tra cui quello di Rosemary's Baby, un genio: Krzysztof Komeda

Tu ed io abbiamo frequentato gli stessi cinema, visti gli stessi film più o meno negli stessi periodi... :classic_wink:

 

 

Inviato
1 minuto fa, analogico_09 ha scritto:

Tu ed io abbiamo frequentato gli stessi cinema, visti gli stessi film più o meno negli stessi periodi... :classic_wink:

1954, classe di ferro cinefilo

analogico_09
Inviato
16 minuti fa, selby998 ha scritto:

1954, classe di ferro cinefilo

 

Ti anticipo di qualcosa, nacqui nell'anno che fa pensare alla "sollevazione" popolare... :classic_laugh:

Inviato
14 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Lo scandalo, ripuntualizzo, è qualcosa che tende a sovvertire i "costumi" socio-culturali, le norme sociali, serve a portare una nuova visione, a cambiare le cose.  Le cose che si vedono in Olocausto, il pisello di luca barbareschi  - gesù! -   farà impressione a qualcuno.., crerà prurigine, stupore, repulsione, curiosità (bontà loro), sarà spettacolo insolito ma non crea nessuno scandalo uno va al cinema, vede staroba e ne esce che o ride o piange... :classic_biggrin:

Sì Peppe, ma siamo in una sessione semiabbandonata del forum... Converrai con me che non è la Bibbia del cinema e bisogna andare un po' meno per il sottile :classic_tongue:

analogico_09
Inviato

@Guru Non convengo affatto con te, Francesco, quel poco che secondo te ci sarebbe, e non è vero, che sia perlomeno un poco ficcante e interessante in modo che sia incentivante per chi sia interessato davvero al cinema a partecipare di più e quindi a far rinascere un po' la sezione.  Stiamo inoltre mica parlando del cinema ai massimi livelli critici, non si va sul sottile ma si cerca di condividere cose interessanti alla portata di tutti. Ci scambiamo le nostre idee su film, ciascuno come voglia fare, non postiamo le recensioni dei siti di cinema...
Sei sempre a sindacare cosa fanno gli altri non deci tu di cosa e come gli altri devovono parlare di cinema, se un topic sia molto poco o per niente frequentato, se debba o non debba essere aperto, sono solo provocazioni irregolari, non utili contributi, se a te interssa il gossip veloce, la battuta: l'è bel, lìè brut.., film stupendo meraviglioso e però non condividi mai le ragioni del tuo stupore  sei libero di farlo ovviamente ma risparmia il sarcasmo inutile dove non serve e non devi. Questo topic è iniziato in modo pacifico, costruttivo, mi pare interessante, sei invitato a contribuire con gli argomenti senza cercare di inzepparci la polemica fastidiosa ed inutile:  non sei d'accordo con la mie o altrui osservazioni argomenti la tua contrarietà ci si confronta restando ai contenuti e viviamo tutti felici e contenti.

analogico_09
Inviato

Uno dei più grandi e grotteschi scandali che scatenarono l'ira funesta della censura che nel 1954, in pieno famigerato governo democristiano Scelba, colpì nientemeno che un film di Totò diretto da Mario Monicelli, intitolato "Totò e Caterina". La censura massacrò il film con ben 54 tagli -  potè circolare all'estero solo qualche anno dopo perchè i panni sporchi si lavano in famiglia - e  riguardavano i numerosi aspetti di critica politica indiretti ma riconoscibili, ritenuti troppo "scandalosi" colpevoli di fare andare a fuoco le code di paglia dei politici governativi ai tempi vigenti. 

Una delle censure più eclatanti fu quella di cambiare la scena ritenuta sconveniente, nella quale dei paesani comunisti festeggiavano su un camion al canto di "bandiera rossa", trasfrornata in un camion di socialisti che cantavano "di qua e di là del Piave"... Più demenziale di così...  :classic_biggrin: Altra scena scandalizzatrice: nella e retata delle prostitute c'era un cliente "eccellente"... Sconvenientissimo parlare inoltre di "suicidio".., disonorevole, come da geniale battuta di "Totò" pronunciata nel film: "il suicidio è roba per ricchi, non per la povera genete come noi", riassumando. E tante altre cosette che turbavano la digestione dei politici e che una commissione di 50 preti invitati dal produttore Carlo Conti prima che il film affrontasse la censura trovarono molto divertenti.

Fu rimontato integralmente nella forma originale molti anni dopo. Nel tubo ci sono un sacco di film di Totò, meno questo.., strano.., agirà al riguardo il fantasmino della vecchia censura? :classic_laugh:

La divertente testimonianza del co-sceneggiatore Enzo Garinei (Garinei Giovannini, geniale coppia di sceneggiatori dell'epoca)

 

 
La scena del suicididio... Grande Totò, belleissima intensa interprete la nostra Anna Maria Pietrangeli.
 



 

Inviato

Indovina chi viene a cena.

analogico_09
Inviato

"Il Portiere di notte" di Liliana Cavani, 1974. Vittima e carnefice si ritrovano per innescare un torbido rapporto erotico nel quale stavolta sarà la ex vittima (Charlotte Rampling) a condurre il gioco perverso e violento, a dominare e umiliare l'ex carnefice nazista (Dirk Bogarde). Un film ambiguo.., fortermernte scandalizzante. La censura avrebbe voluto invertire i ruoli, lasciare la conduzione del "gioco" ancora all'uomo non gà alla donna.., ma stavolta non passò: nel '74 il bigottesimo catto-demoscristiano con striature di "neofascio" era meno poderoso, dopo i fatti del '68...era nato pure il femminismo militante, tozzo e duro: tremate tremate le streghe son tornate...  😱 😄
Ne conservo chiara e viva memoria.
 

 

809927?tp=KM
 

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

Vorrei parlare di un film epocale che amo ed apprezzo in maniera particolare, che ha più di un elemento narrativo e visivo scandalizzante.
Un film anarco-surrealista, "sacrilego" che cerca di raccontare una umanità ipocrita, bigotta, corrotta e spregevole, compresi i derelitti, i poveri senza tetto che si rivelano capaci di cattiverie impensabili che la borghesia, il clero associato non vorrebbero riconoscere ed accettare in coloro che vivono, ingrati, delle loro pelose elemosine.
Luis Bunuel non risparmia nessuno nel suo ritratto cinematografico lucido e tagliente come la lama di rasoio, duro e severo ma senza acrimonie e accanimenti, senza indugiare in giudizi morali univoci e costituiti. Forse è la lama dello stesso rasoio che taglia l'occhio in Un Chien Andalou per ridonare ad esso la capacità di osservare e vivere la vita, larte, il cinema stesso con sguardo novello.
Ciascun spettatore potrà dare un senso meraforico o metafisico a tale epocale scena tra le icone cinematografiche più esemplari, potenti e "scandalose" dell'intera storia del cinema.
Bunuel ha sempre sostenuto che quella scena non significasse nulla di più di quel che ... (non)significava.

Il film in questione è Viridiana, girato dal grande aragonese nel 1961, di ritorno nella sua Spagna ancora stretta nella morsa del franchismo dopo molti anni di esilio trascorsi tra Messico e Francia.
Franco, un laido e furbastro dittatore non ostacolò Bunuel né il suo progetto cinematografico, che anzi finanziò, non già per disinteressata magnanimità, ma per non passare nel resto del mondo civile da cotardo timoroso della "provocazione" coraggiosa di un semplice regista cinenamatografico al culmine della celebrità (Viridiana verrà premiato a Cannes con la Palma d'Oro quello stesso anno) il quale tornava a sfruculiare il regime dopo aver curato la propaganda cinematografica contro il franchissmo in Europa e in Messico, fin da quando la guerra civile era nacora in corso.
Forse in un momento di vanagloria Franco intese favorire la realizzazione del film ad opera di un grande autore connazionale per dar lustro alla Spagna fascista. Mancando completamente il centro.

Franco tuttavia chiese alla censura di valutare bene il film dal quale emersero contenuti molto scabrosi, ancora oggi, specialmente nella Spagna franchista e cattolico-fondamentalista legata al "potere".
Il finale soprattutto fu contestato: un bacio tra cugini, ultima scena, lei una novizia lui un hidalgo autoritario che viveva una torbida relazione con la governate e che riuscì infine ad insidiare anche Viridiana.
Si gridò allo scandalo per il suoresco bacio sacrilego e incestuoso! Fu chiesto a Bunuel di cambiare tale finale.
Senza scomporsi minimamente il sarcastico regista di buon grado rigirò la stessa scena finale come segue: il cugino e la governante giocavano a carte in una stanza; bussa Viridiana. Si apre la porta, lei entra, e l'uomo le fa: "ero sicuro , Viridiana, che prima o poi saresti venuta a giocare a carte con NOI" ...
Il film passò in tal modo, con il sottinteso o non troppo recondito autentico senso che sarebbe apparso evidente anche ad un bambino, che sfuggì all'ignoranza di quella censura, di ogni dittatura votata alla violenza che uccide la cultura, l'arte la poesia.
Lo stesso Franco non capì la portata doppiamente scanadalizzatrice di quel finale ancora più perverso secondo la morale corrente, il quale allude chiaramente ad un rapporto nel quale albergano "scandalosamente" il "sacrilego", l'incesto e per di più, il menage a trois.., molto peggio della prima scena che prefigurava solo l'incesto e il sacrilegio però a metà visto che Viridiana era oramai avviata a rinunciare ai voti anche per altri motivi.

Ed ecco come Bunule mise nel sacco il tiranno con un film "bomba" che scandalizzò anche la buona borghesia del resto d'uropa e del mondo. A dirla tutta la censura aveva segnalato altri passaggi non di meno "pericoli", come la parodia dell'"Ultima cena" ad opera dei pezzenti che assenti i padroni organizzano un'orgia laida sfasciando tutto scene che Bunuel gira volutamente con un realismo geniale, ripugnante e temerario e segnato da un sorta di "humor negro" che non lascia indifferenti possa piacere o meno, oltre nil bene e il male.  La carità è inutile, un'ipocrisia cattolica. Il film affronta le questioni morali sociali, politiche e religiose attraverso l'ottica surealista in grado di scandagliare più a fondo, senza remore, restrizioni e compromessi la realtà. 
Ma Franco al culmine dell'acume intellettule e culturale che si ritrovava rispose di lasciar perdere quelle scene chè tanto erano, letteralmente, "chistes para tontos" (barzellette per cretini) che verranno presto dimenticate :classic_laugh: Chi vedrà il film o che lo conosca già potrà decidere in proprio se sono barzellette con la zolletta di zucchero oppure di zolfo. Una cosa è certa, nessuno le ha ancora dimenticate mentre restano iconiche. "Veridiana"resterà vietato in Spagna fino al ritorno della democrazia.

La sinossi, a stringere:  Una ragazza, prima di prendere i voti, si reca a trovare uno zio e questi, colpito dalla straordinaria somiglianza fra la giovane e la moglie defunta, se ne innamora. Lei però rifiuta di sposarlo e lui s'uccide. La fanciulla rimane nella casa, intenzionata a dedicarsi ad opere di bene. A poco a poco s'instaurerà però un rapporto ambiguo fra lei e il cugino e l'amante di quest'ultimo.

 

webphoto_viridiana_011630_07-jpg.webp

 

L'ultima cena... con fotografia di gruppo...

 

 

spersanti276
Inviato
21 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Roman Polanski, grande scandalizzatore. Dalla trilogia costituita da "Il Coltello nell'acqua", 1962; Repulsion, 1965; Cul de Sac, scelgo il primo film, esordio al lungometraggio del regista, il più esemplarmente scandalizzatore dei tre nel quale dominano le tensioni sessuali.

"La Masuria è un’incantevole regione della Polonia nord-orientale, famosa per i suoi bellissimi laghi. È lì, su una barca a vela, che un gruppo di tre persone: Andrzej, un giornalista sportivo di circa 40 anni, la sua attraente moglie Krystyna e un giovane che la coppia ha incontrato per caso, reciteranno un dramma dal sapore di giallo psicologico"


Uno sguardo impietoso e tagliente come la lama di un "coltello" sulle ipocrisie borghesi negli anni in cui iniziava a montare l'insofferenza giovanile, lo scontro generazionale. Il film con il quale ho scoperto Polanski.

il-coltello-nellacqua-1962-roman-polansk


 

coltellonellacqua_16.jpg

 

 

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21 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Roman Polanski, grande scandalizzatore. Dalla trilogia costituita da "Il Coltello nell'acqua", 1962; Repulsion, 1965; Cul de Sac, scelgo il primo film, esordio al lungometraggio del regista, il più esemplarmente scandalizzatore dei tre nel quale dominano le tensioni sessuali.

"La Masuria è un’incantevole regione della Polonia nord-orientale, famosa per i suoi bellissimi laghi. È lì, su una barca a vela, che un gruppo di tre persone: Andrzej, un giornalista sportivo di circa 40 anni, la sua attraente moglie Krystyna e un giovane che la coppia ha incontrato per caso, reciteranno un dramma dal sapore di giallo psicologico"


Uno sguardo impietoso e tagliente come la lama di un "coltello" sulle ipocrisie borghesi negli anni in cui iniziava a montare l'insofferenza giovanile, lo scontro generazionale. Il film con il quale ho scoperto Polanski.

il-coltello-nellacqua-1962-roman-polansk


 

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spersanti276
Inviato
21 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Roman Polanski, grande scandalizzatore. Dalla trilogia costituita da "Il Coltello nell'acqua", 1962; Repulsion, 1965; Cul de Sac, scelgo il primo film, esordio al lungometraggio del regista, il più esemplarmente scandalizzatore dei tre nel quale dominano le tensioni sessuali.

"La Masuria è un’incantevole regione della Polonia nord-orientale, famosa per i suoi bellissimi laghi. È lì, su una barca a vela, che un gruppo di tre persone: Andrzej, un giornalista sportivo di circa 40 anni, la sua attraente moglie Krystyna e un giovane che la coppia ha incontrato per caso, reciteranno un dramma dal sapore di giallo psicologico"


Uno sguardo impietoso e tagliente come la lama di un "coltello" sulle ipocrisie borghesi negli anni in cui iniziava a montare l'insofferenza giovanile, lo scontro generazionale. Il film con il quale ho scoperto Polanski.

il-coltello-nellacqua-1962-roman-polansk


 

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Cosa mi hai ricordato! Un pomeriggio da dimenticare negli anni '70 al Nuovo Olimpia qui a Roma.

Il film era bellissimo ma in sala c'erano 'strani movimenti' :classic_biggrin: ; non sapevo che fosse un cinema insidioso per un ragazzo da solo...






 

 

spersanti276
Inviato

@analogico_09

21 ore fa, analogico_09 ha scritto:

Roman Polanski, grande scandalizzatore. Dalla trilogia costituita da "Il Coltello nell'acqua", 1962; Repulsion, 1965; Cul de Sac, scelgo il primo film, esordio al lungometraggio del regista, il più esemplarmente scandalizzatore dei tre nel quale dominano le tensioni sessuali.

"La Masuria è un’incantevole regione della Polonia nord-orientale, famosa per i suoi bellissimi laghi. È lì, su una barca a vela, che un gruppo di tre persone: Andrzej, un giornalista sportivo di circa 40 anni, la sua attraente moglie Krystyna e un giovane che la coppia ha incontrato per caso, reciteranno un dramma dal sapore di giallo psicologico"


Uno sguardo impietoso e tagliente come la lama di un "coltello" sulle ipocrisie borghesi negli anni in cui iniziava a montare l'insofferenza giovanile, lo scontro generazionale. Il film con il quale ho scoperto Polanski.

il-coltello-nellacqua-1962-roman-polansk


 

coltellonellacqua_16.jpg

 

 

Cosa mi hai ricordato! Un pomeriggio da dimenticare negli anni '70 al Nuovo Olimpia qui a Roma.

Il film era bellissimo ma in sala c'erano 'strani movimenti' :classic_biggrin: ; non sapevo che fosse un cinema insidioso per un ragazzo da solo...






 

 

spersanti276
Inviato

Che strazio questi post doppi e tripli che si creano.

Che palle.

analogico_09
Inviato
1 ora fa, spersanti276 ha scritto:

non sapevo che fosse un cinema insidioso per un ragazzo da solo...

...  mica solo il nuovo olimpia: farnese, aquila, avorio, pure al salone marghertita che ra tanto chicche.., un po' dovunque.., erano tempi duri per loro... quando diventavano troppo aggressivi e ti si sedevano vicino e rugavano... la tecnica collaudata ed efficace era che al colmo dell'esasperazione si lanciava il terribile grido: xxxxxx in sala!! adavede come scappavano... :classic_laugh:

Inviato
2 ore fa, analogico_09 ha scritto:

...  mica solo il nuovo olimpia: farnese, aquila, avorio, pure al salone marghertita che ra tanto chicche.., un po' dovunque.., erano tempi duri per loro... quando diventavano troppo aggressivi e ti si sedevano vicino e rugavano... la tecnica collaudata ed efficace era che al colmo dell'esasperazione si lanciava il terribile grido: xxxxxx in sala!! adavede come scappavano... :classic_laugh:

In effetti al Nuovo Olimpia non si andava a cuor leggero, d'altra parte le motivazioni erano di ordine superiore (la programmazione era di assoluto rilievo). Peraltro ricordo solo un paio di episodi deplorevoli, ma è anche vero che entravamo in sala a ranghi serrati, mai da single. Approfitto dell'off topic per menzionare il cinema Rubino a San Saba, benemerito tra noi squattrinati (costo del biglietto più basso di Roma).

 

 

analogico_09
Inviato
52 minuti fa, selby998 ha scritto:

Approfitto dell'off topic per menzionare il cinema Rubino a San Saba, benemerito tra noi squattrinati (costo del biglietto più basso di Roma).

 

 

Ma si, approfittimo di un giretto di boa che sempre in campo cinema resta... Non frequentavo spesso il Rubino che mi stava un po' fuorimano. Anche l'Avorio al Pigneto era a prezzi molto popolari e mandava solo film d'essai verso la fine, prima di trasfrormarsi tristemente in luci rosse, sorte che toccò obbligatoriamente a molti cinema di Roma, forse del mondo.
Anche all'Avorio, come pure al vicino, "ritrovato" cinema Aquila, assistevo a spettacoli esterni improvvisati ed esilaranti mentre andava lo spettacolo cinematografico, doppio spettacolo al prezzo di uno... :classic_biggrin: un po' quello che si vede nel film Roma di Fellini...
A scena aperta capitava ad esempio che entrasse in sala qualcheduno del quartiere per chiamare un amico ad alta voce... magari durante una scena madre di un drammatico film di Bergman...
Una volta, era d'estate, entrò un tizio paccuto e semipelato infilato in una canottiera bianco straccio, tutto trafelato chiamando ad alta voce : a "Mario"...  ma che catto te stai a vedè 'sti film pe' f.o.i ... dai che te stam'aspettà all'osteria... Tutti a ride.., era la norma.
Eppure così, in quelle condizioni poco confortevoli, seduti su sedie di legno così duro da calli ar cuBo che però tenevano svegli con pellicole  pellicole fatte girare numerose volte che o saltassero o s'abbrusciassero.., facevamo la conoscenza o la re-visione  di tanti grandi capolavori della storia del cinema... Oggi.., multisale e altri cinema salottino con poltrone ultra confortevoli, pop corn e coca cola, non di rado, anzi spesso con certi film (la maggior parte se non hai "talento" nel  selezionare a dovere) ti ci ritrovi addormentato dentro... 😴 😄
 

Inviato

@analogico_09 Effettivamente il cinema Modernissimo è super confortevole, e c'è sempre un bel caldino... che si rischia di addormentarsi anche con film interessanti. Prima o poi lo dirò a Farinelli.

analogico_09
Inviato
54 minuti fa, Guru ha scritto:

Prima o poi lo dirò a Farinelli.

 

Ma chi, Farinelli il castrato, ammappa,  è ancora li al Modernissimo che canta? :classic_laugh:

Si scherza Francè... :classic_wink:

OPure questo è un film con soggetto "scandaloso".. siamo in topic. :classic_smile:
 

 

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