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RCF dei tempi d'oro


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Inviato
1 minuto fa, Velvet ha scritto:

Il punto è che se uno compra un marchio lo fa per il mercato e la storia che ha, altrimenti fa prima a inventarsene uno e partire veramente da zero.

Se il costo è basso, magari per azienda in forti difficoltà, forse la linea di produzione, i capannoni etc. valevano già quanto ritenuto necessario . Comunque un gran dispiacere per tutti noi ! In compenso abbiamo la B&C che se continua così tra poco si compra pure i cinesi !!:classic_love:

Inviato
9 minuti fa, Luca44 ha scritto:

Se il costo è basso, magari per azienda in forti difficoltà, forse la linea di produzione, i capannoni etc. valevano già quanto ritenuto necessario .

Certo. Ma io parlavo del marchio.

Ti compri i capannoni e il KH poi se del marchio non ti frega nulla ne usi un altro. In ogni caso per le maestranze sono ben felice che in quel di Reggio Emilia si continui a produrre anche se sotto proprietà americana, ci mancherebbe. Ma se avessero tenuto un angolino di capannone per la storia e l'eredità della gloriosa marca saremmo stati più contenti. 

Inviato

Però quando la avevamo in piena attività spesso veniva definita ( magari amichevolmente ma...) RCF cioè Rumore Chiasso Fracasso :classic_laugh:  Neppure il produrre alcuni diffusori notevoli e dal costo concorrenziale riuscirono a salvarla , ricordo quelli progettati da Paolo Viappiani chiamati Mytho, non male davvero ! Forse era troppo tardi ormai, pensa che pure la bassissima linea che si chiamava Aithra che mi pare fosse degli stessi anni, non era malvagissima per il costo .

  • Moderatori
paolosances
Inviato

Di RCF conservo una coppia di BR 75 e una di BR 55.

Forse anche dei case delle BR 40 con xover...il resto cannibalizzato per far fronte alla necessità di ricambi originali .

Inviato
2 ore fa, Luca44 ha scritto:

Però quando la avevamo in piena attività spesso veniva definita ( magari amichevolmente ma...) RCF cioè Rumore Chiasso Fracasso :classic_laugh:  Neppure il produrre alcuni diffusori notevoli e dal costo concorrenziale riuscirono a salvarla , ricordo quelli progettati da Paolo Viappiani chiamati Mytho, non male davvero ! Forse era troppo tardi ormai, pensa che pure la bassissima linea che si chiamava Aithra che mi pare fosse degli stessi anni, non era malvagissima per il costo .

Come molte aziende nate e cresciute durante il boom dell'HiFi anni 70/80 RCF è rimasta vittima delle proprie dimensioni e del proprio successo. 

A partire dagli anni '90 il mercato si è rapidamente ristretto e quello medio in particolare ha subito una recessione senza possibilità di recupero. Sono sopravvissuti i marchi più piccoli o i grossi costruttori confluiti in gruppi ancora più grossi, ma la fetta del mercato  che era il pascolo di RCF o di ESB come di tanti altri non esiste più in quei numeri.

Inoltre RCF ha un po' tardato nel seguire le mode e presentato alcuni interessanti prodotti fuori tempo massimo, quando la sua immagine era ormai appannata e probabilmente le risorse per R&D erano ormai esigue.

Bene hanno fatto a rivolgersi poi, con la proprietà USA, al mercato Pro dove i budget sono meno problematici e dove se fai buoni prodotti la clientela non manca ed è esente dagli isterismi tipici dell'audiofilia. 

D'altronde non parliamo di un "assemblatore" ma di un'azienda che faceva e fa quasi tutto in-house, il che era e rimane un valore aggiunto non da poco.

  • Melius 1
Inviato

Dei bei tempi d'oro ricordo diversi modelli interessanti, BR45 e 55, BR 120 classici 3 vie con ottimi altoparlanti come i woofers da 10" L10P10 o i 12" come il L12P48 ed i vari midranges e tweeters MR45, MR98, MR 52 o i TW10 e i TW724/725.

 

attualmente le ottime BR1056 sono il mio principale diffusore in ambito vintage. Ottimo dettaglio e presenza, basso formidabile.

 

 

Inviato

@mojo_65

16 ore fa, mojo_65 ha scritto:

attualmente le ottime BR1056

Anche perchè hanno un midrange che è, oggettivamente, un originalissimo capolavoro.

viale249
Inviato

Non facciamo l'errore di pensare RCF come ESB: la prima è sempre stata una azienda votata al professionale (Radio Cine Forniture) e la produzione verso il mercato hifi fu un allargamento verso un mercato, allora, florido.

viale249
Inviato

Della rottamazione, conseguente alla vendita agli americani, potrà parlarne con competenza Lorenzo Betti @ilbetti

  • 2 mesi dopo...
Cabrillo
Inviato

Mi piacerebbe molto poter ascoltare le BR 110 e le 150. 

Qualcuno le ha o le ha ascoltate e potrebbe raccontare qualcosa in merito?

captainsensible
Inviato

Negli anni '80 RCF costruiva uno studio monitor di forma strana.

Aveva la forma di una L rovesciata con un woofer mi pare 15" ed una tromba.

La forma strana era dovuta all'allineamento dei centri di emissione del woofer e del driver della tromba.

Li usava la RAI.

Qualcuno ha i riferimenti?

 

CS

 

Discopersempre2
Inviato
4 ore fa, Cabrillo ha scritto:

150.

Se ricordo bene, una coppia l' aveva recensite il buon Davide di Audio Costruzioni; due bei "cassettoni" con il tweeter spacca orecchi (Sbisà cit.).

Inviato

Allora probabile che suonino molto bene. 

Discopersempre2
Inviato

@Velvet Di sicuro non erano per la classica:classic_rolleyes:.

Inviato

E chi lo sa. Le hai ascoltate ?

Ulmerino
Inviato

La Rcf degli anni d'oro era un'azienda con un know how elevatissimo, i loro componenti sciolti erano dei gioielli di costruzione e prestazioni...per quanto riguarda i diffusori finiti, è stata sempre molto specifica nella destinazione d'uso, nel senso che le casse da giostraio andavano bene per elevate pressioni sonore e bassi con punch strepitoso, senza badare molto alla qualità dei crossover ecc...votati per volumi elevati a scapito della timbrica.. ho avuto un sistema a tromba a 8 elementi che usavo con la band dal vivo, e andava davvero alla grande, indistruttibili ed affidabili, il timbro lo decideva il tecnico del suono, con mixer, equalizzatori e processori vari...roba pro, adatta per fare quel lavoro...e basta...in ambito home, Peter Snell,  per la terza serie delle ammiraglie Type A,  scelse proprio un woofer Rcf, l12p48, con frequenza di risonanza di 19hz...raramente ho ascoltato bassi più profondi, immanenti ed emozionanti...per saggiare cosa sapeva fare la ditta di Reggio Emilia, basta acquistare uno qualsiasi dei modelli della serie Mytho, (il mytho 5, è il diffusore che detiene il record di woofer da 13cm accordato più in basso), o se si vuole davvero restare a bocca aperta, cercate una Artesuono MA1.0...un capolavoro di ebanisteria e suono sublime...

rcf-artesuono-1.0.jpg

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