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Melius Club

I 50 anni di Rommel


mozarteum

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@Tronio

Il 12/09/2025 at 14:02, Tronio ha scritto:

Se voglio la poesia me la leggo

si, ricordo all'epoca, il primo Vecchioni ( ricordate la "canzone" interminabile che parlava di parte scura e parte chiara...)diceva che a lui non interessava la musica in una canzone ,mail testo...

Il 12/09/2025 at 14:02, Tronio ha scritto:

Ascoltare cantautori come De Gregori, Venditti e compagnia... cantando mi ha sempre fatto venire una noia mortale.

no dai, hanno fatto belle canzoni nel loro genere...

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https://melius.club/topic/26466-i-50-anni-di-rommel/page/3/#findComment-1590212
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30 minuti fa, bost ha scritto:

hanno fatto belle canzoni

Non parlo di "bello" o "brutto", che sono valutazioni soggettive e come tali al tempo stesso insindacabili e non assolute, ma del fatto che considero le canzoni qualcosa di differente rispetto alla musica.

Per chi ama ascoltare le liriche di un cantautore la musica di accompagnamento passa in secondo piano, così come la qualità della registrazione e ovviamente anche quella dell'impianto con il quale la si sta ascoltando: sono sufficienti anche degli auricolari collegati a uno smartphone o addirittura, estremizzando, una pagina dove sono trascritti i testi.

34 minuti fa, bost ha scritto:

l primo Vecchioni ... diceva che a lui non interessava la musica in una canzone ,mail testo

Sono d'accordo: di un cantautore per definizione si apprezzano soprattutto i testi mentre il resto (la musica) deve interferire il meno possibile. A me invece al contrario piace la voce come strumento musicale al pari degli altri, mentre i testi il più delle volte non mi interessano granché.

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32 minuti fa, Tronio ha scritto:

A me invece al contrario piace la voce come strumento musicale al pari degli altri, mentre i testi il più delle volte non mi interessano granché.

...ma questa voce dovra' pur dire "qualcosa" altrimenti cosa ci sta a fare.

Non so se esiste una percentuale, ma nella stragrande e quasi totalita della musica la "voce" e' elemento determinante.

Ed il testo lo e' ancora di piu'.

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49 minuti fa, Tronio ha scritto:

A me invece al contrario piace la voce come strumento musicale al pari degli altri, mentre i testi il più delle volte non mi interessano granché.

E' interessante la tua posizione. Per me dipende.

Innanzitutto da come lo ascolto: 'Rimmel' (ad esempio) è un disco bellissimo, ma non mi siedo davanti allo stereo ad ascoltarlo,

senza fare altro, cosa che invece faccio con Dylan.

Alcuni non richiedono tutta la mia attenzione, mi piacciono in macchina o mentre faccio altro.

Cambia IMHO la "profondità" della musica.

Sempre soggettivamente eh.

 

 

  • Melius 1
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analogico_09

Anche nella canzone secondo me testo e musica dovrebbero avere la stessa importanza. Sennò Monteverdi, precussore del melodramma e della canzone moderni che l'avesse rivoluzionato affare 500 anni fa, attraverso il madrigale, genere musicale a più voci e da "stanza", la forma canzone nella quale la parola esprime il sentimento musicale e la musica il sentimento parolare, in una sorta di mistica compenetrazione qualsi estatica non di meno erotica, rivoluzionando cosi i criteri canzonistici ante vigenti. 

 


C'entra, c'entra...  - non c'è una cesura netta tra la musica "colta" o scritta e la popolare, non scritta e/o improvvisata come vorrebbero gli accademici manichei - ...   vuole essere solo un esempio per capirmi meglio di una canzone madrigalistica nella quale la musica si fa "sessuale" quanto la parola e la parola "sessuale" quanto la musica. Ne risulta che la musica si rivela capace di esprimere in autonomia il languore a tratti sporcaccione della sensualità del brano, a sua volta la parola ... idem. 

 

 

Claudio Monteverdi madrigale Sì ch'io vorrei morire nella splendida interpretazione del Concerto Italiano

 

Mazzate oh.., questa canzone è da primo premio al festival bar...  🎸  :classic_biggrin:

 

 

 

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Il testo viene prima, parola di Paolo Conte.

Rimmel me lo hanno fatto ingozzare e sinceramente certo cantautorato non l'ho mai capito. Quel cantautorato chiuso in non so che diamine di testi poi e non c'è qualcosa che rimane tra le pagine chiare e le pagine scure, un oggetto invadente fossi stato un po' più giovane.

Un po' Bennato alcuni bersagli li colpì ai tempi proprio con Cantautore.

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48 minuti fa, djansia ha scritto:

Un po' Bennato

Per me sono stati sempre un anche l'eccessivo ermetismo (ma ti pare che devo far fatica a capire di che diavolo sta parlando quello?) o il "crederci troppo".

Forse non a caso gli unici cantautori che ho apprezzato soprattutto in gioventù sono proprio quelli un po' atipici e poco autocelebrativi, tipo De Andrè o Graziani: testi semplici, chiari, a volte impegnati altre volte ironici ma non roba melensa tipo "mi struggo d'amor per teeee!".

56 minuti fa, djansia ha scritto:

parola di Paolo Conte

Mai sopportato.

4 ore fa, Plot ha scritto:

questa voce dovra' pur dire "qualcosa" altrimenti cosa ci sta a fare.

Suona ed è uno strumento fantastico: ti par poco?

Preferisco di gran lunga sentir cantare la Fraser con i suoi testi incomprensibili piuttosto che la vecchia zia di Duluth.

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Queso che dice Luimas a me capita con Wagner. I libretti sono talmente strampalati (tranne che nei Meistersinger e in qualche passo nelle restanti opere) che preferisco ignorarli concentrandomi sul cantato che e’ altamente espressivo.

Ovviamente ci sono casi in cui il testo e’ formidabile e perfettamente fuso con la musica. Analogico prima ne faceva un esempio. Io ne faccio un altro: la trilogia mozartiana con il libretto di Da Ponte (Nozze di Figaro, Cosi’ fan Tutte e Don Giovanni)

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Capisco il punto di vista di Tronio.

Anche per me la voce e’ anzitutto uno strumento musicale. Quindi quelli che fiatellano sul microfono partono svantaggiati. O gli stonati, o quelli con le voci a fischietto, o traballanti

Senza andare nel repertorio belcantistico che tratta le voci allo stesso modo d’uno strumento (e dove quindi e’ necessario virtuosismo e tecnica sopraffina altrimenti il “giocattolo sonoro” non funge” ) basti pensare alla bellezza della voce di una Ella o di Mina o di altri cantanti di questo calibro.

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Quindi.., se ho ben capito si sta facendo distinzione tra bella voce e brutta voce, elemento marginale a tutti gli effetti.

Oppure i testi sono belli, sono capibili se sono accompagnati dal libretto di "istruzioni".

Se fosse cosi', questo lo diamo al gatto:

-

"Non ti voglio più vedere cara
Mentre sorseggi un'aranciata amara
Con l'espressione estasiata
Di chi ha raggiunto finalmente un traguardo nella vita"

(Ma è un canto brasileiro)

 

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37 minuti fa, UpTo11 ha scritto:

Ma che me ne faccio di una bella voce, foss'anche studiata, se poi canta l'elenco del telefono o le istruzioni per costruire il RÅDMANSÖ?

Ne apprezzi il suono, come fa chiunque ascolti una melodia senza capire nulla di musica, accordi e tecnica.

 

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A proposito di voci, e questa?  Sgraziata, stonata, rauca e assieme profonda sublime, coinvolgente e affascinante,

su un testo pressochè incomprensibile.

Ed era il 1966! 59 anni fa.

IMHO il potere della musica e del genio è difficilmente spiegabile o razionalizzabile.

 

  • Melius 1
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