extermination Inviato 27 Settembre Inviato 27 Settembre 1 ora fa, LUIGI64 ha scritto: senza negare le esperienze spirituali soggettive Come si fa a negare le esperienze spirituali che, per quanto soggettive possano essere, aiutano a vivere meglio, migliorano il tuo benessere mentale e fisico, favoriscono la tua pace interiore, ti aiutano a rafforzare le connessioni ed i legami con gli altri, favoriscono la gestione dello stress, contribuiscono ad una maggiore resilienza e consapevolezza di se stessi…ed altro ancora, di positivo. 1
LUIGI64 Inviato 27 Settembre Inviato 27 Settembre Ritengo che i non credenti, possano ricondurre tutto a cause psicologiche e/o biologiche, mentre i credenti anche a motivazioni che rientrano nella dimensione del trascendente
nullo Inviato 28 Settembre Inviato 28 Settembre 9 ore fa, LUIGI64 ha scritto: Ritengo che i non credenti, possano ricondurre tutto a cause psicologiche e/o biologiche, mentre i credenti anche a motivazioni che rientrano nella dimensione del trascendente si può affermare che un credente abbia fede, se ha fede inquadra gli accadimenti in modo conseguente. chi non crede, cerca spiegazioni che spesso vanno oltre il muro dei limiti della conoscenza umana, non può quindi che rassegnarsi ad una posizione di sospensione del giudizio se e quando è assennato, o formulare ipotesi ( spesso fantasiose) sulle risposte fisiche e psicologiche del credente, e questa è però una strana forma di bisogno da parte del NON credente, teme forse per le sue posizioni? siamo ancora troppo complessi da spiegare in maniera compiuta per quanto la scienza abbia fatto passi avanti, e la scienza revisiona spesso le sue posizioni.
LUIGI64 Inviato 28 Settembre Inviato 28 Settembre Intanto....l’Università di Bologna — la più antica del mondo occidentale — apre le sue aule alle tradizioni filosofiche dell’Asia. All’interno del corso di laurea in Filosofia, infatti, gli studenti possono oggi seguire insegnamenti come Religioni e Filosofie dell’Asia Orientale e Filosofie dell’India e dell’Asia Orientale, corsi integrati che offrono una panoramica approfondita sul pensiero cinese, indiano e buddhista ...«Studiare le filosofie asiatiche significa mettere in discussione le nostre abitudini mentali», spiega un docente del corso. «Significa aprirsi a una pluralità di modi di pensare, di vivere, di intendere il rapporto tra sé e il mondo». Filosofie d’Oriente, quando il pensiero asiatico entra nell’università - RSI https://share.google/6G5MdZCe2YR9EpGMX
LUIGI64 Inviato 28 Settembre Inviato 28 Settembre 21 minuti fa, nullo ha scritto: sospensione del giudizio Da quello che leggo, approccio che raramente viene preso in considerazione Probabilmente, l'essere umano su tali questioni ha bisogno di certezze, sia nell'adesione ad una fede, o nell'adozione di un atteggiamento scettico o ateo
nullo Inviato 28 Settembre Inviato 28 Settembre @LUIGI64 ah, beh, qui se non prendi posizione sei additato come complice eppure è una posizione alquanto razionale, cosi come avere sani dubbi. 1
Gaetanoalberto Inviato 28 Settembre Inviato 28 Settembre I giuristi hanno parzialmente risolto una questione: non si può usare la prova testimoniale per provare un fatto negativo, tipo "non è accaduto". É più facile provare un fatto positivo che una negazione.
LUIGI64 Inviato 29 Settembre Inviato 29 Settembre Anche M. Bitbol (filosofo della scienza francese, direttore di ricerca presso il CNRS -Centre National de la Recherche Scientifique-) pare molto interessato all'"irrazionale" La più elementare delle ragioni addotte è che interrompendo la propria attività di pensiero, l’individuo umano si espande al di là dei propri limiti personali, diventando ricettivo a un totalmente altro che potrebbe cogliere l’occasione per manifestarsi in lui; si mette in ascolto dell’“intimo”, cioè di ciò che è ancora più profondo della propria interiorità personale; e si immerge nel silenzio per prestare attenzione ad un verbo che si presume non abbia nulla a che fare con le parole del linguaggio articolato. Un’altra ragione connessa è che Dio, questo ideale regolatore della maggior parte delle correnti della vita contemplativa, così come della morale kantiana, non è, forse, altro che ciò che si mostra alla coscienza ordinaria come vertigine di assenza. L’uomo, affermano i fondatori del giudaismo hassidico, unendo tra loro le due ragioni menzionate, deve diventare vuoto come un corno d’ariete scavato servendo da richiamo annunciatore (un shofar in ebraico), se vuole permettere “alla voce divina di risuonare in lui”. Deve “annullare il suo io, svuotarsi di sè stesso” per realizzare infine che egli “dimora nel seno stesso del nulla” della vita divina. L’autore anonimo del testo mistico medievale in lingua inglese, The Cloud of Unknowing, non dice altro quando indica che la pratica dell’orazione ha come unico scopo di stendere “una nube di oblio tra voi e tutta la creazione”, e di prepararvi, attraverso ciò, a contemplare questo “nulla” nel suo “non luogo”, che il senso interiore riconosce come “tutto”. Tratto da:
nullo Inviato 30 Settembre Inviato 30 Settembre 16 ore fa, LUIGI64 ha scritto: pratica dell’orazione ha come unico scopo di stendere “una nube di oblio tra voi e tutta la creazione”, questa "tecnica", come altre, operano in tal senso, però funzionano anche se non sei credente. cambia forse il significato che si da alla esperienza.
LUIGI64 Inviato 30 Settembre Inviato 30 Settembre Di solito queste pratiche sono associate a percorsi spirituali Ci sarebbe anche la mindfulness, di estrazione Buddhista, che non necessita di essere credenti, ma non dovrebbe essere la stessa cosa
LUIGI64 Inviato 30 Settembre Inviato 30 Settembre Lo stesso Buddhismo, con declinazioni diverse tra le varie varie scuole, non necessita di credere in un Dio/Creatore
Messaggi raccomandati