one4seven Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno Questo è un disco appena uscito. Piano Trio. Classico. Lui è uno dei pianisti più cool di NY, molto richiesto... Sub Rosa by Julian Shore & Julian Shore Trio Registrazione a dir poco eccellente, grande risoluzione. Direi anche "audiophile oriented" per certi versi... ma non nasce come una produzione destinata al mercato audiophile. Secondo me, in questo caso, pur non essendo una REC live, col senso di verosimiglianza, ci andiamo molto molto vicino. Voi che ne pensate? .
Questo è un messaggio popolare. SimoTocca Inviato 30 Giugno Questo è un messaggio popolare. Inviato 30 Giugno @ilmisuratore Ti ringrazio per avermi citato, ma in questi giorni sono in vacanza al mare… quindi non ho potuto ascoltare il tuo file, ascolto che rimando alla prossima settimana. Faccio però alcune considerazioni generali, se posso, proprio sulla riproduzione del pianoforte a casa propria, le faccio sia in veste di pianista amatoriale che per lunghi anni ha studiato e strimpellato a casa propria, sia sopratutto in veste di ascoltatore assiduo di musica da camera agli Amici della Musica di Firenze, dove non c’è gradissimo/a pianista del passato o del presente che non sia venuto/a a suonare. Le faccio anche da grande appassionato di AiFai, come dicono a Livorno (sono al mare qui vicino..hehehe..mi contaminano la lingua questi livornesi!) che ascolta in cuffia o con i diffusori molto tempo alla settimana. È del tutto evidente che registrare un singolo strumento sia molto più facile che registrare una grande orchestra. E così, in generale, vale anche per la riproduzione: molto più facile riprodurre un singolo strumento che una massa numerosa di strumenti diversi. Eppure… eppure posso dire che a casa mia (ma potrei anche dire dovunque e anche ascoltando da impianti milionari) ho potuto ascoltare riproduzione verosimile, a volte addirittura da “pelle d’oca” della grande orchestra, ma non ho mai ascoltato il pianoforte suonare come ascolto dal vivo? Penso che il problema sia il fatto che a teatro in genere ascolto da una distanza non inferiore a 8/10 metri, dove il pianoforte diventa “quasi una sorgente puntiforme”. Mentre a casa la ripresa in stereofonia determina una riproduzione ampia, larghissima, del pianoforte. Inoltre è anche il “volume” del suono: a teatro il pianoforte non suona mai così “forte” come invece a casa mia! È un modo diverso di ascoltare, e per me se registrazione e impianto sono buoni, è un modo non meno bello ed emozionante, ma appunto assai lontano da quanto ascolto a teatro… Anche se ..a volte tutto è relativo… Uno dei CD che ascoltavo molto era quello di Pogorelich dei Quadri di una Esposizione di Mussorgski: bellissima esecuzione, bellissima registrazione, ma lontana parecchio da quanto ascoltavo a teatro … A casa mia, come ascoltatore di Pogorelich, mi trovavo a mezza strada fra quello che ascolta il pianista e quello che ascolta il “voltapagine” appena a suo fianco e poco dietro..insomma molto in primo piano .. e con poca “ambienza”, un ascolto molto diverso anche da quello del teatro alla Pergola.. Poi una sera un mio amico e collega di lavoro, che è anche una specie di mecenate per i giovani musicisti, mi invita ad un concerto di un giovane e straordinario pianista, Alexander Romanovski, nella sala piccola del Museo Stibbert… un ambiente piccolo… un centinaio di ascoltatori al massimo.. e io ero praticamente in prima fila.. Ecco quella sera mi è sembrato di ascoltare lo stesso pianoforte che ascolto a casa mia, molto in primo piano, che riempie “tutta la mia stanza di ascolto”. Fu una serata fantastica, perché il ragazzo fece una interpretazione bellissima del difficile brano di Mussorgski… ma anche una serata illuminante, perché mi fece capire cosa e come ascoltavo a casa mia, se la registrazione è all’altezza ovviamente… È pur sempre una realtà… virtuale magari..ma una realtà..😉 3 1
jackreacher Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno 4 minuti fa, SimoTocca ha scritto: Penso che il problema sia il fatto che a teatro in genere ascolto da una distanza non inferiore a 8/10 metri, dove il pianoforte diventa “quasi una sorgente puntiforme”. Mentre a casa la ripresa in stereofonia determina una riproduzione ampia, larghissima, del pianoforte. Inoltre è anche il “volume” del suono: a teatro il pianoforte non suona mai così “forte” come invece a casa mia! Differenze principali centrate, l'ho sottolineato più volte ma purtroppo il concetto non fa breccia... Grazie. . Ps: esistono le riprese da maggiore distanza, soprattutto anni '50-'70 dove il solista (pianista o altro musicista) è perfettamente integrato nella parte anteriore dell' orchestra e si sente a casa come ad una distanza di 8/10 mt. al teatro.
ilmisuratore Inviato 30 Giugno Autore Inviato 30 Giugno 12 minuti fa, SimoTocca ha scritto: @ilmisuratore Ti ringrazio per avermi citato, ma in questi giorni sono in vacanza al mare… quindi non ho potuto ascoltare il tuo file, ascolto che rimando alla prossima settimana. Faccio però alcune considerazioni generali, se posso, proprio sulla riproduzione del pianoforte a casa propria, le faccio sia in veste di pianista amatoriale che per lunghi anni ha studiato e strimpellato a casa propria, sia sopratutto in veste di ascoltatore assiduo di musica da camera agli Amici della Musica di Firenze, dove non c’è gradissimo/a pianista del passato o del presente che non sia venuto/a a suonare. Le faccio anche da grande appassionato di AiFai, come dicono a Livorno (sono al mare qui vicino..hehehe..mi contaminano la lingua questi livornesi!) che ascolta in cuffia o con i diffusori molto tempo alla settimana. È del tutto evidente che registrare un singolo strumento sia molto più facile che registrare una grande orchestra. E così, in generale, vale anche per la riproduzione: molto più facile riprodurre un singolo strumento che una massa numerosa di strumenti diversi. Eppure… eppure posso dire che a casa mia (ma potrei anche dire dovunque e anche ascoltando da impianti milionari) ho potuto ascoltare riproduzione verosimile, a volte addirittura da “pelle d’oca” della grande orchestra, ma non ho mai ascoltato il pianoforte suonare come ascolto dal vivo? Penso che il problema sia il fatto che a teatro in genere ascolto da una distanza non inferiore a 8/10 metri, dove il pianoforte diventa “quasi una sorgente puntiforme”. Mentre a casa la ripresa in stereofonia determina una riproduzione ampia, larghissima, del pianoforte. Inoltre è anche il “volume” del suono: a teatro il pianoforte non suona mai così “forte” come invece a casa mia! È un modo diverso di ascoltare, e per me se registrazione e impianto sono buoni, è un modo non meno bello ed emozionante, ma appunto assai lontano da quanto ascolto a teatro… Anche se ..a volte tutto è relativo… Uno dei CD che ascoltavo molto era quello di Pogorelich dei Quadri di una Esposizione di Mussorgski: bellissima esecuzione, bellissima registrazione, ma lontana parecchio da quanto ascoltavo a teatro … A casa mia, come ascoltatore di Pogorelich, mi trovavo a mezza strada fra quello che ascolta il pianista e quello che ascolta il “voltapagine” appena a suo fianco e poco dietro..insomma molto in primo piano .. e con poca “ambienza”, un ascolto molto diverso anche da quello del teatro alla Pergola.. Poi una sera un mio amico e collega di lavoro, che è anche una specie di mecenate per i giovani musicisti, mi invito ad un concerto di un giovane e straordinario pianista, Alexander Romanovski, nella sala piccola del Museo Stibbert… un ambiente piccolo… un centinaio di ascoltatori al massimo.. e io ero praticamente in prima fila.. Ecco quella sera mi è sembrato di ascoltare lo stesso pianoforte che ascolto a casa mia, molto in primo piano, che riempie “tutta la mia stanza di ascolto”. Fu una serata fantastica, perché il ragazzo fece una interpretazione bellissima del difficile brano di Mussorgski… ma anche una serata illuminante, perché mi fece capire cosa e come ascoltavo a casa mia, se la registrazione è all’altezza ovviamente… È pur sempre una realtà… virtuale magari..ma una realtà..😉 Grazie Simone...bell'intervento Sul file registrato non ci perdere tempo, è stato ripreso da uno smartphone...dunque nulla di che...però avendoci "orecchio" (considerando il disequilibrio tonale e le forti limitazioni dinamiche del microfono dello smartphone) si intuiscono le potenzialità di un ottimo timbro e decadimento armonico Con una ripresa adeguata si potrebbe fare anche "patta" tra file originale e file acquisito Buona serata
ilmisuratore Inviato 30 Giugno Autore Inviato 30 Giugno 19 minuti fa, one4seven ha scritto: Questo è un disco appena uscito. Piano Trio. Classico. Lui è uno dei pianisti più cool di NY, molto richiesto... Sub Rosa by Julian Shore & Julian Shore Trio Registrazione a dir poco eccellente, grande risoluzione. Direi anche "audiophile oriented" per certi versi... ma non nasce come una produzione destinata al mercato audiophile. Secondo me, in questo caso, pur non essendo una REC live, col senso di verosimiglianza, ci andiamo molto molto vicino. Voi che ne pensate? . Purtroppo non dispongo di questo album...magari se mi invii il brano piu significativo me lo sento con piacere
G.Carlo Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno 57 minuti fa, one4seven ha scritto: Questo è un disco appena uscito. Piano Trio. Classico. Lui è uno dei pianisti più cool di NY, molto richiesto... Sub Rosa by Julian Shore & Julian Shore Trio Registrazione a dir poco eccellente, grande risoluzione. Direi anche "audiophile oriented" per certi versi... ma non nasce come una produzione destinata al mercato audiophile. Secondo me, in questo caso, pur non essendo una REC live, col senso di verosimiglianza, ci andiamo molto molto vicino. Voi che ne pensate? Premesso che questo album musicalmente non mi dice nulla, dal punto di vista tecnico noto che i picchi sono sempre maledettamente vicini allo 0 dB, il che mi fa pensare ad un ampio uso del limiter. La presa sonora del pianoforte (che mi sembra uno Yamaha) mi pare carente nella gamma bassa, dominata (anche troppo) dal contrabbasso. 1
alexis Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno @SimoTocca ho sentito proprio pogorelich con i quadri e con chopin al musikverein di vienna, era stato appena scoperto dalla sua mentore argerich, quindi 35 anni fa... lui aveva ancora i capelli lunghi alla oscar wilde.. sturm und drang allo stato puro, sensazione di fisicitá pazzesca, poi l'ho risentito alla Scala, anni fa, lui già canuto e liscio :-), mi sembró un altro pianista, molto piu misurato e calibrato, nonostante l'indubbia bravura, meno trascinante, piu cerebrale che fisico.. in definitiva piu distante emozionalmente, con un pianoforte, uno steinway, che in confronto all' B. imperial di vienna sembrava un giocattolo... ( esagero... )
one4seven Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno @G.Carlo Questa è una la sessione live del trio... in cui eseguono la seconda traccia del disco. 1
G.Carlo Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno 1 ora fa, ilmisuratore ha scritto: Purtroppo non dispongo di questo album...magari se mi invii il brano piu significativo me lo sento con piacere Hai posta... Comunque avevo indovinato: il pianoforte è proprio uno Yamaha, a occhio un C3. 1
ilmisuratore Inviato 30 Giugno Autore Inviato 30 Giugno 17 minuti fa, G.Carlo ha scritto: Hai posta... Comunque avevo indovinato: il pianoforte è proprio uno Yamaha, a occhio un C3. Ti ringrazio Domani lo ascolto 1
one4seven Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno 20 minuti fa, G.Carlo ha scritto: Yamaha Ho messo il video perchè si vede abbastanza bene come sono microfonati gli strumenti. Presumo che in studio non facciano tanto diversamente...
jackreacher Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno 2 ore fa, one4seven ha scritto: Ho messo il video perchè si vede abbastanza bene come sono microfonati gli strumenti. Presumo che in studio non facciano tanto diversamente... La microfonazione in generale è la più "basica" possibile, soprattutto il piano con i microfoni a pochissimi centimetri dalle corde (spaced pair) , infatti sembra di avere la testa dentro la cassa armonica, come già detto, per me il pianoforte non dovrebbe essere ripreso così.... Si alcune volte anche in studio c'è chi registra così, certamente si sentirà ogni minimo suono del pianoforte, ma il problema è che lo strumento a 4 o più metri di distanza, dal lato del coperchio aperto, non si sente affatto così.... 2
ilmisuratore Inviato 30 Giugno Autore Inviato 30 Giugno 3 ore fa, G.Carlo ha scritto: dal punto di vista tecnico noto che i picchi sono sempre maledettamente vicini allo 0 dB, il che mi fa pensare ad un ampio uso del limiter. Si, è stato utilizzato un limiter...ma hanno sbagliato leggermente l'impostazione di threshold in quanto gli sono sfuggiti alcuni picchi che risultano di fatto tosati (saturati) Non è molto per fortuna e non intacca nemmeno troppo la dinamica assoluta che rimane su livelli molto importanti (su una traccia ho rilevato 62 dB) Quello che può accadere (anche se sporadicamente) è che se le tosature si formano in un segmento temporale che oltrepassa i 100ms...poi si avverte Domani comunque lo sento 1
one4seven Inviato 30 Giugno Inviato 30 Giugno Anche un disco da "santoni audiophile" (è una produzione espressamente concepita per il target audiophile) come questo ha tutti i picchi a ridosso dello 0db... Come da tradizione i Jappi mettono il disegnino della ripresa...
ilmisuratore Inviato 30 Giugno Autore Inviato 30 Giugno 20 minuti fa, one4seven ha scritto: Anche un disco da "santoni audiophile" ...ma qual è...quello che fa sentire i martelletti come se fossero martelli pneumatici ? Se quello, c'è una esasperazione innaturale del dettaglio
one4seven Inviato 1 Luglio Inviato 1 Luglio @ilmisuratore ecco, è proprio lì che volevo arrivare... Mettendo a confronto due produzioni con target di vendita diversi. Una "normale", che magari s'è lasciata sfuggire tecnicamente qualche saturazione cmq non avvertibile, dal suono naturale, con grande risoluzione (si nota soprattutto sugli "splash" dei piatti). Ed una tecnicamente ineccepibile, con una dinamica quasi intatta (ci sono pezzi con dr19), ma dal suono, a mio avviso, piuttosto discutibile.
Felis Inviato 1 Luglio Inviato 1 Luglio 11 ore fa, jackreacher ha scritto: La microfonazione in generale è la più "basica" possibile, soprattutto il piano con i microfoni a pochissimi centimetri dalle corde (spaced pair) , infatti sembra di avere la testa dentro la cassa armonica, come già detto, per me il pianoforte non dovrebbe essere ripreso così.... Si alcune volte anche in studio c'è chi registra così, certamente si sentirà ogni minimo suono del pianoforte, ma il problema è che lo strumento a 4 o più metri di distanza, dal lato del coperchio aperto, non si sente affatto così.... Esatto. Cassa è coperchio non sono infatti lì per puro gusto estetico ma per assolvere ad una funzionalità ben precisa. 1
ilmisuratore Inviato 1 Luglio Autore Inviato 1 Luglio 2 ore fa, one4seven ha scritto: @ilmisuratore ecco, è proprio lì che volevo arrivare... Mettendo a confronto due produzioni con target di vendita diversi. Una "normale", che magari s'è lasciata sfuggire tecnicamente qualche saturazione cmq non avvertibile, dal suono naturale, con grande risoluzione (si nota soprattutto sugli "splash" dei piatti). Ed una tecnicamente ineccepibile, con una dinamica quasi intatta (ci sono pezzi con dr19), ma dal suono, a mio avviso, piuttosto discutibile. Sono d'accordo sul discorso dei target diversi...e anche a livello di utilizzo finale alcuni sbavano per sentire l'iperdettaglio di quel disco...altri muovono delle critiche in quanto consapevoli che il pianoforte non si ascolta con la testa infilata dentro la cassa a 2 cm dalle percussioni e le corde
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