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Melius Club

Un impianto di riproduzione audio "ben attrezzato" può riprodurre verosimilmente un evento confinato ad un pianoforte?


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SimoTocca
Inviato

@AngeloJasparro Ti ringrazio per aver chiarito alcuni punti.

Il problema teorico di fondo rimane tuttavia intatto, e cioè che uno Steinway Model D in quella stanza “fa casino”. Insomma non è l’ambiente adatto ad ascoltare un grancoda, né dal vivo né registrato.

Le Genelec le conosco bene perché le usa mio mio amico professionista come monitor per le registrazioni che fa a casa sua…e per averle ascoltate millanta volte in diverse fiere (a Monaco ci ho sempre speso diverso tempo allo stand Genelec). Per quanto costano (il giusto e forse anche poco) sono diffusori eccellenti… ma per timbrica e trasparenza lontani di parecchio dai migliori che conosco.. sia di oggi che di ieri.. 

Ti ringrazio per l’invito, che certamente può aprire le porte ad una esperienza interessante…

Ricambio però l’invito, non a casa mia, ma nel negozio di Fabbrini e Bussotti, in viale dei Mille a Firenze… una bella villetta stile inizio novecento.. e sì.. uno dei due fondatori..sì ..è proprio lui, è l’accordatore che Pollini si portava dietro in tournée … insomma uno che c’aveva orecchio per davvero! E vedrai che anche quella sarà una esperienza importante e ricca di interesse ..

AngeloJasparro
Inviato
2 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Le Genelec le conosco bene perché le usa mio mio amico professionista come monitor per le registrazioni che fa a casa sua…e per averle ascoltate millanta volte in diverse fiere (a Monaco ci ho sempre speso diverso tempo allo stand Genelec)

Quelle che portano a Monaco le ho sempre trovate letteralmente inascoltabili.

Come, spesso, anche i loro main monitor da studio, che alla lunga fanno sanguinare le orecchie.

Queste sono diverse, molto. Queste, se non fossi diventato troppo pigro, le avrei provate volentieri a casa mia, visto che me le hanno offerte da ascoltare. 

 

3 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

uno Steinway Model D in quella stanza “fa casino”

Infatti ho citato anche il Model A, che è un mezza coda, più adatto all'ambiente di cui si parla.

extermination
Inviato

Se ne può parlare all’infinito! Il massimo sviluppo quantitativo è qualitativo dello strumento “pianoforte” (*)non è raggiungibile neanche nella migliore accoppiata Ripresa-Rec-sistema di riproduzione tenendo in ogni caso in debito conto che l’ambiente di ascolto ed il posizionamento possono  penalizzare o esaltare le qualità sonore di entrambi gli eventi ( live e riproduzione).

(*) corda - martelletto- tavola 

armonica

SimoTocca
Inviato
13 minuti fa, AngeloJasparro ha scritto:

Quelle che portano a Monaco le ho sempre trovate letteralmente inascoltabili.

Come, spesso, anche i loro main monitor da studio, che alla lunga fanno sanguinare le orecchie.

Insomma… che tutte queste grandi case facciano così tante azioni “masochistiche”, cioè di portare il peggio del peggio alle più importanti Fiere, di produrre gli oggetti più costosi, i loro main monitor da studio, che suonano assai peggio dei loro diffusi più piccoli.. boh?! Sarà che sono molto razionale… ma ecco mi pare strano strano…. non sembra anche a te strano? Nooo? Boh!?

16 minuti fa, AngeloJasparro ha scritto:

Infatti ho citato anche il Model A,

Sì, ma nel video c’è il Model D! 

mozarteum
Inviato

Quanto siete complicati.

Quando si ascolta un disco bisogna godersi la verosimiglianza senza spaccare il capello in 4.

A volte le registrazioni non sono neanche perfette, ma desiderabili piu’ di altre perfette.

Penso ai Preludi di Debussy o alle Romanze senza parole di Mendelsshon di Gieseking.

Si sente bene quanto basta

  • Melius 2
mozarteum
Inviato

A chi chiedeva di un disco di pianoforte perfetto suggerisco (fra mille citabili) questi:

 

AngeloJasparro
Inviato
15 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

Sì, ma nel video c’è il Model D! 

E quindi hai guardato solo la copertina, perché si parla anche del Model A, ripreso e descritto

 

16 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

portare il peggio del peggio alle più importanti Fiere, di produrre gli oggetti più costosi, i loro main monitor da studio, che suonano assai peggio dei loro diffusi più piccoli.. boh?! Sarà che sono molto razionale… ma ecco mi pare strano strano…. non sembra anche a te strano? Nooo? Boh!?

Molto simpatico ma trascuri una cosa: le tre serie delle quali parlo, nascono per usi diversi tra loro. E quindi, bene fa Genelec a cercare prestazioni diverse

extermination
Inviato

@mozarteum I frequentatori abituali di sale da concerto, hanno le capacità di “arricchire”  mentalmente il risultato sonoro delle riproduzioni musicali con meccanismi del tutto spontanei. 😭 

AngeloJasparro
Inviato
9 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Quando si ascolta un disco bisogna godersi la verosimiglianza senza spaccare il capello in 4

Sai bene che sono sempre d'accordo con te. 

La ricerca della lana caprina non fa per me, non mi serve.

E siccome ho sempre meno capelli, evito persino di spaccare in quattro quelli che mi restano

  • Haha 2
Andrea von Salis
Inviato
43 minuti fa, SimoTocca ha scritto:

@AngeloJasparro Ti ringrazio per aver chiarito alcuni punti.

Il problema teorico di fondo rimane tuttavia intatto, e cioè che uno Steinway Model D in quella stanza “fa casino”. Insomma non è l’ambiente adatto ad ascoltare un grancoda, né dal vivo né registrato.

Le Genelec le conosco bene perché le usa mio mio amico professionista come monitor per le registrazioni che fa a casa sua…e per averle ascoltate millanta volte in diverse fiere (a Monaco ci ho sempre speso diverso tempo allo stand Genelec). Per quanto costano (il giusto e forse anche poco) sono diffusori eccellenti… ma per timbrica e trasparenza lontani di parecchio dai migliori che conosco.. sia di oggi che di ieri.. 

Ti ringrazio per l’invito, che certamente può aprire le porte ad una esperienza interessante…

Ricambio però l’invito, non a casa mia, ma nel negozio di Fabbrini e Bussotti, in viale dei Mille a Firenze… una bella villetta stile inizio novecento.. e sì.. uno dei due fondatori..sì ..è proprio lui, è l’accordatore che Pollini si portava dietro in tournée … insomma uno che c’aveva orecchio per davvero! E vedrai che anche quella sarà una esperienza importante e ricca di interesse ..

 

mozarteum
Inviato
1 minuto fa, extermination ha scritto:

frequentatori

Questo e’ vero per le registrazioni storiche soprattutto.

C’e’ una conversione cerebrale automatica

SimoTocca
Inviato
23 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Quanto siete complicati.

No, non siamo complicati ma audiofili …. Cioè gente capace di distinguere un suono eccellente da uno mediocre … con il limite, almeno per me, di non riuscire a godere ugualmente se il suono è mediocre… 

D’altra parte.. a proposito di pianoforte e di pianisti… tu conoscerai certamente quella storia che mi hanno raccontato proprio da Fabbrini e Bussotti (ma non so se accaduta ad Angelo Fabbrini in persona, o meno, quando era accordatore del mitico Benedetti Michelangeli ancora prima che di Pollini..) che si riferisce al pianista più maniacale per il suono, Arturo Benedetti Michelangeli.

Durante le prove di un concerto Michelangeli si interrompe e dice al suo accordatore: guarda che c’è qualcosa che non va nel testo del La della quinta ottava…. Quando lo suono ha un “peso” diverso..

E allora giù a smontare lo Steinway e a controllare i martelletti.. le corde.. il tasto… il telaio… e Boh?! L’accordatore dice: ma no, io non trovo niente di anomalo! A me sembra che tutta sia perfetto…

Michelangeli riprende a suonare e si ferma quasi subito: dice no, non ci siamo! Prende e se ne va quasi sbattendo la porta…

Allora tutti, che temono uno dei numerosi forfait all’ultimo minuto del mitico pianista bresciano, si mettono a dare una mano al povero accordatore… che smonta questo e rivedi quello… alla fine trova la punta di uno spillo (la punta!) che si era rotta ed era rimasta nel feltro che rivestiva il martelletto del La!

La punto di uno spillo!!

Ora certo ..Michelageli  era inimitabile..ma riuscire a sentire i dettagli ecco… si parva licet componere magnis… non è un fatto che ritengo vada a mio discredito… 😉

 

  • Melius 1
SimoTocca
Inviato

@Andrea von Salis L’invito è ovviamente esteso anche al giornalista che ho spesso letto e ammirato quando scriveva su Suono… 🙏

Andrea von Salis
Inviato

Gentilissimi partecipanti, io sono pronto ad accogliere chiunque volesse venire a verificare se quello che sostengo sia vero, ovvero:

1. E' possibile registrare un pianoforte (Stein A, D, Boesendorfer, Fazioli, Kaway Grand, questi ho registrato) con una particolare tecnica che sono disposto a condividere con altri Tonmeister per ottenere una ricostruzione 3D reale dello stesso nella stanza di ascolto, che possa fisicamente contenerlo;

2. Lo Stein D (anche l'A) era quello della sala Verdi anni 85 rimesso a nuovo da Griffa, direi degno collega di Fabbrini. In ogni caso questo D era stato selezionato da Fabbrini, poi dal Conservatorio di Milano, poi arriva da me completamente rinnovato e suona da dio.... molto meglio di tutti gli Stein nuovi che ho sentito (e registrato);

3. E' spettacolare ascoltare un D da 2-3 m, come i "Principi" di un tempo e capisco che quasi nessuno lo abbia potuto fare, e con le Genelec già citate da Jasparro (The Ones top di gamma) e la mia presa di suono in doppio binaurale è spettacolare anche la riproduzione, che definirei proprio "Realtà virtuale", che nulla ha a che fare con le porcherie per ascolti mediocri tipo Atmos;

4. Nella mia sala con soffitto a 4m, una secondo Stein A sempre anni 85 e una acustica curata anche nelle volute riflessioni ambientali il D non fa nessun casino. Il suono vola che è una meraviglia.

 

Chi pensa di chiacchierare a vuoto anche sostenendo senza averlo mai sentito che il sistema-software AVS è "farlocco"... appunto chiacchera nel senso heideggeriano del termine. Parole inautentiche al vento.

Chi invece vuole fare una nuova esperienza di ascolto, non solo del pianoforte ma di qualsiasi musica, è invitato. Basta scrivermi e prendere appuntamento.

 

Un caro sauto a tutti.

 

A. v. Salis

  • Melius 1
Inviato
22 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Quanto siete complicati.

Quando si ascolta un disco bisogna godersi la verosimiglianza senza spaccare il capello in 4.

Ma c'è un motivo perché una persona spacca il capello in 4, il perché sà molto meglio dei professionisti (mi rivolgo a coloro che fanno le registrazioni di questi grandi musicisti che fra l'altro verificano il risultato) come deve essere il suono e quindi il perché deve fare critiche il loro lavoro. Questa realtà del mondo audiofilo non si può cambiare, lo si può solo sottolineare il più possibile. Gli obiettivi fra audiofili e musicisti / fonici e a volta fra i produttori sono nettamente diversi.

jackreacher
Inviato
3 ore fa, Wildwood ha scritto:

Pubblicane qualcuna ad esempio

A pagina 16 c'è un esempio con Barenboim al pianoforte.

jackreacher
Inviato
2 ore fa, SimoTocca ha scritto:

Perché il problema amici miei, anche nelle riprese corrette in fase di registrazione, è che poi quelle riprese “passano obbligatoriamente” dai diffusori, e quindi da come sono posizionati, da come “suona l’ambiente tutto”, da quanto sono grandi i diffusori rispetto al volume della stanza, ecc ecc… 

insomma… la situazione è parecchio complessa….

Certamente, ma queste cose dipenderanno dall'utilizzatore finale (noi) che se fa le cose in modo decente otterrà risultati già abbastanza soddisfacenti, se ottimizza bene la sala e la disposizione otterrà un risultato ottimo.

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