appecundria Inviato 28 Settembre Autore Inviato 28 Settembre Adesso il nemico è la missione di soccorso.
UpTo11 Inviato 28 Settembre Inviato 28 Settembre Il 27/09/2025 at 10:02, appecundria ha scritto: Timostene @SandroR75196788 - Ritratto di una leader sulla difensiva - C’è una ragazza che nasce in una casa che non è riparo ma stigma. Il padre spacciatore di droga, la madre che si arrangia scrivendo romanzetti erotici, un contesto che la inchioda a un margine sociale che pesa come marchio. Non trova esempi autorevoli, non respira un linguaggio alto, non riceve modelli di crescita. In tasca si ritrova un diploma dell’alberghiero, considerato titolo minore, che imparerà a rinnegare mentendo: spacciandolo per un liceo, per cancellare la vergogna di essere meno. È una bugia che non serve a ingannare il mondo con astuzia, ma a proteggersi. È la prova di una ferita che brucia, la paura di essere ricondotta al ruolo dell’inadeguata. Intorno a lei, fin da bambina, il recinto dell’estrema destra, i valori del fascismo come stella polare. Non per scelta meditata, ma per necessità di ordine, di rigidità. Dentro quel recinto trova una cornice che argina l’angoscia. Ma fuori resta la derisione: bruttina, poco intelligente, Calimero. Scherni che la marchiano. Lei ingoia, accumula, serra i denti. Quel rancore si sedimenta fino a diventare la lente con cui guarda il mondo. Cresce con l’odio come carburante, con la convinzione che tutto sia contro di lei. Diventa adulta con un sé fragile ricoperto da una corazza spessa. L’autostima è minima, ma sopra si irrigidisce in presunzione. L’ambizione cresce come risposta compensatoria: non desiderio di crescita, ma bisogno di dimostrare. Da qui nascono i tratti megalomanici, la convinzione che tutto la riguardi, che ogni evento sia congiura. Vive immersa in un meccanismo proiettivo: attribuisce agli altri il male che sente dentro. Ogni critica è accerchiamento, ogni ostacolo un complotto. Il suo modo di stare nello spazio pubblico riflette questa struttura. Evita i confronti non controllabili, non accetta interviste libere, rifugge conferenze stampa non addomesticate. Ha paura del contenzioso perché sa di non reggere l’imprevisto, di non saper parlare a ruota libera. E quando il confronto non si può evitare, lo vive come un agguato. Risponde con aggressività: non persuade, ordina; non argomenta, insulta. Il tono è arrogante, offensivo, supponente. È rigida, incapace di cambiare idea. Il suo conservatorismo non è riflessione politica, ma la traduzione caratteriale di un blocco: restare immobile per non riaprire la ferita dell’infanzia. La radice è chiara: marginalità familiare, derisioni, un’infanzia vissuta come sconfitta. Questo produce un doppio movimento. Da un lato, un senso di inferiorità strutturale. Dall’altro, una corazza arrogante che serve a mascherarlo. In mezzo, un rancore che non smette di alimentarla. Ogni traguardo diventa vendetta, ogni conquista una smentita del passato. Nessuna vittoria la sazia, perché il vero nemico è l’umiliazione antica, mai elaborata. Il corpo tradisce ciò che la voce tenta di nascondere. Quando è costretta a rispondere a domande non filtrate, il suo non verbale la smaschera. Paura negli occhi, rabbia nei muscoli facciali, disprezzo sulle labbra. Una triade che rivela il conflitto interiore: la paura è memoria di inadeguatezza, la rabbia è difesa, il disprezzo svalutazione preventiva. Così l’immagine di forza si incrina, ed emerge la fragilità che la attraversa. E poi ci sono i discorsi urlati a squarciagola, con gli occhi che paiono schizzare dalle orbite. È un urlo che funziona come barriera sonora ed emotiva: copre i tremori interni, impedisce l’interruzione, soffoca ogni dubbio. Non è potenza, è paura. È il gesto di chi si sente braccato e sceglie l’attacco preventivo. La voce altissima impedisce il dialogo, immobilizza. È un monologo aggressivo che serve a impedire che l’altro possa replicare. In tutto questo la menzogna non è un’eccezione ma una costante. Una pelle aggiuntiva, una corazza in più. Dire la verità significherebbe esporsi, ammettere limiti. La bugia diventa la forma abituale per proteggersi. Il caso del diploma lo dimostra: falsificare il titolo di studio è un gesto disperato per negare la vergogna dell’inferiorità. È la prova che l’immagine per lei vale più della realtà, perché la realtà le ricorda sempre il dolore. E poi c’è la gestione del potere. Anche qui il carattere spiega la politica. Nei posti chiave colloca parenti e fedelissimi. Non è nepotismo casuale, ma una strategia coerente con il suo assetto: ridurre al minimo l’imprevisto, costruire un fortino di lealtà cieca. Non conta la competenza, conta la fedeltà assoluta. È la traduzione istituzionale della corazza interiore. Come non si fida del mondo, così non si fida di collaboratori non già vincolati da sangue o fedeltà personale. Meglio un incapace che un indipendente. È un’estensione del meccanismo paranoide: chi non è amico incondizionato è un potenziale nemico. Il profilo che ne emerge è coerente e netto. Una personalità segnata da un senso cronico di inferiorità, che costruisce attorno a sé una corazza di presunzione e arroganza. Una mente dominata da meccanismi proiettivi e persecutori, convinta che il mondo sia ostile. Relazioni gestite in chiave difensiva e aggressiva, incapacità di elaborare i conflitti. Rigidità cognitiva che impedisce ogni cambiamento. Comunicazione urlata, corpo che tradisce paura, menzogna strutturale, nepotismo come forma di autoconservazione. È il ritratto di una persona che vive la politica non come responsabilità ma come barricata personale. Si potrebbe chiamare riscatto, e in parte lo è. Ma è un riscatto senza pace. Nessuna vittoria basta, nessun traguardo cancella lo scherno antico. Ogni discorso è grido, ogni confronto scontro, ogni bugia un’armatura in più, ogni fedelissimo al potere un mattone del fortino. La ferita dell’infanzia resta viva, governa tutto, orienta ogni gesto. E finché quella ferita non viene guardata e nominata, la politica continuerà a essere il prolungamento della difesa: un urlo che tenta di coprire il silenzio interiore, una voce che ripete “nessuno mi farà più male” e che proprio nell’eccesso di suono, nella menzogna reiterata e nella cerchia chiusa di fedelissimi confessa che quel male, in realtà, non ha mai smesso di bruciare. Semplificando: .
goerzer05 Inviato 28 Settembre Inviato 28 Settembre 5 ore fa, appecundria ha scritto: Adesso il nemico è la missione di soccorso. Dai, per pietà, togli questa sconcezza, potrebbero esserci dei minori in giro :-( (ma veramente esiste qualcuno che compra / legge 'sta roba?)
appecundria Inviato Sabato alle 04:31 Autore Inviato Sabato alle 04:31 Il PD peggio di Hamas e Francesca Albanese a capo del complotto contro di lei. Sono preoccupato per la sua salute. https://www.ilpost.it/2025/10/10/giorgia-meloni-sinistra-italiana-hamas/?
iBan69 Inviato Sabato alle 07:25 Inviato Sabato alle 07:25 2 ore fa, appecundria ha scritto: Il PD peggio di Hamas e Francesca Albanese a capo del complotto contro di lei. Sono preoccupato per la sua salute. https://www.ilpost.it/2025/10/10/giorgia-meloni-sinistra-italiana-hamas/? Ma non era la sinistra a buttare benzina sul fuoco? Chi usa parole irresponsabili? Chi è ossessionata da un complotto?
appecundria Inviato Sabato alle 07:32 Autore Inviato Sabato alle 07:32 @iBan69 o è una ottima attrice di telenovelle o sta messa male ma male davvero.
claudiofera Inviato Sabato alle 07:33 Inviato Sabato alle 07:33 @appecundria" Sono preoccupato per la sua salute"..... Io ,per la mia ....sarà un caso,ma in questo mondo di ragazze che si muovono bene : aggressività e dose quotidiana di incontri con i vari "faccio come mi pare" sono leggermente aumentate..
iBan69 Inviato Sabato alle 07:37 Inviato Sabato alle 07:37 1 minuto fa, appecundria ha scritto: è una ottima attrice di telenovelle Il problema è che piacciono le telenovele a molta gente, di bocca buona.
appecundria Inviato Sabato alle 14:56 Autore Inviato Sabato alle 14:56 L'account di Fratelli d'Italia recita così: (Da leggere con voce istituto Luce) "Raggiunta l’intesa sul cessate il fuoco grazie a un capolavoro diplomatico fortemente voluto dal Presidente Trump, con il contributo delle destre tra cui quello di Giorgia Meloni. Gli acerrimi nemici della sinistra mettono fine alla guerra, lasciandole soltanto l’ennesima disfatta". 2
Gaetanoalberto Inviato Sabato alle 15:00 Inviato Sabato alle 15:00 Il fatto è che ormai il livello è questo. E, ripeto, la cosa non è affatto storicamente nuova.
lello64 Inviato Sabato alle 17:31 Inviato Sabato alle 17:31 2 ore fa, appecundria ha scritto: con il contributo delle destre tra cui quello di Giorgia Meloni tra le quali sarebbe stato più corretto ma sono sfumature eh... con l'alberghiero non si notano... 1
Messaggi raccomandati