RobertoBi Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio Streamer Bluesound Node con Tidal alta qualità paragonato a CD player Quad 99 con qualche sigla che non ricordo (poco conosciuto ma molto buono): ascoltando alternando le due tracce sincronizzate nessuna differenza udibile. Aggiungo che un negoziante mi ha dato in prova uno streamer di un costo estremamente superiore a quello del Bluesound Node, personalmente non ho udito alcuna differenza (come peraltro mi è sempre accaduto cambiando cavi di segnale e di alimentazione), ma come sempre può essere questione di gusti e di udito . Non scrivo il nome dello streamer costoso perché non voglio fare cattiva pubblicità.
imaginator Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio @RobertoBi Quando entra in gioco uno streamer serio, anche un modello di fascia medio-alta di certi marchi, senza nemmeno arrivare ai vertici come l’Innuos Statement NG, l’Aurender N30 o il Pink Faun 2.16 Ultra — il Bluesound Node semplicemente si dissolve. E questo nonostante resti eccellente per la fascia di prezzo. Ma il salto è evidente: cambia la scena, cambia il corpo, cambia la musica. È come se l’impianto fosse un altro, per autorevolezza, dinamica, dettaglio e tridimensionalità. 1
RobertoBi Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio Adesso, imaginator ha scritto: @RobertoBi Quando entra in gioco uno streamer serio, anche un modello di fascia medio-alta di certi marchi, senza nemmeno arrivare ai vertici come l’Innuos Statement NG, l’Aurender N30 o il Pink Faun 2.16 Ultra — il Bluesound Node semplicemente si dissolve. E questo nonostante resti eccellente per la fascia di prezzo. Ma il salto è evidente: cambia la scena, cambia il corpo, cambia la musica. È come se l’impianto fosse un altro, per autorevolezza, dinamica, dettaglio e tridimensionalità. io vado molto spesso ai concerti, ho la fortuna di abitare a Milano e di essere invitato molto spesso. Scena, corpo e via dicendo in un impianto hi-fi non so cosa siano. Ho capito molti anni fa che solo i diffusori elettrostatici mi restituivano certe emozioni e che con la giusta amplificazione suonavano meglio. Tutto il resto non lo sento. È certamente un mio limite ma tra bluesound node (poche centinaia di euro) e uno streamer da 17000 euro non ho colto alcuna differenza. Così come non ho colto alcuna differenza cambiando cavi di segnale e di alimentazione. Magari è perché sono sordo, ma se così fosse inutile spendere tanti soldi in apparecchi che non riesco ad apprezzare.
acusticamente Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio 33 minuti fa, imaginator ha scritto: Ma il salto è evidente: cambia la scena, cambia il corpo, cambia la musica. È come se l’impianto fosse un altro, per autorevolezza, dinamica, dettaglio e tridimensionalità. Stessa mia esperienza passando da Cambridge 851 a Volumio Rivo + Aggiungerei, nel mio caso, anche più naturale presenza degli strumenti e della voce, come se l’impressione di averli realmente presenti fosse più forte.
maxgazebo Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio 38 minuti fa, RobertoBi ha scritto: io vado molto spesso ai concerti, ho la fortuna di abitare a Milano e di essere invitato molto spesso. Scena, corpo e via dicendo in un impianto hi-fi non so cosa siano. Ho capito molti anni fa che solo i diffusori elettrostatici mi restituivano certe emozioni e che con la giusta amplificazione suonavano meglio. Tutto il resto non lo sento. È certamente un mio limite ma tra bluesound node (poche centinaia di euro) e uno streamer da 17000 euro non ho colto alcuna differenza. Così come non ho colto alcuna differenza cambiando cavi di segnale e di alimentazione. Magari è perché sono sordo, ma se così fosse inutile spendere tanti soldi in apparecchi che non riesco ad apprezzare. Diciamo che di base per apprezzare certe "sfumature" si dovrebbe avere un udito allenato (non meglio precisato, però...) il problema è che certe differenze non sono mai univoche, non tutti le apprezzano allo stesso modo, anzi...spesso si hanno anche pareri discordanti tra audiofili Questo per dire che è sempre basilare ascoltare un sistema, che per i propri gusti può essere in controtendenza con il suo costo di mercato/blasone Di tutto il resto te ne puoi fregare altamente, sono regole commerciali
GuidoR Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio Secondo me tra uno streamer e un altro cambia tanto, così come tra le casse, gli ampli, i cavi e quant’altro. Sono rimasto stupito dall’impatto che hanno sul suono i cavi di alimentazione. Giustamente ad ognuno il suo. C’è chi è contento con spotify sul telefono e una grossa cassa bluetooth.. benvenuto. Idem per impianti monumentali da centinaia di migliaia di euro. Importante che gli piaccia la musica e sia contento
Erik il Rosso Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio 8 ore fa, maxgazebo ha scritto: Lo streamer non fa la differenza...le differenze concrete sono nella filosofia con cui viene implementata la parte analogica dei DAC e di "personalizzazioni" circuitali inserite dai produttori per caratterizzare la timbrica...il resto sono chiacchiere per me Esattamente il mio pensiero già detto prima e sul quale ho abbinato lo streamer Wiim pro da 180 euro con qobuz a impianto da xxmila senza il minimo dubbio 1
magicaroma Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio Mah, qualche soldino in queste carabattole l'ho speso e continuo a spenderlo, vado anche per concerti con una certa frequenza (ascolto di tutto eh, ieri sera Berliner Philharmonie, stasera arena con Neil Young) e secondo me uno streamer qualunque prezzo abbia sempre uno streamer rimane, influisce sul suono meno di un cavo, decisamente più importante la app di gestione. Poi certo, se piacciono il blasone, la costruzione più o meno accurata, i materiali per realizzarlo, tutto legittimo, ci mancherebbe. In fondo i Seiko sono fra gli orologi più precisi al mondo, ma io preferisco i vecchi padelloni manuali che vanno indietro un minuto al giorno 1
acusticamente Inviato 3 Luglio Inviato 3 Luglio 9 ore fa, maxgazebo ha scritto: le differenze concrete sono nella filosofia con cui viene implementata la parte analogica dei DAC e di "personalizzazioni" circuitali inserite dai produttori per caratterizzare la timbrica...il resto sono chiacchiere per me Quando la musica mostra più particolari (non con quell’effetto di forzatura dato magari da un’accentuazione di alcune frequenze ma in modo molto naturale), quando il risultato si avvicina di più alla musica che alla riproduzione, quando la sensazione di essere presente all'evento reale è maggiore… tutto questo a me sembra semplicemente (ma non cosa di poco conto) un miglioramento della fruizione, come guardare un paesaggio con migliori occhiali, e non una variazione dell’originale che si discosta per essere più gradita ad un certo numero di utilizzatori ma in un certo senso falsata.
widemediaphotography Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio Da un lato ci sono i pensieri e pure deviati da errate convinzioni, dall'altro fatti oggettivabili, come bit-perfect e il Red Book. Una conoscenza, nemmeno tanto approfondita di quest'ultimi avrebbe evitato sia la domanda che le numerose risposte strampalate fin qui lette. Che si chiami Nain, Esoteric, Marantz o chicchessia quello sancito dal Red Book rimarrà tale per i secoli che verranno! Poi ci sono aspetti pratici di cui ho dato riprova qualche mese fa in una discussione su quanto possa essere considerato bit perfect una riproduzione di un comune CD player, se abbinato ad un DAC esterno o una interfaccia audio che realmente presentino tanta capacità di recupero del jitter ed elevata soppressione del rumore. Si, ma i legnetti, una massa smorzante di 100kg, un cavo digitale di platino e iridio, il cavo di alimentazione da 10k al kg...
maxgazebo Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 7 ore fa, acusticamente ha scritto: Quando la musica mostra più particolari (non con quell’effetto di forzatura dato magari da un’accentuazione di alcune frequenze ma in modo molto naturale), quando il risultato si avvicina di più alla musica che alla riproduzione, quando la sensazione di essere presente all'evento reale è maggiore… tutto questo a me sembra semplicemente (ma non cosa di poco conto) un miglioramento della fruizione, come guardare un paesaggio con migliori occhiali, e non una variazione dell’originale che si discosta per essere più gradita ad un certo numero di utilizzatori ma in un certo senso falsata. pensiero condivisibile, sono d'accordo...ma dobbiamo anche tener conto del fatto che la musica che mostra più particolari, il risultato si avvicina più alla musica che alla riproduzione, etcetc...quanto queste sensazioni siano realmente presenti nella informazione originale/brano musicale (che comunque va ricordato è un artefatto costruito in studio, tranne i pochissimi casi di riprese Full Live) e non invece introdotte dal sistema, in una "perfetta" sinergia con il nostro sistema uditivo/gusto personale Io credo si possa fare tanta filosofia sull'argomento, ma essendo comunque legata alle soggettività individuali rimarrà per sempre "flottante"
Questo è un messaggio popolare. acusticamente Inviato 4 Luglio Questo è un messaggio popolare. Inviato 4 Luglio 6 ore fa, widemediaphotography ha scritto: Si, ma i legnetti, una massa smorzante di 100kg, un cavo digitale di platino e iridio, il cavo di alimentazione da 10k al kg... Mi sono sempre chiesto perché si debbano citare questi estremi quando la discussione, e in generale la quasi totalità delle discussioni, viaggia su binari di equilibrio e senza esagerazioni. Ho poi compreso che anche questa è una tecnica, una strategia (neanche troppo simpatica) per irridere e screditare la parte con la quale si è in disaccordo. Come quando si classifica un popolo citando singoli casi Siete tutti fessi come quelli che usano i legnetti e via dicendo. Ma tutti chi ? 2 1
imaginator Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 1 ora fa, maxgazebo ha scritto: ma essendo comunque legata alle soggettività individuali rimarrà per sempre "flottante" Su questo punto non c’è alcun dubbio.
PippoAngel Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 13 ore fa, imaginator ha scritto: senza nemmeno arrivare ai vertici come l’Innuos Statement NG, l’Aurender N30 o il Pink Faun 2.16 Ultra — Non dimenticare Antipodes ...
acusticamente Inviato 4 Luglio Inviato 4 Luglio 1 ora fa, maxgazebo ha scritto: ma dobbiamo anche tener conto del fatto che la musica che mostra più particolari, il risultato si avvicina più alla musica che alla riproduzione, etcetc...quanto queste sensazioni siano realmente presenti nella informazione originale/brano musicale In effetti questo è un punto importante. Alle volte si è in dubbio se un particolare sia, non tanto effettivamente presente ma giudicato nel suo essere udibile dall’artista o da chi lavora successivamente la registrazione. In un piccolo esempio il mormorio del pubblico all’inizio di “A Case of You” (in Live in Paris di Diana Krall) deve effettivamente sentirsi, come testimonianza dell’ambienza, oppure deriva da una interpretazione errata della catena che va a modificare l'originale ? In altri casi, quelli che nella mia esperienza mi hanno portato a giudicare positivo un cambio di streamer, mi sembra che siano udibili nuovi particolari che sono congrui al discorso musicale e giustificati. Che l’elettronica se li inventi di sana pianta per conquistare più mercato mi sembrerebbe molto strano.
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