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Alfred Brendel ci ha lasciato


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Lolparpit

Un grande del Novecento, che ha trovato il suo terreno di elezione nel classicismo viennese. Anche se io preferisco le letture dei russi, bellissimo e stilisticamente coerente il suo Schubert, come il suo Haydn, e tanto altro. Tra le sonate di Beethoven io amo molto la sua Waldstein. Tra le prove con orchestra mi piace molto il suo Brahms con Abbado. 

Era uno dei nati il 5 gennaio: ha raggiunto gli altri, ABM, Pollini lasciando alla terra le spoglie mortali.

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Grancolauro

Posto qui sotto il link a un recital di Brendel di fine anno ‘70 dedicato non al repertorio del classicismo viennese ma alla musica tardo romantica di Liszt, Busoni e Brahms. Ne esce un Brendel che non ti aspetti: tellurico, a tratti spettrale, con straordinari squarci lirici. Brendel era anche tutto questo.

 

  • Melius 2
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Interprete di grande spessore culturale, che sopperiva con l'approfondimento interpretativo e la cura del suono a delle mani che non magari non avevano la potenza e il talento di quelle di Pollini o Ashkenazy.

Suono " piccolo" ( l'ho ascoltato una sola volta dal vivo, a Ferrara, una ventina di anni fa.. e magari posso sbagliare rispetto a chi ha potuto ascoltarlo da vicino più volte) ma di un fascino irresistibile.

Mozart, Schubert e Beethoven anche in quella serata, se non ricordo male, .. il suo repertorio d'elezione, dove ha scritto alcune delle pagine più belle dell'interpretazione degli ultimi decenni, con gli immancabili cerotti alle unghie, evidentemente fragilissime.

Cortese anche negli autografi e nell'accoglienza col pubblico, con il suo incedere ciondolante e un po' goffo, che faceva tenerezza.

Mancherà sicuramente agli appassionati, anche se erano quindici anni che si era ritirato dalle scene concertistiche, ancora perfettamente in possesso delle sue capacità fisiche e mentali, al contrario magari di chi ha voluto perseverare, .. sporcando un po' il ricordo dei bei tempi, .. come Pollini.

Addio maestro

  • Thanks 1
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Uno dei miei pianisti preferiti: ho un sacco di suoi CD, acquistati nel corso degli ultimi 30 anni e passa. Poi, oltre che pianista, direi grande intellettuale a tutto tondo: bellissimo il suo saggio di diversi anni fa, “il velo dell’ordine” nel quale, oltre a dare una spiegazione sul senso delle sue interpretazioni, parla a tutto tondo di musica nel senso più ampio. Ho avuto la fortuna di ascoltarlo tanti anni fa a Ravenna con le variazioni Diabelli di Beethoven, opera non certo di facile ascolto, ma risolta con grande capacità tecnica e soprattutto una sensibilità sopraffina.

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Il 19/06/2025 at 22:18, gabel ha scritto:

bellissimo il suo saggio di diversi anni fa, “il velo dell’ordine” nel quale, oltre a dare una spiegazione sul senso delle sue interpretazioni, parla a tutto tondo di musica nel senso più ampio

Concordo in pieno, libro godibilissimo per l'ironia sottile e per gli scritti musicali davvero interessanti.

Lo ascoltai molti anni fa a Milano, ed effettivamente nella Sala Grande il suo suono un poco si perdeva ma, Signori, che lucidità interpretativa.

I suoi concerti di Mozart registrati per la Mozart Edition della Philips a mio modo di vedere sono un riferimento unico ed imprescindibile per chi si vuole avvicinare al Mozart pianistico.

Davvero uno degli ultimi giganti del pianismo del Novecento

  • Melius 1
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Grancolauro

@SimoTocca Grazie della segnalazione, non conoscevo questa registrazione. Un Bramhs molto sobrio, letto con estrema cura per i dettagli mi sembra. Come se Brendel e Schmidt-Isserstedt volessero mettere in luce la ricchezza della scrittura orchestrale brahmsiana senza cedere in manierismi, slanci psudo-romantici o fuochi di artificio di alcun tipo. Una esecuzione da intenditori, insomma. Forse un po' intellettualistica rispetto ad altre, ma comunque molto godibile. Brendel impeccabile direi, soprattutto per la chiarezza cristallina. Bellissimi i trilli del primo movimento, mentre il secondo è straordinariamente asciutto, riflessivo, anti-sentimentale quasi. Come ad accumulare progressivamente un tensione che poi esplode nel Rondò finale, molto più disteso ed carico emotivamente, come è giusto che sia. Mi sembra una lettura molto intelligente e convincente del concerto.

Ops, volevo solo condividere qualche impressione e invece ne è uscita una mezza recensione. Vabbé, scusatemi  

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  • 2 settimane dopo...

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