Maria Joao Pires annuncia il suo ritiro dal palcoscenico

[regioweb]

come da titolo,

https://www.repubblica.it/rubriche/invece-concita/2025/11/04/news/ho_fatto_la_pianista_ma_non_lo_ero_invece_concita_4_novembre_2025-424957334/

sono molto dispiaciuto di non essere mai riuscito ad ascoltarla dal vivo..

N.B. piccolo aneddoto personale: 

ho avuto il biglietto in tasca per un suo concerto per ben 3 volte, l’ultimo dei quali in questo momento per l’auditorium di Parma il 19/11, e mi sono sempre beccato un forfait… 

dev’essere un record 😅

[adolfo1947]

Sentita tutte le volte chè è venuta a Milano. Che dire? Mi spiace, ma...c'est la vie. Le auguro solo una lunga vita ancora e di godersi pienamente gli anni che le rimangono. Nell'intervista riportata, che brutto e triste quel verbo "sopravvivere". Che abbia voluto esprimere la "saudade" come tristezza e malinconia che prova per gli anni che se ne sono andati?

[OTREBLA]

Anche io avevo il biglietto per un concerto ed all'ultimo momento è stata sostituita.

Uno dei più grandi rammarichi o forse il più grande della mia vita di frequentatore di teatri.

Be' a 81 anni ci sta che uno non abbia più le energie per fare la vita del concertista.

Magari la memoria comincia a vacillare. 

Comunque una grande pianista.

Qua il video, abbastanza scioccante ed incredibile, di una famosa esibizione in cui appena seduta al pianoforte scopre che l'orchestra sta suonando un altro concerto rispetto a quello che lei aveva preparato;  prova a lamentarsi con Chailly, il direttore tira dritto e la pianista in due minuti si fa venire in mente il concerto giusto; non so come cavolo abbia fatto:

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Alberto.

[maverick]

sentita molti anni fa a Padova, assieme al violinista Augustin Dumay che mi pare fosse anche il suo compagno.

I ricordi sono un po' annebbiati, ma ricordo una donna minuta e mingherlina, gentile e dalle mani piccole;  nonostante questo mi fece un'ottima impressione.

Poi dal vivo non l'ho più sentita.

La vita è una ruota e i numerosi concerti saltati negli ultimi tempi facevano capire che non stava bene, e che la sua carriera, che in Mozart e Chopin aveva avuto forse i momenti più alti, volgeva al termine.

[davenrk]

10 ore fa, OTREBLA ha scritto:

Qua il video, abbastanza scioccante ed incredibile, di una famosa esibizione in cui appena seduta al pianoforte scopre che l'orchestra sta suonando un altro concerto rispetto a quello che lei aveva preparato;  prova a lamentarsi con Chailly, il direttore tira dritto e la pianista in due minuti si fa venire in mente il concerto giusto; non so come cavolo abbia fatto:

E' venuto in mente anche a me questo episodio...grande merito lo ha avuto comunque Chailly che non ha fatto una piega, anzi la ha tranquillizzata dandole fiducia....da lì è riuscita a superare il panico per poi abbandonarsi alla sua memoria profonda...incredibile comunque.

Una pianista straordinaria.

Speriamo che cambi idea sul ritiro come ha già fatto una volta, ma ho i miei dubbi, purtroppo, ma si potrà dedicare di più all'insegnamento, immagino.

 

 

[lormar]

Adesso sembra divenuto definitivo quanto iniziato già a giugno ("Dear friends, I regret to inform you that I will have to step away from the stage for some time. A cerebrovascular health issue has arisen, which I see as a sign — perhaps a warning. I will devote this period to rediscovering the balance between body and spirit, and to finding joy in retreating, reading, meditating, and learning from the lessons life wishes to teach me. I thank you, from the bottom of my heart, for your patience, your support, and your comforting words. With all my affection, MJP."). Anche io ero in attesa di un suo concerto a gennaio a Torino. Dell’intervista richiamata da @regioweb mi ha colpito la frase” ho fatto la pianista, non sono una pianista”. Una frase salutare che riconosce l’importanza delle persone, al di là del loro lavoro.

[SimoTocca]

Ho avuto la fortuna di ascoltarla diverse sia come solista, a Firenze, suonava Chopin e Schubert, sia in concerto con Abbado a Bologna (un Mozart straordinario) e a Parigi con Boulez.

Una musicista straordinaria che ha fatto concerti bellissimi e ha lasciato una discografia preziosa…

in particolare la sua interale delle Sonate di Mozart e dei Notturni di Chopin rimangono un riferimento assoluto nella mia discoteca….

E, se non li conoscete, vi consiglio di ascoltarlo i suoi Notturni…. Forse perché è riuscita a far emergere il lato femminile di Chopin …ma a mio avviso la sua è la più bella interpretazione in assoluto..

 

 

 

[SimoTocca]

Del resto, amici miei, arrivare ad 80 anni facendo ancora concerti… ecco mi pare già un traguardo straordinario … 

A volte i grandi (musicisti e non solo) trovano difficoltà a ritirarsi al momento giusto…. 
La vita è fatta di così tante cose, così tanti interessi, che merita di essere vissuta non solo dal lato lavorativo… non trovate? 

[senek65]

@regioweb io devo essere a quota due forfait.  Fa il paio con Pollini.

[Grancolauro]

Il 09/11/2025 at 11:42, SimoTocca ha scritto:

un Mozart straordinario

La Pires ha inciso l'integrale delle sonate di Mozart due volte. La prima nel 1974 per la Denon, la seconda nel 1990 con DG. Le avete ascoltate? Sono molto diverse, a testimonianza della evoluzione dello stile della Pires negli anni, ma entrambe interessanti, da ascoltare. Una delle due, poi, è magnifica secondo me. Quale vi piace di più?  

[maverick]

10 ore fa, Grancolauro ha scritto:

Quale vi piace di più?  

Non sono ovviamente al tuo livello di competenza, per cui il mio parere (ho entrambe le versioni, da molti anni; la prima, ripubblicata da Brilliant, l'ho comprata a un prezzo ridicolo, .. credo 6 o 7 euro per tutta l'integrale..) conta quella che conta.

La prima la trovo in generale più fresca e frizzante, dai tempi più serrati e con un pianoforte che la registrazione presenta più asciutto e ravvicinato.

La seconda, per DG, mi sembra più matura, con maggior dettaglio e cura nel timbro e nel fraseggio, maggior dinamica e tempi più comodi; in più in molti casi sono ripetuti i ritornelli, e la durata di alcune sonate, a volte, è quasi doppia.

Mi piacciono entrambe, ma se devo proprio scegliere, prendo la seconda.

Ma mi fermo qui con considerazioni tecniche che non sono in grado di approfondire quanto un pianista come te, o qualche altro forumer.

Penso comunque che il Mozart della Pires sia uno dei più belli esistenti; oggi pomeriggio, prendendo spunto dal tuo intervento mi sono ascoltato un paio di sonate, e la giornata ha preso una piega migliore..

[Grancolauro]

@maverick Sono d'accordo con te. La prima integrale della Pires a me sorprende per la trasparenza del tocco, il rigore strutturale con cui le sonate vengono lette, e il fraseggio asciutto, teso, privo di qualsiasi sentimentalismo. In questo, la giovane Pires mi ricorda molto il Gulda degli anni '50 e '60. Basta ascoltare, ad esempio, la K333

 

 

Qui invece Gulda:
 

 

Le analogie sono tante. La tendeza "anti-romantica" che traspare qui la Pires l'ha probabilmente acquisita durante il suo periodo di formazione in Germania con Rosi Schmidt.

Comunque sia, preferisco anch'io come te la seconda integrale, decisamente più ricca e complessa musicalmente. E' sempre stata e resta ancora oggi il mio personalissimo riferimento quando si parla della sonate di Mozart. 

[Titian]

Sono stato a molti concerti in cui lei era solista: negli ultimi 3–4 anni ne ho visti cinque o sei. Ma soprattutto ho seguito molti video delle sue masterclass e dei suoi workshop per capire cosa fosse musicalmente importante per lei, quali fossero le sue idee musicali e come le trasmettesse agli allievi. Avevo perfino pensato di scrivere all’organizzazione per chiedere di poter assistere come uditore alla masterclass nel centro di ritiro di Belgais, tanto ho trovato interessanti i suoi insegnamenti.

[Grancolauro]

@Titian se posso, cosa hai trovato di interessante nell'insegnamento di MJP?

[Titian]

@Grancolauro mi è piaciuto vedere come lavorava con gli allievi che loro non devono fare la musica ma come questa accade dalle loro emozioni. Tutti quegli allievi avevano già una tecnica eccelsa e MJP cercava di metterli in uno stato meditativo per fare che la musica venisse spontaneamente da loro. La respirazione, la scioltezza ma soprattutto il fraseggio corrispondente alla propria respirazione e la narrativa era spesso tema di allenamento. Importante non sono le singole note ma il legame fra di loro. L'intenzione deve essere dall'inizio chiarissimo ed eseguita senza tenzione e sforzature. Lei non imponeva la sua interpretazione ma incitava gli allievi a discutere le loro intenzioni. Questo in breve. Già il posto dove si svolge i corsi, a Belgais, è emblematico: completamente staccato dal mondo, un ranch nella natura, tranquillissimo.