Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 1 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 1 Luglio Nel film/documentatio "No Fear" con Igor Levit, c'è una lunga parte dedicata alle tecniche di registrazione del pianoforte oltre che al rapporto "simbiotico", dal punto di vista artistico, tra pianista e ingegnere del suono. Il film è molto bello, nel caso vi capiti l'occasione di vederlo. Qui un piccolo estratto (notare i posizionamento dei microfoni): 1 4
jackreacher Inviato 1 Luglio Inviato 1 Luglio 1 ora fa, Grancolauro ha scritto: notare i posizionamento dei microfoni I due principali sono piazzati similmente a quelli nella sonata eseguita da Barenboim (video YouTube) + 4 microfoni ambientali più lontani che si vedono sulle staffe in penombra a destra e sinistra del piano.
Grancolauro Inviato 1 Luglio Inviato 1 Luglio 1 ora fa, jackreacher ha scritto: due principali sono piazzati similmente a quelli nella sonata eseguita da Barenboim (video YouTube) + 4 microfoni ambientali più lontani che si vedono sulle staffe in penombra a destra e sinistra del piano. Giusto, sembra anche a me sia così.
PMV Inviato 1 Luglio Inviato 1 Luglio L'integrale dei concerti di Beethoven di Barenboim e Klemperer è bellissima. Registrazione analogica su vinile EMI dei tempi d'oro, per me un'altro mondo 1
Questo è un messaggio popolare. Felis Inviato 2 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Luglio 14 ore fa, G.Carlo ha scritto: Suono o musica? Qui sta il busillis... Consiglio la visione di questo video: Perdonami ma questa cosa che lo strumentista non si ponga problemi di come il suono venga percepito dal pubblico è una grossa sbronzata. Noi ci poniamo sempre e continuamente il problema di come il suono si diffonda nella sala e suoniamo conseguentemente. 3
mozarteum Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio Bravo Felis. Una volta l’orchestra di Santa Cecilia era in tournee’ e avrebbe suonato al Konzerthaus. Nel pomeriggio assistetti alle prove, Pappano piu’ volte si mise a centro sala dando ai musicisti indicazioni sull’intensita’ del suono. uno dei grandissimi limiti dei concerti in tournee’, fossero anche i Berliner, e’ che l’orchestra ospite suona in una sala che non conosce. Certo c’e’ la prova acustica, ma non e’ una prova generale (il pezzo suonato in tournee’ e’ straprovato) e comunque e’ impossibile ogni sera variare l’intensita’ del suono in funzione ogni volta d’una sala diversa. I migliori concerti insomma si ascoltano in sede o in sale cui per tradizione l’orchestra e’ abituata 1 1
Felis Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio 18 minuti fa, mozarteum ha scritto: Bravo Felis. Una volta l’orchestra di Santa Cecilia era in tournee’ e avrebbe suonato al Konzerthaus. Nel pomeriggio assistetti alle prove, Pappano piu’ volte si mise a centro sala dando ai musicisti indicazioni sull’intensita’ del suono. uno dei grandissimi limiti dei concerti in tournee’, fossero anche i Berliner, e’ che l’orchestra ospite suona in una sala che non conosce. Certo c’e’ la prova acustica, ma non e’ una prova generale (il pezzo suonato in tournee’ e’ straprovato) e comunque e’ impossibile ogni sera variare l’intensita’ del suono in funzione ogni volta d’una sala diversa. I migliori concerti insomma si ascoltano in sede o in sale cui per tradizione l’orchestra e’ abituata Natürlicherweise. La differenza tra il peracottaro e il professionista è che quest'ultimo si occupa della gestione completa dell'evento sonoro dal vivo (beninteso in concerti aventi come oggetto strumenti acustici non amplificati) dalla produzione del suono alla sua ricezione da parte dell'ascoltatore cercando di mitigare i limiti naturali della sua propagazione. Agiamo come equalizzatori attivi ma non possiamo combattere contro le "postazioni difficili". Se compri il biglietto di fianco agli ottoni te la cerchi, come anche se ti siedi in fondo alla sala in un angolo. Altro che nero di seppia infrastrumentale. 1
one4seven Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio 49 minuti fa, Felis ha scritto: una grossa sbronzata. Ho preferito non commentare... Non c'è un video di Norma Audio che non proponga "lievi imprecisioni"... Dopo vieni subito accusato che ce l'hai col Brand o con l'ing. Rossi etc... 1
Questo è un messaggio popolare. SimoTocca Inviato 2 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Luglio Il 30/06/2025 at 18:24, alexis ha scritto: pogorelich con i quadri e con chopin al musikverein di vienna, era stato appena scoperto dalla sua mentore argerich La storia personale di Ivo Pogorelich è affascinante e misteriosa, come quella dei grandi geni anche in altri campi (Glenn Gould per il pianoforte… Carlos Kleiber per il podio.. Jim Morrison per il Pop/Rock, Ettore Majorana per fisica… ). Pogorelich diventa allievo di una famosa concertista e didatta russa, Aliza Kezeradze e ne viene così influenzato da decidere di sposarla anche se lui era appena ventunenne e lei quarantaduenne (fatto normale ma inusuale, specie allora, perché sono i maschi anziani a voler sposare donne giovani.. hehe.. ). Sotto la guida della Kezeradze il giovane pianista diventa una star, specialmente dopo la sua eliminazione al Concorso Chopin del 1980 (eliminazione dovuta anche al fatto che si era presentato sul palco con le Superga da Tennis..) e la grandissima Martha Argerich, nella giuria del premio, si dimise per protesta suscitando grande pubblicità al giovane pianista. Pogorelich è stato molto incompreso dalla critica per la sua libertà nell’ interpretare lo spartito (ma perché? Glenn Gould fa molto di “peggio”..!), ma aveva una magia nelle mani… tanto da far esclamare a Karajan, durante le prove del concerto di Tchaikovsky: “Maestro, ma nel suo pianoforte c’è un’intera orchestra!”. Beh.. poi a fine seduta prove Pogorelich litiga con Karajan e se ne va sbattendo la porta proprio perché Karajan negava la libertà interpretativa che il ragazzo si prendeva… successe anche a Bernstein con Gould per il primo concerto di Brahms..tanto che il direttore americano si presentò sul podio prima del concerto spiegando che “si dissociava” dalla visione di Gould, ma che per spirito di democrazia avrebbe comunque suonato insieme a Gould..(discorso BELLISSIMO che è ascoltabile per intero nel CD Sony di quella registrazione..). Purtroppo la moglie di Pogorelich si ammala a fine anni ‘80 e muore nel 1996. Da allora il pianista entra nel tunnel della depressione e rimane a lungo fuori dalle scene. Nel 2009 torna a suonare (alla Scala con Chung, nominato da poco direttore proprio del mitico teatro milanese) ma in maniera sporadica, e sembra l’ombra di quello che era… Ma le registrazioni di Pogorelich per la DG da fine anni ‘70 ai primi ‘90 sono assolutamente meravigliose, per tecnica di registrazione ma ovviamente anche per valore artistico.. Per me addirittura la più bella registrazione dell’ultima sonata di Beethoven, la op.111, è proprio quella di Pogorelich che riesce a superare (non so come!) anche i miei miti personali Pollini e Michelangeli! Un album da ascoltare e riascoltare (anche, o forse proprio, perché alla sua uscita fu bocciato da un famoso critico americano del NYT..). P.S. Scusate per il lungo fuori tema ma le registrazioni di Pogorelich sono tutte dei riferimenti tecnici e artistici… quindi mi perdonerete per gli spunti di ascolto… spero.. 3 4
SimoTocca Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio 21 ore fa, mozarteum ha scritto: quindi vengono fuori aspettative di suono bislacche, giudizi e valutazioni ipotecate da questo deficit di conoscenza estetica e musicale. Bravissimo, è proprio questo il “busillis”! Gli “espertoni”, compresi importatori e venditori, danno giudizi senza avere la più pallida idea di come suonerebbe dal vivo un pianoforte…! Lo dico millanta volte anche qui sopra e, ovviamente, vengo etichettato come “spocchioso”… Però..ahimè..purtroppo è proprio come dico io… Non è un caso che i più grandi progettisti di diffusori (Wilson sr fondatore della Wilson Audio e Arnie Nudell di Infinity) andavano e “costringevano” i collaboratori ad accompagnarli, ai concerti di classica dal vivo… proprio per “capire” e confrontare… Perché mentre sulla ripresa del suono (e qui torno a bomba sull’argomento del thread) l’evento dal vivo diventa quasi invariabilmente “diverso” ascoltato a casa propria, sulla appropriatezza e accuratezza timbrica il discorso non vale! Quanto è più accurato un impianto AiFai nella timbrica, tanto è più fedele e quindi migliore! E il pianoforte proprio nella timbrica è uno strumento difficilissimo da riprodurre…è un test durissimo da passare a pieni voti… E il CD tende a far “bocciare” qualsiasi impianto perché i 16/44 riescono a evidenziare le corde e i martelletti, ma fanno perdere parecchio della cassa armonica dello strumento e dell’ambiente circostante…
AngeloJasparro Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio Consiglierei a coloro che sono in zona Milano, di assistere ad una dimostrazione di Andrea von Salis, che registra uno Steinway D davanti a voi, e ve lo fa riascoltare. Vi vende anche le chiavette USB di alcune sue registrazioni, se vi interessa. Le ho recensite un paio di anni fa su audio-activity.com. Per percepire una differenza tra originale e riprodotto, bisogna spremersi le meningi di brutto, e non è sempre detto che ci si riesca. Sono tornato a trovarlo di recente... 1 1
Questo è un messaggio popolare. jackreacher Inviato 2 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Luglio Ragazzi, mi aspetto un bel po' di melius nei miei vari interventi, ho sempre sostenuto che uno strumento si può registrare (e poi riascoltare) magistralmente, ho detto che preferisco la ripresa microfonica abbastanza lontana (2 o 3 metri dal pianoforte) per sentire lo strumento nell'ambiente, ed altre piccole cosucce. Grazie anticipatamente 3
extermination Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio Ma certo! adesso va a finire che i “fessi” son coloro che distinguono il “falso” sin dal primo istante in cui “qualcuno” ha pigiato il tastino play. Suvvia.. 1
ilmisuratore Inviato 2 Luglio Autore Inviato 2 Luglio 1 ora fa, AngeloJasparro ha scritto: Per percepire una differenza tra originale e riprodotto, bisogna spremersi le meningi di brutto, e non è sempre detto che ci si riesca. Affermazione importante... molto importante Sono d'accordo... quando tutto è ben realizzato e altrettanto riprodotto 1
Questo è un messaggio popolare. Titian Inviato 2 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 2 Luglio 7 ore fa, mozarteum ha scritto: Una volta l’orchestra di Santa Cecilia era in tournee’ e avrebbe suonato al Konzerthaus. Nel pomeriggio assistetti alle prove, Pappano piu’ volte si mise a centro sala dando ai musicisti indicazioni sull’intensita’ del suono. uno dei grandissimi limiti dei concerti in tournee’, fossero anche i Berliner, e’ che l’orchestra ospite suona in una sala che non conosce. Certo c’e’ la prova acustica, ma non e’ una prova generale (il pezzo suonato in tournee’ e’ straprovato) e comunque e’ impossibile ogni sera variare l’intensita’ del suono in funzione ogni volta d’una sala diversa. I migliori concerti insomma si ascoltano in sede o in sale cui per tradizione l’orchestra e’ abituata Questo è una pratica che da tempo è usanza per tutte le grandi orchestre e direttori. C'è anche il direttore assistente che è spesso con l'orchestra che si siede in platea e anche lui / lei fa attenzione al bilanciamento sonoro nella sala e questo è uno dei diversi aspetti che viene trattato nelle discussioni con il direttore. Bisogna comunque sapere che le orchestre e musicisti più famosi frequentano con poche eccezioni le stesse sale che quindi conoscono molto bene come le proprie tasche. I tempi di adattamento sono minimi e diventano sempre più corti. Poi tutte le sale dove l'acustica è variabile, si conoscono già i parametri "ideali" per quel orchestra e vengono prefissati prima del loro arrivo. Non solo i direttori girano nelle sale ascoltando l'acustica ma all'inizio quando arrivano diversi musicisti suonano muovendosi nella sala. 2 1
Erik il Rosso Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio Ritengo il top per la riproduzione del pianoforte i diffusori attivi ATC da SCM100/150 non per nulla il fondatore Billy Woodman, da pianista professionista ed appassionato, dedicò tutta la sua attività nella progettazione di altoparlanti pro e poi diffusori con il preciso scopo della sua miglior riproduzione, grazie anche al famoso midrange da 3”.
alexis Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio @Erik il Rosso il pianoforte, come riprodotto da un sistema a tromba ben calibrato… non ha a mio avviso rivali… specie negli acuti ove i limiti delle cupolette si manifestano comprimendo e indurendo le fasi più concitate e ovviamente nelle parti piu basse della tastiera, quando a suonare é l‘intero corpo armonico di risonanza dello strumento.
alexis Inviato 2 Luglio Inviato 2 Luglio 11 ore fa, SimoTocca ha scritto: La storia personale di Ivo Pogorelich è affascinante e misteriosa La prima volta che l‘ho ascoltato al Musikverein di Vienna, da studente, mi ha lasciato un segno indelebile.. impresso a fuoco nella memoria. Un solo strumento, ma pareva davvero un‘orchestra intera..
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