one4seven Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 10 minuti fa, xalessio ha scritto: Ancora state messi così? Diciamo che le riprese live, con le quali si può tentare un paragone di verosimiglianza (vivo/riprodotto), sono una stretta minoranza del registrato disponibile. E cmq c'è in ogni caso l'intervento tecnico...
xalessio Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio @one4seven esatto. E diciamola tutta, molti fautori del campanellino sarebbero inorriditi da una registrazione binaurale… 1
one4seven Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 2 minuti fa, xalessio ha scritto: da una registrazione binaurale… lascia perdere che sennò apri un pandemonio... Piuttosto indicherei, ad esempio, in alcuni direct-to-disc, dei buoni esempi di riprese "poco filtrate"...
gianventu Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 6 minuti fa, one4seven ha scritto: lascia perdere che sennò apri un pandemonio... Ma speriamo! Ci si annoia... 2
one4seven Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio @gianventu Chesky ne ha fatte un botto di rec binaurali, magari lo stesso nome che ha offerto Rebecca Pidgeon agli audiofili aiuta...
imaginator Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 39 minuti fa, xalessio ha scritto: La scena sonora che senti in un disco è quello che vuole farti sentire l’ingegnere del suono (nella maggior parte dei casi) e praticamente ha nulla a che vedere con l’evento dal vivo. Ancora state messi così? Ma certo.. aspettavo che me lo dicessi te. Ma ancora siete messi così, e credete che uno dopo cinquant’anni di musica e di hifi debba imparare tutto?😂 Nella classica poi, spesso registrata in sale o teatri con acustica più che eccellente, non c’è nulla da inventare, semmai da preservare anche il più debole dei segnali ambientali sapientemente catturato in ripresa, esperienza e sensibilità dell’ingegnere del suono ovviamente fanno la differenza.
gianventu Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 19 minuti fa, one4seven ha scritto: Chesky ne ha fatte un botto di rec binaurali ..'na vagonata, pure dischi test se non ricordo male.
jackreacher Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio Se vi può interessare esistono tanti CD di jazz "recorded directly on two tracks" (molti in DAT) che praticamente sono un'istantanea dell'evento musicale, non solo della chesky records ma anche criss cross e tante altre labels.
Erik il Rosso Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio 8 ore fa, ilmisuratore ha scritto: La "scena" è un artefatto creato appositamente nella registrazione Con molta probabilità assistere all'evento reale non porta alla stessa disposizione dei piani sonori... anzi... spesso dal vivo tale scena non esiste proprio Proprio così, secondo me tendiamo spesso a dimenticarci, nelle rispettive valutazioni, che alla base c’è sempre sempre (rafforzativo) una registrazione masterizzata ed elaborata, con introduzione di effetti ambientali vari, salvo forse alcune registrazioni “direct to disk” (come mi pare una volta venissero definite) senza elaborazioni successive. Sull’ascolto dal vivo la scena sonora per me esiste sempre poiché è rappresentata da quello che hai davanti e percepisci con le orecchie (magari chiudendo gli occhi).
Erik il Rosso Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio @jackreacher ciao, grazie della precisazione sulle curve di fletcher and munson, che sono assolutamente pertinenti e conosco, almeno come sensibilità dell’orecchio alle varie frequenze, di certo incidono sulla percezione della scena ( ed anche ambienza strettamente correlata come correttamente precisato dal Misuratore) in funzione del livello di ascolto. La mia curiosità era di capire come percepite il variare di tali parametri, ovviamente soggettivamente ed in base ai vostri impianti ai differenti volumi. 1
Erik il Rosso Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio 7 ore fa, widemediaphotography ha scritto: Non esiste l'invarianza delle caratteristiche dei parametri acustici al variare dell'SPL, basti pensare alla distorsione totale, alla compressione dinamica e all'ininfluenza delle riflessioni ( interazioni ambientali) al di sotto di determinati valori, oppure alle risonanze innescate a determinati valori. Tra l'altro, se così fosse, avremmo che qualunque diffusore di qualunque dimensione risulterebbe adatto a qualunque ambiente. Pertanto deve esistere un range piuttosto definito in cui un diffusore, in un determinato ambiente, stabilisce il massimo delle sue prestazione, non ultimo la sua dipendenza dal rumore di fondo. Ciao, apprezzo molto la tua spiegazione ed i parametri indicati di varianza, infatti la mia curiosità è proprio quella di sentire i pareri in merito al tema indicato che sono, credo, in relazione appunto con quanto da te sottolineato. Mi piace soprattutto L’accenno alle “risonanze innescate” che ritengo deleterie al massimo e da eliminare o contenere il più possibile.
Erik il Rosso Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio 6 ore fa, ilmisuratore ha scritto: Personalmente la "vera scena" l'avverto con i dischi di musica sacra, dove le proporzioni dell'interno di una chiesa/cattedrale non devono fornire dimensioni lillipuziane, poco profonde e strette Ludus Danieli e Parce mihi Domine?
Erik il Rosso Inviato 10 Maggio Autore Inviato 10 Maggio @Titian ciao, mi è molto piaciuta la tua analisi e descrizione, che trovo assai accurata in un argomento, come questo da me introdotto, volutamente aleatorio e soggettivo ma, credo, basato su aspetti non dico concreti e non solo ben percepibili, ma descrivibili in maniera comprensibile (per quanto possibile in questa ormai anacronistica ma intrigante passione). Stimolante
jackreacher Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 55 minuti fa, Erik il Rosso ha scritto: La mia curiosità era di capire come percepite il variare di tali parametri, ovviamente soggettivamente ed in base ai vostri impianti ai differenti volumi Come si sarà capito, io ascolto normalmente a volume medio moderato (intorno ai 60 db) che mi consente di poter conversare con persona accanto. Raramente spingo un po' più sù il volume, non vorrei danneggiare il mio udito . Ho ascoltato molta musica al teatro (classica) e come sento musica a casa mia, mi soddisfa la "ricostruzione scenica" con tutte le sfumature.
ilmisuratore Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 1 ora fa, Erik il Rosso ha scritto: Ludus Danieli e Parce mihi Domine? C'è un disco della opus records ripreso dentro un enorme cattedrale la cui dimensione viene pure riportata... qualcosa sui 60 metri di lunghezza se non ricordo male
Titian Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 1 ora fa, Erik il Rosso ha scritto: La mia curiosità era di capire come percepite il variare di tali parametri, ovviamente soggettivamente ed in base ai vostri impianti ai differenti volumi. Sul mio è come avanzare di un paio di file nella sala d'ascolto. Anche qui c'è un limite dove o il volume è troppo elevato o troppo basso.
51111 Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 6 ore fa, Titian ha scritto: non solo esiste questo cambiamento della percezione del timbro sonoro ma anche la sensazione di un suono più forte ci dà l'impressione che venga da più vicino oltre che quella di essere più grande. Questo è anche il motivo che facendo confronti fra componenti di impianti bisogna verificare che il volume sie esattamente lo stesso. Certe persone confondono un volume anche leggermente più alto con più presenza, dinamica e quindi più favorevolmente, migliore. Di che grandezza esattamente deve essere una registrazione nessuno lo può sapere perché dipende da tanti fattori tecnici anche dalla stanza d'ascolto e diffusori, questo anche negli studi di registrazione o studi di ascolto. Invece la disposizione degli strumenti lo saprà sicuramente il fonico, nella musica orchestrale lo si può anche dedurre bene dalla disposizione che il direttore dà durante i concerti dal vivo con gli stessi brani. Eccezioni ci sono se dal vivo la sala è troppa piccola per la disposizione "usuale" di quel direttore. Queste sono le mie considerazioni puramente personali per quanto riguarda la scena sonora della riproduzione di una registrazione di musica classica, soprattutto sinfonica: dalle mie esperienze del dal vivo, distinguo suono riverberato, causato dalle riflessioni della sala, e quello diretto, direttamente dagli strumenti. Devo precisare che quando parlo del suono riverberato dovrei aggiungere nettamente riverberato ciò quella parte della scena sonora da dove sento arrivare del suono ma non si sentono caratteristiche di un o più strumenti. Quando riesco a definire la posizione di uno strumento so che quel che sento non fa parte solo del suono diretto ma e soprattutto le prime riflessioni dello strumento. Il punto che tengo conto è che irradiazione di quasi tutti gli strumenti non è direzionale e a differenza del angolo d'ascolto rispetto allo strumento, l'intensità e timbro cambia molto, quasi tutti gli strumenti non sono neanche rivolte verso ascoltatore, l'apertura del corno di solito è diagonalmente dietro il musicista. L'effetto nella scena sonora è diverso che per esempio le trombe. Mentre la scena sonora generale mi viene da tutte le parti, l'intensità maggiore la sento sul tutto il piano davanti a me (180 gradi). Davanti però la parte diretta (più intensa) la sento di solito poco più largamente della posizione dei musicisti dal mio punto di ascolto. Ma dipende anche dalla disposizione orchestrale, certe volte le ultime due file dei primi violini per esempio non li sento o proprio malappena. Quindi a dipendenza delle circostanze l'angolo dove sento le caratteristiche sonore degli strumenti può variare. Personalmente non mi interessa la grandezza della scena sonora che un fonico si sia fissato in mente, a me interessa una scena sonica credibile basata su quella che ho percepito nei concerti dal vivo. Va bene sarà myfi, saranno le mie estravagazioni, sarà contro tutte le regole del hifi, quel che volete, ma questo è il modo in cui vivo la musica con grande riferimento alle mie esperienze dal vivo. Il punto però è che dal vivo questa grandezza della scena sonora (intendo quella avevo definito per suono diretto) dipende da molti fattori ad incominciare dalla mia posizione d'ascolto, che però varia. Per cui nelle riproduzioni a casa per me è un fattore relativo, più grande o vasto non vuol dire necessariamente migliore. Certo che non deve superare un limite minimo e massimo. Questo vale però per tutte le caratteristiche sonore non solo per la grandezza della scena sonora e volume. Per quanto riguarda la profondità della scena sonora non la sento molto. Sento che sono in una bella sala grande ma sento poco che per esempio l'ultima fila dell'orchestra sia 10 - 15 metri più in dietro che i primi violini. Anche questo è relativo, stando nelle prime file lo sento di più ma appena mi allontano questa percezione cala nettamente. Ammetto però che a casa se si sente questo effetto eccita un poco (senso di stupore e di emozioni positive) ma non lo ricollego con riproduzione più credibile al dal vivo, anzi. Potrei andare avanti ma ho già scritto troppo. E comunque dal vivo, la scena la fanno i musicisti con i loro strumenti.
Titian Inviato 10 Maggio Inviato 10 Maggio 8 minuti fa, 51111 ha scritto: E comunque dal vivo, la scena la fanno i musicisti con i loro strumenti. appunto non solamente, la sala fa una grandissima importanza come pure posizione d'ascolto almeno per la musica classica / acustica. Nella classica in quasi tutti i casi il fonico cerca di riconstruire questa scena immaginando di essere in un punto della sala .
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