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Ma i dac sono davvero tutti uguali? (una piccola provocazione)


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ilmisuratore
Inviato
6 ore fa, leonida ha scritto:

Ohibò,  addirittura perfettamente!

Misure "perfette" portano a risultati acustici perfettamente prevedibili.

Ma forse io parlo di dati oggettivi e tu ti riferisci a ciò che dirà la gente dopo averlo ascoltato ?

Siamo sempre li, realtà fisica contro realtà percepita.

Però si parlava di connettori, magari non bisogna saltare da palo in frasca.

Completiamo un discorso, hai attribuito ai connettori l'impossibilità di prevedere un risultato e una mancanza di bagaglio conoscitivo sul perchè un connettore abbia un suo "imprinting sonoro"

Iniziamo da qui, che è ancora piu semplice.

Si può prevedere con le misure ciò che provocherà il confronto tra due connettori ? Dico si, oggettivamente si.

Se poi scaturiscono all'ascolto differenze percepite "su alcuni soggetti" vuol dire che alcuni si faranno influenzare e altri avranno un sistema di percezione meno influenzabile e attento a ciò che arriva alle orecchie, il nulla.

ilmisuratore
Inviato
6 ore fa, rpezzane ha scritto:

Il senso mi pareva chiaro. Un onda di pressione diviene suono nel momento che qualcuno ascolta. Quindi la valutazione della riproduzione audio non può prescindere dall’essere umano in una valutazione.

Non c'è dubbio sul fatto che un onda sonora venga elaborata dal nostro sistema uditivo/percettivo e "diventi suono"

Il dubbio è su COSA interpretano i nostri sensi a fronte di due onde sonore identiche (generate dallo stesso identico segnale) o COSA venga assegnato a livello di qualità (ma anche quantità visto che è abbastanza impreciso anche li)

C'è una percentuale altissima di ERRORE nel valutare suoni identici e percepirli diversi.

Come c'è una percentuale altissima di ERRORE nel valutare la qualità tra due suoni percepiti.

Basta ammettere questa altissima percentuale, consapevoli di poter interpretare in modo soggettivo.

Inviato
5 ore fa, extermination ha scritto:
6 ore fa, leonida ha scritto:

Qualche anno dopo, documento del prof. Farina

Che ha indiscutibilmente ragione

Se il prof. Farina ha indiscutibilmente ragione, e non ho alcun motivo per dubitare, o Higjni Arau deve aver  indiscutibilmente commesso qualche errore di valutazione, a meno che non venga considerata imponderabile la qualità  sonora risultante dall'applicazione, fosse anche la più rigorosa, della teoria.

 

https://www.lavanguardia.com/monograficos/tendencias-industria-progreso/higini-arau-una-referencia-mundial-en-acustica

 

Inviato

io vi dico solo che quando abitavo a londra hanno fatto un ponte pedonale sul tamigi, e le oscillazioni indotte dal cammino della folla lo facevano ballare. problema poi risolto con degli ammortizzatori speciali. ora la domanda è : li avranno pure fatti due calcoli e due misure quella sotto specie di geometri che hanno fatto il progetto, o no ? e infatti poi ci hanno dovuto mettere una pezza. figurarsi in campo audio dove non ci sono ponti che cadono.

Inviato

qualcuno che mi dice se vale la pena prendere un dac r2r ?

Nerodavola62
Inviato
Adesso, audio2 ha scritto:

qualcuno che mi dice se vale la pena prendere un dac r2r ?

io dico che vale certamente la pena di ...ascoltarne qualcuno.

Hanno un inprinting particolare, riscontrabile anche in realizzazioni "base" come Ares II; molto musicali.

mauro

  • Thanks 1
Inviato
11 minuti fa, ilmisuratore ha scritto:

ubbio è su COSA interpretano i nostri sensi a fronte di due onde sonore identiche (generate dallo stesso identico segnale) o COSA venga assegnato a livello di qualità (ma anche quantità visto che è abbastanza impreciso anche li)

C'è una percentuale altissima di ERRORE nel valutare suoni identici e percepirli diversi.

Come c'è una percentuale altissima di ERRORE nel valutare la qualità tra due suoni percepiti.

Basta ammettere questa altissima percentuale, consapevoli di poter interpretare in modo soggettivo.

In pratica definisci errata ogni elaborazione sonora da parte di un soggetto  qualora  non risulti conforme al responso strumentale,  e, giustamente, ancor più  fantasiosa se in totale assenza di una variazione come l'esempio che hai  riportato  dei due file uguali,eventualmente sentiti e   percepiti in modo diverso.

 

Ciò che definisci ed interpreti come errore o errata valutazione, potrebbe però non esserlo, potrebbe essere conseguenza  di un fenomeno percettivo che ignori,  che ti sfugge e che purtroppo  sempre ti sfuggirà  avendo tu deciso a priori di limitare la tua capacità  di osservazione esclusivamente al riscontro strumentale.

Auspicabile quindi,   per l'attendibilità dei tuoi giudizi, un più intenso utilizzo dei tuoi sensi onde poter estendere maggiormente,   e sicuramente con maggior profitto, la tua, al momento limitata capacità  di osservazione dei fenomeni acustici.

 

 

Inviato
10 minuti fa, leonida ha scritto:

Auspicabile quindi,   per l'attendibilità dei tuoi giudizi, un più intenso utilizzo dei tuoi sensi onde poter estendere maggiormente,   e sicuramente con maggior profitto, la tua, al momento limitata capacità  di osservazione dei fenomeni acustici.

abbiamo un professorone…. 

Inviato
10 minuti fa, dag ha scritto:

abbiamo un professorone

È  un dato di fatto, non si finisce mai di osservare e dedurre, e quindi di imparare,  altrimenti  avremmo risposte certe per ogni quesito tecnico  e per ogni sensazione d'ascolto.

Sicuramente  chi, in materia percettiva si limita a misurare, ha orizzonti limitati.

  • Melius 1
Inviato
11 minuti fa, leonida ha scritto:

Sicuramente  chi, in materia percettiva si limita a misurare, ha orizzonti limitati.

beato te che vivi di certezze…. 

ilmisuratore
Inviato
30 minuti fa, leonida ha scritto:

In pratica definisci errata ogni elaborazione sonora da parte di un soggetto  qualora  non risulti conforme al responso strumentale,  e, giustamente, ancor più  fantasiosa se in totale assenza di una variazione come l'esempio che hai  riportato  dei due file uguali,eventualmente sentiti e   percepiti in modo diverso.

Ciò che definisci ed interpreti come errore o errata valutazione, potrebbe però non esserlo, potrebbe essere conseguenza  di un fenomeno percettivo che ignori,  che ti sfugge e che purtroppo  sempre ti sfuggirà  avendo tu deciso a priori di limitare la tua capacità  di osservazione esclusivamente al riscontro strumentale.

Auspicabile quindi,   per l'attendibilità dei tuoi giudizi, un più intenso utilizzo dei tuoi sensi onde poter estendere maggiormente,   e sicuramente con maggior profitto, la tua, al momento limitata capacità  di osservazione dei fenomeni acustici.

No, non definisco errata OGNI elaborazione del soggetto.

Queste con le variazioni macroscopiche riducono l'errore, quindi c'è un forte nesso che lega il rapporto tra l'ampiezza della differenza e la correttezza della valutazione/interpretazione.

Piu si riduce la differenza e più sale l'errore.

L'errore massimo è quando a fronte dello stesso segnale si percepisce una cosa diversa. (il caso dei due files identici è incontrovertibile)

Il confronto tra due files uguali (alle misure) raggiunge il massimo livello di attendibilità della misura con margine di errore nullo.

Sono confronti di tipo matematico, sequenze di numeri.

Poi se mi vuoi dire che il confronto tra due files risulta a tutt'oggi fonte di "ulteriori" studi e un altro paio di maniche.

Se tu dovessi confermarmi questo non servirebbe più ulteriore interlocuzione.  (ammetto, nel caso, che ti considererei un po strano)

Inviato
19 minuti fa, leonida ha scritto:

È  un dato di fatto, non si finisce mai di osservare e dedurre, e quindi di imparare,  altrimenti  avremmo risposte certe per ogni quesito tecnico  e per ogni sensazione d'ascolto.

Sono d’accordo ma non ti sembra di opporti con fermezza alla possibilità che si possa progredire, 

dare un nome e un valore alle sensazioni è un modo per cercare nuove strade per migliorare la riproduzione e quindi l’ascolto a beneficio di tutti. Non riuscirci subito non significa che non si possa fare prima o poi. Continuare a sostenere che solo pochi eletti  possono capire la magia del buon ascolto non è un po’ sterile fine a se stesso? In un forum si condivide per progredire o per imporre il propio ego. Spiegaci con parole tue le tue sensazioni, è più costruttivo che attaccare altri interlocutori che spiegano pacatamente le loro idee. Poi si finisce agli insulti e non si risolve nulla o sbaglio?  

Inviato
44 minuti fa, Silver ha scritto:

 è più costruttivo che attaccare altri interlocutori che spiegano pacatamente le loro idee.

Suggerire di indagare con i propri sensi e senza pregiudizio su quanto non appaia possibile in base al responso strumentale, verificando cioè senza alcun condizionamento  se quanto risulti alla stragrande maggioranza  degli appassionati sia realmente attribuibile a suggestione, fantasia, bias e quant'altro ritengo sia un un invito all'utilizzo  di un metodo  piu che costruttivo.

Mi scuso se appaio o sono apparso qualche volta aggressivo nel riportare le mie convinzioni, cercherò in un eventuale seguito, di  edulcorare la forma dei miei post

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Thanks 1
ilmisuratore
Inviato

Quale metodo Leonida ?

Hai escogitato qualcosa ?

Inviato
3 ore fa, leonida ha scritto:

verificando cioè senza alcun condizionamento  se quanto risulti alla stragrande maggioranza  degli appassionati sia realmente attribuibile a suggestione, fantasia, bias e quant'altro ritengo sia un un invito all'utilizzo  di un metodo  piu che costruttivo.

Capisco benissimo il tuo approccio fa parte del mio anch’io indago con i miei sensi poi però per cercare di progredire devo dare un parametro seppur effimero a ciò che ho notato se voglio perseguire quella particolare sensazione. Il tuo approccio è molto poetico ma fine a se stesso non porta a nessuno progresso se non a critiche e/o apprezzamenti. Quindi non si può considerare un metodo per progredire al limite un metodo di valutazione purtroppo assolutamente personale e non trasferibile perché non oggettivo. Sarebbe bellissimo che ogni emozione si materializzasse per condividerla con altri volendo. Forse non si chiamerebbero più emozioni ma “misure”. 

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