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Melius Club

La famiglia della casa nel bosco


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Gaetanoalberto

Chiudiamo le scuole private che rilasciano attestazioni che non corrispondono al vero.

Non gli assistenti sociali, ma educatori e (tutrice o curatrice) affermano che nei fatti non conoscono manco l'alfabeto.

Una soluzione stalinista sarebbe far fare gli esami di Stato...allo Stato.

Una ipotesi che nessuno ha preso in considerazione: e se questi genitori che peregrinano fuggendo, fossero un tantino spostatelli?

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Roberto M
30 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

segnalare le situazioni potenzialmente pregiudizievoli

Secondo logica e buon senso è potenzialmente pregiudizievole rinchiudere tre bambini in un istituto, sottrarli ai genitori con il padre che non può vederli e la madre che li può visitare come si fa con i detenuti reclusi nell'ora d'aria.

Tanto più che questi bambini non erano educati a rubare, né alle figlie veniva imposto il velo o di non frequentare infedeli italiani, né venivano picchiati.

Tanto più laddove TUTTA LA COMUNITA', il Sindaco, i vicini, si sono stretti intorno a quella famiglia, gli è stata data una casa con tutti i confort in comodato gratuito da un imprenditore, decine di migliaia di persone mobilitate.

 

https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/tgcom24/famiglia-nel-bosco-la-solidarieta-delle-persone_FD00000000509826

 

https://www.raiplay.it/video/2025/11/Salviamo-la-famiglia-nel-bosco-la-petizione-con-migliaia-di-firme---Vita-in-diretta-14112025-75ceff23-0b03-4327-a547-699d06509363.html

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1 minuto fa, Roberto M ha scritto:

Sindaco, i vicini, si sono stretti intorno a quella famiglia, gli è stata data una casa con tutti i confort in comodato gratuito da un imprenditore, decine di

Fuori dalla balle e dall' Italia come ospiti non desiderati, scrocconi anglosassoni! 

Non abbiamo famiglia italiane che gradirebbero senz'altro una casa con tutti i comfort in comodato d'uso gratuito? 

Non lavorando non pagano neanche le tasse però all' ospedale ci sono andati gratuitamente e a spese degli italiani onesti e sovranisti 

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Roberto M

 

E «così, neanche per Natale i bambini  potranno tornare a casa con mamma e papà», scrive invece Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. «Di questa famiglia - prosegue - abbiamo letto tutto e di tutto, con un'intromissione di apparati dello Stato in scelte e stili di vita che ciascuno è libero di non condividere ma che ancora non si capisce cosa abbiano a che fare con una decisione, quella di separare i figli dai genitori, che dovrebbe essere assunta solo in casi estremi e di fronte a pericoli vitali. Abbiamo letto sui giornali le valutazioni dei magistrati e dei servizi sociali sulle potenziali conseguenze di abitudini e scelte educative, ma assai meno sembra che ci si preoccupi delle conseguenze psicologiche che l'allontanamento dalla famiglia può produrre su bambini così piccoli, e che sono destinate a durare».

Brambilla «Ingiustizia è fatta» 

Secondo Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione Infanzia «ingiustizia è fatta: neppure a Natale i bambini potranno tornare a casa. È davvero intollerabile: i nostri bambini non sono proprietà dello Stato! L’allontanamento dei figli dai genitori, motivato da atti amministrativi o giudiziari, dev’essere un provvedimento da assumere soltanto come extrema ratio, quando vita e benessere dei minori non possono essere altrimenti tutelati, e da eseguire con la massima delicatezza possibile, previo accurato bilanciamento tra il danno immediato che la soluzione dell’allontanamento può creare e la probabilità che da tale situazione derivi una prospettiva di effettivo beneficio al minore stesso. Leggeremo le carte, ma a prima vista questo bilanciamento non c’è stato, non c’è stata un’adeguata considerazione, a fronte di problemi che potevano e possono ancora essere risolti senza allontanare dei bambini così piccoli dalla loro casa e dai loro genitori. Tra l’altro, appare discutibile nell’ordinanza del Tribunale dei minorenni, anche alla luce della normativa più recente sull’attuazione dei provvedimenti, la delega in bianco concessa agli operatori. Il giudice avrebbe dovuto vigilare»

 

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9 minuti fa, Gaetanoalberto ha scritto:

fossero un tantino spostatelli

è possibile che lo siano almeno in parte, solo che è comunque un loro diritto poter fare figli.

e allora se è un diritto, tu stato te ne curi prima non dopo che te ne sei fottuto almeno per 8 anni con

la più grande e ti svegli così di colpo per fare un macello.

perchè qua funziona al contrario, ovvero che per educarne 1 devi colpirne 1000, e non sto parlando della famiglia.

e se siete boomer che non capite pazienza.

  • Melius 1
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Gaetanoalberto
9 minuti fa, Roberto M ha scritto:

E «così, neanche per Natale i bambini  potranno tornare a casa con mamma e papà», scrive invece Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. «Di questa famiglia - prosegue - abbiamo letto tutto e di tutto, con un'intromissione di apparati dello Stato in scelte e stili di vita che ciascuno è libero di non condividere ma che ancora non si capisce cosa abbiano a che fare con una decisione, quella di separare i figli dai genitori, che dovrebbe essere assunta solo in casi estremi e di fronte a pericoli vitali. Abbiamo letto sui giornali le valutazioni dei magistrati e dei servizi sociali sulle potenziali conseguenze di abitudini e scelte educative, ma assai meno sembra che ci si preoccupi delle conseguenze psicologiche che l'allontanamento dalla famiglia può produrre su bambini così piccoli, e che sono destinate a durare».

Brambilla «Ingiustizia è fatta» 

Secondo Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione Infanzia «ingiustizia è fatta: neppure a Natale i bambini potranno tornare a casa. È davvero intollerabile: i nostri bambini non sono proprietà dello Stato! L’allontanamento dei figli dai genitori, motivato da atti amministrativi o giudiziari, dev’essere un provvedimento da assumere soltanto come extrema ratio, quando vita e benessere dei minori non possono essere altrimenti tutelati, e da eseguire con la massima delicatezza possibile, previo accurato bilanciamento tra il danno immediato che la soluzione dell’allontanamento può creare e la probabilità che da tale situazione derivi una prospettiva di effettivo beneficio al minore stesso. Leggeremo le carte, ma a prima vista questo bilanciamento non c’è stato, non c’è stata un’adeguata considerazione, a fronte di problemi che potevano e possono ancora essere risolti senza allontanare dei bambini così piccoli dalla loro casa e dai loro genitori. Tra l’altro, appare discutibile nell’ordinanza del Tribunale dei minorenni, anche alla luce della normativa più recente sull’attuazione dei provvedimenti, la delega in bianco concessa agli operatori. Il giudice avrebbe dovuto vigilare»

Diciamo che la manovra politica é talmente

macroscopica che i poveri bambini e, lo dico senza ironia, i poveri genitori, sono stati scelti per essere trasformati in strumento per bassissimi fini. Il disegno politico della destra di ispirazione trumpiana é in piena azione.

Mi spiace per loro, dico le persone coinvolte, che avrebbero diritto, nel loro interesse, a star fuori dai riflettori.

Questa cosa la pagheranno loro purtroppo.

6 minuti fa, audio2 ha scritto:

se siete boomer che non capite pazienza.

No no, il problema non é nostro...

  • Haha 1
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La cosa incredibile è che la destra, normalmente a favore delle tradizioni e della legge e che detestano immigrati nullafacenti, tutto ciò che abbia una parvenza di ecologia e di rifiuto per l'ordine sociale costituito, per puri motivi strumentali, abbia perso la testa per i poco convenzionali Svitati nel bosco.

Chiedo ancora: chi deve proteggere bambini incolpevoli da genitori irresponsabili?

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Gaetanoalberto
6 minuti fa, wow ha scritto:

chi deve proteggere bambini incolpevoli da genitori irresponsabili?

Aaaaaaaaaaanatura!

Che ha previsto i boschi, l'uomo, la donna e la fecondazione.

Aaaaaascelta daaaalibbbettà controooooostato badrone!

Aaaaa celebbrazzione der rapporto diretto cccoooor

capo, senza intermediazioni che non siano aaaaaapolitega, ma chella bbona!

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mozarteum

L’homeschooling a casa mia avrebbe previsto divieto di cantautori, rappettari e rocchettari, divisa per bambini e bambine, niente tatuaggi, insegnanti alla Tina Anselmi, latino greco inglese matematica fisica e finanza, filosofia storia e letteratura italiana e internazionale. Sport di ogni genere, divieto di tic e tac, pastiglie valda in caso di tosse. Eventuali assistenti sociali inviate dal magistrato sarebbero state brucknerizzate all’istante

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aaaaaaaaaaaaaaanato

i soggetti qua hanno fabbricato 3 figli, il che se quasi tutti facessero così risolveremmo anche qualche problema

figli che erano amati e accuditi, ok accuditi si per modo di dire

non facevano del male a nessuno

il paese li adorava

non erano educati all' illegalità

che altro volete, si vede che siete proprio dei boomer eh

guardatevi questa serie del sommo maestro, poi ne riparliamo a parità di maniscalcato

( cioè prima andrebbe letto l' omonimo romanzo dal quale è tratta ecc ecc )

MV5BYzViMWEwNzEtMjM0OS00YmRiLTk2NWUtMmRh

 

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Al fine di garantire l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, i genitori e gli esercenti la responsabilità genitoriale che intendano avvalersi dell’istruzione parentale presentano annualmente, entro il termine delle iscrizioni on line, una comunicazione preventiva in modalità cartacea direttamente al dirigente scolastico di una scuola del grado di riferimento del territorio di residenza, secondo le modalità indicate nelle Linee guida per l’istruzione parentale emanate da questo Ministero e trasmesse con Nota prot. n. 6640 del 17 dicembre 2025, contenenti indicazioni operative dettagliate cui attenersi, rivolte ai genitori e a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale e alle istituzioni scolastiche, alla cui lettura attenta si rimanda. Con riferimento all’anno scolastico 2026/2027, la comunicazione preventiva deve essere presentata entro il 14 febbraio 2026. Si evidenzia che, ai sensi dell’articolo 23 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e del decreto ministeriale 11 novembre 2025, n. 218 riguardante la disciplina degli esami di idoneità, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione gli alunni/studenti in istruzione parentale devono sostenere annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva presso una scuola statale o paritaria. È obbligo delle istituzioni scolastiche statali e paritarie nelle quali sono effettuati gli esami di idoneità aggiornare prontamente l’anagrafe degli studenti inserendone l’esito, per consentire ai soggetti preposti le opportune verifiche in merito all’assolvimento dell’obbligo di istruzione. In caso di mancata presentazione della richiesta di partecipazione agli esami di idoneità nei tempi previsti, il dirigente scolastico della scuola presso cui è stata presentata la comunicazione preventiva deve sollecitarne la presentazione, stabilendo anche un termine entro il quale provvedere. Decorso inutilmente il termine fissato, il dirigente scolastico provvede a segnalare l’inadempimento al Sindaco del Comune di residenza del minore, organo preposto alla vigilanza sull’adempimento dell’obbligo di istruzione, per quanto di competenza, unitamente al dirigente scolastico medesimo.
Da: Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2026/2027 - nota MIM n. 100847 del 17/12/2025 

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Gaetanoalberto

Provo a dare un minimo di voce

razionale ad un sentimento che accomuna le persone di buon senso.

Tutti concordano sul fatto che una sana relazione tra genitori e figli sia alla base della crescita e dell'educazione.

Altrettanto diffusa é la consapevolezza che assistenti sociali, educatori, comunità, possano non avere successo.

É proprio nel quotidiano di chi lavora a scuola la preoccupazione di peggiorare le cose, di cui ci si fa veramente scrupolo.

Non basta essere figli di criminali, di prostitute, di drogati, di rom o di boschivi, per decadere dalla potestà genitoriale. Se puó interessare, non é il caso dei boschivi, ai quali si chiedono alcune attività.

Tuttavia vediamo tutti i giorni gli effetti delle trascuratezze che subiscono alcuni bambini.

Lasciamo perdere e aspettiamo la maggiore età? Facciamo qualcosa ?

É legittimo dire ad una coppia di genitori che qualcosa non va?

I figli sono dei genitori che hanno il diritto di scegliere come questi debbano vivere ?

Siccome si doveva intervenire prima allora non interveniamo neppure dopo?

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