ildoria76 Inviato 19 ore fa Inviato 19 ore fa 1 ora fa, captainsensible ha scritto: il dac e' un dispositivo elettronico che converte numeri in un segnale elettrico, questo fa. Meglio lo fa, meglio fa il suo mestiere. Non gli è chiesto di fare altro. CS il pragmatismo astruso degli ingegneri in una frase 2
ilmisuratore Inviato 19 ore fa Autore Inviato 19 ore fa @jakob1965 quando puoi sentiti questo album (conosco i tuoi gusti) 1
senek65 Inviato 10 ore fa Inviato 10 ore fa Ma cos'è che non capite? Il suono è un qualcosa di studiatissimo e perfettamente noto. "Il suono è un'onda di pressione che si propaga attraverso un mezzo elastico (solido, liquido o gassoso) a causa della vibrazione di un corpo" E' chiaro? Questa benedetta onda di pressione arriva alle orecchie che mandano un segnale elettrico a cervello che lo elabora. Dieci cervelli, dieci apparati uditivi possono, per una infinita serie di ragioni, dare risultati perfettamente sovrapponibili o diversi tra loro. Se alla medesima onda ci sono percezioni diverse il problema, per così dire, sta nel ricevente non nel segnale. E' di una banalità sconcertante. La cosa si può accettare o meno: ma resta. 1
ilmisuratore Inviato 9 ore fa Autore Inviato 9 ore fa Infatti le frasi "a parità di risultato alle misure possono esserci suoni diversi" sono l'emblema dell'antinomia A voler sostenere che ci sia qualcosa di oscuro e ignoto
Felis Inviato 9 ore fa Inviato 9 ore fa 13 ore fa, Antoniotrevi ha scritto: io ho interesse a sapere come un dac , durante la sua elaborazione del segnale , restituisce le info sul palcoscenico In che lingua vuoi sentirti dire che non esistono "info sul palcoscenico" nel segnale? 1
one4seven Inviato 8 ore fa Inviato 8 ore fa 1 ora fa, senek65 ha scritto: Ma cos'è che non capite? E' lo scambio uomo/macchina. L'uomo, che è la variabile, non viene accettato come tale e diventa una macchina, e alla macchina viene assegnata la variabilità umana. 1
maxgazebo Inviato 8 ore fa Inviato 8 ore fa 2 ore fa, senek65 ha scritto: Dieci cervelli, dieci apparati uditivi possono, per una infinita serie di ragioni, dare risultati perfettamente sovrapponibili o diversi tra loro. Se alla medesima onda ci sono percezioni diverse il problema, per così dire, sta nel ricevente non nel segnale. E' di una banalità sconcertante. assolutamente...vuoi mettere poi se in alcuni casi il condotto uditivo è intasato da cerume? Questo materiale filtra particolarmente bene la gamma di frq tra i 300Hz ed i 5KHz, quindi può interferire sulla resa di ascolto l'aver fatto la doccia e da quanto tempo
stefano_mbp Inviato 8 ore fa Inviato 8 ore fa 16 ore fa, Antoniotrevi ha scritto: ne sa piu di me e te messi insieme :-) Ne sei sicuro? Oppure ha solo un po’ di nozioni appiccicate? Dal momento che non sa elaborare un proprio pensiero sarei senz’altro per la seconda …
Antoniotrevi Inviato 4 ore fa Inviato 4 ore fa 4 ore fa, stefano_mbp ha scritto: Ne sei sicuro? Oppure ha solo un po’ di nozioni appiccicate? Dal momento che non sa elaborare un proprio pensiero sarei senz’altro per la seconda … a me PietroPDP è sembrato molto competente , in quel che dice
Antoniotrevi Inviato 3 ore fa Inviato 3 ore fa 5 ore fa, Felis ha scritto: In che lingua vuoi sentirti dire che non esistono "info sul palcoscenico" nel segnale? adesso si arriva pure a questo , se non è misurabile non esiste xd
stefano_mbp Inviato 3 ore fa Inviato 3 ore fa 4 minuti fa, Antoniotrevi ha scritto: a me PietroPDP è sembrato molto competente , in quel che dice Mi riferivo a un altro soggetto
Felis Inviato 2 ore fa Inviato 2 ore fa 54 minuti fa, Antoniotrevi ha scritto: adesso si arriva pure a questo , se non è misurabile non esiste xd Fattene una ragione. Se senti differenze l'istogramma le mostra tutte. 1
ilmisuratore Inviato 2 ore fa Autore Inviato 2 ore fa 45 minuti fa, Antoniotrevi ha scritto: adesso si arriva pure a questo , se non è misurabile non esiste xd La registrazione contiene delle informazioni atte a "farlo ricostruire" dal cervello il palcoscenico Ad esempio la stereofonia sfrutta le differenze di tempo e intensità per creare spazialità, se tu misuri il segnale rilevi soltanto dei segnali sfasati (una banalità apparente) ma poi quando ascolti avviene il "fatto magggico" Ci sono parametri nel segnale che concorrono nella formazione psicoacustica del palcoscenico, ci sono parametri nel segnale che concorrono nella maggiore/minore percezione del palcoscenico Nel migliore dei casi il segnale convertito in analogico "fa patta" con le informazioni della registrazione...poi a seconda del degrado dei parametri che concorrono per la percezione del palcoscenico e la percezione della profondità si può ottenere quel "circa" di cui parlavi, ovvero aspettarsi che tali informazioni vengano offuscate di piu o di meno Se io avessi misurato PRIMA di ascoltare lo smartphone, e avessi visto le misure, avrei immaginato un risultato del genere, ovvero: la costipazione della prospettiva tridimensionale..e già è tantissimo Tu cerchi (mi duole citarlo, ma lo fai in modo provocatorio) la misura in scala metrica che vada a correlare esattamente i metri (e centimetri) anticipando poi che questi verrebbero percepiti dentro un locale e contesto completamente ignoto
Antoniotrevi Inviato 2 ore fa Inviato 2 ore fa 1 minuto fa, Felis ha scritto: Fattene una ragione. Se senti differenze l'istogramma le mostra tutte. ma che mi importa , fattene tu una ragione . e un parametro come altri . presente in un buon impianto stereo . L'ossessione l'avete voi che non riuscite a misurarlo . io vivo tranquillo anche senza grafici . sapendo che dalla sorgente dipende molto del risultato finale .
ilmisuratore Inviato 2 ore fa Autore Inviato 2 ore fa 3 minuti fa, Felis ha scritto: Fattene una ragione. Se senti differenze l'istogramma le mostra tutte. ...esattamente, se sente differenze e queste le dimostra pure tramite un attento test metodologico A raccontare di aver percepito 12 metri, 45 cm e 11 millimetri siamo tutti bravi
Antoniotrevi Inviato 2 ore fa Inviato 2 ore fa 6 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: La registrazione contiene delle informazioni atte a "farlo ricostruire" dal cervello il palcoscenico Ad esempio la stereofonia sfrutta le differenze di tempo e intensità per creare spazialità, se tu misuri il segnale rilevi soltanto dei segnali sfasati (una banalità apparente) ma poi quando ascolti avviene il "fatto magggico" Ci sono parametri nel segnale che concorrono nella formazione psicoacustica del palcoscenico, ci sono parametri nel segnale che concorrono nella maggiore/minore percezione del palcoscenico Nel migliore dei casi il segnale convertito in analogico "fa patta" con le informazioni della registrazione...poi a seconda del degrado dei parametri che concorrono per la percezione del palcoscenico e la percezione della profondità si può ottenere quel "circa" di cui parlavi, ovvero aspettarsi che tali informazioni vengano offuscate di piu o di meno Se io avessi misurato PRIMA di ascoltare lo smartphone, e avessi visto le misure, avrei immaginato un risultato del genere, ovvero: la costipazione della prospettiva tridimensionale..e già è tantissimo Tu cerchi (mi duole citarlo, ma lo fai in modo provocatorio) la misura in scala metrica che vada a correlare esattamente i metri (e centimetri) anticipando poi che questi verrebbero percepiti dentro un locale e contesto completamente ignoto non diciamo fesserie , non ho chiesto i cm . Ma una percezione tridimensionale del suono , oltre i diffusori , in larghezza e profondità . Evento che si verifica al cambio di una sorgente da una scarsa ad una piu performante . Ho tanti esempi a proposito che potrei citare .
scroodge Inviato 2 ore fa Inviato 2 ore fa 8 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: Tu cerchi (mi duole citarlo, ma lo fai in modo provocatorio).... Era una specie di sfida-trappolone. Temevo non fosse così, speravo non fosse così Poi, man mano che le tue risposte erano precise e documentate ma non bastavano mai, ne ho avuto certezza 2
Felis Inviato 2 ore fa Inviato 2 ore fa 4 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: La registrazione contiene delle informazioni atte a "farlo ricostruire" dal cervello il palcoscenico Ad esempio la stereofonia sfrutta le differenze di tempo e intensità per creare spazialità, se tu misuri il segnale rilevi soltanto dei segnali sfasati (una banalità apparente) ma poi quando ascolti avviene il "fatto magggico" Ci sono parametri nel segnale che concorrono nella formazione psicoacustica del palcoscenico, ci sono parametri nel segnale che concorrono nella maggiore/minore percezione del palcoscenico Nel migliore dei casi il segnale convertito in analogico "fa patta" con le informazioni della registrazione...poi a seconda del degrado dei parametri che concorrono per la percezione del palcoscenico e la percezione della profondità si può ottenere quel "circa" di cui parlavi, ovvero aspettarsi che tali informazioni vengano offuscate di piu o di meno Se io avessi misurato PRIMA di ascoltare lo smartphone, e avessi visto le misure, avrei immaginato un risultato del genere, ovvero: la costipazione della prospettiva tridimensionale..e già è tantissimo Tu cerchi (mi duole citarlo, ma lo fai in modo provocatorio) la misura in scala metrica che vada a correlare esattamente i metri (e centimetri) anticipando poi che questi verrebbero percepiti dentro un locale e contesto completamente ignoto Je stai a rovinà a maggia. Crudele.
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