best_music Inviato 30 Agosto Inviato 30 Agosto 23 ore fa, mom ha scritto: godersi, dopo mesi di clausura o quasi, un po' di libertà, Una delle possibili disgrazie, nella vita, è fare un lavoro che non ti piace. : Se quando sei al lavoro ti senti "in clausura" non è che con due giorni in più di ferie risolvi. : A proposito di ferie: quando nel secolo scorso si abolirono alcune festività queste vennero sostituite con giorni di riposo compensativi e ci sono buone probabilità che oggi si farebbe lo stesso. : p.s. credo che l' abolizione del 25 aprile in Italia sia peggio che fanta politica, se un governo ci provasse credo sia già pronta l'insurrezione armata.
Moderatori BEST-GROOVE Inviato 30 Agosto Moderatori Inviato 30 Agosto 22 ore fa, mozarteum ha scritto: come si alimenta il monte destinato ai pensionati attuali e ai pensionandi dei prossimi 20 anni? Basterebbe stringere i cordoni alla sanità pubblica come già sta avvenendo così si crea nel tempo una selezione naturale.....
mozarteum Inviato 30 Agosto Inviato 30 Agosto 1 ora fa, best_music ha scritto: Una delle possibili disgrazie, nella vita, è fare un lavoro che non ti piace. Andrebbe ridimensionato anche il mito del lavoro che piace. Si fa perche’ si deve e perche’ si guadagna, in qualche caso bene. Poi il lavoro in se’ potrebbe anche essere interessante, ma cio’ che e’ spesso indigesto e’ il contorno. ricordiamoci poi che il lavoro “che piace” e’ spesso oggetto di competizione quanto piu’ e’ gratificante sotto l’aspetto economico. E il contorno e’ quello consueto della commedia umana: invidie, maldicenza, contrasti, aspettative, paturnie varie, occasionali solidarieta’, soddisfazioni servili (cosa altro e’ mettere a servizio il proprio cervello per cose d’altrui interesse - assai maggiore del nostro vantaggio- di cui senza remunerazione nulla ci calerebbe)? 1
Gaetanoalberto Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto Il punto è che queste festività diventano spesso i pilastri su cui appoggiare intervalli piuttosto lunghi. I più scorretti allungano ancora con malattie.
best_music Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto 8 ore fa, mozarteum ha scritto: ridimensionato anche il mito del lavoro che piace. Parla per te. Dirò di più, che a certi livelli, quando sei "ancora in gioco" la competizione può addirittura essere parte del divertimento. Ma anche quando, per carattere o per le condizioni della posizione aziendale o le vicende personali, "in gioco" non ci sei o non ci sei più puoi sempre goderti lo spettacolo... : Certo che se hai la disgrazia di essere un laureato in lettere antiche che sta nel retro di qualche ufficio a pigiare le dita sulla tastiera (una volta si sarebbe detto a timbrare pezzi di carta) soffri in primis per avere una iper-formazione del tutto inutile, anzi, del tutto incongrua, con il lavoro che stai facendo e se non hai una mentalità portata all' ascetismo, alla sublimazione del banale quotidiano con una ricca vita interiore, farai una vita d' inferno. : E' che per amare il lavoro essere un po' ingenui in fondo aiuta quasi come essere competenti, mentre dalla formazione pubblica (università e non solo) il rischio di uscire molto svegli e poco competenti è veramente alto.
LeoCleo Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto Il 29/8/2025 at 21:08, mom ha scritto: come reagirebbero gli italiani? Prenderebbero due giorni di malattia.
indifd Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto 2 ore fa, Gaetanoalberto ha scritto: Il punto è che queste festività diventano spesso i pilastri su cui appoggiare intervalli piuttosto lunghi. I più scorretti allungano ancora con malattie. Stai descrivendo una realtà di lavoro che conosci bene? (NB annotazione non rivolta a te personalmente ma a quanto hai visto intorno a te ) Perfetto, sintetico compendio di molti eminenti testi di sociologia sulla scuola italiana Applicazione dei sacri dogmi del parlar democristiano = 10 con lode
piergiorgio Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto 20 ore fa, Guru ha scritto: E se lavorassimo sempre, come i cinesi? Questa sarebbe una ottima idea, da attuare immediatamente. Spiace veramente per chi, come me, e' già in pensione e non potrebbe più contribuire attivamente alla cosa. 2
piergiorgio Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto 21 ore fa, piergiorgio ha scritto: O il capodanno, altra festa inutile Preciso, rileggendo la risposta data di getto al post del buon Paolo: 'altra' non e' assolutamente riferita al Natale ma ad altre festività, appunto, che ritengo inutili.
Paolo 62 Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto 19 ore fa, best_music ha scritto: Una delle possibili disgrazie, nella vita, è fare un lavoro che non ti piace. O, peggio, che si odia. Darsi da fare da giovani perchè non succeda. Un lavoro che non dispiace è già tanto.
Martin Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto 1 ora fa, Paolo 62 ha scritto: Un lavoro che non dispiace è già tanto. Il segreto è farselo piacere abbastanza a lungo, io per esempio mi sono rotto i coioni di tutto, anche in quello nel quale eccellevo, mi divertivo e non mi pesava per nulla: Oggi mi fa schifo in quanto lavoro e in quanto ne vedo la perfetta inutilità, in pratica mi sento uno scarabeo intento a far palline di m.rda.
Velvet Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto Gli unici lavori che possono dare soddisfazione personale molto a lungo oltre al denaro che si riceve in cambio sono quelli dove si crea, trasforma o ripara qualcosa con le proprie mani e le proprie capacità. Qualcosa che resta a testimonianza del proprio ingegno, qualcosa che una volta terminato è compiuto ed ha un senso. Il resto è solo ruota del criceto, chi più piccola chi più grande ma sempre quella è. 1 1
extermination Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto 48 minuti fa, Martin ha scritto: Oggi mi fa schifo in quanto lavoro e in quanto ne vedo la perfetta inutilità, in pratica mi sento uno scarabeo intento a far palline di m.rda. E tu prova ad immaginare in quanti farebbero carte false per il tuo posto di lavoro.
maverick Inviato 31 Agosto Inviato 31 Agosto 55 minuti fa, Martin ha scritto: Il segreto è farselo piacere abbastanza a lungo, io per esempio mi sono rotto i coioni di tutto, anche in quello nel quale eccellevo, mi divertivo e non mi pesava per nulla: purtroppo è un sentimento molto comune. Anche per chi lavora nella pubblica amministrazione, il moltiplicarsi dei casini e degli ostacoli che sembra vengano preparati apposta (quando sento parlare di semplificazione vuol dire che invece di fare tre passaggi ne DEVI fare cinque, l'importante è tracciare tutto e affibbiare responsabilità a qualcuno), uniti all'età che avanza, che ti porta a non accettare sempre tutto e a perdere la pazienza, ti porta allo "smonamento". Me lo dicevano i colleghi più vecchi, quando ero relativamente giovane; anche quelli più seri e motivati. Ci credevo relativamente, allora. Ora che sono io dalla parte di quelli vecchi, e nella parte terminale della carriera, devo ammettere che è vero, e mi tocca dire lo stesso ai giovani. È vero che magari creare qualcosa manualmente, o comunque in maniera artigianale, forse sfugge in parte a queste considerazioni; mio padre ha lavorato fino a 80 anni con immutata passione e il lavoro non gli è mai pesato.
loureediano Inviato 1 Settembre Inviato 1 Settembre A parte che i soldi delle pensioni sono stati usati per pagare una marea di casse integrazioni Poi all'interno del carrozzone sono saliti tanti enti che hanno portato pochi o niente soldi ma pensionati. Poi ci sarebbe la questione del walfare che prevede la solidarietà e quindi al pagamento delle pensioni deve contribuire pure la tassazione generale L'IVA la paghiamo finché campiamo, quindi perche non dovrebbe essere finanziata non solo dai contributi versati? Lo dice uno che ha versamenti cospicui per circa 15 anni e che non riceverà manco un centesimo di quanto versato
Velvet Inviato 1 Settembre Inviato 1 Settembre 1) Gli è che per 50 anni si è andati avanti col retributivo che ha scavato una bella fossa profonda che stanno pagando i contribuenti d'oggi 2) Gli è che poi s'è passati al misto che ha continuato a scavare la fossa 3) Gli è che c'è una marea di gente i cui contributi sono figurativi, ovvero figuriamoci se esistono. E poi ci sarebbero pure le reversibilità. 4) Gli è che oggi quelli che pagano fior di contributi, decisamente più alti che in passato, lo fanno per riempire la voragine di cui sopra e probabilmente se avranno una pensione sarà misera e molto in là. 5) Gli è che ottima parte dei pensionati odierni rientranti nel retributivo e nel misto ha pagato solo una frazione dei contributi di cui usufruisce ed usufruirà sotto varie forme. Casse private a parte, si capisce. 6) i Giovani fanno bene a scappare a gambe levate da qui. 1
UpTo11 Inviato 1 Settembre Inviato 1 Settembre Alla faccia del burnout. Vi vedo pronti per un bel percorso collettivo di Empowerment e Benessere Aziendale.
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