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Difficoltà di comprensione di certi modi di parlare


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Inviato
2 ore fa, Supertramp ha scritto:

Ma per cortesia...

Il peggior romanesco (che nemmeno esiste più, a Roma si parla un italiano leggermente "romanizzato") è mille volte più comprensibile del bergamasco medio o del siciliano medio.

Più ci si allontana dal centro-Italia e più la lingua va a distorcersi.

Posso accettare critiche da un toscano, non certamente da un meridionale o da un settentrionale che stanno all' italiano come io sto al giapponese.

Mi sa che non hai compreso .

Non parlo del romananraco  di Verdone ad esempio o di Mario Brega ma di quello biascicato delle periferie  con la d al posto delle t e le g al posto delle c e la b al posto della p.

Il Raddoppio delle consonanti singole e la eliminazione di certe doppie resco a sopportarlo anche se solo fino a un certo punto  va bene parmiggiano ma non barmigggiano 

  • Melius 1
Inviato
1 ora fa, eduardo ha scritto:

Le differenze sono ricchezza,  perché testimoniano di influenze culturali millenarie.

Siate meno inutilmente rigidi

Quando non intaccano la comprensione o diventano veramente esagerate da sembrare una caricatura

Supertramp
Inviato
23 minuti fa, Dufay ha scritto:

Mi sa che non hai compreso .

Non parlo del romananraco  di Verdone ad esempio o di Mario Brega ma di quello biascicato delle periferie  con la d al posto delle t e le g al posto delle c e la b al posto della p.

Raddoppio delle consonantiriesco a sopportarlo anche se solo fino a un certo punto .

 

La D al posto della T è tipica delle province del Lazio esterne a Roma.

Robe che puoi sentire a Viterbo.

Il romanesco vero non lo si parla praticamente da nessuna parte.

È evaporato da almeno 60 anni...

Anche perché tra stranieri e italiani di altre province e regioni, a Roma di romani di 7 generazioni ne trovi pochini. Forse nessuno.

 

spersanti276
Inviato
19 minuti fa, Supertramp ha scritto:

La D al posto della T è tipica delle province del Lazio esterne a Roma.

Robe che puoi sentire a Viterbo.

Il romanesco vero non lo si parla praticamente da nessuna parte.

È evaporato da almeno 60 anni...

Anche perché tra stranieri e italiani di altre province e regioni, a Roma di romani di 7 generazioni ne trovi pochini. Forse nessuno.

...qualcuno c'è. Al Ghetto.

Renato Bovello
Inviato

Amo l'italiano e amo i dialetti .Due beni da conservare ma ,soprattutto,da non confondere. La nostra lingua si sta riempiendo di espressioni di tipo dialettale che erano ,sono e saranno sempre da considerare alla stregua di errori. Il fatto che molti parlino in un determinato modo non significa nulla. La statistica non c'entra niente con l'uso corretto della lingua. Poi,per carita',non bisogna nemmeno esagerare perche' tutti,chi piu' chi meno,commettiamo errori di qualche tipo .  Personalmente non mi meraviglio di come la gente parli. Al contrario,provo un epidermico  fastidio quando leggo i quotidiani in rete . Sembrano scritti da analfabeti ,altro che giornalisti . 

Inviato
11 minuti fa, Renato Bovello ha scritto:

Amo l'italiano e amo i dialetti .Due beni da conservare ma ,soprattutto,da non confondere. La nostra lingua si sta riempiendo di espressioni di tipo dialettale che erano ,sono e saranno sempre da considerare alla stregua di errori. Il fatto che molti parlino in un determinato modo non significa nulla. La statistica non c'entra niente con l'uso corretto della lingua. Poi,per carita',non bisogna nemmeno esagerare perche' tutti,chi piu' chi meno,commettiamo errori di qualche tipo .  Personalmente non mi meraviglio di come la gente parli. Al contrario,provo un epidermico  fastidio quando leggo i quotidiani in rete . Sembrano scritti da analfabeti ,altro che giornalisti . 

Il famigerato esco a pisciare il cane

Renato Bovello
Inviato
1 minuto fa, Dufay ha scritto:

Il famigerato esco a pisciare il cane

Ah,guarda,ne avrei da scrivere .Evito ,per buona creanza ...

Inviato
5 ore fa, Supertramp ha scritto:

Ma per cortesia...

Il peggior romanesco (che nemmeno esiste più, a Roma si parla un italiano leggermente "romanizzato") è mille volte più comprensibile del bergamasco medio o del siciliano medio.

Si ma questo non avviene grazie a caratteristiche intrinseche del linguaggio ma al fatto di essere quello imposto in quanto capitale, e quindi infuso e clisterato fino alla nausea dai media audiovisivi. Date una simile somministrazione al siciliano, al bergamasco, all'abruzzese, a quel che vi pare, e anche questi risulteranno simpaticamente comprensibili.

Supertramp
Inviato
12 minuti fa, Martin ha scritto:

Si ma questo non avviene grazie a caratteristiche intrinseche del linguaggio ma al fatto di essere quello imposto in quanto capitale, e quindi infuso e clisterato fino alla nausea dai media audiovisivi. Date una simile somministrazione al siciliano, al bergamasco, all'abruzzese, a quel che vi pare, e anche questi risulteranno simpaticamente comprensibili.

 

Non concordo.

Non è una questione televisiva, è proprio una questione di vocaboli.

Quelli che si usano a Roma non sono più quelli romaneschi di Trilussa (e che a volte sono incomprensibili pure ai romani di oggi) ma sono termini vicinissimi all'italiano.

Le espressioni che si trovano in regioni più "estreme", nord o sud non fa differenza, sono proprio un'altra lingua, che c'azzecca poco con l'italiano.

 

Vi faccio un esempio pratico.

Ho una vicina di casa romena e una siciliana.

Quando parlano fra di loro (ovviamente in italiano) fanno proprio fatica, si sforzano.

E almeno per la siciliana non dovrebbe essere così.

Inviato

Io è mejo che nun parlo,però ve regalo questa.

 

 

 

La tartaruga

Mentre una notte se n’annava a spasso,
la vecchia tartaruga fece er passo più lungo
de la gamba e cascò giù
cò la casa vortata sottoinsù.
Un rospo je strillò: "Scema che sei!
Queste sò scappatelle che costeno la pelle..."
- lo so - rispose lei - ma prima de morì,
vedo le stelle.

 

Trilussa

 

  • Melius 1
  • Thanks 1
Inviato

Il napoletano è come il londinese, quello alto, molto elegante e intonato e quello "popolare", il cockney, che appare strascicato e parlato a bacca aparta anche a chi non lo conosce.

Il napoletano "basso" lo trovo (da napoletano) francamente un po' sgradevole, specie se arricchito del nuovo slang giovanile che si parla da una trentina di anni.

Al contrario del napoletano chic o meglio "colto" (p.e. alla Sorrentino o alla Jep Gambardella, anche se lui è casertano o edoardiano) che per me è una musica.

Senza alcun snobismo.

  • Melius 1
Inviato

Non odiate Roma.Roma è stata saccheggiata,bombardata,umiliata.La storia ne racconta un'altra,oggi è il "Cosmo",vi confesso che mi sento più Romano che Italiano.Sarà per via di mia Madre Trasteverina classe 1932, storie raccontate fatte di umiltà e Umanità,anche nella sofferenza.Oggi c'è volgarità e di quelle cosa nulla o poco è rimasto,l'accoglienza ha fatto il resto,e per questo ,mai una persona uguale all'altra.

Scusate lo sfogo.

  • Melius 1
Inviato

A me piacciono il veneziano, un po' il torinese, il bolognese, il romagnolo, in parte il perugino, il napoletano, vedi sopra, il palemmitano. Non sopporto il piemontese, milanese, bergamasco, bresciano, pugliese, il garbatellese, il calabrese nelle sue varie accezioni, escluso in parte il reggino che e' una specie di siciliano.

Supertramp
Inviato
49 minuti fa, wow ha scritto:

il garbatellese

 

Quello che sbiascica la Gioggiaa??

Inviato
1 ora fa, wow ha scritto:

Non sopporto il , milanese

Peccato, eppure siamo persone cortesi...:classic_cool:

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