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Caso Almasri …


Messaggi raccomandati

Inviato

 

Le motivazioni politiche (taciute fino all’ultimo) dell’arresto negato. 

Qui si ripercorre la vicenda, che ormai sembra abbastanza chiara.

 

 

https://roma.corriere.it/notizie/politica/25_agosto_08/caso-almasri-carte-arresto-7aa7f9b2-6963-4d28-bc18-74304cee1xlk.shtml

 

 

La mattina di martedì 21 gennaio, quando il generale libico Osama Najeem Almasri era detenuto da due giorni e la corte d’appello di Roma stava per decidere se tenerlo in carcere oppure no, ai magistrati in servizio al ministero della Giustizia che lavoravano per risolvere ogni problema giuridico e consegnare il ricercato alla Corte penale internazionale, parve evidente che ne rimaneva uno per loro insormontabile. Un problema politico.

Come ha spiegato al Tribunale dei ministri la dottoressa Cristina Lucchini, che dirigeva l’ufficio Cooperazione giudiziaria internazionale, dalle varie riunioni e consultazioni con la capo di gabinetto del Guardasigilli Carlo Nordio, Giusi Bartolozzi, «era chiaro che le valutazioni non erano solo giuridiche, ma implicavano contesti ai quali loro, essendo un ufficio tecnico, non potevano avere accesso». 

I collaboratori di Nordio avevano preparato il provvedimento da far firmare al ministro che avrebbe sanato ogni eventuale vizio del fermo di Almasri; compresa la questione del periodo dei reati contestati dalla Cpi al generale libico, che il Guardasigilli avrebbe poi bollato in Parlamento come «vizio assoluto». Loro l’avevano superato indicando nella bozza le date esatte, ricavate dall’esame dei documenti inviati dall’Aia.

Segreto percepito

Ma quel pezzo di carta è rimasto sulla scrivania della capo di gabinetto, così come è rimasto muto il telefono e vuota la casella di posta elettronica del funzionario della Cpi che a più riprese aveva chiesto di interloquire con gli uffici ministeriali per fugare eventuali dubbi. Un appuntamento era stato fissato, ma saltò.

Le valutazioni non solo giuridiche evocate dalla dottoressa Lucchini (e prima ancora dall’allora capo del Dipartimento Affari di giustizia Luigi Birritteri, che parlò di «possibile valenza politica di non trascurabile entità» nella mail inviata domenica 19 gennaio anche a Bartolozzi, che si limitò a raccomandare  «massimo riserbo e cautela») riguardavano i rischi di ritorsioni libiche segalati dal capo dell’Aise Giovanni Caravellinelle riunioni segrete convocate da Palazzo Chigi, a cui partecipò anche la capo di gabinetto di Nordio. Che infatti davanti ai giudici ha ammesso: «Non era solo il problema dell’ordinanza, non era il tema spicciolo... qui c’era il problema del segreto di Stato».

Evidentemente lei aveva percepito che ci fosse, ma in realtà nessuno ha mai apposto quel vincolo. Né è stato opposto dall’Aise quando il Tribunale dei ministri ha acquisito la documentazione sul caso Almasri. Compresa la relazione redatta da Caravelli (classificata «segreta», allegata agli atti ma con le «modalità che ne tutelino la riservatezza» previste dalla legge) di cui il direttore dell’Aise ha ampiamente parlato nella sua deposizione. Illustrando i pericoli che avrebbero corso gli italiani in Libiacome ritorsione per la cattura del generale e la sua eventuale consegna alla Corte dell’Aia.

Argo 16

 

A giustificazione dell’utilizzo dell’aereo dei servizi segreti per riaccompagnare Almasri a Tripoli, Caravelli ha citato il precedente di Argo 16, l’aereo del Sid che nel settembre 1973 riportò in Libia alcuni terroristi palestinesi; l’apparecchio precipitò poco dopo in circostanze tuttora misteriose e al giudice istruttore di Venezia Carlo Mastelloni che indagava sull’incidente il governo oppose il segreto di Stato. Stavolta non è accaduto.

Come emerge dalla relazione del Tribunale dei ministri, il governo ha spiegato il rilascio del ricercato con versioni sempre differenti tra loro: dalla responsabilità esclusiva della Corte d’appello ai presunti errori del mandato d’arresto, fino alla necessità di valutare una «concorrente» richiesta di estradizione libica. Che però è arrivata quando Almasri era già stato rimpatriato, e i tecnici del ministero della Giustizia l’avevano bollata come «strumentale, totalmente sprovvista di provvedimenti e documenti». Giustificazioni tutte smontate, una per una, dall’indagine condotta dai giudici inquirenti.

L’ultima carta

Non a caso, dopo aver analizzato ogni atto del procedimento e forse intuito che quelle spiegazioni non reggevano ai riscontri cercati dai magistrati, la difesa dei tre membri dell’esecutivo indagati ha invocato come ultimo attola carta dell’«interesse essenziale» dello Stato «a fronte di un pericolo grave e imminente». Quindi una questione di «sicurezza nazionale» fondata su motivi diversi da quelli addotti fino a quel momento, che forse non si potevano dichiarare pubblicamente perché legati alle relazioni con la Libia e le milizie di cui faceva parte Almasri, da salvaguardare anche a costo di non rispettare le leggi che regolano i rapporti tra l’Italia e la Corte penale internazionale.

Ma una volta valutato che anche i rischi paventati dal governo non avevano le «caratteristiche di indilazionabilità e cogenza tali da non lasciare altra alternativa che quella di violare la legge», ai giudici non restava che valutare i fatti ricostruiti e specificare i reati che hanno ritenuto di ipotizzare. Non spetta a loro, infatti, decidere se «l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo». Questa è la prerogativa riservata dalla legge costituzionale al Parlamento, che con una propria «valutazione insindacabile» può bloccare l’azione penale.

È ciò che aveva intuito la funzionaria del ministero già due giorni dopo l’arresto di Almasri, quando si rese conto che tutto il lavoro fin lì svolto si sarebbe rivelato inutile perché erano in corso «valutazioni non solo giuridiche».

 

 

 

 

 

mozarteum
Inviato

Si va bene ma sono questioni di alta politica -che toccano la sicurezza nazionale- che la magistratura sta trattando come un caso comune.

L’ordinamento, ispirato al bilanciamento dei poteri, per questo ha previsto il tribunale dei ministri ed un’autorizzazione ad hoc del parlamento che ovviamente non verra’ data.

 

 

 

 

  • Melius 2
Roberto M
Inviato

E' più facile che un cammello passi per la cruna dell'ago che il parlamento possa concedere l'autorizzazione a procedere ad una richiesta del genere.

Resterà solo il rumore di fondo della propaganda urlata del duo cip-ciop, di mister "graduidamende" e dell'armocromista.

Inviato
19 minuti fa, iBan69 ha scritto:

Qui si ripercorre la vicenda, che ormai sembra abbastanza chiara.

Il problema sta alla base. Runaways from home direbbe chi è stato imparato.

.

6 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Si va bene ma sono questioni di alta politica che la magistratura sta trattando come un caso comune.

A me sembra stia seguendo l'iter previsto in questi casi. Ha fatto la parte che gli compete: è stata investita del compito, ha fatto le sue indagini e valutazioni e spedito a chi di dovere per le valutazioni del caso, come previsto dall'ordinamento.
O no?

Semmai ci sarebbe da chiedersi se i brancaleone avrebbero potuto ottenere lo stesso risultato gestendo diversamente e in modo inattaccabile l'affaire. In altre parole la questione investe direttamente la capacità o l'inettitudine di fare quell'alta politica di chi sta al vertice. Ma qui entriamo nel terreno della criticabilità della cara leader & combriccola. Praticamente più off limits dell'area 51.

mozarteum
Inviato

Si esatto tutto si sta svolgendo secondo le regole.

E le regole decreteranno il flop

Inviato
2 minuti fa, mozarteum ha scritto:

Si esatto tutto si sta svolgendo secondo le regole.

Allora perché si critica l'operato? Avrebbero dovuto violarle piuttosto?

Per non parlare dell'ennesima stucchevole manfrina del "complotto della magistratura", tanto per tornare alle capacità di fare altissima politica.

.

4 minuti fa, mozarteum ha scritto:

E le regole decreteranno il flop

Pure Norimberga se l'autorizzazione l'avessero chiesta a un'unità delle SS.

mozarteum
Inviato

Ma che sciocchezza

Inviato

 

Ora il Parlamento, a maggioranza di centrodestra, respingerà la richiesta di processo per i tre membri del governo. È la legge a dire che può farlo «ove reputi, con valutazione insindacabile, che l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rivelante o per il perseguimento di un preminente interesse pubblico». Insomma: se invece di un «programma criminoso», come scrive il Tribunale dei ministri, si sia trattato di ragion di Stato.

 

La vera domanda allora è: perché il governo non l’ha detto subito, invece di infilarsi a gennaio in un’imbarazzata e imbarazzante pochade di piccole bugie e grandi scaricabarile, tentando di attribuire la colpa del pasticcio ai presunti errori della Corte di Appello di Roma o della Corte penale internazionale? La stessa premier, che oggi espone fiera il petto assumendosi la personale responsabilità della decisione, si era guardata bene all’epoca dal metterci la faccia in Parlamento, dove avrebbe potuto agevolmente sostenere ciò che ora sostiene.

 

Inviato
1 minuto fa, Savgal ha scritto:

La vera domanda allora è: perché il governo non l’ha detto subito, invece di infilarsi a gennaio in un’imbarazzata e imbarazzante pochade di piccole bugie e grandi scaricabarile, tentando di attribuire la colpa del pasticcio ai presunti errori della Corte di Appello di Roma o della Corte penale internazionale? La stessa premier, che oggi espone fiera il petto assumendosi la personale responsabilità della decisione, si era guardata bene all’epoca dal metterci la faccia in Parlamento, dove avrebbe potuto agevolmente sostenere ciò che ora sostiene.

Sarà l'alta politica.

Inviato

La ragione di staterello alla fine prevarrà.

Inviato

Sta il fatto che il governo, nello specifico Nordio, ha dichiarato il falso davanti al Parlamento e agli Italiani. 

Inviato

Gli interessi di Stato, non cancellano l’operato del governo, la responsabilità delle sue scelte giuridiche e politiche. Il fatto che non avrà conseguenze a questi mentori, non rende meno grave la vicenda. 
 

Inviato
59 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Ma qui entriamo nel terreno della criticabilità della cara leader & combriccola. Praticamente più off limits dell'area 51.

Così off limits che il 90% di lounge bar parla, in termini critici (per usare un eufemismo), della cara leader & combriccola  🤣😂🤣😂

Inviato
1 ora fa, mozarteum ha scritto:

sono questioni di alta politica -che toccano la sicurezza nazionale- che la magistratura sta trattando come un caso comune

Forse il nocciolo è questo!

  • Haha 1
mozarteum
Inviato
25 minuti fa, Panurge ha scritto:

La ragione di staterello

Cosi’ fan tutti anche gli Statoni

mozarteum
Inviato
48 minuti fa, Savgal ha scritto:

La stessa premier, che oggi espone fiera il petto assumendosi la personale responsabilità della decisione, si era guardata bene all’epoca dal metterci la faccia in Parlamento, dove avrebbe potuto agevolmente sostenere ciò che ora sostiene.

Infatti su questo concordo.

ma non conoscono il

Falstaff, siamo sempre li’.

“Ho fatto cio’ che hai detto. Ebben? L’ho fatto apposta! M’appellero’ al Consiglio Real! Vatti con Dio, sta zitto o ne avrai le beffe questo il consiglio mio”

(vado a memoria)

mozarteum
Inviato

Con mesti cantautori e con le suggestioni paranarcotiche del rock non si governa

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