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Morto Gene Hackman


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Inviato

Vi segnalo che dal 10 al 16 Marzo come tributo a Gene Hackman verrà programmato in sala La Conversazione, riversamento in 4K distribuito da Lucky Red.

Occasione rara di rivedere su grande schermo il capolavoro di Coppola. 

  • Thanks 1
analogico_09
Inviato
Il 27/02/2025 at 20:59, spersanti276 ha scritto:

Oltre a quelli fantastici che avete citato,

consiglio "Il colpo" del 2001

 

Come dicevo un film che ricordavo poco forse per via della trama intrigante e piena di colpi di scena: un bellissimo film, grande interpretazioni di Hackman, di tutti, Danny DeVito compreso:  d'altra parete la regia è di David Mamet anche eccellente scrittore di cinema (ad esempio "Edmond", il  piccolo capolavoro misconosciuto e sottovalutato che vidi a Venezia nel 2005, uno dei miei film "cult", diretto da Stuart Gordon vanta la sceneggiatura di Mamet che elabora una sua pregevole piece teatrale riprersa anche da altri registi.

analogico_09
Inviato
Il 02/03/2025 at 14:22, Velvet ha scritto:

Vi segnalo che dal 10 al 16 Marzo come tributo a Gene Hackman verrà programmato in sala La Conversazione, riversamento in 4K distribuito da Lucky Red.

Occasione rara di rivedere su grande schermo il capolavoro di Coppola. 

 

Certamente non mancherò di rivederlo sul grande schermo, 50 anni dopo la prima visione fatta all'uscita del film che anch'io considero come già scritto il capolavoro di Coppola e il suo proprio caploavoro interpretativo. . 

 

Il protagonista audiofilo e jazzista dilettante che, nei momenti di relax, per controllare lo stress del suo lavoro, suonava sopra la musica che usciva dallo stereo ora un vintage che farebbe gola a molti... 

 

 

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  • Melius 1
spersanti276
Inviato
Il 03/03/2025 at 16:03, analogico_09 ha scritto:

Certamente non mancherò di rivederlo sul grande schermo, 50 anni dopo la prima visione fatta all'uscita del film che anch'io considero come già scritto il capolavoro di Coppola e il suo proprio caploavoro interpretativo. . 

Il protagonista audiofilo e jazzista dilettante che, nei momenti di relax, per controllare lo stress del suo lavoro, suonava sopra la musica che usciva dallo stereo ora un vintage che farebbe gola a molti... 

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L'ho rivisto ieri, mi era sempre piaciuto un sacco, ma ora mi sbilancio:

si tratta di un capolavoro assoluto.

Tra l'altro, i primi 10 minuti con tutte le tecniche microfoniche dei detective, la sensazione che il pericolo sia imminente, sono davvero angoscianti e la tensione si taglia col coltello.

Chi non l'ha visto non sa cosa sia quel cinema.

Straordinario.

  • Melius 1
analogico_09
Inviato

@spersanti276

41 minuti fa, spersanti276 ha scritto:

L'ho rivisto ieri, mi era sempre piaciuto un sacco, ma ora mi sbilancio:

si tratta di un capolavoro assoluto.

Tra l'altro, i primi 10 minuti con tutte le tecniche microfoniche dei detective, la sensazione che il pericolo sia imminente, sono davvero angoscianti e la tensione si taglia col coltello.

Chi non l'ha visto non sa cosa sia quel cinema.

Straordinario.

 

D'accordo al 100% e anche di più, non ti sbilanci affatto, è la pura realtà cinematografica, chi non ha visto questo film non è figlio dei Lumiere :classic_wink:

Inviato

Rivisto ieri La Conversazione, non ho molto da aggiungere a ciò che è stato già scritto qui sopra, giusto un paio di cose:

 

- lo spessore psicologico che Hackman è riuscito a dare al personaggio è da gigante della recitazione, peraltro circondato da comprimari di lusso (uno per tutti il compianto John Cazale che ci ha lasciati troppo presto).

 

- A Coppola sarebbe bastato un "piccolo" film come questo per entrare nell'olimpo della celluloide, un lavoro dove fa praticamente tutto lui (soggetto, sceneggiatura, regia, produzione) con la sapienza del grande artigiano dalle grandi idee. Splendida anche la fotografia fatta di chiaroscuri e ombre nette che immergono lo spettatore in un'atmosfera di disagio e angoscia.

 

- Film seminale per molte tematiche che poi ritroveremo nel cinema a venire del maestro: la religione cattolica, la solitudine e il labirinto mentale del protagonista che costruisce attorno a sè un mondo a parte, la paranoia di un personaggio che raggiunta la vetta si ritrova o si immagina circondato da nemici, la visione disincantata della società americana..

 

Capite perchè poi uno oggi va al cinema a vedere film attuali anche acclamati, poi gli cascano le braccia e passa la voglia. 

  • Melius 2
Inviato

PS una cosa dimenticavo: La Conversazione va visto esclusivamente in versione originale.

L'audio del doppiaggio italiano purtroppo è, rispetto a quello in VO inglese (che ha visto un recente restauro e remastering stereofonico partendo dai nastri originali posseduti da Coppola), pessimo. E siccome il film ha proprio nel sonoro il cardine della sceneggiatura non ha alcun senso vederlo tremendamente azzoppato. 

analogico_09
Inviato
4 ore fa, Velvet ha scritto:

A Coppola sarebbe bastato un "piccolo" film come questo per entrare nell'olimpo della celluloide, un lavoro dove fa praticamente tutto lui (soggetto, sceneggiatura, regia, produzione) con la sapienza del grande artigiano dalle grandi idee

 

 

Non a caso viene dalla "scuderia" del grande "factortum"  Roger Corman (nella quale verranno allevati quelli che diventeranno i migliori "purosangue" del cinema, registi, attori, sceneggiatori: J. Demme, Coppola, V. Price, Karloff, Lorre, P. Bogdanovich, etc, la lista si farebbe lunga) che scelse Coppola come assistente, aiuto regista (la Vergine di cera) facendogli girare il suo primo film, un basso costo di serie B, "Tonight for Sure" del 1962 nel quale Francis è regista, soggettista, sceneggiatore, suo padre Carmine Coppola autore delle musiche (musicherà pure una versione del Napoleon restaurato per proiezioni oramai leggendarie primi anni '80 delle quali fummo fortunati spettatori, ne parlammo in una discussione deidicata)

E si videro in seguito i frutti di tanta "scuola". 

 

4 ore fa, Velvet ha scritto:

Capite perchè poi uno oggi va al cinema a vedere film attuali anche acclamati, poi gli cascano le braccia e passa la voglia. 

 

 

A chi lo dici.., quando hai visto al cinema, nelle sale, in Italia (c'è n'è ancora e in buona quantità di cinema buono, ottimo, eccezionale nel mondo a cui non fanno pigliare la via dello stivale...) quei 3,4 film a stagione meritevoli di essere visti, il resto, quel poco che si salva, nonostante non faccia ribrezzo come esci dalla sala te lo sei scordato... Oramai sto rivedendo tanto cinema del grande passato, per niente remoto nonostante gli anni che si portano addosso, un cinema fresco freschissimo, praticacamte  di giornata, riscoprendo cose nuove che avevo o dimenticato oppur non colto prima cosa che accresce enormemente il piacere e l'eccitazione mentale ed emozionale. Ogni tanto ne tiro fuori qualcuno e provo a commentare per dare il via a qualche chiacchierata, ma pare che il focus di questa sezione dedicata al cinema sia oramai diventato le serie televisive.., qualche nuovo film visto... l'è bel, l'è brut, e via andare...

Inviato
Il 17/03/2025 at 15:33, Velvet ha scritto:

La Conversazione va visto esclusivamente in versione originale

Sono d'accordo. Ho avuto occasione di vederlo due volte in lingua originale sul grandissimo schermo di Piazza Maggiore a Bologna, ed è stata una stupenda esperienza. Non è escluso che, vista la morte del protagonista, la proiezione sia ripetuta anche quest'anno. Quando il programma sarà diffuso aprirò un thread, magari dagli un occhio.

Ho visto che recentemente è stato programmato nelle sale della Cineteca. Questi film vengono proiettati sempre in lingua originale.

analogico_09
Inviato

Tutti i film, indistintamente, a parte i cassettoni bim bum bam!, andrebbero visti in lingua originale con i sottotili come si usa fare negli altri paesi vicini al nostro più civilizzati anche cinematograficamente il cui pubblico è abituato a leggere i sottotitoli senza perdere le immagini.

Vidi la Conversazione alla primissima uscita romana nel 1974, versione italiana, al defunto cinema Empire, tra i tanti spariti, se non ricordo male; in seguito tornai a vederlo in versione originale al cineclub Pasquino, anch'esso da illo tempore defunto, che proiettava film in lingua originale, in lingua inglese esettamente mi pare ricordare.Nel corso dei decenni l'ho rivisto in altre sale e cineclub in entrambe le lingue, idem in DVD che offre la possibilità di seleziopnale la lingua desiderata, con o senza sottotitoli. Questo vale per tutti i film , non solo per la Conversazione.
Quando posso cerco sempre di vedere i film in originale.  Se i dialoghi sono troppo serrati, nei film molto parlati, preferisco vederli doppiati in italiano per non correre il rischio di perdere le immagini dovendo seguire i sottotitoli incalzanti, poi, una volta ben afferrata la trama, mi godo il film in originale, con o senza sottotitoli.
Il cinema è l'arte dell'immagine, si avvale della parola che non sovrasti tuttavia la visione immaginifica dove il doppiaggio per di più in lingua "aliena" si rivela spesso addirittura catastrofico.

Al riguardo, mi torna in mente cosa ne pensasse Kubrick. Nel 1998, in alcune città Italiane si tennereo le retrospettive sull'opera omnia del regista inglese che, da perfezionista maniacale ed esigentissimo qual era, stabilì tutte le regole organizzative, perfino le più ordinarie e pratiche, da seguire. Pretese, consapevole delle radicate abitudini dello pettatore medio italiano, che tutti i film venissero proiettati imprescindibilmente doppiati nella nostra lingua senza sottotitoli ritenendolo il male minore rispetto al fatto che per leggere le parole, incapaci noi di "sdoppiare" la vista, si sarebbe persa la corretta e perfetta, "sacrale"  visione di cià che accadeva immaginificamente sul grande schermo.
Per me averva ragione.
Della serie tutto è relativo.., ciascuno deciderà in proprio se sia più interessato a seguire più agevolmente la "letteratura" oppure il cinema. Io sto in una posizione "opportunistica" senza radicalismi e senza peripateticismi... scelgo in base a cosa sia più conveniemente e correttamente fare, filmicamente parlando, date le circostanze.

Seguii quella integrale kubricciana (fino a Ful Metal Jacket, EWS arrivò 12 anni dopo)  una delle tante sul grande cinema della storia, sui grandi autori, attori, generi, etc, che si alternavano con straordinaria generosità.., altri tempi, altri "assessorati" e ministri della Cultura, prima che iniziassero a stagliarsi gradualmente all'orizzonte i primi rovinosi precipizi... 

Dopo tanto parlarne, ho in programma una ulteriore re-visione de "La Conversazione" di John Hackman diretto da Coppola.

 

Quante assonanze si potrebbero rintracciare tra i due film molto diversi. entrambi segnati dall'ombra terribile e distruttiva della "paranoia":

 

 

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  • Melius 1
Inviato
Il 19/03/2025 at 15:33, analogico_09 ha scritto:

Quante assonanze si potrebbero rintracciare tra i due film molto diversi.

 

Io ci metterei vicino anche Quinto Potere (Lumet) e Blow Out  (Carpenter), sia per quanto riguarda la paranoia che per il "medium" come detonatore della sceneggiatura e del disagio.

analogico_09
Inviato

@Velvet Sono d'accordo. Aggiungerei qualche film di Bunuel, minimo minimo "EL" ed "Estasi d un delitto" ... ma di paranoie sparse e più defilate ne possiamo ritrovare anche ne' "Il Fascino discreto della borghesia".., e a ben vedere forse in quasi tutti i film del vecchio aragonase. d'altra parte la paranoia, quando la si vive, è presente tutti gli aspertti della vita umana.

Recentemente ho aperto alcuni thread tematici più o meno seguiti.., magari ne apro uno anche sui film della "paranoia" appena mi libero un attimo dalle beghe politiche un campo che hai voglia a paranoie... :classic_laugh:

Inviato

@analogico_09 Mettiamoci dentro anche il Grande Vecchio Hitch, divertito indagatore della psiche umana e delle sue perversioni che nel capolavoro Gli Uccelli fa un inno alla paranoia, giocando subdolamente fra suspence e sgretolamento delle convenzioni sociali con i protagonisti impotenti di fronte alla deviazione apparentemente insensata della natura e all'illogicità degli avvenimenti.

analogico_09
Inviato
5 ore fa, Velvet ha scritto:

Mettiamoci dentro anche il Grande Vecchio Hitch

 Certamente, aggiungiamo anche il grande Hitch, dove l'allegoria ornitologica secondo me è anche in funzione proiettiva del delirio di onnipotenza dell'essere umano umano che si sente libero di fare ciò che vuole della natura, della specie animale fino a quando tali elementi non si ribellano.

Mi viene in mente Plansky che affronta spesso la paranoia in chiave persecutoria, grottesco-horror ad es. in Rosemary's Baby e  L'inquilino del terzo piano". Rilancerei con L'Angelo Sterminatore" di Bunuel, sulla paranoia di una congrega di ricchi borghersi che dopo la grande cena non riescono ad uscire dalla lussuosa residenza di Calle de la Providenza di Città del Messico. Uno dei più "feroci" attacchi alla borghesia "putrefacta" attraversata da una divertente vena umoristica che stridendo si salda perfettamente con il dramma.

Sarebbero tanti i registi ed opere della paranoia di valore di cui varrebbe la pena parlare, ma qui siamo già in ampio OT, andrebbe aperto un topic dedicato sperando che non finisca subito nelle retrovie ... Ci ri-proverò.

  • Melius 1
gianventu
Inviato

Mi pare non sia stata citata la sua magistrale interpretazione dello sceriffo Little Bill ne "Gli Spietati" che gli valse uno strameritato Oscar.

A mio parere uno dei migliori western di sempre, atipico, crepuscolare, profondamente innovativo e rivoluzionario a suo modo.

E' stato uno dei miei attori preferiti, miglioratosi costantemente negli anni.

R.I.P

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