Grancolauro Inviato 11 Marzo Inviato 11 Marzo Imparare a memoria le cose che suoni non è solo utile ma anche molto piacevole. Consente un rapporto più intimo con la musica, che sembra uscire direttamente dalla testa quando suoni. Tuttavia non deve diventare un obbligo imposto dall'esterno. A me fa molto piacere notare, nel campo della musica classica, che un numero sempre maggiore di solisti, anche molto noti, oggi sale sul palco con lo spartito in mano, a dispetto delle tradizioni. E' un gesto di libertà: se suonare a memoria diventa uno stress inutile, che rischia col pregiudicare il risultato finale oltre che l'umore del musicista, perché farlo? Se il rischio è questo, viva lo spartito.
Moderatori BEST-GROOVE Inviato 11 Marzo Moderatori Inviato 11 Marzo ....e come fanno i marinai a baciarsi tra di loro e rimanere veri uomini? 2
rebus Inviato 12 Marzo Inviato 12 Marzo A volte si tiene lo spartito anche per una questione psicologica: ho conosciuto musicisti che volevano lo spartito sotto, poi non leggevano, ma se glielo toglievi andavano nel panico.
Grancolauro Inviato 12 Marzo Inviato 12 Marzo 12 minuti fa, rebus ha scritto: A volte si tiene lo spartito anche per una questione psicologica Già, e mi sembra del tutto comprensibile. Il problema è che se un brano lo studi a memoria, poi tornare allo spartito in caso di bisogno non è semplice. Rischi di fare peggio. È una decisione che va presa a monte e testata in fase di studio. Anche qui, la concentrazione fa la differenza. Se sei preparato e riesci a isolarti dal mondo, ti immergi nella musica e problemi di memoria non ne hai. Se manca la concentrazione perché sei distratto, poco preparato, nervoso, scazzato o altro ancora, beh allora si cammina sul filo del rasoio. A me è successo due volte di avere problemi di memoria sul palco e non lo auguro a nessuno… 2
Grancolauro Inviato 12 Marzo Inviato 12 Marzo 12 ore fa, BEST-GROOVE ha scritto: ....e come fanno i marinai a baciarsi tra di loro e rimanere veri uomini? Eh, hai ragione. Siamo abituati a immaginare i musicisti come eroi senza macchia e senza paura. Tuttavia, quando mi è capitato di vedere gente come Sviatoslav Richter, Ivo Pogorelich e Krystian Zimerman - che per me siedono nell’Olimpo delle divinità della musica - usare lo spartito in concerto, beh ho cominciato ad apprezzarli più di prima proprio perché li ho scoperti un po’ più “umani”, con le loro fragilità
davenrk Inviato 12 Marzo Inviato 12 Marzo Il 09/03/2025 at 11:51, Titian ha scritto: A casa poi ho tante sue registrazioni e un CD / file lo porto sempre con me quando vado a sentire impianti proprio per le sue qualità timbriche e interpretative. Puoi fare un paio di esempi di suoi cd che usi come riferimento? grazie
Titian Inviato 13 Marzo Inviato 13 Marzo @davenrk io uso solamente questo CD e mi sento il 17 e 21 che però ci sono anche su altri CD Questi due concerti sono stati registratiin Italia e la qualità non sarà giudicata da referenza per molti audiofili. Io comunque giudico quanto l'espressione musicale e la sua energia viene riprodotta e sento grandissime differenze fra gli impianti, a parte poi il timbro della sezione legni e il loro posizionamento.
davenrk Inviato 13 Marzo Inviato 13 Marzo 25 minuti fa, Titian ha scritto: io uso solamente questo CD e mi sento il 17 e 21 che però ci sono anche su altri CD grazie, lo cerco 25 minuti fa, Titian ha scritto: la qualità non sarà giudicata da referenza per molti audiofili in che senso scusa? in cosa non verrebbe giudicata come riferimento da molti audiofili?
Gall Inviato 13 Marzo Inviato 13 Marzo Per non parlare dei direttori di orchestra che ricordano le opere e le più svariate composizioni con tutte le parti singole. Per esempio la memoria di Toscanini era famosa e dirigeva a braccio svariate opere, anche quando ha esordito sul palco di punto in bianco in Brasile. Stiamo parlando di persone non nella norma già di loro, e che fin da bambini hanno svolto uno studio e un esercizio mentale diverso da tutti noi. 1
Grancolauro Inviato 13 Marzo Inviato 13 Marzo 2 ore fa, Gall ha scritto: Stiamo parlando di persone non nella norma Già... Il mio maestro di pianoforte era amico di Carlo Vidusso che gli raccontò questo aneddoto riguardo al suo allievo Maurizio Pollini. Al VI anno di conservatorio i programmi ministeriali prevedevano lo studio del Clavicembalo ben temperato di Bach, studio che accompagna i giovani pianisti fino all'esame dell'VIII anno di corso. La norma è che durante il VI anno si studino 12 preludi e fughe del I libro, e al VII anno 12 preludi e fughe del II libro. Due anni pieni di lavoro per le persone normali, diciamo, per altro senza l'obbligo di imparare a memorie nulla. Bene, in una settimana Pollini imparò a memoria tutti i preludi e fuga del primo libro, e la settimana successiva portò a memoria tutti i preludi e fuga del II libro. Non si era mai vista una cosa del genere... Un marziano. 2
Max440 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo Il 13/03/2025 at 13:09, Grancolauro ha scritto: Bene, in una settimana Pollini imparò a memoria tutti i preludi e fuga del primo libro, e la settimana successiva portò a memoria tutti i preludi e fuga del II libro. Non si era mai vista una cosa del genere... Un marziano. Ecco perchè è riuscito a fare, alle soglie dei suoi 80 anni, le ultime 3 sonate di Beethoven a memoria in concerto. Gente irraggiungibile, superfluo anche parlarne ...
Max440 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo ps: per quanto riguarda la Pires, i suoi improvvisi di Schubert sono, a mio parere, da isola deserta
Max440 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo Ah, e per finire... Una delle cose più difficili, secondo me, da fare a memoria: un tema (facile), decine di variazioni, una condotta polifonica, praticamente nessun appiglio "melodico"... ed ecco che qualcuno suona tutto ciò come se fosse "roba sua", quasi composta al momento, per parlare del proprio "sè"... Qui le note sono incise col bulino, una per una, nella sua mente (e nel suo cuore): .-.-.-.-.-.-.-. 2
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