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Melius Club

Il 59mo Rapporto Censis e la National Security Strategy 2025


Messaggi raccomandati

Roberto M
18 ore fa, Savgal ha scritto:

la simpatia verso le autocrazie

Invece la simpatia dell'estrema SX propal per Hamas come la collochiamo e con cosa si concilia ?

20 ore fa, briandinazareth ha scritto:

da neonazisti non è strana la simpatia verso altri neonazisti o altri autoritarismi. 

Dalla SX invece continuo a non capacitarmi della simpatia verso Hamas.

20 ore fa, tigre ha scritto:

Il disfacimento dell'UE sarà una benedizione per i suoi popoli, e na stangata per le classi dirigenti colluse e corrotte.

Sarebbe pure ora di usare le carceri per i veri delinquenti

Quanta ignoranza… 

  • Melius 1
Il 05/12/2025 at 14:59, wow ha scritto:

Ambasciator non porta pena o forse in alcuni casi si :classic_biggrin:

"La rilevazione aggregata pubblicata da Youtrend, basata sui dati medi ponderati diffusi da Politico, indica una tendenza uniforme nei principali Paesi europei: i partiti conservatori registrano un incremento stabile, mentre le forze progressiste faticano a mantenere consenso. In Francia, il Rassemblement National guidato da Marine Le Pen e Jordan Bardella raggiunge il 36,5%, un risultato che raddoppia quello delle formazioni concorrenti e consolida Bardella come possibile sfidante all’Eliseo. Nel Regno Unito, Reform UK di Nigel Farage si attesta al 27%, superando sia i laburisti al 18% sia i conservatori al 17%. In Spagna, il Partido Popular raggiunge il 32% e, insieme a Vox al 18%, costruirebbe una maggioranza più netta rispetto all’assetto parlamentare uscito dalle ultime elezioni, quando i socialisti avevano formato il governo attraverso un accordo con gli indipendentisti catalani

In Germania, i dati confermano una situazione politica in rapida trasformazione. Secondo la media citata da Youtrend, l’AfD raggiunge il 26%, superando la coalizione CDU-CSU al 25% e lasciando i socialdemocratici della SPD al 14%. Il calo dei socialdemocratici contribuisce a definire un quadro in cui l’opposizione conservatrice appare rafforzata, mentre le forze progressiste evidenziano difficoltà nel proporre soluzioni percepite come efficaci su sicurezza, immigrazione e costi energetici. La tendenza complessiva mette in rilievo un cambiamento nell’elettorato tedesco, che mostra una crescente distanza dalle politiche tradizionali della governante coalizione semaforo. La fotografia emersa suggerisce una possibile revisione degli assetti futuri, con una maggiore pressione sul governo federale."

Mala tempora currunt se peiora parantur :classic_laugh:

Mounk è un politologo saggista teeesco-americano, esperto di populismi.

 

Mounk "Il presidente
sogna il continente a destra
odia regole e accoglienza

"
DI ANNA LOMBARDI
Il politologo: La postura americana dovrebbe essere uno stimolo a reinventarsismettendo di essere una specie di museo
Donald Trump pensa che solo un'Europa governata interamente dai Viktor Orbán e dalle
Giorgia Meloni, dai Nigel Farage e dai Jordan Bardella starà dalla parte giusta: la sua. Per
questo gli tende la mano: solo un'Europa interamente di destra somiglierà all'alleato che
sogna». Yascha Mounk è il politologo tedesco-americano della Johns Hopkins University — ma
per questo semestre a Sciences Po, l'Istituto di Studi Politici di Parigi — esperto di populismo e
autore di saggi come "La trappola identitaria", "Il grande esperimento", "Popolo vs.
Democrazia".
La "dottrina Trump" enunciata nella nuova Strategia di Sicurezza Nazionale contiene
un attacco all'Europa senza precedenti.
«Trump ha un rapporto complesso con l'Europa. La considera parte della sua identità. E
ritiene certi valori di cui si sente paladino figli della civiltà europea. Un pensiero condiviso da
tutto il popolo Maga. Per questo, prova risentimento verso la leadership del Vecchio
Continente. Per lui le politiche dei Macron e dei Merz, somigliano troppo a quelle dei suoi
nemici politici interni
, gli Obama e i Biden. Ed è convinto che tradiscano l'essenza di quelli che
ritiene essere i veri valori occidentali».
Cosa non tollera della "nostra" Europa?
«Il pensiero di Trump — e dell'intera destra Maga — si articola in categorie: etnia, religione,
civiltà e così via
. Quel che attaccano è l'Europa dei governi moderati, per motivi che vanno
dalle politiche d'immigrazione, che a loro dire, ci contaminano dal punto di vista etnico e
religioso, al liberalismo sociale e alle regole imposte ad aziende e social media, ad esempio
sulla privacy.
Insomma, contestano l'intero sistema di valori politici europeo fatto di regole e
libero commercio, ma pure, di accoglienza e rispetto per identità di genere e diritti».
Tutto questo sembra molto affine all'idea putiniana di Europa decadente...
«Diciamo che è un pensiero condiviso dai conservatori di mezzo mondo: anche in poli «La stupisce? Anche nella stessa Europa c'è chi lo pensa: e chiede la dissoluzione dell'Unione
europea dall'interno, esattamente come fa Elon Musk dagli Stati Uniti. Ma Trump, più che
divisa, la vorrebbe... trumpiana.
Omogenea al suo pensiero. L'impressione che spinga per
frantumarla deriva solo dal fatto che favorisce la parte d'Europa meno europeista».
L'astio per la Ue ha anche motivi economici?
«Di sicuro, la dissoluzione dell'Unione renderebbe i singoli Stati più deboli, permettendo agli
Stati Uniti di stipulare accordi economici a loro vantaggio, così come hanno tentato di fare con
i dazi».
Eppure, la commissaria europea Kallas, ieri ha detto che gli Stati Uniti restano il
nostro più grande alleato. Ma è davvero ancora così?
«Purtroppo, in un certo senso, è vero. Abbiamo legami commerciali e di difesa strutturati e
storici. E nonostante tutti i problemi, per ora dobbiamo continuare a cooperare con gli
americani: essere dipendenti da Pechino o da Mosca, non sarebbe certo un'alternativa
migliore. Purtroppo l'Europa è in una situazione di debolezza per colpa di scelte fatte negli
ultimi 30-40 anni. Come quella di non spendere per una difesa comune che ora non ci
permette di garantire la pace, né ai nostri vicini ucraini e nemmeno a noi stessi. Finora
abbiamo contato sulla Nato, ma è evidente che, di fronte a una seria crisi o a un grave
pericolo, il rischio che Trump ci molli è concreto. E se succedesse, sarebbe la fine dell'effetto
deterrente di quell'Alleanza, con tutto quel che comporta. L'altra vulnerabilità è aver scelto di
non investire abbastanza in tecnologia e, dunque, oggi non abbiamo compagnie competitive,
in grado di fare concorrenza a Google e a OpenAI, e nemmeno ad aziende cinesi come Huawei.
Siamo indietro».
Che fare?
«L'Europa è a un bivio. Le cose potrebbero andare meglio dell'idea catastrofica che oggi molti
hanno del suo futuro: ma anche molto peggio
. La nuova postura americana potrebbe,
paradossalmente, diventare uno stimolo: ma serve coraggio e iniziativa politica. In realtà
reinventarsi non è tanto una possibilità quanto una necessità. L'alternativa sarebbe diventare
politicamente molto più dipendenti dalle grandi potenze: rinunciando a valori e identità,
certo, ma ritrovandoci anche molto più impoveriti. Non è un destino già scritto: l'Europa ha un
grande mercato, talenti e un sistema educativo impareggiabile. Deve però trovare il coraggio
di tornare a essere protagonista e smetterla di considerarsi un museo».

  • Melius 1
1 ora fa, wow ha scritto:

L’unione europea ha il 5,5% della popolazione mondiale, produciamo il 18% del Pil mondiale, ma spendiamo il 50% di tutto il mondo nei sistemi di protezione sociale

E ma ci sono i maranza che litigano alla stazione, è colpa della fonderlaien😅😁

 

Questo interessante argomento centrato sul rapporto yankee si presterebbe ad altrettanto interessanti IMHO commenti, ma:

a) ho maturato la convinzione che esistono argomenti tabù su cui non solo non è utile, ma persino controproducente discutere: vaccini/no vax :classic_biggrin:, guerra Russia/Ucraina :classic_biggrin: e altri similari

b) IMHO il dramma è che l'elenco degli argomenti tabù si sta allargando in generale e in particolare molti argomenti in certe fasi di tensione momentanea diventano off limits :classic_laugh:

c) è sempre bene non far inc***** gli interlocutori per mille buone ragioni

d) poi siamo in prossimità del Natale quindi meglio adottare un profilo più Peace and Love :classic_smile:

Il 05/12/2025 at 14:59, wow ha scritto:

Censis: per il 30% degli italiani i regimi autocratici sono più adatti a governare oggi

Guarda caso percentuale che si avvicina a quella degli analfabeti funzionali in Italia, quindi novax, sciachimichisti, nomoon e compagnia bella. I noncielodicono insomma. 

  • Melius 1

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