Roberto M Inviato 12 Agosto Inviato 12 Agosto @wow Supendo quell’edificio “sogni”, di dove è ? Bellissima pure la foto.
andpi65 Inviato 12 Agosto Inviato 12 Agosto 1 ora fa, nullo ha scritto: 1 ora fa, Martin ha scritto: Nessuno direbbe che soli 4 anni separano queste due realizzazioni e quanti fra queste? La colonia Agip lato Bagno Marconi e il Grand Hotel ad ziznatic 😊 .
mozarteum Inviato 12 Agosto Inviato 12 Agosto In quale comune della Sardegna si trova quella scuola che voglio iscrivermi
indifd Inviato 12 Agosto Inviato 12 Agosto 13 minuti fa, Roberto M ha scritto: Supendo quell’edificio “sogni”, di dove è ? Tresigallo, chez @Dufay con una ricerca veloce trovi altri edifici interessanti a casa sua 1
permar Inviato 12 Agosto Inviato 12 Agosto 2 ore fa, Velvet ha scritto: In primis non esiste un'architettura "fascista" Non e' proprio esatto, le costruzioni di quel periodo si caratterizzavano sia per le forme che per i materiali in partifolare il travertino, lo stle viene definito littorio, ci sono citta' con molti palazzi in questo stile come Latina o Grosseto. Molti edifici sono archittettonicamente molto belli e non vedo ragioni ideologiche per giustificarne la demolizione 1
Questo è un messaggio popolare. alexis Inviato 12 Agosto Questo è un messaggio popolare. Inviato 12 Agosto @Fabio Cottatellucci tema estremamente complesso da sviluppare in un contesto generalista, specie in Italia, perché l’architettura fascista si innesta abilmente in un filone di un avanguardia culturale di estremo valore, architettura, scultura (Wild e Dazzi) arti plastiche pittura (Depero e Sironi ) poesia (Marinetti) eccetera) con ben pochi paragoni al mondo. Da una parte appunto ricerca neoplastica avanzata, vedi Terragni, dall’altra gli ultimi rigurgiti dello storicismo monumentale novecentesco, Muzio. In mezzo, Maestri come i comaschi Figini e Pollini, o il grandissimo Adalberto Libera, Moretti con il suo bellissimo circolo della scherma o l’altrettanto grande Giuseppe Vaccaro capace di eccellere in entrambi i campi, per il palazzo delle poste di Napoli per esempio, presentó due progetti agli antipodi, uno di matrice monumentale storicista, l’altro di matrice razionalista più vicino allo spirito della giuria. Poi mi viene in mente il maestro delle stazioni, Angiolo Mazzoni, ebbe l’incarico da mussolini di disegnare decine e decine di stazioni, alcune di esse sono dei veri monumenti tutelati, nonostante l’imprinting di regime. O vogliamo dimenticare il grande architetto e urbanista, forse l’ultimo prima del caos bellico, Marcello piacentini? Come sarebbero le città italiane senza i suoi inserimenti a tratti magniloquenti ma incredibilmente efficaci segni di scrittura urbana? Altro tema di riflessione… Nella mia città campeggia dagli anni 30 un vero monumento fascista piacentiniano, con tanto di altorilievi con crani del duce in 3D fiaccole fasci littori e scritte in altorilievo, tutto l’armamentario condito e intercalato con opere plastiche di enorme valore, dei maggiori scultori del secolo. Cosa farne? Abbatterlo? Si é deciso semplicemente di storicizzarlo, renderlo inoffensivo, visitabile come un qualsiasi museo che spiega genesi ascesa e caduta del regime. Una via esemplare di leggere, spiegare e soprattutto capire la storia. 3 2
andpi65 Inviato 12 Agosto Inviato 12 Agosto 2 ore fa, Velvet ha scritto: Martin tu quoque.... SI parla di razionalismo e non nomini quel capolavoro di severità (ma con molte raffinatezze all'interno) che è in pratica a casa tua... È la Stazione FS a Venezia( Venezia Santa Lucia) se non sbaglio.
alexis Inviato 12 Agosto Inviato 12 Agosto 4 ore fa, Roberto M ha scritto: osserva che in Germania questi monumenti non ci sono più. Quasi più. Esistono dei lacerti o palazzi interi, Monaco Norimberga Berlino eccetera. ma la Germania a differenza dell ‘Italia non aveva inglobato le avanguardie le avevano enucleate e bandite come il Bauhaus, erano considerate espressione di arte degenerata. E poi come architetti di rilievo i nazisti avevano solo Speer ( figura di modesto valore artistico), in seguito poi ministro hitleriano, tutti gli altri talenti da gropius a mies eccetera erano fuggiti anzitempo. In Italia come ho già spiegato i lasciti del ventennio sono di ben più alta e complessa lettura.
Velvet Inviato 13 Agosto Inviato 13 Agosto 6 ore fa, Roberto M ha scritto: Anche qui ho finito i Melius, non conoscevo questa perla, in Sardegna. Gli hai fatto foto stupende, ma questo era scontato. Perche’ non ricominci a postare sulla sezione foto ? Arborea. Ma va', fatte anni fa con uno smartphone e pure croppate malamente 😉
what Inviato 13 Agosto Inviato 13 Agosto Quello che andava "demolito" del fascismo, l' ha raccontato Piazzale Loreto."L'Architettura Fascista" è in gran parte frutto di un passaggio tra "vecchio" e moderno,uno stile innovativo a volte anche artisticamente valido.Secondo il mio pensiero,la Storia non andrebbe Mai demolita, soprattutto per un ideale,semmai resti testimonianza di un era. 1
wow Inviato 13 Agosto Inviato 13 Agosto 9 ore fa, permar ha scritto: Non e' proprio esatto, le costruzioni di quel periodo si caratterizzavano sia per le forme che per i materiali in partifolare il travertino, lo stle viene definito littorio, ci sono citta' con molti palazzi in questo stile come Latina o Grosseto. Molti edifici sono archittettonicamente molto belli e non vedo ragioni ideologiche per giustificarne la demolizione E' il cosiddetto razionalismo che, in USA e dintorni prese il nome di art decò (stile che amo tantissimo) e che ovviamente conobbe tutta una serie di varianti locali, anche in fatto di materiali utilizzati. In Italia questo stile tese, su input del regime, ad esaltare i caratteri del regime e della romanità, da cui la serie di archi, di podi littori, fasci stilizzati ecc. Ti do qualche esempio di Reggio Calabria nella quale ho vissuto a lungo Ma guarda questa foto che ho scattato a Porto Noti analogie? Gli arch mi.perdoneranno eventuali imprecisioni.
alexis Inviato 13 Agosto Inviato 13 Agosto Non dimenticherei comunque l'onda lunge della corrente "fascista"/razionalista (notare il virgolettato), per esempio nell'opera dei New York Five {Peter Eisenman, Michael Graves, Charles Gwathmey, John Hejduk e Richard Meier) movimento d'avanguardia made in usa anni 90.. e oggi ancora attivo ..movimento fortemente debtore verso Terragni con la sua casa del fascio e il novocomum.. come diceva Tafuri, non basta scrivere una storia dell'architettura, ne andrebbero scritte cento per tentare di sbrogliare la matassa di stilemi, matrici culturali, ingerenze politiche, peculiarita e memorie storiche che compongono il fenomeno dell'Architettura, la madre di tutte le Arti.. :-)
gibraltar Inviato 13 Agosto Inviato 13 Agosto 12 ore fa, Martin ha scritto: Cmq i capannelli di popolo davanti ai led gialli sono più consistenti di quelli che si formavano davanti ai display a cartellini, segno che la leggibilità dei nuovi indicatori è migliorabile. Oppure che, come già discusso più volte, gli italiani diventano un popolo di vecchi e con sempre maggiori problemi di vista! 👴
Fabfab Inviato 13 Agosto Autore Inviato 13 Agosto 13 ore fa, gibraltar ha scritto: Si, intanto perdevi il treno aspettando che i numerini finissero interminabilmente di girare per rivelarti il numero del binario! Sì, ma nel ventennio li perdevi perché i treni erano in orario, oggi invece avresti tutto il tempo per guardare i numerini girare 1
Messaggi raccomandati