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Audioreview n 477 : il troppo oggi è tale anche per loro !


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Il 12/07/2025 at 00:49, supermike ha scritto:

Però come è decaduta Audioreview in questi ultimi anni, le pagine (e le recensioni) sono poche e costa quasi 10€....

A giudicare dal sommario sembra che questo numero sia piuttosto corposo, tanto la compro sempre e quindi sapro` dirti a giorni se possa valerne la pena, in teoria vedo diverse cose interessanti, speriamo bene per i miei 9,5€...

3 ore fa, Luca44 ha scritto:

Sai che se magari lo facessi davvero, con più proposte possibili così da accontentare non solo rlc ma anche altri, non sarebbe una cattiva idea ma una cosa utilissima ?

Non servirebbe a nulla, non è interessato a chi aveva chiesto, immagina agli altri. 

2 minuti fa, grisulea ha scritto:

Non servirebbe a nulla, non è interessato a chi aveva chiesto, immagina agli altri. 

A me interessa e spero di non essere l'unico, a breve dovro` ristrutturare casa per farne 2 appartamenti e venderne uno ( per sopravvivere) ma con l'occasione  avro` a sufficienza per ricavare una stanza quasi dedicata, trattarla e comprare nuovi apparecchi ( ormai ho venduto quasi tutto quel che avevo ). I cinesi mi tentano non poco, come pure alcune cose nel vintage. Penso sia interessante piu` per altri che per rlc, ci sono in  ogni caso diversi nuovi iscritti, magari se vedono thread su un impianto bensuonante da meno di 10K si interessano:classic_love:

  • Thanks 1
11 ore fa, extermination ha scritto:

Aggiungo un elemento a mio modo di vedere determinante. Chi frequenta con una certa regolarità e frequenza eventi in teatri ed auditorium, nel momento in cui ascolta a casa nel proprio sistema scattano automaticamente meccanismi percettivi che tendono a valorizzare anche fortemente gli aspetti qualitativi di quello che ascolta, andando ben oltre le oggettive caratteristiche tecniche della registrazione e del sistema di riproduzione ( questo a me succede; tra l’altro pur non essendo un assiduo frequentatore)

Da assiduo frequentatore, opere e concerti, e da ex operatore che avuto contatti con decine di migliaia di soggetti interessati all'ascolto della musica, confermo che le priorità che determinano il piacere o non piacere del musicofilo, equilibrio, scorrevolezza, silenzio e tranquillità, stanno spesso all'opposto di quelle dell'audiofilo, maggiormente coinvolto da aspetti  dinamici, dettaglio, presenza, ed enfasi varie, in una parola, proritariamente interessato alla fisicità ed alla spettacolarità , con scarsa o nulla attenzione alla coesione del tutto.

  • Melius 2
14 ore fa, rpezzane ha scritto:

la società di oggi a differenza di quella di 60 anni fa vive sul bisogno di cambiare

Fenomeno causato da certi perversi meccanismi di marketing globale come la creazione di bisogni fittizi e indotti o anche l'obsolescenza programmata: il denaro deve girare continuamente, perché se il consumatore raggiunge il proprio livello di soddisfazione e smette di comprare il giochino si inceppa.

captainsensible
1 ora fa, leonida ha scritto:

, proritariamente interessato alla fisicità ed alla spettacolarità

Diverse volte a casa di appassionati, mi sono costretto a tapparmi le orecchie per il livello sonoro davvero molto elevato, troppo per le mie abitudini.

Per non parlare di qualcuno che stava sempre li col fonometro :classic_biggrin:

Ma loro ascoltavano a quei volumi.....

 

CS

Maurjmusic
10 minuti fa, captainsensible ha scritto:

Diverse volte a casa di appassionati, mi sono costretto a tapparmi le orecchie per il livello sonoro davvero molto elevato, troppo per le mie 

 

 

 

Il volume, a mio parere, deve essere correlata al genere musicale che si ascolta ( i Deep Purple di Made in Japan a basso o medio volume perdono molto , così come Dire Starits, il pop rock in genere, il Southern Rock mentre l’amatata/ odiata Krall e company e certo Jazz rendono  meglio  a volume medio. 

P.S. Poi, te l’ho già detto,  tu sarai pure il  Captain  ma sei troppo “ “sensible”! 😃

 

 

  • Haha 1
captainsensible
1 minuto fa, Maurjmusic ha scritto:

Il volume, a mio parere, deve essere correlata al genere musicale che si ascolta ( i Deep Purple di Made in Japan a basso o medio

Eh, però ai concerti a cui ho assistito non mi sono mai tappato le orecchie...qualcosa vorrà dire.

 

CS

Maurjmusic
3 minuti fa, captainsensible ha scritto:

Eh, però ai concerti a cui ho assistito non mi sono mai tappato le orecchie...qualcosa vorrà dire.

CS


Ah beh, allora è sintomo   di  “qualcosa” che non “funziona” bene   nel set -up o nella stanza.

Gustavino
17 minutes ago, Maurjmusic said:

Il volume, a mio parere, deve essere correlata al genere musicale che si ascolta ( i Deep Purple di Made in Japan a basso o medio volume perdono molto , così come Dire Starits, il pop rock in genere, il Southern Rock mentre l’amatata/ odiata Krall e company e certo Jazz rendono  meglio  a volume medio. 

P.S. Poi, te l’ho già detto,  tu sarai pure il  Captain  ma sei troppo “ “sensible”! 😃

il mood e' importante ma un buon impianto deve suonare bene a basso volume  restituendo una buona spinta  ....

  • Melius 1

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