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Charlie Randall passa la mano


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VIPKEKKO2011
Inviato

 

Charlie Randall lascia la guida di McIntosh: il futuro del marchio sotto Bose

Dopo quasi quarant’anni di carriera all’interno di McIntosh, Charlie Randall ha annunciato ufficialmente che a novembre 2025 passerà la mano, lasciando la carica di Presidente e CEO dello storico marchio americano. La notizia, resa pubblica ad agosto attraverso una comunicazione interna poi circolata online, segna la fine di un’era per uno dei brand più iconici del mondo hi‑fi.

Una vita in McIntosh

Randall è entrato in McIntosh nei primi anni Ottanta e ha contribuito in maniera determinante alla crescita e alla trasformazione del marchio. Sotto la sua guida, McIntosh ha saputo preservare l’immagine classica legata agli iconici vu-meter blu e ai frontali in vetro, integrando allo stesso tempo tecnologie moderne e nuove linee di prodotto che hanno ampliato il pubblico di riferimento. Il suo nome è diventato sinonimo di continuità e solidità per gli appassionati del marchio.

L’acquisizione da parte di Bose

La decisione di Randall arriva a circa un anno dall’acquisizione di McIntosh Group da parte di Bose Corporation. L’operazione, accolta con sentimenti contrastanti dalla comunità audiofila, ha aperto interrogativi sul futuro del marchio e sul mantenimento della sua identità. L’uscita di scena di Randall, sebbene concordata con Bose, rappresenta un passaggio cruciale in questo processo di transizione.

Il successore: Jim Mollica

A raccogliere il testimone sarà Jim Mollica, già Presidente della divisione Luxury Consumer Audio di Bose. Figura con un background manageriale nel settore dell’audio e del lusso, Mollica guiderà McIntosh all’interno di una più ampia strategia di integrazione del gruppo, puntando a coniugare l’heritage storico del marchio con le nuove logiche di mercato e distribuzione.

Continuità e ruolo consulenziale

Randall ha comunque dichiarato che non abbandonerà completamente la “sua” azienda: è in trattativa per restare come consulente in una fase di transizione, al fine di garantire la continuità e di tutelare l’anima del brand. Questo passaggio è stato pensato per rassicurare clienti, rivenditori e appassionati, spesso preoccupati dal rischio di una standardizzazione del prodotto sotto la regia di un colosso come Bose.

Le reazioni della comunità

Tra gli appassionati e nei forum specializzati le reazioni sono state immediate: da un lato, grande riconoscenza per il lavoro di Randall, visto come un custode della tradizione McIntosh; dall’altro, una certa preoccupazione sul futuro, con timori che il marchio possa perdere parte della sua esclusività e identità sotto un management più orientato al business globale che alla pura passione audiofila.

Conclusioni

L’addio operativo di Charlie Randall rappresenta un momento storico per McIntosh. La sua leadership ha garantito stabilità e crescita, mantenendo vivo lo spirito di un marchio che è diventato leggenda. Con l’arrivo di Jim Mollica e la supervisione di Bose, si apre un nuovo capitolo, ancora tutto da scrivere: da un lato le opportunità di espansione, dall’altro la sfida di preservare quell’unicità che ha reso McIntosh un’icona per generazioni di appassionati.

Il novembre 2025 non sarà solo il mese di un avvicendamento manageriale, ma il simbolo di una transizione delicata: la comunità audiofila osserva con attenzione, pronta a giudicare se il nuovo corso saprà onorare la grande eredità di McIntosh.

 

Azoto One
Inviato

Quanti anni ha Randall? 

  • Amministratori
Inviato

@Azoto One ho dovuto usare la I.A. per avere una stima sulla data di nascita visto che non ci sono documenti pubblici che la riportano. Dovrebbe essere nato tra il il 1963 e il 65, quindi avrebbe tra i 60 e i 62 anni.

Azoto One
Inviato
1 ora fa, vignotra ha scritto:

@Azoto One ho dovuto usare la I.A. per avere una stima sulla data di nascita visto che non ci sono documenti pubblici che la riportano. Dovrebbe essere nato tra il il 1963 e il 65, quindi avrebbe tra i 60 e i 62 anni.

Allora giovane per andare in pensione, mi viene in mente la storia di Wilfried Ehrenholz che dopo aver sostanzialmente fondato la Dynaudio, dopo la vendita ai cinesi è passato alla Peak Consult proseguendo nella via dell’eccellenza apportando sempre il suo pesante contributo 

  • Amministratori
Inviato

@Azoto Oneinfatti, da novembre passa alla Bose....

 

Inviato
Il 19/08/2025 at 17:09, VIPKEKKO2011 ha scritto:

Mollica guiderà McIntosh all’interno di una più ampia strategia di integrazione del gruppo

Sicuramente come presidente sarà buono e avrà un atteggiamento "morbido"...:classic_laugh: Scusate ma la tentazione era  irrefrenabile ! In ogni caso non credo che un marchio come McIntosh possa avere grandi sussulti in negativo anche con un cambio epocale, ormai ha una filosofia e una riconoscibilità che nessuno vorrà mettere in ballo. Sicuramente proseguiranno a sfornare nuovi apparecchi senza rinnegare la storia pregressa.

jackreacher
Inviato

@vignotra tra uno o due anni solo classe D per McIntosh.....

Inviato

@jackreacher No, dai, non avrebbe senso, non ci credo possa accadere. Non è un brand qualsiasi, non credo che gli affezionati possano essere interessati a nuove tipologie e differenti sonorità, altrimenti avrebbero "tradito" già da tempo. Tra l'altro qualche anno fa Mc non andava neppure male dal punto di vista del fatturato, sarebbe troppo rischioso un salto di questo genere. 

Inviato

@jackreacher Spero per i tanti fan del marchio che non succeda, però ormai davvero non ci stupiremmo se dovesse accadere. 

Fabio Cottatellucci
Inviato
Il 19/08/2025 at 17:09, VIPKEKKO2011 ha scritto:

Randall è entrato in McIntosh nei primi anni Ottanta e ha contribuito in maniera determinante alla crescita e alla trasformazione del marchio. Sotto la sua guida, McIntosh ha saputo preservare l’immagine classica legata agli iconici vu-meter blu e ai frontali in vetro, integrando allo stesso tempo tecnologie moderne e nuove linee di prodotto che hanno ampliato il pubblico di riferimento.

[...]

A raccogliere il testimone sarà Jim Mollica, già Presidente della divisione Luxury Consumer Audio di Bose. Figura con un background manageriale nel settore dell’audio e del lusso, Mollica guiderà McIntosh all’interno di una più ampia strategia di integrazione del gruppo, puntando a coniugare l’heritage storico del marchio con le nuove logiche di mercato e distribuzione.


Secondo me hanno semplicemente capito che i McIntosh possono fruttare di più come icona del lusso in sé che come riproduttori di musica top.

Non dimentichiamo anche che siamo in una nicchia della nicchia e le nicchie a chi deve fare profitti piacciono poco.

Guardando la parte che ho evidenziato in grassetto, penso che per i Mc stiano puntando a un posizionamento di mercato tipo Rolex: eccellente prodotto anche se non il miglior orologio dell'universo, oggetto assolutamente luxury con importante heritage, riconoscibilità incondizionata del prodotto e del brand.

Prepariamoci a prezzi sempre più elevati con conseguente peggioramento del rapporto fra la qualità (comunque elevatissima) e il prezzo, bilanciato da caratteristiche di status symbol sempre più marcate.

Fabio Cottatellucci
Inviato
21 ore fa, jackreacher ha scritto:

tra uno o due anni solo classe D per McIntosh.....

Non credo, corromperebbe il valore di status symbol del marchio.
Più facili tante valvole con sempre più lucine verdi...

Inviato
17 minuti fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:

Più facili tante valvole con sempre più lucine verdi

Tra i due estremi preferisco questa possibilità, qualcosa dovrà pur sfuggire ai cambiamenti !

jackreacher
Inviato
2 ore fa, Fabio Cottatellucci ha scritto:
23 ore fa, jackreacher ha scritto:

tra uno o due anni solo classe D per McIntosh.....

Non credo, corromperebbe il valore di status symbol del marchio.

Nessuna "corruzione", soltanto che i gusti cambiano, quello che 10 anni fa era considerato un riferimento oggi potrebbe essere declassato a vecchiume....

Le multinazionali guardano al massimo guadagno e basta.

Vedremo.

Inviato
14 ore fa, jackreacher ha scritto:

Le multinazionali guardano al massimo guadagno e basta.

Vedremo

...Il problema  è quello...staremo a vedere....

Saluti

Andrea

Inviato
18 ore fa, jackreacher ha scritto:

Le multinazionali guardano al massimo guadagno e basta.

Verissimo, ma McIntosh può esser considerata un po' tipo la Ferrari, cambia ma mantenendo sempre dei punti fermi, che poi sono quelli che la rendono unica sia che si dimostri superiore o meno ai competitor. Che la Ferrari sia di proprietà Fiat o altro o indipendente , allontanarsi troppo dalla tradizione potrebbe essere fatale, o quantomeno possono provare la doppia strada, serie tradizionali e serie "innovative" , così si rischia il meno possibile lasciando che sia il mercato a determinare il successo e indirizzare i progetti futuri.

captainsensible
Inviato
18 ore fa, jackreacher ha scritto:

Le multinazionali guardano al massimo guadagno e basta

La Bose non è proprio una multinazionale in quanto è di proprietà del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che riceve i dividendi del suo pacchetto azionario di maggioranza (e li reinveste in ricerca).

 

CS

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