Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 24 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Aprile “Per i morti della Resistenza” di Giuseppe Ungaretti “Qui Vivono per sempre Gli occhi che furono chiusi alla luce Perché tutti Li avessero aperti Per sempre Alla luce” 7 6
iBan69 Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile 6 minuti fa, mozarteum ha scritto: E pensare che Ungaretti era fascista Infatti … mai piaciuto. https://www.ilsecondomestiere.org/scrittori-giornalisti/ungaretti/ungaretti-vita-e-opere/ungaretti-e-il-fascismo-2/
Questo è un messaggio popolare. Savgal Inviato 24 Aprile Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Aprile Ungaretti, a mio parere, non ha la grandezza e lo spessore di Eugenio Montale e, come ricordato da Moz, ha anche aderito al fascismo (a differenza di Montale). Tuttavia mi pare un modo "sobrio" e letterario per ricordare che domani ricorrono 80 anni dalla Liberazione e i danni che il fascismo ha arrecato al nostro paese. Gli occhi chiusi alla luce affiché tutti li abbiano aperti alla luce è una bella metafora. 3
mozarteum Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile 26 minuti fa, iBan69 ha scritto: Infatti … mai piaciuto. Pirandello immagino di si
Questo è un messaggio popolare. mozarteum Inviato 24 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Aprile Comunque m’illumino alla mensa e’ anche il mio motto 3
iBan69 Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile 5 minuti fa, mozarteum ha scritto: 31 minuti fa, iBan69 ha scritto: Infatti … mai piaciuto. Pirandello immagino di si Anche lui lo era.
Questo è un messaggio popolare. appecundria Inviato 24 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Aprile Armando Amprino (Armando) Di anni 20 - meccanico - nato a Coazze (Torino) il 24 maggio 1925 -. Partigiano della Brigata " Lullo Mongada ", Divisione Autononia " Sergio De Vitis ", partecipa agli scontri del maggio 1944 nella Valle di Susa e a numerosi colpi di mano in zona Avigliana (Torino) -. Catturato nel dicembre 1944 da pattuglia RAU (Reparto Arditi Ufficiali), alla Barriera di Milano in Torino - tradotto alle Carceri Nuove di Torino Processato dal Tribunale Co.Gu. (Contro Guerriglia) di Torino Fucilato il 22 dicembre 1944, al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino da plotone di militi della GNR, con Candido Dovis. - Dal Carcere, 22 dicembre 1944 Carissimi genitori, parenti e amici tutti, devo comunicarvi una brutta notizia. Io e Candido, tutt'e due, siamo stati condannati a morte. Fatevi coraggio, noi siamo innocenti. Ci hanno condannati solo perché siamo partigiani. Io sono sempre vicino a voi. Dopo tante vitacce, in montagna, dover morir cosí... Ma, in Paradiso, sarò vicino a mio fratello, con la nonna, e pregherò per tutti voi. Vi sarò sempre vicino, vicino a te, caro papà, vicino a te, mammina. Vado alla morte tranquillo assistito dal Cappellano delle Carceri che, a momenti, deve portarmi la Comunione. Andate poi da lui, vi dirà dove mi avranno seppellito. Pregate per me. Vi chiedo perdono, se vi ho dato dei dispiaceri. Dietro il quadro della Madonna, nella mia stanza, troverete un po' di denaro. Prendetelo e fate dire una Messa per me. la mia roba, datela ai poveri del paese. Salutatemi il Parroco ed il Teologo, e dite loro che preghino per me. Voi fatevi coraggio. Non mettetevi in pena per me. Sono in Cielo e pregherò per voi. Termino con mandarvi tanti baci e tanti auguri di buon Natale. Io lo passerò in Cielo. Arrivederci in Paradiso. Vostro figlio Armando Viva l'Italia! Viva gli Alpini! 3 5
Questo è un messaggio popolare. appecundria Inviato 24 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Aprile Antonio Brancati Di anni 23 - studente - nato a Ispica (Ragusa) il 21 dicembre 1920 -. Allievo ufficiale di Fanteria, il 1° marzo 1944 entra a far parte del "Gruppo di Organizzazione" del Comitato Militare di Grosseto, di stanza a Monte Bottigli sopra Grosseto ~. Catturato il 22 Marzo 1944 sul monte Bottigli, nel corso di un rastrellamento di forze tedesche e fasciste che lo sorprendono assieme ad altri dieci compagni nella capanna in cui dormono -. Processato il 22 marzo 1944 nella scuola di Maiano Lavacchio (Grosseto) da tribunale misto tedesco e fascista -. Fucilato lo stesso 22 marzo 1944, a Maiano Lavacchio, con Mario Becucci, Rino Cíattini, Silvano Guidoni, Alfiero Grazi, Corrado Matteini, Emanuele Matteini, Alcide Mignarri, Alvaro Nfinucci, Alfonso Passananti e Attilio Sforzi. - Carissimi genitori non so se mi sarà possibile potervi rivedere, per la qual cosa vi scrivo questa lettera. Sono stato condannato a morte per non essermi associato a coloro che vogliono distruggere completamente l'Italia. Vi giuro di non aver commessa nessuna colpa se non quella di aver voluto più bene di costoro all'Italia, nostra amabile e martoriata Patria. Voi potete dire questo sempre a voce alta dinanzi a tutti. Se muoio, muoio innocente. Vi prego di perdonarmi se qualche volta vi ho fatto arrabbiare, vi ho disobbedito, ero allora un ragazzo. Solo pregate per me il buon Dio. Non prendetevi parecchi pensieri. Fate del bene ai poveri per la salvezza della mia povera anima. Vi ringrazio per quanto avete fatto per me e per la mia educazione. Speriamo che Iddio vi dia giusta ricompensa. Baciate per me tutti i fratelli: Felice, Costantino, Luigi, Vincenzo e Alberto e la mia cara fidanzata. Non affliggetevi e fatevi coraggio, ci sarà chi mi vendicherà. Ricompensate e ricordatevi finché vivrete di quei signori Matteini per il bene che mi hanno fatto, per l'amore di madre che hanno avuto nei miei riguardi. Io vi ho sempre pensato in tutti i momenti della giornata. Dispiacente tanto se non ci rivedremo su questa terra; ma ci rivedremo lassù, in un luogo più bello, più giusto e più santo. Ricordatevi sempre di me. Un forte bacione Antonio Sappiate che il vostro Antonio penserà sempre a voi anche dopo morto e che vi guarderà dal cielo. 3 2
appecundria Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile Tu non sai le colline. Cesare Pavese - Tu non sai le colline dove si è sparso il sangue. Tutti quanti fuggimmo Tutti quanti gettammo l’arme e il nome. Una donna ci guardava fuggire. Uno solo di noi si fermò a pugno chiuso, vide il cielo vuoto, chinò il capo e morì sotto il muro, tacendo. Ora è un cencio di sangue e il suo nome. Una donna ci aspetta alle colline. 2
Questo è un messaggio popolare. what Inviato 24 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Aprile GIORDANO CAVESTRO ( Mirko) anni 18, nato a Parma. Studente di Scuola media. Anima d’un bollettino antifascista che dopo l’8 settembre diventa centro organizzativo della Resistenza nel parmense. Catturato in un rastrellamento di tedeschi e fascisti il 7.4.1944. Fucilato per rappresaglia il 4 maggio seguente. Parma, 4.5.1944 Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d’Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio ma l’idea vivrà nel futuro luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita d’un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme cosi buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della libertà Giordano. 3
Giu_seppe Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile Guglielmo Jervis (antifascista) Medaglia d'oro al valor militare «Arrestato dalle SS tedesche e trovato in possesso di materiale di sabotaggio e di documenti militari, per giorni e giorni veniva sottoposto ad atroci, inaudite torture alle quali rispondeva, senza cedere un istante, ma anzi rincuorando dal carcere i compagni, col più stoico silenzio. Destinato al plotone di esecuzione dai tedeschi che ne dovevano, a titolo di ludibrio e di rappresaglia, impiccarne più tardi la salma sulla piazza di Villar Pellice, affrontava la morte liberatrice con la serenità degli eroi. Le sue ultime parole, trovate incise con uno spillo nella sua Bibbia tascabile, sono state: "Non piangetemi, non chiamatemi povero; muoio per aver servito un'idea".» 2
appecundria Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile Filastrocca Libera, di Bruno Tognolini - Libero, libera, liberi tutti Libero l’albero e libero il seme Liberi i belli di essere brutti Le volpi furbe di essere sceme Il fiume libero d’essere mare Il mare libero dall’orizzonte Libero il vento se vuole soffiare Liberi noi di sentircelo in fronte Libero tu di essere te Libero io di essere me Liberi i piccoli di essere grandi Liberi i fiori di essere frutti Libero, libera, liberi tutti. 1
Guru Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile @appecundria Ho avuto il piacere di conoscere Tognolini, bellissima persona. Se non l'hai già fatto leggi i suoi libri di poesie, ce ne sono alcune veramente toccanti.
Guru Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile Ma il fascismo non è solo quello del ventennio, e questo anniversario deve ricordarcelo. https://stragi.it/vittime 1
andpi65 Inviato 24 Aprile Inviato 24 Aprile Poesia per poesia : Dopo ogni guerra c’è chi deve ripulire. In fondo un po’ d’ordine da solo non si fa. C’è chi deve spingere le macerie ai bordi delle strade per far passare i carri pieni di cadaveri. C’è chi deve sprofondare nella melma e nella cenere, tra le molle dei divani letto, le schegge di vetro e gli stracci insanguinati. C’è chi deve trascinare una trave per puntellare il muro, c’è chi deve mettere i vetri alla finestra e montare la porta sui cardini. Non è fotogenico, e ci vogliono anni. Tutte le telecamere sono già partite per un’altra guerra. Bisogna ricostruire i ponti e anche le stazioni. Le maniche saranno a brandelli a forza di rimboccarle. C’è chi, con la scopa in mano, ricorda ancora com’era. C’è chi ascolta annuendo con la testa non mozzata. Ma presto lì si aggireranno altri che troveranno il tutto un po’ noioso. C’è chi talvolta dissotterrerà da sotto un cespuglio argomenti corrosi dalla ruggine e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti. Chi sapeva di che si trattava deve far posto a quelli che ne sanno poco. E meno di poco. E infine assolutamente nulla. Sull’erba che ha ricoperto le cause e gli effetti, c’è chi deve starsene disteso con una spiga tra i denti, perso a fissare le nuvole. Wislawa Szymborska 1
Questo è un messaggio popolare. analogico_09 Inviato 24 Aprile Questo è un messaggio popolare. Inviato 24 Aprile Mia nonna, mia zia, con altre fidate amiche, a turno per non destare sospetti, portavano da mangiare e qualche sorta di medicina uno straccio di vestito ai partigiani appostati in una gola rocciosa e selvaggia del profondo Abruzzo. Periglioso era il cammino durante il quale non scrivevano poesie. Sorvegliate dalle iene fasciste mogli di violenti squadristi, rischiavano la vita. Esse stesse erano la poesia stampata sulle guance arrossate della passione e dell'ardore, del coraggio misto a paura mentre i loro volti orgogliosi ed alteri risplendevano al sole di ritorno dalla missione. Sono cose che non si possono scrivere ma con la forza dell'immaginazione e' possibile vederle. La poesia di Ungaretti, raro poeta che apprezzo molto, non e' fascista e tanto basti. La musica di Puccini era forse fascista? 3
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