jackreacher Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 54 minuti fa, Titian ha scritto: Gli obiettivi fra audiofili e musicisti / fonici e a volta fra i produttori sono nettamente diversi. Se per audiofili intendi coloro che hanno una personale modalità di ascolto (che spesso è errata) e quello che esula dal loro modo di concepire la musica lo reputano non buono, allora si, gli obiettivi dei musicisti/tecnici sono differenti da quelli degli audiofili.
ilmisuratore Inviato 4 Luglio Autore Inviato 4 Luglio 1 ora fa, Andrea von Salis ha scritto: Gentilissimi partecipanti, io sono pronto ad accogliere chiunque volesse venire a verificare se quello che sostengo sia vero, ovvero: 1. E' possibile registrare un pianoforte (Stein A, D, Boesendorfer, Fazioli, Kaway Grand, questi ho registrato) con una particolare tecnica che sono disposto a condividere con altri Tonmeister per ottenere una ricostruzione 3D reale dello stesso nella stanza di ascolto, che possa fisicamente contenerlo; 2. Lo Stein D (anche l'A) era quello della sala Verdi anni 85 rimesso a nuovo da Griffa, direi degno collega di Fabbrini. In ogni caso questo D era stato selezionato da Fabbrini, poi dal Conservatorio di Milano, poi arriva da me completamente rinnovato e suona da dio.... molto meglio di tutti gli Stein nuovi che ho sentito (e registrato); 3. E' spettacolare ascoltare un D da 2-3 m, come i "Principi" di un tempo e capisco che quasi nessuno lo abbia potuto fare, e con le Genelec già citate da Jasparro (The Ones top di gamma) e la mia presa di suono in doppio binaurale è spettacolare anche la riproduzione, che definirei proprio "Realtà virtuale", che nulla ha a che fare con le porcherie per ascolti mediocri tipo Atmos; 4. Nella mia sala con soffitto a 4m, una secondo Stein A sempre anni 85 e una acustica curata anche nelle volute riflessioni ambientali il D non fa nessun casino. Il suono vola che è una meraviglia. Chi pensa di chiacchierare a vuoto anche sostenendo senza averlo mai sentito che il sistema-software AVS è "farlocco"... appunto chiacchera nel senso heideggeriano del termine. Parole inautentiche al vento. Chi invece vuole fare una nuova esperienza di ascolto, non solo del pianoforte ma di qualsiasi musica, è invitato. Basta scrivermi e prendere appuntamento. Un caro sauto a tutti. A. v. Salis Ciao Andrea, magari non ti ricorderai, ma ai tempi di videohifi di belle chiacchierate ne abbiamo fatte...anche certe "lotte di squadra" contro il mondo distorto "heideggeriano" e mi fa piacere rileggerti dopo decine di anni Le tue cose le ho sempre condivise poichè c'è una base di fondo che poggia su fattori oggettivi, basta sperimentarli senza troppe chiacchiere Nel mio setup ho implementato correttamente un sistema (software) ambiofonico il quale migliora notevolmente la ricostruzione scenica e l'interfacciamento virtuale tra locale in cui si ascolta e locale in cui è avvenuto l'evento L'ambiofonia si basa sulla tecnica di crosstalk cancellation, aumenta il rigore della posizione di ascolto (sweet spot) ma "li dentro" è uno spettacolo Non vedo l'ora che pubblichi qualche file dimostrativo per poterlo provare Buon lavoro
jackreacher Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 2 ore fa, SimoTocca ha scritto: L'ascolto in cuffia oggi per molti di voi (non per me che sono anche “cuffiofilo” , non solo “diffusorofilo”) è rifiutato o comune mal digerito perché innaturale… Ed è vero, perché le registrazioni Stereo sono pensate per essere riprodotte con i diffusori… Ma se già in fase di registrazione si pensasse all’ascolto in cuffia tutto sarebbe molto più semplice e fattibile..più “ecologico” (fare una cuffia inquina l’ambiente millantavolte meno di fare una coppia di casse..) è più “economico”…. Se ascolti tramite PC esistono dei plug-in per rendere l'ascolto in cuffia molto prossimo all'ascolto attraverso due speakers in un ambiente perfetto, basta provarli, settarli bene ed il gioco è fatto. Io ne uso alcuni gratuiti quando effettuo mixaggio, per un confronto rapido tra cuffie e diffusori in ambiente.
jackreacher Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 2 ore fa, SimoTocca ha scritto: Come dicevo all’inizio per il pianoforte vale, nell’ascolto domestico, una specie di “iper-realtà”, qualcosa che in generale è diverso da quanto si ascolta dal vivo. Per la ripresa stereofonica, che indipendentemente dal posizionamento dei microfoni, vicinissimi o lontani, poi viene separata in un canale destro e in uno sinistro Come ho già più volte detto --> non è sempre così.
jackreacher Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 1 ora fa, Andrea von Salis ha scritto: E' possibile registrare un pianoforte (Stein A, D, Boesendorfer, Fazioli, Kaway Grand, questi ho registrato) con una particolare tecnica che sono disposto a condividere con altri Tonmeister per ottenere una ricostruzione 3D reale dello stesso nella stanza di ascolto, che possa fisicamente contenerlo; D'accordo, ma si registra benissimo anche con altre tecniche più volte menzionate --> blumlein, mid side, XY, ortf , sia singolarmente utilizzate sia "miscelate" assieme con sapienza.
imaginator Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 11 minuti fa, jackreacher ha scritto: Per la ripresa stereofonica, che indipendentemente dal posizionamento dei microfoni, vicinissimi o lontani, poi viene separata in un canale destro e in uno sinistro Ovviamente tutto dipende dalla registrazione, dal mix e dal lavoro in post-produzione. Ma non solo, conta anche quanto il nostro sistema sia in grado di far “scomparire” i diffusori e ricostruire una scena acustica credibile. È proprio questo il pregio, e non certo il difetto, della stereofonia ben messa a punto. Curioso però che, da queste parti, si senta spesso dire che la scena non conta o non è un parametro così importante … e che nella realtà non esiste. 1
jackreacher Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 18 minuti fa, imaginator ha scritto: stereofonia ben messa a punto. Curioso però che, da queste parti, si senta spesso dire che la scena non conta… e che nella realtà non esiste. Esatto, alcuni si contraddicono perché magari parlano di audiofilia e poi dimenticano che l'impianto messo a punto deve restituire ciò ch'è registrato, se quest' ultimo è eccellente, l'ascolto deve essere eccellente. . Le registrazioni "scarse" purtroppo esistono, quelle dove appunto il pianoforte si sente a tutta parete con le note basse a sinistra e le alte a destra, così è una registrazione scarsa, il pianoforte in una stanza dal vivo non si sente affatto così. . PS: comunque quello che hai riportato come se lo avessi scritto io in realtà lo ha scritto @SimoTocca in un suo intervento, io avevo scritto: "Come ho già più volte detto --> non è sempre così." come risposta.
Titian Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 5 minuti fa, jackreacher ha scritto: Se per audiofili intendi coloro che hanno una personale modalità di ascolto (che spesso è errata) e quello che esula dal loro modo di concepire la musica lo reputano non buono, allora si, gli obiettivi dei musicisti/tecnici sono differenti da quelli degli audiofili. Hai ragione, audiofilo è un gruppo molto ampio: io intendo quelli che sono alla ricerca del bel suono, del suono perfetto che poi loro definiscono reale. Intendo coloro che si concentrano sul suono degli strumenti, spesso da pochi metri di distanza, coloro che sono fissatti sugli stumenti, coloro che non si rendono conto, o non lo vogliono, che la musica non è il suono degli strumenti come Stein A, D, Boesendorfer, Fazioli, Kaway Grand, ecc. ecc., ma è soprattutto quello di un musicista di alta qualità che per tutta la sua vita ha dedicato il suo tempo ed energie per trasformare il suo corpo come estensione di uno strumento alla ricerca di un energia da emettere duranti i suoi apparizioni al pubblico. Questo suono emesso non è quello dello strumento stesso suonato (scelto dal musicista) ma diverso. Questo suono però non è specifico di un ben preciso posizione d'ascolto nella sala o di un ambiente particolare, può variare. Intendo per audiofilo quelle persone che sono fissati nello spettacolare per le loro sensazioni. È innegabile che quest'ultima è una tendenza molto diffuso nella riproduzione sonora e si ritrova spessissimo nelle discussioni, un altro esempio poche ore fa: 1 ora fa, Andrea von Salis ha scritto: 3. E' spettacolare ascoltare un D da 2-3 m, come i "Principi" di un tempo e capisco che quasi nessuno lo abbia potuto fare, e con le Genelec già citate da Jasparro (The Ones top di gamma) e la mia presa di suono in doppio binaurale è spettacolare anche la riproduzione, 1 ora fa, Andrea von Salis ha scritto: Il suono vola che è una meraviglia. Il mondo del audiofilo deve essere spettacolare, sempre di più.
one4seven Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 4 ore fa, SimoTocca ha scritto: Ma se già in fase di registrazione si pensasse all’ascolto in cuffia tutto sarebbe molto più semplice e fattibile..più “ecologico” (fare una cuffia inquina l’ambiente millantavolte meno di fare una coppia di casse..) è più “economico”…. Caro Simo, L'Atmos sta percorrendo proprio questa strada. Immagino saprai che la particolarità dell'Atmos è esattamente quella di "auto adattarsi" a seconda del sistema di riproduzione di cui si è in possesso, a partire da un sistema multichannel con N diffusori fino al binaurale con apposita cuffia.
jakob1965 Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 3 ore fa, jackreacher ha scritto: Le registrazioni "scarse" purtroppo esistono, quelle dove appunto il pianoforte si sente a tutta parete con le note basse a sinistra e le alte a destra, così è una registrazione scarsa, il pianoforte in una stanza dal vivo non si sente affatto così. Le stanze come forma, dimensioni , materiali eccetera , sono talmente variabili che bisogna forse iniziare a ragionare in termini diversi - non so come o ho un idea approssimata per il momento. Ho in mente il suono del piano in casa dei miei genitori , in un sala già più grandina, in una sala grande e poi alla varie sale da concerto - cambia il suono . Se poi inoltre la stanza di arrivo (la nostra dove vi è l'impianto) influisce pure , diciamo che la cosa si complica - probabilmente vi sono approcci ragionevoli forse statistici o asintotici
jackreacher Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 1 ora fa, jakob1965 ha scritto: probabilmente vi sono approcci ragionevoli forse statistici o asintotici . 1 ora fa, jakob1965 ha scritto: Le stanze come forma, dimensioni , materiali eccetera , sono talmente variabili che bisogna forse iniziare a ragionare in termini diversi - non so come o ho un idea approssimata per il momento. Ho in mente il suono del piano in casa dei miei genitori , in un sala già più grandina, in una sala grande e poi alla varie sale da concerto - cambia il suono . Se poi inoltre la stanza di arrivo (la nostra dove vi è l'impianto) influisce pure , diciamo che la cosa si complica Certo, la cosa è abbastanza complicata, infatti a casa di solito si lavora per approssimazione, la "perfezione" si potrebbe ottenere con una camera 5x4 ed altezza 3,5 mt circa, con un trattamento acustico importante soprattutto agli spigoli ed angoli, un valido impianto, e pochi mobili ad hoc. . PS: capisco cosa vuoi dire con approcci statistici ed asintotici, però mi viene da ridere ugualmente
jakob1965 Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio @jackreacher sai sto leggendo L'uno di Heinrich Paes che nella sua parte centrale racconta della decoerenza Molto interessante Ma le proporzioni migliori non sono quelle che si basano su Fibonacci?
Coltr@ne Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio https://www.facebook.com/loubidream/posts/larea-di-bolt-e-le-proporzioni-migliori-di-ambienti-rettangolari-per-una-distrib/1146988172135008/
jackreacher Inviato 5 Luglio Inviato 5 Luglio 10 ore fa, jakob1965 ha scritto: jackreacher sai sto leggendo L'uno di Heinrich Paes che nella sua parte centrale racconta della decoerenza Molto interessante Ma le proporzioni migliori non sono quelle che si basano su Fibonacci? Il libro credo che sia molto filosofico... Riguardo Fibonacci può essere, ma per la composizione musicale, non l'ascolto , poi può darsi che qualcuno le applichi per la progettazione della sala d'ascolto...
Vmorrison Inviato 5 Luglio Inviato 5 Luglio Nella riproduzione stereofonica e quindi anche per quella realistica del pianoforte, determinanti, spazio (ampiezza) della sala d’ascolto e soldi. Come scrive simotocca…..brividi!
Mighty Quinn Inviato 5 Luglio Inviato 5 Luglio 18 ore fa, Titian ha scritto: Il mondo del audiofilo deve essere spettacolare, sempre di più Straben detto È la moda In produzione di musica cianno la moda della loudness war Ma noi audiofili semo messi anche peggio E certo il suono deve "volare" Più vola che è una meraviglia più è spettacolare più è più meglio e più viene "pompato" come vero La realtà vera per fortuna è un po' più variegata Gli "accrocchi" di strumenti che vagamente potremmo chiamare pianoforte che suonavano Chopin e compagnia oggi sarebbero schifati peggio dell' MP3, dall' intellighenzia: muti, tapposi, basso volume scarsa dinamica Oggi va il suonone da spettacolone È Va pompato come quello vero Io credo che se un audiofilo tipico (quello del suono spectacular senti come sona manco il Kawasaki grand...) sentisse e vedesse Chopin suonare nel suo salotto, si genufletterebbe alla meraviglia sonora e si commuoverebbe con tante lacrimucce che manco tutte le Eva Cassidy de sto monno.... Ma: se detta stessa medesima identica performance fosse fatta in cieco....senza sapere che Chopin Höchstpersönlich sta a sona' pe' te....cesso totale, suona rotto ecc... Semo messi un po' così (stessa identica filosofia si applica ai singoli componenti aifai) In pratica "l' evento confinato al pianoforte" è riproducibile eccome In modo più che verosimile Ma solo a certe condizioni e con i giusti pregiudizi Ciascuno i suoi Altrimenti suona rotto Ma soprattutto non dimenticare che io so' io e io lo so' come deve da sona' quello vero Tu, ninzo'...
Felis Inviato 5 Luglio Inviato 5 Luglio 23 minuti fa, Mighty Quinn ha scritto: Gli "accrocchi" di strumenti che vagamente potremmo chiamare pianoforte che suonavano Chopin e compagnia oggi sarebbero schifati peggio dell' MP3, dall' intellighenzia: muti, tapposi, basso volume scarsa dinamica Esatto, vedi qui il controverso valzer il la minore recentemente scoperto... 2
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