Questo è un messaggio popolare. ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Questo è un messaggio popolare. Inviato 20 Ottobre Ho letto in questi giorni alcuni commenti riguardo la scena sonora Alcuni si chiedono perchè perseguire qualcosa che dal vivo non esiste Altri ne fanno una questione importantissima, e che se non ben percepita l'impianto è da buttare Secondo il mio parere la scena sonora andrebbe ricercata/valutata in modo piu attento e selettivo Esistono album e generi musicali sui quali la scena non va ricercata e nemmeno sarebbe presente, ma esistono anche contesti (registrazioni in particolari luoghi) in cui la scena assume un aspetto fondamentale Ad esempio, se si ascolta una registrazione dentro una cattedrale di certo la riproduzione non dovrebbe fornire un immagine schiacciata nella parete, ma dovrebbe fornire una sensazione di spazio, largo e profondo...ingannare il cervello e creare quella sensazione virtuale di una dimensione tridimensionale congrua e non monodimensionale e piatta Un ottima scena sonora facilita il discernimento dei piani sonori, ovvero quella sensazione di non immaginarli tutti sulla stessa linea Ad esempio i cori, dovrebbero fornire una sensazione di trovarsi "dietro" i primi piani, come le percussioni e tutta la parte di strumenti che assumono posizioni ben definite Insomma alla fine la scena non va ricercata nei dischi/generi che non la contengono, ma dove è presente questa informazione l'impianto non dovrebbe divorarsela In genere la corretta scena sonora dipende dal corretto posizionamento dei diffusori in ambiente, dalla corretta risposta in frequenza, dalla corretta fase acustica, da una disposizione simmetrica e dalla corretta distribuzione del campo riflesso...nonchè dall'assenza della cancellazione (questa è pericolosa) acustica del crosstalk Alla fine, con il "disco giusto" immediatamente si capirebbe se un impianto comprime tutto sulla stessa linea della parete di fondo o se "magicamente" il suono si propaga ben oltre le dimensioni costipate dei nostri locali, dando una sensazione di dimensione virtuale parecchio piu ampia Personalmente l'aspetto tridimensionale lo metto al pari di tutti gli altri parametri, dunque un impianto può sentirsi anche benissimo ma...la scena (quando è presente) dev'essere convincente Appena trovo due minuti nel corso del 3D posterò qualche titolo di album con tridimensionalità spettacolari (ce ne stanno parecchi, ma ne posterò qualcuno cosi per potersi fare un idea) 3
QUELEDSASOL Inviato 20 Ottobre Inviato 20 Ottobre La scena sonora dal vivo non esiste, nel modo in cui si manifesta in un impianto di riproduzione; quindi e' un falso di autore (Tecnico del suono). Detto cio' se il tecnico del suono l'ha volutamente ricreare,l'impianto la deve riprodurre in modo realistico.
ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Autore Inviato 20 Ottobre 1 minuto fa, QUELEDSASOL ha scritto: La scena sonora dal vivo non esiste, nel modo in cui si manifesta in un impianto di riproduzione; quindi e' un falso di autore (Tecnico del suono). Detto cio' se il tecnico del suono l'ha volutamente ricreare,l'impianto la deve riprodurre in modo realistico. ...la scena sonora andrebbe meglio analizzata, io la intendo come sensazione di spazio sonoro Se dal vivo ti trovi dentro una cattedrale di certo non riceverai informazioni come se ti trovassi dentro uno sgabuzzino Il cervello sa interpretare la sensazione di spazio, anche se entrassimo bendati nei due luoghi sapremmo distinguere la chiesa dal ripostiglio...ed ecco la prima valutazione di scena sonora (il termine scena sonora tende a generalizzare)
one4seven Inviato 20 Ottobre Inviato 20 Ottobre 11 minuti fa, QUELEDSASOL ha scritto: La scena sonora dal vivo non esiste, nel modo in cui si manifesta in un impianto di riproduzione Vero. Non è che non esiste, esiste ma non è fatta di pupazzetti perfettamente allineati nello spazio con "il nero" in mezzo. Dal vivo il suono "si fonde", è un amalgama, molto meno "separato" rispetto a quello che a volte si nota in riproduzione. Poi vabbè, ci sono tanti casi particolari... Difficile generalizzare. 1
ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Autore Inviato 20 Ottobre 4 minuti fa, one4seven ha scritto: Vero. Non è che non esiste, esiste ma non è fatta di pupazzetti perfettamente allineati nello spazio con "il nero" in mezzo. Dal vivo il suono "si fonde", è un amalgama, molto meno "separato" rispetto a quello che a volte si nota in riproduzione. Poi vabbè, ci sono tanti casi particolari... Difficile generalizzare. ...bisogna sostituire il termine "scena sonora" con -spazialità- e tutto diventa piu comprensibile (nonchè verace)
ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Autore Inviato 20 Ottobre 7 minuti fa, one4seven ha scritto: "il nero" in mezzo. ...questa è una minkiata audiofila...ma soltanto come termine che verte a sottolineare l'aspetto della risoluzione nel definire bene i contorni di uno strumento dentro uno spazio acustico senza creare confusione
one4seven Inviato 20 Ottobre Inviato 20 Ottobre 2 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: ...questa è una minkiata audiofila...ma soltanto come termine che verte a sottolineare l'aspetto della risoluzione nel definire bene i contorni di uno strumento dentro uno spazio acustico senza creare confusione Ecco, questi contorni così ben definiti a mio avviso sono poco realistici, se ci riferiamo ad eventi live. Nemmeno quando a suonare sono pochissimi strumenti. Però in riproduzione sono "belli" e piacevoli da ascoltare, (vedi ECM, tanto per fare un esempio conosciuto) quindi va bene lo stesso. 2
ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Autore Inviato 20 Ottobre 1 minuto fa, one4seven ha scritto: Ecco, questi contorni così ben definiti a mio avviso sono poco realistici, se ci riferiamo ad eventi live. Nemmeno quando a suonare sono pochissimi strumenti. Però in riproduzione sono "belli" e piacevoli da ascoltare, (vedi ECM, tanto per fare un esempio conosciuto) quindi va bene lo stesso. ...si, comunque non li sottolinerei come "fortemente radiografanti"...ma discernibili dentro un razionale amalgama Dal vivo c'è amalgama...ma non è che appare tutto confuso Alla fine parametri come l'apparent source e la listener envelopment sono necessari per un effetto coinvolgente emozionante
Questo è un messaggio popolare. OLIMPIA2 Inviato 20 Ottobre Questo è un messaggio popolare. Inviato 20 Ottobre Quello che non va bene è che per la maggior parte degli audiofili la scena è il parametro più importante quando in realtà è l'ultimo e solo con i dischi che realmente contengono informazioni di spazialita'. 4
LeoCleo Inviato 20 Ottobre Inviato 20 Ottobre 41 minuti fa, ilmisuratore ha scritto: se entrassimo bendati nei due luoghi sapremmo distinguere la chiesa dal ripostiglio Certo, però quella non è la scena. Lato mio la percepisco come "ambienza".
OLIMPIA2 Inviato 20 Ottobre Inviato 20 Ottobre Ho ascoltato impianti dove tutto è finalizzato ad ottenere la scena, a discapito di tutti gli altri parametri come risposta in frequenza e dinamica. Audiofili che impazziscono per ottenere spazialita' inesistenti nella registrazione. Ed il mercato ovviamente si adegua... 1
ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Autore Inviato 20 Ottobre 14 minuti fa, OLIMPIA2 ha scritto: Quello che non va bene è che per la maggior parte degli audiofili la scena è il parametro più importante quando in realtà è l'ultimo e solo con i dischi che realmente contengono informazioni di spazialita'. ....concordo, infatti ho sottolineato che dipende dal luogo e dalla registrazione
LeoCleo Inviato 20 Ottobre Inviato 20 Ottobre 9 minuti fa, OLIMPIA2 ha scritto: Quello che non va bene è che per la maggior parte degli audiofili la scena è il parametro più importante quando in realtà è l'ultimo e solo con i dischi che realmente contengono informazioni di spazialita'. Vero, ma se togli anche quello, la riproduzione domestica diventerebbe una noia. Questa estate in paese c'è stato un bel concerto, solo due strumenti: una tromba e l'organo della chiesa. Il trombettista era seduto in alto di fianco all'organista, e suonava a volte rivolto verso il pubblico, a volte girato di 90 gradi. A occhi chiusi, impossibile notare differenze, né nella potenza né nei riverberi. Spazializzazione non pervenuta, zero assoluto. Pero essendo presente, c'erano gli occhi a "inventare" quello che non c'era, o non si percepiva. 1 1
dec Inviato 20 Ottobre Inviato 20 Ottobre Le informazioni spaziali contenute in un ascolto live (prendiamo ad esempio la cattedrale già citata, che tipicamente ha soffitti altissimi) non sono riproducibili correttamente da un impianto stereo perchè manca, e non potrebbe essere altrimenti, ogni informazione relativa all'altezza dei suoni. Alla fine tutto si riduce al bilanciamento tra campo diretto e campo riverberato, con la relativa sensazione di maggiore o minore lontananza delle sorgenti sonore rispetto alla linea degli altoparlanti. Diverso il discorso per gli impianti multicanale, dove la cosa è teoricamente fattibile.
ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Autore Inviato 20 Ottobre 7 minuti fa, LeoCleo ha scritto: Certo, però quella non è la scena. Lato mio la percepisco come "ambienza". ...infatti l'ho sottolineato, il termine corretto è spazialità, la quale include anche di fatto l'ambienza
ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Autore Inviato 20 Ottobre 3 minuti fa, dec ha scritto: Le informazioni spaziali contenute in un ascolto live (prendiamo ad esempio la cattedrale già citata, che tipicamente ha soffitti altissimi) non sono riproducibili correttamente da un impianto stereo perchè manca, e non potrebbe essere altrimenti, ogni informazione relativa all'altezza dei suoni. Alla fine tutto si riduce al bilanciamento tra campo diretto e campo riverberato, con la relativa sensazione di maggiore o minore lontananza delle sorgenti sonore rispetto alla linea degli altoparlanti. Diverso il discorso per gli impianti multicanale, dove la cosa è teoricamente fattibile. Corretto, tuttavia la verticalità è possibile ottenerla (migliorarla) con le riflessioni che provengono dal soffitto che, se troppo assorbente, tende a costiparla
ilmisuratore Inviato 20 Ottobre Autore Inviato 20 Ottobre ...dovremmo attenerci a questo: Leo L. Beranek, uno dei padri fondatori di questa disciplina, ha proposto un insieme di attributi sonori (o subjective attributes) per descrivere la qualità acustica percepita delle sale da concerto e degli ambienti per la musica Tra questi, un gruppo importante riguarda la spazialità del suono, cioè come l’ascoltatore percepisce la distribuzione spaziale e l’ambienza del campo sonoro
dec Inviato 20 Ottobre Inviato 20 Ottobre 1 minuto fa, ilmisuratore ha scritto: Corretto, tuttavia la verticalità è possibile ottenerla (migliorarla) con le riflessioni che provengono dal soffitto che, se troppo assorbente, tende a costiparla Scusami Tom ma non c'è niente da migliorare quando un'informazione non esiste. E' una cosa inventata dall'interazione ambiente d'ascolto-diffusori, magari piacevole ma falsa. E' come quando alcuni dicono "ho una scena che va ben oltre i diffusori" non capendo che è un artificio dell'ambiente che nella registrazione non esiste: il limite fisico dello stereo sono i due diffusori L e R e se hai utilizzato un qualsiasi mixer da palco o in studio sai benissimo cosa intendo.
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