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UE: per decenza si sciolga il parlamento europeo e si vada a nuove elezioni


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appecundria

 

COREPLA

Sono ancora tanti i luoghi comuni sugli #imballaggi in #plastica da sfatare. Alcuni sono diffusi in buona fede, come quello che riguarda il corretto conferimento dei tappi di plastica: sono in molti a pensare che per un #riciclo di qualità sia necessario separare i tappi dalle bottiglie e conferirli singolarmente nella raccolta differenziata. Se è vero che i tappi e le bottiglie sono spesso realizzati con plastiche diverse (PET per la bottiglia e HDPE per il tappo, per esempio), è anche vero, però, che ai fini del riciclo separarli non è utile: le tecnologie disponibili negli impianti di selezione, infatti, permettono di separare in modo automatizzato le differenti plastiche di cui sono composti gli imballaggi. Il tappo conferito singolarmente, a causa delle sue ridotte dimensioni, piuttosto che facilitare potrebbe invece creare dei problemi nel processo di selezione, compromettendone il riciclo. 

È anche per questo motivo che troviamo sempre più spesso bottiglie con il tappo che, anche dopo l’apertura, non si stacca del tutto ma rimane agganciato. Si chiama “tethered cap” (tappo attaccato) e risponde a una direttiva europea (Direttiva SUP) che, partire da luglio 2024, lo imporrà a tutte le bottiglie in PET fino a 3 litri con lo scopo di ridurre il rischio che il tappo delle bottiglie finisca per disperdersi per via delle sue ridotte dimensioni.

 

Gaetanoalberto
11 minuti fa, Savgal ha scritto:

procedure bizantine.

Si tende ad attribuirne la colpa alla UE, quando é esclusivamente una scelta degli stati, che appunto vogliono procedure di massima garanzia, che richiedono lunghe trattative.

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