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Melius Club

Linee di trasmissione IMF...TDL e altre Vintage verso nuovo


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Inviato

@Luca44 la finezza di grana e la coerenza in gamma medioalta sono molto simili...non uguali, ma paragonabili...forse le Castle sono leggermente più dolci ma che suono! Solido e concreto...ce n'è una coppia nos (howard S1) in un negozio della mia zona, ferma in un angolo da almeno 25 anni...

Inviato

@Ulmerino In passato son stato più volte sul punto di acquistare le Castle Harlech direttamente dallo UK ma per problemi di spedizione la cosa non è mai andata in porto.

Alessandro
Inviato

 

Tratto da Internet "Castle Speakers History and Philosophy":

Castle Acoustics è un produttore di altoparlanti nel senso più vero del termine fin dal 1973: sia la progettazione sia la produzione dei suoi altoparlanti di fama mondiale sono interamente svolte in un unico stabilimento.

Fondata nello Yorkshire il 3 settembre 1973 da William "Bill" Escott (ex Wharfedale) e John Collinson (ex Wharfedale e QUAD), la Castle Acoustic si è posta l'obiettivo di creare un marchio che fosse in grado di unire prestazioni acustiche, design e ingegneria: una gamma di prodotti con un perfetto equilibrio tra forma e funzione.


Prendendo nome e logo dal castello di Skipton, risalente all'XI secolo, l'azienda è stata fondata con l'idea di diventare un produttore completo di altoparlanti e di essere la prima azienda produttrice di altoparlanti a progettare e produrre tutto, dagli altoparlanti alla posa di impiallacciature selezionate a mano, sotto lo stesso tetto!

Innovazione e sfida

Questo è ciò che ha reso Castle unica tra la crescente varietà di produttori di altoparlanti degli anni '70 e '80: la loro insistenza sulla progettazione e produzione interna di tutti gli altoparlanti e dei componenti elettronici dei loro diffusori, nonché dei cabinet in vero legno impiallacciato, splendidamente realizzati a mano, utilizzati per racchiuderli.

Il marchio Castle è diventato famoso introducendo modelli come i famosi "Howard", "Harlech" e "Durham". In seguito, ha adattato le nuove tecnologie per introdurre prodotti per l'home cinema, caratterizzati dalla stessa attenzione ai dettagli dei modelli a due canali.

Nonostante un successo senza precedenti dal 1973 ai primi anni 2000, con premi vinti, sconvolto il dominio dei marchi convenzionali e affermatosi come marchio britannico di altoparlanti di alto livello, non è un caso che il marchio Castle si sia trovato in difficoltà a competere in un mondo di catene di fornitura globali e produzione globalizzata. Un marchio umile che combatteva contro le superpotenze globali ma rimaneva onorevolemente fedele ai propri principi, l'azienda, purtroppo, ha attraversato momenti difficili.

Creare una nuova era

Tuttavia, il marchio Castle Acoustics è stato salvato dall'oblio dal Gruppo IAG nel 2007. Come parte del Gruppo IAG, con ingenti reinvestimenti, un pool di talenti globali e i suoi stabilimenti di ricerca e sviluppo e produzione su larga scala, è stato possibile per il marchio Castle ricominciare da capo, mantenendo al contempo la stessa visione e le stesse qualità, continuando a offrire ingegneria innovativa e una maestria impeccabile.

Nonostante i tempi che cambiano e il mercato, i clienti e il contesto competitivo in continua evoluzione, Castle mantiene lo stesso principio che ha contribuito a forgiare la sua esistenza originaria.

Nel corso della sua storia, è stata la ricchezza dei mobili a rendere un diffusore Castle così immediatamente riconoscibile.

Faccette di Castle

Ancora oggi tutte le faccette Castle vengono attentamente selezionate dal nostro team di personale esperto, alcuni dei quali vantano più di trent'anni di esperienza nella scelta della faccetta giusta per ogni applicazione.

Le sezioni di impiallacciatura vengono incollate ai singoli pannelli e poi tenute ad alta pressione in appositi morsetti per consentire alla colla di asciugare naturalmente per 48 ore. Al termine, ogni mobile viene levigato a mano e verniciato alla perfezione, controllando la qualità e l'uniformità della finitura in ogni fase del processo.

Ogni foglio di impiallacciatura viene selezionato a occhio per adattarsi alle dimensioni del mobile, e ogni coppia di mobili viene realizzata in coppie speculari, anche quelle in frassino nero.

Castle seleziona i migliori impiallacciati di qualità "crown cut" provenienti da tutto il mondo e, ove possibile, da foreste gestite in modo corretto.

Costruzione del mobile

Anche se i nostri altoparlanti sono esteticamente straordinari, anche il cabinet gioca un ruolo importante nel garantire prestazioni sonore elevate.

I nostri ingegneri lavorano duramente per sviluppare proprietà acustiche uniche sia per i cabinet che per i driver stessi. La produzione interna ci offre il vantaggio principale di poter sviluppare cabinet e driver in tandem e di condurre ricerche fondamentali sulle interazioni tra driver, crossover e cabinet. Il nostro approccio progettuale integrato ci offre l'ulteriore vantaggio di poter evitare crossover complessi. È ampiamente riconosciuto che un minor numero di componenti di alta qualità in una semplice rete di crossover garantisce un suono più pulito.

Qui possiamo vedere l'illustrazione di un diffusore Castle Knight, che utilizza un approccio unico alla progettazione di altoparlanti a linea di trasmissione. Grazie alla tecnologia a doppio condotto e al volume interno del cabinet, la risposta dei bassi è estesa, riducendo la necessità di porte reflex poco flessibili.

Nella maggior parte dei progetti di diffusori, le modalità ambientali vengono facilmente attivate da porte reflex rivolte in avanti o all'indietro, con il risultato di un suono "rimbombante". Questo sistema a doppio condotto accoppia la risposta dei bassi all'interno del cabinet utilizzando un design a quarto d'onda a doppio condotto per una risposta dei bassi fluida e uniforme.

Questo è ciò che ha reso Castle unica tra la crescente diversità dei produttori di altoparlanti degli anni '70 e '80: la loro insistenza sulla progettazione e produzione interna di tutti i driver e dei componenti elettronici dei loro altoparlanti, nonché dei bellissimi cabinet impiallacciati in vero legno, realizzati a mano, utilizzati per racchiuderli.

Unità di azionamento

Gli altoparlanti costituiscono il cuore di qualsiasi sistema di altoparlanti e la loro qualità è fondamentale per la sua resa sonora. I nostri altoparlanti sono sviluppati secondo i più elevati standard qualitativi, spesso dotati di tecnologie innovative.

Abbiamo anche progettato i nostri tweeter per abbinarli alle prestazioni sonore delle nostre unità bassi, migliorando così la precisione musicale di tutti i diffusori Castle. Offrono caratteristiche di risposta estese e sostanzialmente piatte con una distorsione molto bassa e si abbinano alle unità bassi tramite crossover realizzati con componenti di altissima qualità.

La maggior parte delle unità bassi della nostra gamma è dotata di coni in fibra di carbonio intrecciata, un materiale leggero ma eccezionalmente rigido con un buon smorzamento interno. I nostri supporti per bobine mobili offrono un'eccezionale capacità di gestione della potenza, mentre utilizziamo innovativi gruppi magnetici con filo di rame e alluminio di altissima qualità.

Ciò significa che viene mantenuto un movimento molto più lineare, migliorando la precisione e la dinamica, riducendo al contempo la distorsione; quest'ultima comporta una riduzione della massa in movimento del driver, un parametro essenziale per produrre altoparlanti in grado di massimizzare l'impatto dei moderni componenti sorgente e del materiale del programma.

Come è evidente in ciascuno dei nostri modelli dal 1973 a oggi, Castle rappresenta il meglio della qualità dei diffusori acustici, dai superbi cabinet impiallacciati in vero legno rifiniti a mano ai driver all'avanguardia. Ogni diffusore è dotato delle più recenti innovazioni in termini di tecnologia acustica e materiali, sempre con l'obiettivo di prestazioni sonore "senza compromessi".

 

  • Thanks 1
appecundria
Inviato
Il 25/07/2025 at 03:04, Luca44 ha scritto:

Il TQWT è assai diverso dalle linee di trasmissione

Il TQWT è una tromba.

appecundria
Inviato
Il 24/07/2025 at 13:46, robycoce ha scritto:

IMF si dice che queste casse fossero accordate quasi ad orecchio,  perchè allora non esistevano i  programmi

Le linee di trasmissione (come pure il TQWT) si calcolano molto semplicemente, bastano un foglio e una matita.

Io, con tutto il rispetto dovuto ai mostri sacri, voto Castle.

Inviato
2 ore fa, appecundria ha scritto:

Il TQWT è una tromba.

Si, piu` o meno ( ci sono non poche varianti anche di TQWT), diciamo che il primo della stirpe forse e` stato il Voight Pipe, ma anche i transmission line vengono considerati da alcuni delle trombe a coefficiente di espansione negativo o zero a seconda dei tipi . Cmq oggi per modellare tutte queste cose esistono programmi, se proprio uno volesse fare a mano e` possibile ma poi per avere anche solo una vaga idea di come possa andare devi realizzarne una e misurare, con i programmi simuli, ti regoli poi alla fine esegui e misuri ma in genere non starai troppo lontano dal preventivato, anche se proprio i transmission line hanno dato un discreto filo da torcere per via del computo matematico degli effetti del materiale fibroso (ove presente) , per nulla banale. Il confine tra linee risonanti e trombe puo` apparire sfumato, l'adattamento di impedenza se o meno presente, può essere il discrimine ( c'era un esperto di trombe che scriveva qui un annetto fa e ha dato il la a delle interessanti discussioni in merito ma non so se ci sia ancora nel forum  e adesso non rammento il nick, magari lui sa spiegare meglio la cosa, magari se lo ritrovo lo tagghiamo ) 

Inviato

Un misconosciuto marchio tedesco: le I.Q. (Intelligent Quality) a cavallo degli anni 80/90 ha prodotto una serie di diffusori caricati a TL che non sono per niente male, se si trovano vengono via per una palla di fumo e sono costruiti con ottimi materiali e altoparlanti (Vifa prevalentemente). Io presi una paio di 2140 AT a cui feci un restauro esterno e che ancora oggi sono i miei altoparlanti Audio-Video in salotto. Sono anche bellini esteticamente nonostante la provenienza teutonica. Montano i TW Vifa D25 AG con cupola in alluminio, piuttosto difficili da "domare", che si esprimono al meglio delle loro possibilità, e un woofer 

 Vifa P17W caricato in linea di trasmissione che scende fino dove può senza code lunghe o appiattimenti. 

La serie prevedeva anche diffusori a colonna a tre e quattro vie. Per la spesa sono da provare.

 

https://hifi-wiki.com/index.php/IQ_2140_AT

 

La versione del link ha il Tw Vifa in seta. Una versione precedente o successiva (la mia) monta quello in alluminio.

  • Melius 1
captainsensible
Inviato

Da quanto mi risulta il calcolo della frequenza di una linea di trasmissione non è difficile, c'è una parte di "accordatura" finale che consiste nello stabilire la quantità di fonoassorbente da mettere all'interno della linea, che non è molto modellizzabile e quindi va fatta per tentativi.

Ho ascoltato delle TL autocostruite con altoparlanti economici, ma da persone di "grande manico", ed il risultato era molto buono.

 

CS

Inviato

@captainsensible hanno lavorato per modellizzarlo e non poco negli ultimi anni. Sono usciti tantissimi studi, tratti anche da tesi di laurea. 

Inviato

Da sempre estimatore di sistemi britannici, in vita mia sono passato anche attraverso diffusori transmission line, sia TDL che IMF.

Ho infatti usato a lungo, una 30ina di anni fa, una coppia di TDL RTL-4, casse non costose delle quali serbo un ottimo ricordo, e che pilotavo sia con un Cabre AS-202, che con un ancor più correntoso AmAudio Fet 01 (e loro digerivano senza fare un piega). Le cambiai per una coppia di JBL 4333A. Prima di loro avevo un sistema multiamplificato (coi due finali di cui sopra): le mie esigenze, all'epoca, in fatto di elevati SPL erano evidenti, e le RTL-4 rispondevano adeguatamente alle mie richieste.

Molto più recentemente, per puro spirito collezionistico-vintagistico, ho acquistato una coppia di IMF Studio Monitor, dovrebbero essere diffusori metà anni '70 circa, refurbished, e ne sono rimasto sorpreso. Ne ho parlato ampiamente nel mio blog, in questa mini-recensione:

https://lerecensionidiwiking.blogspot.com/2025/05/imf-studio-monitor-circa-1975-1980.html

Sono stato vicinissimo all'acquisto di una coppia di piccole TDL Studio 0.5, ma in realtà ho nel mirino una coppia di IMF o TDL di maggior dimensioni, sempre che prima riesca a creare un po' di spazio per ospitarle. Sono sistemi relativamente rari da trovare (soprattutto nel ns paese), ma le quotazioni sono mediamente accessibili.

 

IMG_6317 (1).jpeg

  • Melius 1
Inviato

@wiking ho letto il tuo blog. Il woofer è un componente Dalesford (non è ELAC): si riconosce per le corrugazioni radiali e la sospensione rovesciata, concava anziché convessa. Ne ho una coppia per diffusore nelle mie IMF ALS 40II che mancano, però, delle corrugazioni radiali: può darsi che i miei woofer siano di una generazione precedente a quella delle - stupende - Studio Monitor. Anche le mie ALS sono speculari, così come le TLS50 che ho venduto per fare spazio alle Snell Type A. Il mid non è KEF, sembra un IMF 4/200; il B110 (il mid di KEF) ha anch’esso sospensione in gomma e membrana in bextrene come il B200, il 4/200 ha sospensione in foam e membrana in carta/cartone trattata con una vernice dall’apparenza gommosa.

  • Thanks 1
Inviato
8 ore fa, ediate ha scritto:

@wiking ho letto il tuo blog. Il woofer è un componente Dalesford (non è ELAC): si riconosce per le corrugazioni radiali e la sospensione rovesciata, ...

grazie @ediate per le preziose correzioni: i miei dubbi principali erano principalmente sul woofer da (quasi) 8 pollici, montato sulle IMF SM, che visivamente (oltre che come comportamento) sembra di pregevole fattura. Per quanto riguarda il mid, ulteriori dubbi ne avevo proprio per via della sospensione in foam (che sulle mie è stata rifatta), e non in gomma, come nei mid Kef. Ignoravo, sono sincero, che IMF avesse prodotto in proprio anche trasduttori, ma googlando, pare che nel caso dell'IMF 4/200, Elac ci abbia messo lo zampino, visto che lo stesso componente lo si trova con entrambe le denominazioni (IMF o ELAC). Certo, l'abitudine albionica di ribrandizzare i componenti, in molti casi non aiuta.

Inviato

@wiking

3 ore fa, wiking ha scritto:

pare che nel caso dell'IMF 4/200, Elac ci abbia messo lo zampino, visto che lo stesso componente lo si trova con entrambe le denominazioni (IMF o ELAC). Certo, l'abitudine albionica di ribrandizzare i componenti, in molti casi non aiuta.

Vero. In realtà, il componente fu progettato e costruito da ELAC; poi IMF lo rimarchiò (non so però se continuò a costruirlo ELAC), così come fece con alcuni tweeter (specie gli Audax) come nella mia ALS 40. Il mid 4/200 è un pregevole componente, nonostante all'apparenza sembri "dimesso": l'unico suo neo è la scarsa tenuta in potenza. Sono difficilissimi da trovare nel mercato dell'usato, io ne cerco una coppia da anni...

Il woofer Dalesford è molto bello, effettivamente; sembra suoni anche bene, anche se personalmente preferisco il KEF  B200/SP1039 a corredo della IMF TLS50II e delle KEF RS104/104aB. Però è una mia fisima, io sono un KEF maniaco/dipendente. :classic_biggrin:

  • Melius 1

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