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...ma la cosiddetta "scena sonora" in fondo cos'è e come verrebbe percepita ?


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MOLTO piu spinosa ancora del destra sinistra davanti dietro c'é la dimensione dell'altezza.. e della collocazione spaziale di alcuni strumenti tradizionalmente collocati in alto rispetto alle orecchie dell'ascoltatore, tipo i piatti della batteria .. e questa dimensione verticale dipende da molti fattori interdipendenti.. tra cui pattern di distribuzione del diffusore..

trovo per esempio estremamente fastidiosa la migrazione del focus del suono di  (esempio) un violoncello, a seconda che venga suonato nei registri piu alti  ( predominanza medio o tweeter) o quelli piu bassi (woofer) nei tipici sistemi a torretta ..

Questione probabilmente difficile da risolvere.. per l'infinita dei fattori in gioco, a partire dalla registrazione.

Eh però, giorni e giorni a elucubrare di immagine 3D vera o presunta ma di dischi recenti, dinamici e ben registrati, senza che la batteria sia spalmata su tutto il fronte o che il contrabbasso piuttosto che la chitarra acustica o la viola, suonino completamente dentro il diffusore dx o sx, neppure l'ombra...

  • 1 mese dopo...
Il 21/10/2025 at 16:55, Titian ha scritto:

e qui differiamo un poco: per me non esiste un suono "normale", "brutto", "bello", ecc., ecc...

Per me il suono non dovrebbe neanche esistere perché a me interessa la musica. Al momento che incomincio a pensare al suono è perché mi distoglie dal concentrarmi sulla musica, ha delle caratteristiche che mi attirano l'attenzione. Quando sento la musica dal vivo il suono non mi distrae e l'unico motivo che mi fa pensare a quello è quando voglio analizzarlo e allora non  ascolto la musica. Anche durante la riproduzione voglio essere col focus sulla musica e lo posso fare solo se il suono riprodotto "non esiste" nella mia mente.

PS: questo vale anche per la scena sonora. Non deve disturbarmi, attrarre la mia attenzione come aver la sensazione di essere nella mia sanza, di essere aggredito dagli strumenti, grandezza degli strumenti, posizione.  

Da quello che ho capito forse preferisci più una scena sonora monitor invece che olografica ?!

Il 09/12/2025 at 21:54, dariosch ha scritto:

Da quello che ho capito forse preferisci più una scena sonora monitor invece che olografica ?!

Grazie per la domanda.

Ho ascoltato molti monitor e la scena varia parecchio da uno all’altro. In diversi casi, durante l’ascolto, mi ritrovo attratto da certi particolari o da altre caratteristiche: tutte cose che finisco per percepire come distrazioni dalla musica. Quindi no, non necessariamente li preferisco.
Non è una questione di preferire questa o quella caratteristica sonora, per esempio l’olografia, ma soprattutto una questione di quantità, oltre che di qualità.

Quando ascolto musica acustica dal vivo, quasi mai mi trovo a concentrarmi su caratteristiche sonore specifiche; dell’olografia spesso non mi accorgo nemmeno. E se in una sala l’olografia è presente e in un’altra molto meno, o quasi per nulla, non mi disturba affatto nel concentrarmi sull’esecuzione.

Questo però non significa che non mi importi se un sistema riproduce in modo olografico oppure no.

L'orografia dipende molto di più dalla posizione dei diffusori e dall'angolazione e dall'ambiente in cui si trovano.

Nel mio ambiente qualsiasi diffusore più o meno ha la stessa olografia.

Se la si mette al primo posto bisogna mettersi in testa che il primo componente che conta è l'ambiente e pertanto e li che si deve lavorare.

 

@loureediano

Ciascuno fa le proprie esperienze e, in base a queste, giudica quali siano i fattori che determinano certe caratteristiche sonore e in che misura. Sono d’accordo con te sul fatto che la posizione dei diffusori e l’ambiente abbiano un’influenza, ma non sono del tutto certo di quanto, nel senso che ho fatto esperienze in cui altri fattori erano altrettanto determinanti.

L’olografia è una caratteristica che decenni fa mi esaltava molto e che, inconsciamente, ritenevo importante. Con il tempo, concentrandomi sempre di più sulla musica e sulla sua intimità, e grazie anche a un numero nettamente maggiore di esperienze nelle sale da concerto, la sua importanza per me è diminuita: oggi la relativizzo parecchio. Faccio però una distinzione tra l’olografia degli strumenti e quella della sala, cioè la sensazione di trovarsi realmente in una sala da concerto.

11 minuti fa, Titian ha scritto:

Faccio però una distinzione tra l’olografia degli strumenti e quella della sala, cioè la sensazione di trovarsi realmente in una sala da concerto.

La sensazione di trovarsi in una sala da concerto, entra in conflitto con il “presepismo” hi-fi

  • Melius 1

@extermination L’ho sempre detto: non mi interessa il ‘presepismo’ hi-fi. Gli apparecchi hi-fi li uso per uno scopo personale ben preciso, non per soddisfare formulismi teorici di certi gruppi di persone, che hanno  eventuali pretese economiche. Ho sempre chiarito di essere un caso particolare e di non dover essere preso come esempio.

 

  • Melius 1

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