Velvet Inviato Giovedì alle 15:58 Inviato Giovedì alle 15:58 1 ora fa, briandinazareth ha scritto: se lo vuoi il diesel nuovo lo trovi, Non trovi nessun Diesel al di fuori di berline, SW o SUV da una certa categoria in su. Sotto, il vuoto. Per di più minacciato di blocchi e cappi vari ogni tre per due. L'unico mercato in crescita è quello dell'usato e delle ibride. EV i soliti 4 gatti, sotto incentivo. Senza incentivo, manco quelli. Quanto ai "prezzi" non capisco di cosa tu stia parlando. Io ho scritto che il mercato dell'usato è schizzato alle stelle, nel senso che è in crescita clamorosa come mai prima. Il rapporto tra auto usate acquistate e nuove immatricolazioni in Italia, oggi, è di circa 226 auto usate per ogni 100 nuove. Capisc'ammè. E qui si comprende che da qualche parte qualcuno ha sbagliato più di qualcosa, se intendeva svecchiare il parco auto ha ottenuto l'effetto opposto. Perchè chi lavora e si suda un salario medio oggi non ha nessuna intenzione di indebitarsi per comprare una EV che, oltre ai limiti di utilizzo che sappiamo per chi ha una vita attiva, un lavoro quotidiano, una famiglia e non è un pensionato con altre "n" termiche in garage, non sa nemmeno se, in caso di necessità, riuscirà a rivendere né a quanto.
claravox Inviato Giovedì alle 16:01 Inviato Giovedì alle 16:01 2 minuti fa, Velvet ha scritto: EV i soliti 4 gatti, sotto incentivo “Ragnetti” (cit), prego.
claravox Inviato Giovedì alle 16:07 Inviato Giovedì alle 16:07 Al costo di un impianto GPL una soluzione c’è per i maniscalchi 😀 gruppo aziendale 100% italiano certificato dal Ministero dei Trasporti come costruttore di sistemi di riqualificazione elettrica. https://newtrongroup.it
wow Inviato Giovedì alle 16:21 Inviato Giovedì alle 16:21 2 ore fa, gibraltar ha scritto: Ragazzi scusate, ma se per una cavolo di Yaris cross (un'utilitaria con carrozzeria gonfiata e sospensioni alte) chiedono 32 mila euro Ma sei sicuro che una Yaris cross costi così?
wow Inviato Giovedì alle 16:27 Inviato Giovedì alle 16:27 Siamo sicuri che il mercato chieda motorizzazioni diesel per auto di segmento a / b / c, e che per questo motivo i prezzi sono andati alle stelle? E se così fosse come mai le case, visto che esisterebbe tutta questa domanda, non continua a produrne? O non ne produce perché questa domanda non esiste? Non penso che la causa sia il 2035
claravox Inviato Giovedì alle 16:33 Inviato Giovedì alle 16:33 Come spiegato dal CEO di Renault De Meo, deve essere venduta un’auto elettrica ogni cinque per non incorrere nel pagamento di multe per il mancato raggiungimento dei target di decarbonizzazione. Multe che potrebbero avere un impatto fino a 15 miliardi sul conto economico dei costruttori. Il dubbio è amletico: produrre e vendere auto per pagare le multe? O smettere di produrre anche le auto che potrebbero essere commercializzate pur di non pagare dazio? C’è anche una terza soluzione che però somiglia molto alla prima. Ovvero comprare i certificati per emettere CO2, ad esempio, da Tesla che infatti i soldi li fa mica vendendo le auto elettriche. Bensì vendendo i certificati a chi è costretto a vendere le auto elettriche. Spulciando il bilancio del secondo quarto del 2024 di Tesla si scoprono cose interessanti. Su un risultato netto di 1,4 miliardi (a fronte di un fatturato di 25 miliardi), ben 890 milioni derivano dalla vendita di questi certificati. Una manna pari al 65% dei profitti ed in decisa crescita rispetto alla media del 21% degli ultimi quattro trimestri. Il vero business non è l’auto elettrica, ma vendere questi crediti. Privilegio assicurato a chi produce solo elettrico. 1
Velvet Inviato Giovedì alle 16:35 Inviato Giovedì alle 16:35 6 minuti fa, wow ha scritto: Siamo sicuri che il mercato chieda motorizzazioni diesel per auto di segmento a / b / c, e che per questo motivo i prezzi sono andati alle stelle? E se così fosse come mai le case, visto che esisterebbe tutta questa domanda, non continua a produrne? O non ne produce perché questa domanda non esiste? Non penso che la causa sia il 2035 Domanda: prima della condanna a morte pubblica del Diesel su mandato UE dette auto esistevano? Si Le vendevano? Si. Quindi di che stiamo a parlare?
Velvet Inviato Giovedì alle 16:36 Inviato Giovedì alle 16:36 2 minuti fa, claravox ha scritto: deve essere venduta un’auto elettrica ogni cinque per non incorrere nel pagamento di multe per il mancato raggiungimento dei target di decarbonizzazione. Multe che potrebbero avere un impatto fino a 15 miliardi sul conto economico dei costruttori. Il dubbio è amletico: produrre e vendere auto per pagare le multe? O smettere di produrre anche le auto che potrebbero essere commercializzate pur di non pagare dazio? E qui c'è la risposta definitiva e bollata, non è difficile da capire ma nel caso possiamo sempre produrre un disegno. 1
wow Inviato Giovedì alle 16:51 Inviato Giovedì alle 16:51 7 minuti fa, Velvet ha scritto: prima della condanna a morte pubblica del Diesel su mandato UE dette auto esistevano Pensi che ne abbiano chiuso la produzione (non parlo di sviluppo) quindici anni prima perché la gente, sempre quindici anni prima del termine, ha smesso di comprarle perché ha pensato di non poterle utilizzare dopo il 2035 (cosa che non esiste)? Dimentichiamo che ci sono i fermi alla circolazione sulla base delle classificazioni euro. 10 minuti fa, claravox ha scritto: deve essere venduta un’auto elettrica Dai, che pure la panda ibrida è una elettrica e se c'era tutta questa domanda si potevano fare anche ibride con piccoli motori diesel. Oppure il problema è che una motorizzazione diesel impone dei costi (per l'abbattimento degli inquinanti) che diventano insostenibili per le auto di fascia bassa? A meno che non consideriamo una stupida mania della vonderlaien l'abbattimento degli inquinanti.
claravox Inviato Giovedì alle 16:51 Inviato Giovedì alle 16:51 «Mi desta una certa sorpresa constatare che, proprio per rendere concreti i nobili obiettivi allora proposti, il Parlamento Europeo, nei confronti del futuro dell’automobile, si sia schierato in favore dell’unica scelta produttiva nella quale Cina e Stati Uniti si trovano fortemente in vantaggio rispetto all’Europa. La decisione di abbandonare la produzione di ogni tipo di automobile spinta da un motore a diesel o a benzina, per passare ad un sistema a trazione puramente elettrica in tempi così ristretti (entro il 2035), ci obbliga infatti a mettere in secondo piano i progressi in corso nel campo dei biocarburanti, dell’idrogeno e delle altre tecnologie che vedono l’Europa combattere ad armi pari. Eppure vi sono sostanziali dubbi che la scelta compiuta sia la strada più conveniente per affrontare il problema del degrado del pianeta, data la quantità e la qualità di materie prime necessarie a produrre le batterie che costituiscono il motore dell’auto elettrica e dato l’elevato costo della rottamazione delle batterie stesse. Il tutto senza tenere conto dell’energia necessaria per muovere il loro peso, assai maggiore di quello di un tradizionale motore a combustione interna. Bisogna inoltre sommare a tutto questo il costo delle infrastrutture necessarie per la ricarica delle batterie, l’inquinamento provocato dalla produzione dell’energia elettrica (solo in parte generata da fonti rinnovabili) e, anche se in via di progressiva soluzione, la limitata autonomia delle auto elettriche e i loro lunghi tempi di ricarica. Non ci si deve quindi sorprendere se, a differenza di altri studi che giungono a conclusione opposte, una recente ricerca dell’Università di Monaco sostiene che, tenendo conto di tutti questi aspetti, un’auto elettrica finisce con il produrre, insieme a una cospicua caduta dei posti di lavoro, una quantità di CO2 superiore a quella di un motore a combustione interna di ultima generazione. Tanto più che, dati gli elevati costi delle auto elettriche, diverrà conveniente utilizzare per un tempo il più lungo possibile anche le auto più inquinanti oggi sul mercato. Nonostante i progressi tecnologici di Cina e Stati Uniti nella produzione delle batterie, i costi delle auto elettriche rimangono infatti ancora molto superiori a quelli delle tecnologie fino ad ora dominanti. Per un lungo numero di anni dovremo quindi incentivare gli acquirenti dell’auto elettrica con pesanti sussidi, dedicati ad acquistare prodotti che, nella quasi totalità, sono fabbricati in Cina o nei giganteschi impianti di batterie in costruzione negli Stati Uniti, sotto la spinta degli incentivi forniti dal governo. Mancando infine una politica industriale a livello europeo, le grandi imprese dell’Unione si stanno attrezzando per fare fronte a questa sfida con nuovi grandi progetti, naturalmente sussidiati dagli Stati nazionali sia sotto la forma di un cospicuo incentivo agli investimenti, sia tramite un contributo agli acquirenti che, secondo l’affermazione del Commissario Europeo all’industria Thierry Breton, si colloca nell’ordine di 6.000 euro per ogni auto acquistata. In Italia il problema assume un aspetto del tutto particolare in quanto, pur essendo ormai marginali nella produzione di vetture finite, siamo un Paese di straordinaria importanza nella produzione dei componenti, la gran parte dei quali non esiste nelle vetture elettriche, che sono molto più semplici e si muovono spinte unicamente dalle costosissime batterie. Le auto elettriche non hanno infatti bisogno di filtri, valvole, testate, iniettori, monoblocchi, pompe, serbatoi e delle tante altre diavolerie che compongono un’auto spinta da motore diesel o a benzina. Di conseguenza, nel nostro Paese, si produrrà una riduzione di oltre cinquantamila posti di lavoro e un notevole danno alla nostra bilancia commerciale, dato che siamo grandi esportatori verso le imprese automobilistiche europee. Altre risorse saranno quindi necessarie per porre rimedio a questa ulteriore conseguenza, comune a tutta Europa ma che, in Italia, assume un peso del tutto particolare. Di fronte a tutte queste considerazioni, mi chiedo se scelte così drastiche e tempi così ristretti siano la decisione migliore per proteggere il futuro del nostro pianeta. Forse gli stessi legislatori europei hanno nutrito qualche dubbio in materia quando hanno proposto un possibile riesame nel 2025. Come si suole dire in questi casi, si tratta però di una “pezza peggiore del buco” perché, nel frattempo, tutte le grandi decisioni saranno già state messe in atto, con le loro conseguenze, compresa quella di bloccare ogni ricerca per migliorare il funzionamento del motore endotermico.» Romano Prodi, il Messaggero, 18 febbraio 2023
audio2 Inviato Giovedì alle 16:52 Inviato Giovedì alle 16:52 wow, mi pare che se non erro sei ingegnere. non puoi competere con chi ha le elementari serali, fattene una ragione. 2
wow Inviato Giovedì alle 17:01 Inviato Giovedì alle 17:01 6 ore fa, Martin ha scritto: opporre lo switch 0->1 immediato, con l'ipotesi che TUTTO debba per forza essere elettrico dall'oggi al domani: Auto, camion, carriarmati, pàchere, ruspe, carriole e apecar... @audio2 @claravox @prodi (che ha fatto il classico e potrebbe anche iniziare a pensare ai giardinetti)
wow Inviato Giovedì alle 17:05 Inviato Giovedì alle 17:05 20 minuti fa, claravox ha scritto: siamo un Paese di straordinaria importanza nella produzione dei componenti, la gran parte dei quali non esiste nelle vetture elettriche, che sono molto più semplici e si muovono spinte unicamente dalle costosissime batterie. Le auto elettriche non hanno infatti bisogno di filtri, valvole, testate, iniettori, monoblocchi, pompe, serbatoi e delle tante altre diavolerie che compongono un’auto spinta da motore diesel o a benzina. Secondo me Prodi non ha riletto quanto a scritto, oltre a "le costosissime batterie" che è una stupidaggine, ma si vede che gli da fastidio l'idea che possano prendere piede auto infinitamente più semplici e, con le necessarie economie di scala, più economiche.
audio2 Inviato Giovedì alle 17:06 Inviato Giovedì alle 17:06 genti, non reggono le linee a me i 6kw li hanno rifiutati perchè i fili che arrivano dai campi non tengono; giù in basso nelle valle c'è un trafo appeso a un palo, con i primi caldi seri quando tutti attaccano il clima, salta e salta ogni volta. ci vuole mezza giornata per il ripristino. l' ultima volta ha preso fuoco e hanno piazzato un generatore a gasolio grande come un camion che è andato avanti quasi una settimana prima della sostituzione. così è. non vivo nel deserto della barbagia. 1
wow Inviato Giovedì alle 17:11 Inviato Giovedì alle 17:11 La cosa paradossale è che il nostro @claravox (che come detto dovrebbe lasciar perdere tutto ciò che è ragionamento e metodo scientifico) si preoccupa delle scie chimiche ma non di quelle che lasciano le auto termiche
albrt Inviato Giovedì alle 17:12 Inviato Giovedì alle 17:12 13 minuti fa, claravox ha scritto: a differenza di altri studi che giungono a conclusione opposte, una recente ricerca dell’Università di Monaco sostiene che, tenendo conto di tutti questi aspetti, un’auto elettrica finisce con il produrre, insieme a una cospicua caduta dei posti di lavoro, una quantità di CO2 superiore a quella di un motore a combustione interna di ultima generazione. Quindi uno studio dice sta cosa e lo prendiamo subito per buono nonostante l'ammissione che altri (tutti gli altri?) dicono cose diverse... Questo studio avrà mica preso in considerazione percorrenze di 10000 km, nel qual caso sarebbe comprensibile il risultato? Boh. Ricordiamoci anche le emissioni non CO2 dei motori ICE, però: del clima alterato m'importa una seppia se crepo di qualche malattia respiratoria o peggio. Alberto
albrt Inviato Giovedì alle 17:16 Inviato Giovedì alle 17:16 @audio2 sì, ma come ha scritto @Martin e ripetuto @wow non si passa tutti all'elettrico domani; il problema che poni è reale ma la soluzione non è pestare i piedi e trattenere il fiato. Serve adeguare ciò che va adeguato. Alberto
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