Ggr Inviato 19 Marzo Inviato 19 Marzo Non capisco cosa c!entrano le dimensioni. Chi fa faticare l!amplificatore è la curva di impedenza. È lei che si succhia la potenza, mica la dimensione della bobina e del cono. Meglio un woofer da 30 cm su 6 ohm, che ub midwoofer da 13 cm a 3 ohm. Personalmente scarto a prescindere diffusori che pretendono troppo, e rendono poco. 2
Look01 Inviato 19 Marzo Inviato 19 Marzo Il fatto che il diffusore sia difficile o facile da pilotare non implica un concetto di qualità. In poche parole il diffusore scarso esiste in entrambe le categorie ma va a farlo capire ai fondamentalisti dell' Hi-Fi 😝. 1
Jarvis Inviato 19 Marzo Inviato 19 Marzo @rlc Dipende da quali amplificatori e quali diffusori. Per carico difficile oltre a modulo e fase impedenza c'è anche efficienza. Per cui giovano potenze da stato solido. A seconda delle esigenze ma in generale è un pò così non trovi? Tu a cosa pensavi?
rlc Inviato 19 Marzo Autore Inviato 19 Marzo @Jarvis ma, i primi che mi vengono i mente sono Audio Research, Jadis, VTL, Convergent... ho sentito parlare molto bene dei finali a valvole BAT tipo il REX 3 che viene usato anche con wilson. Prima di venderlo ho collegato il mio ormai ex finale McIntosh MC 275 ma poverino oltre un certo livello non ce la faceva. C'è che li mette in mono ma avendone uno non ho provato
leosam Inviato 19 Marzo Inviato 19 Marzo @rlc Ho dei diffusori diy veramente bensuonanti che sono facili da pilotare,94db e un minimo di 5ohm, Ora dovrebbero avere un picco d'impedenza intorno ai 200hz di 2,6ohm ma per fortuna ho dei mono da quasi 300W 8ohm rms in classe AB che possono scendere senza fare una piega sotto i 2ohm.
magoturi Inviato 19 Marzo Inviato 19 Marzo @Chill Per diffusore difficile da pilotare non s'intende uno da 84 db ma dal modulo che sta intorno ai 5 ohm alle frequenze piu' critiche e fase dell'impedenza poco "agitata"....quel tipo di diffusore se le caratteristiche dichiarate dovessero essere (per es): potenza massima sopportata 100 watts rms, gli puoi collegare anche un bell'ampli vintage come il Denon pma 970 da 100 watts rms per canale dichiarati su 8 ohm e le soddisfazioni sono assicurate....diversamente se gli colleghi un diffusore dichiarato 8 ohm nominali da 90db ma che scende a 2,5 alle basse frequenze dove si trova il maggior contenuto energetico (dai 100 ai 200 hz), li il discorso sara' diverso: paradossalmente ti basta anche un ampli dichiarato 80 watts rms per canale ( il nuovo Denon pma 3000ne per restare nello stesso marchio....) ma che pilota almeno fino a 2 ohm in regime dinamico a quelle frequenze, quale potrei preferire tra i due interfacciamenti non lo so ma, se e' ben messo e conoscendo il vintage pma 970....un sospetto ce l'avrei..... e poi non sopporto i diffusori che richiedono un amplificazione piu' costosa di loro per pilotarli....di solito e' al contrario.... SALVO.
giaga Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo Questa faccenda dell'abbinamento ampli-diffusori è una delle cose che più fanno penare (e spendere) per continui cambi prima di trovare una soluzione accettabile; anche perché, per essere valide, le prove di abbinamento le dovresti fare a casa tua, nel tuo ambiente dato che (troppo) spesso l'accoppiata che andava bene nella sala del rivenditore non rende uguale a casa tua. Per questo, se dovessi cambiare, certamente mi orienterei su diffusori attivi così almeno l'accoppiata ampli-diffusori è garantita come sinergia dal costruttore stesso e quindi mi limiterò a cercare tra i diffusori attivi quello con il "timbro" che mi piace e poi a casa la fatica sarà quella di trovargli la giusta posizione, ma almeno sono sicuro che l'amplificazione è quella adatta ai diffusori.
niar67 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo @giaga Sicuramente è una soluzione valida,ci si toglie ogni problema critico di interfacciamento,però deve ancora "entrare"nel concetto dell'audiofilo medio dove preferisce avere l'amplificazione ben visibile esposta sul tavolino in bella mostra e i diffusori di quel tal marca che facciano la loro figura........😁😁😁 Saluti Andrea
Look01 Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 1 minuto fa, niar67 ha scritto: @giaga Sicuramente è una soluzione valida,ci si toglie ogni problema critico di interfacciamento,però deve ancora "entrare"nel concetto dell'audiofilo medio dove preferisce avere l'amplificazione ben visibile esposta sul tavolino in bella mostra e i diffusori di quel tal marca che facciano la loro figura........😁😁😁 Saluti Andrea Non é questione di figura anche perché fare bella figura con l' impianto stereo é molto dura meglio un auto o una villa con piscina 😂. I diffusori attivi nei loro vantaggi incorporano anche gli svantaggi. Primo l'audiofilo brontola tanto ma alla fine ama cambiare le elettroniche alla ricerca della propria timbrica o musicalità. Secondo é vero che i diffusori guidano ma aumentando la qualità dell'ampli mi é sempre capitato salvo sbagli molto rari che i diffusori se buoni ringraziano 😂
LeoCleo Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo @rlc Il diffusore difficile è a mio avviso un progetto sbagliato. Della serie io l'ho costruito, adesso ti arrangi a farlo suonare. Stesso discorso delle auto: nervose, scorbutiche, reazioni scomposte, saranno anche velocissime nelle mani di 4 piloti esperti, ma restano auto sbagliate e bare per il 99,9% degli automobilisti. E non c'entra (o meglio, fino ad un certo punto) la grandezza o numero degli altoparlanti. Faccio esempi pratici di diffurosi che ho avuto (tranne le Thiel 3.5 che però conosco molto bene, io ho avuto le 1.2). Le Magnepan Tympani 1D erano enormi ma volavano con 20 watt sani. Le Magnepan 20.1/r erano dei muri, impilotabili se non con centrali elettriche da 3/400 watt spallati. Le Thiel 3.5 iniziavano a svegliarsi con un ML 27 o 23.5, pur avendo solo 3 altoparlanti. Le Mirage M3 cantano splendidamente con un Pass Aleph 30... e di altoparlanti ne hanno 5. 1
Coltr@ne Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo Come premessa si deve dire che esisteno da decenni delle normative (le vecchie norme DIN 45500) riprese poi dalle normative attuali che fissano i limiti per l'impedenza dei diffusori per alta fedeltà: - Impedenza nominale 8 ohm: minimo 6.4, massimo 9.6 - Impedenza nominale 4 ohm: minimo 3.2, massimo 4.8 in pratica il valore nominale più o meno il 20%. Con una variazione del modulo così modesta è molto probabile che anche la fase si sposti poco. Il minimo modulo consentito dalla norma è di 3.2 ohm. I massimi sono meno "pericolosi" quindi si possono accettare variazioni più ampie a patto che il minimo sia resistivo (fase 0°) la fase rimanga limitata (diciamo entro più o meno 30°). La AES considera l'impedenza di un sistema di altoparlanti pari al minimo modulo. Personalmente ritengo che l'impedenza di un diffusore debba essere riferita al minimo della parte reale dell'impedenza (che quasi sempre coincide con il minimo modulo). Queste informazioni vanno lette in funzione del fatto che le protezioni in corrente degli amplificatori sono normalmente fissate per un carico minimo pari a 2 ohm. L'altra cosa da tenere presente è che, quando l'amplificatore satura, l'uscita si inchioda alla massima (o minima) tensione consentita indipendentemente dalla causa della saturazione (a differenza di un diffusore a tre vie dove il woofer può arrivare a fondo corsa ma il medio continua a funzionare perfettamente). Quindi che l'ampli saturi perchè deve buttare tanta corrente a 100 Hz piuttosto che a 5000 Hz non ha alcuna importanza anche perchè l'amplificatore "vede" il segnale nel tempo (siamo noi che lo analizziamo nel dominio della frequenza). Se un diffusore presenta un minimo ad una certa frequenza a quella determinata frequenza assorbirà più corrente (I=v/Z). Tipicamente l'assorbimento di corrente sarà alto in un intorno di quella frequenza. Se il minimo è posto sotto i 40Hz o sopra i 10kHz dove il contenuto energetico dei programmi musicali è generalmente basso, il suo effetto è relativo. Se il minimo si trova tra 150 e 300 Hz (dove il contenuto energetico è massimo) allora il suo effetto è importante (ed il diffusore diventa un carico "difficile"). Tuttavia: - un diffusore con una impedenza di 3 ohm costante a tutte le frequenza è un carico molto facile. - un diffusore con minimo di 4 ohm e rotazioni di fase prossime a 60° è un carico molto impegnativo (4 ohm e 60° corrispondono a 2 ohm di carico reale). Magrado tutto ciò molti diffusori presentano minimi inferiori a 3 ohm e si arriva anche a mezzo ohm o meno (le famose Scintilla). Questi sistemi, se le normative avessero un seguito, a rigore, non dovrebbero nemmeno essere conmmercializzati. Mario Bon
fabbe Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo Sono d'accordo con molti di voi, un buon progettista dovrebbe valutare questi aspetti perché si troverebbe con un prodotto che diventa eccellente solamente con un numero ristretto di elettroniche. Che senso avrebbe? Thiel ne è un buon esempio. Un noto progettista le aveva è le usava per provare le sue elettroniche ma alla fine le ha scartate. Nell'insieme rognose e difficili da far eccellere, e tante delle loro elettroniche arrivano a 2ohm.
Armando Sanna Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 2 minuti fa, LeoCleo ha scritto: Il diffusore difficile è a mio avviso un progetto sbagliato Sarebbe utile che un progettista di diffusori indicasse chiaramente l'amplificazione/i con la quale sono stati progettati e ascoltati per massimizzare le loro prestazioni, spesso parafrasando un detto tra i vari possessori di cani si dice che : "non è il cane sbagliato ma è il suo proprietario non idoneo al suo accompagnamento..." Spesso vedo Pitbull o Rottweiler in mani di possessori che non potrebbero andare a spasso con un Chihuahua senza creare problemi agli altri .
alexis Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo Più potente é l’ampli e peggio tende a suonare, non a caso i migliori ampli che abbia provato hanno pochissimi watt, accompagnata da una dizione fresca briosa e trasparente che i paracarri a stato solido si sognano. è uno dei motivi che mi ha portato ai sistemi ad alta efficienza, multiamplificati.. una volta approdato in quell’emisfero è praticamente impossibile tornare indietro. poi ovviamente è una scelta personale.. come l‘autina, il vino, la moglie o amante che sia..
fabbe Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo @alexis penso che dipenda sempre dal progetto. Poi, quanti dono tanti w? Ps. Che ne pensi che viva abbia prodotto un dac con chip Ess?
hfasci Inviato 20 Marzo Inviato 20 Marzo 44 minuti fa, alexis ha scritto: Più potente é l’ampli e peggio tende a suonare.... Non è una regola ma capita spesso. Poi ci sono delle casse che gradiscono amplificatori molto potenti. Generalizzando, le casse piccole di grande lignaggio (tablette, Ls3/5a) danno il massimo se amplificate con potenze molto elevate. In ogni caso, ovviamente, meglio un amplificatore di potenza adeguata e che, notoriamente, sia esente da limitazioni con ogni tipo di carico.
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