Elon Musk giorno per giorno

23 Marzo

Ma no. È sceso in politica per fare ricchi tutti gli americani. Insomma, è un "lo faccio per voi, mica per i mie interessi, per salvare il paese dai comunisti, un milione di nuovi posti di lavoro, via lacci e lacciuoli, i ristoranti sono pieni, via l'ici sulla prima casa, ecc..." in salsa yankee. Noi lo sappiamo molto bene.

23 Marzo

Conti Usa, dopo i tagli di Musk a rischio 500 miliardi di entrate fiscali

Il gettito atteso dall’Irs, l’agenzia delle entrare americana, potrebbe scendere più del 10 entro il 15 aprile, scadenza per la dichiarazione dei redditi.

https://www.corriere.it/economia/finanza/25_marzo_23/conti-usa-dopo-i-tagli-di-musk-a-rischio-500-miliardi-di-entrate-fiscali-cb2307f2-8304-448e-8c5d-5e8cdd539xlk.shtml

23 Marzo

Finalmente anche gli americani liberi di evadere alla grande. Sempre detto io che siamo avanguardia globale.

secondo funzionari citati dal Washington Post, sono in aumento le discussioni online di contribuenti intenzionati a non pagare le tasse o a sfruttare crediti e deduzioni in modo improprio, scommettendo sul fatto che l’agenzia non avrà gli strumenti per verificarli.

23 Marzo

@Velvet il sistema americano, sta lentamente implodendo. Non vorrei essere un americano prossimamente.

23 Marzo

Io sono curioso.

Mentre noi siamo abituati al baratro e spostiamo sempre più in là il bordo del precipizio mentre balliamo la tarantella loro sono una specie diversa, abituata a solide certezze istituzionali ma con forti pulsioni anarchiche a livello popolare.

Se buona parte del sistema che tiene insieme gli Stati Uniti si allenta (implodere non credo) potremmo assistere a qualcosa di inedito a livello di stabilità interna.

23 Marzo

51 minuti fa, Velvet ha scritto:

potremmo assistere a qualcosa di inedito a livello di stabilità interna

Anche perché non ci sarà nulla, ripeto nulla, che farà cambiare idea ai sostenitori di trump, musk, vance e al resto della famiglia addams. Se la cura si rivelerà deleteria daranno la colpa al PD, al woke, al green, all'UE, ecc....

È una situazione da cul de sac. Lo abbiamo visto anche da noi, ancora prima di loro. Se l'unto del signore del momento venisse anche neutralizzato, quelli ne troverebbero un altro ancora peggiore che farebbe rimpiangere quello precedente. Se a questo aggiungiamo il secondo emendamento....

23 Marzo

58 minuti fa, iBan69 ha scritto:

@Velvet il sistema americano, sta lentamente implodendo. Non vorrei essere un americano prossimamente.

Che il sistema usa sia in crisi è verissimo; le città sono piene di tossici e homeless, il midwest nonostante la povertà veramente importante ha votato chramp … ma non so per quanto rimarranno addormentati, quelli che non sono squali e hanno studiato non votano chramp.

Adesso si aggiunge che il “genio elettrico” ha licenziato un sacco di gente che paga le tasse e non si sa come reggeranno il mancato introito …

Ce ne sono di tutti i tipi di bombe inesplose …. chi vivrà vedrà

23 Marzo

8 minuti fa, gorillone ha scritto:

le città sono piene di tossici e homeless,

I filmati che si vedono su YouTube sono impressionanti

23 Marzo

La botta grossa è arrivata con la crisi del 2008. In alcuni posti anche con AB&B. Poi mettiamoci le delocalizzazioni degli ultimi decenni e i licenziamenti di silicon valley & co. e si fa presto a riempire le strade.

23 Marzo

Anche perché da quelle parti le reti sociali, familiari e il welfare sono concetti esotici.

Passi da 80k di income annuo a zero in un giorno e il giorno dopo non hai più copertura assicurativa né carte di credito.

23 Marzo

1 ora fa, piergiorgio ha scritto:

I filmati che si vedono su YouTube sono impressionanti

è una cosa che noi europei non riusciamo ad immaginare. basti pensare che non è concepita neppure l'idea di passeggiare nella gran parte delle varie città, ti assicuro che non lo fai, così come mi è cpaitat varie volte di fermarmi a fare benzina e ripartire subito...

e io sono uno abituato a viaggiare, anche in posti abbastanza complicati e sono anche molto "rustico" e adattabile.

anche la povertà estrema di tante zone degli usa è sconvolgente.

potrei citarti molte cose, ma una indicativa è che ci sono diffusissimi nei supermercati, i kit per curarsi i denti da soli...

24 Marzo

Maxi tagli e licenziamenti: anche i veterani Usa sotto la scure di Musk.

Gli ex militari, i «veterans», sono oggi il 6,1% degli americani maggiorenni, un blocco molto più piccolo rispetto ai tempi della guerra fredda (nel 1980 reaganiano erano il 18% dell’elettorato) ma che resta assai influente: 15,8 milioni di persone, la maggior parte delle quali ha ormai una certa età (la leva è stata abolita nel 1973).

I «veterans» invecchiano: ci sono gli anziani ex coscritti, e i più giovani reduci delle varie guerre post 11 settembre. Per motivi diversi — età o ferite di guerra — è un segmento della popolazione con problemi di salute spesso gravi. Anche a causa dei costi astronomici della sanità americana, i «veterans» continuano a richiedere sempre più fondi a Washington: il budget della Veterans Administration che si occupa di loro è di 369,3 miliardi di dollari per il 2025 (339,4 miliardi di euro) e pertanto è un bersaglio naturale per la scure dei tagli operati da Elon Musk e dal suo neonato dipartimento Doge (una volta ci voleva l’approvazione del Congresso, ma è un’altra delle regole rottamate dal Trump II) che cerca disperatamente 1.000 miliardi da risparmiare (non per buona amministrazione ma per finanziare un maxi-taglio alle tasse per i ricchi, dicono i pochi democratici non ammutoliti dalla sconfitta dello scorso novembre).

In questo quadro, non stupisce che sia stata accolta malissimo in ambienti militari l’idea di Musk: licenziare più di 80.000 dipendenti della Veterans Administration, molti dei quali essi stessi veterani, nei prossimi mesi. Già adesso sono stati tagliati programmi di trasporti gratuiti per i veterani disabili, i centralini di assistenza telefonica, e c’è stato il rinvio o la cancellazione di numerosi corsi di formazione sulla prevenzione dei suicidi (nel 2022 ogni giorno si sono suicidati 131 americani, 17 dei quali erano veterani).

Altri tagli hanno colpito l’assistenza psichiatrica e la terapia di gruppo. Si allungano i tempi di attesa per gli appuntamenti, e alcuni trial di cure sperimentali sono stati fermati per mancanza di fondi.

I tagli effettuati con la motosega dagli emissari muskiani del Doge — i loro nomi sono segreti, come ha recentemente sottolineato un perplesso giudice federale — hanno provocato in vari settori della pubblica amministrazione problemi insormontabili risolti soltanto con la marcia indietro del Doge (caso di studio: il licenziamento dei responsabili della manutenzione dei missili atomici, immediatamente revocato).

Anche per quel che riguarda i veterani ci sono state retromarce: l’annunciato taglio di servizi essenziali come le assunzioni di medici e i servizi funebri è stato poi rivisto. Il New York Times ha presentato ieri alcuni casi eclatanti dell’effetto dei tagli ai servizi di assistenza psicologica e psichiatrica, come quello della psicologa che effettuava sedute di terapia di gruppo in modo virtuale tramite Zoom, da casa sua. Costretta a tornare in ufficio (Musk non tollera il lavoro in remoto), si è trovata a dover effettuare le sedute circondata dalle postazioni di altri colleghi, con ovvie conseguenze per la privacy dei pazienti. Un altro dato significativo? Quello dei veterani è uno dei segmenti della società più trumpiani: il 67% di loro in novembre ha votato per l’attuale presidente.

24 Marzo

14 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Quello dei veterani è uno dei segmenti della società più trumpiani: il 67% di loro in novembre ha votato per l’attuale presidente.

Pop corn.

24 Marzo

1 ora fa, iBan69 ha scritto:

Quello dei veterani è uno dei segmenti della società più trumpiani: il 67% di loro in novembre ha votato per l’attuale presidente.