Vai al contenuto
Melius Club

Rampini contro il cambiamento climatico


Messaggi raccomandati

ascoltoebasta

@Roberto MQuesta è la scienza,verificare con nuovi metodi e sistemi di calcolo se i risultati conseguiti vengono confermati oppure in parte smentiti e quindi corretti,e ciò viene fatto in continuazione,anche su risultati acquisiti in modo "certo",ma sempre soggeti a correzioni,non si tratta assolutamente di falsità,le pericolose falsità son quelle manovrate dalla "ideologia del profitto".

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657869
Condividi su altri siti

ascoltoebasta
27 minuti fa, loureediano ha scritto:

Come al solito non ci si informa 

Si leggono degli articoli ma non si approfondisce.

Esattamente,come scriveva Nabokov,esistono tre approcci alla lettura,quello infantile,quello adolescenziale e quello maturo.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657879
Condividi su altri siti

13 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

con nuovi metodi e sistemi di calcolo se i risultati conseguiti vengono confermati

il che sembra più che altro solo una manipolazione fatta per fini diversi

tipo adesso che pubblicano i dati dell' inflazione core per farti vedere che va tutto bene

poi uno va a vedere che è il core de 'sta anima ed è quella senza energia ed alimentari freschi,

ovvero le cose che a seconda di come va fanno stare o bene o male la gente comune

o qua che dicono il nostro pil ecc ecc e quello della russia ecc ecc

poi vai a vedere e la composizione da noi è piena di banche e assicurazioni

e che ce fai, non ce magni e non ce fai niente, tranne che se poi vai in guerra contro la russia alla fine perdi.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657898
Condividi su altri siti

ascoltoebasta
1 minuto fa, audio2 ha scritto:

il che sembra più che altro solo una manipolazione fatta per fini diversi

E' necessario distinguere gli studi scientifici dall'uso che poi ne fa chi ha il potere di farlo,nella fattispecie non si tratta affatto di falsità ma di una cosa che è l'essenza stessa della scienza,il mettersi continuamente in dubbio con verifiche ripetute e con eventuali nuovi metodi e approcci.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657902
Condividi su altri siti

18 minuti fa, ascoltoebasta ha scritto:

non si tratta affatto di falsità ma di una cosa che è l'essenza stessa della scienza,il mettersi continuamente in dubbio con verifiche ripetute

Quello che è stato rilevato, nella fattuspece, non è l’inesattezza della ricerca “perché nel frattempo sono emersi dati nuovi” ma semplicemente perché “il metodo scientifico” era sbagliato.

E’ come se un ricercatore avesse scritto 2+2=5 e altri ricercatori gli avessero pure validato la ricerca.

Allora ti viene il dubbio che il ricercatore sia un somaro, e con lui quelli che gli hanno validato la ricerca, oppure che abbia presentato quella ricerca fasulla per ideologia (perché convinto della missione di salvare il mondo).

Un po’ come tutti gli scienziati no vax, sono convinti che i vaccini fanno male e cercano di “salvare” la gente.

 

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657919
Condividi su altri siti

1 ora fa, Roberto M ha scritto:

No, e’ stato ritirato perché era proprio sbagliato !

Era sbagliata la metodologia ed era sbagliata la revisione a non accorgersene.

E’ spiegato bene qui.

https://www.corriere.it/esteri/25_dicembre_05/clima-studio-ritirato-nature-polemiche-20696eff-d799-4a6b-9e60-258dffb46xlk.shtml

Ed e’ stato preso per buono dai decisori politici, compresa la banca mondiale.

Ora gli stessi ricercatori sono stati costretti a ritirare questo studio, perché smascherati, avendo sovrastimato i danni economici del cambiamento climatico (che nessuno nega)

E sempre gli stessi ricercatori stanno minimizzando e correndo ai ripari affermando che stanno preparando un nuovo studio dal quale risulterebbe che i danni, in precedenza sovrastimati, ci sono sempre e sarebbero rilevantissimi. 
Come chiedere all’oste se il vino nuovo che sta preparando non sa di aceto come il precedente.

Questo fantomatico “nuovo studio” però non è ancora stato validato e non è ancora stato pubblicato da Nature.

Mi chiedo poi se in questi studi macro economico vengono presi in considerazione, ai fini dell’economia, pure gli effetti benefici del cambiamento climatico, come ad esempio l’apertura commerciale delle rotte artiche, che a loro volta tral’altro riducono molto le emissioni, essendo noto che le grandi navi sono le principali responsabili delle emissioni di co-2.

Questa è calunnia signor avvocato.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657924
Condividi su altri siti

 

GALILEO GALILEI (1564-1642)

 

Di origini borghesi, nacque a Pisa. Studiò letteratura, logica, si iscrisse alla facoltà di medicina, ma approfondì soprattutto la matematica. Insegnò matematica all’Università di Pisa e poi di Padova. Della sua biografia si devono ricordare il processo e la famosa “abiura”. Le opere principali sono: Il Saggiatore, Dialogo sopra i due massimi sistemi, Discorsi.

 

L'opera e la vita di Galilei sono fondamentali per comprendere l'autonomia acquisita dalla scienza (non dalla tecnologia!) nei confronti delle ingerenze esterne. L'ostacolo che Galilei incontrò fu soprattutto la Chiesa della Controriforma ed il suo corrispondente culturale, l'aristotelismo di Tommaso d'Aquino.

La Chiesa della Controriforma aveva stabilito che quanto riportato letteralmente nella Bibbia corrispondesse a verità, qualunque argomento riguardasse. Galilei afferma invece la reciproca autonomia di scienza e fede nonché la "incompetenza" della Bibbia sulle questioni scientifiche. Tale incompetenza era motivata dall'autore dal fatto che le Sacre Scritture erano rivolte a popoli incolti e quindi concepite per farsi comprendere da questi.

La tesi di Galilei era molto simile alle posizioni della Riforma (il "libero esame") e per questa ragione non poteva essere accolta dalla Chiesa della Controriforma, anche se ciò avverrà successivamente.

Galilei inoltre fu molto polemico, anche trascinato dal suo carattere, nei confronti degli aristotelici e del loro dogmatismo.

 

A Galilei si deve la formulazione del "principio di inerzia" e delle leggi sulla caduta dei gravi. Queste andavano contro la dinamica aristotelica, ma in questa sede interessa comprendere le modalità seguite da Galilei per giungere alla loro formulazione.

Il principio di inerzia va contro l'osservazione "ingenua", che vede la quiete come "naturale" ed il moto permanere fin quando vi è una forza agente. Per dimostrare la sua ipotesi Galilei ricorre ai famosi "esperimenti mentali" in cui evidenzia l'assurdità cui conducono le tesi della fisica aristotelica (i due gravi che si uniscono nella caduta, sebbene va ricordato che Aristotele non aveva espresso alcun valore matematico a riguardo).

Per dimostrare la validità delle sue tesi si narra che Galilei abbia lasciato cadere due palle di metallo del peso di 1 e 100 libre dalla torre di Pisa e verificato che giungono a terra quasi nello stesso momento.

A Galilei si deve anche la formulazione del secondo principio della dinamica, secondo cui l'applicazione di una forza ad un corpo causa un'accelerazione.

 

A Galilei si attribuisce l'invenzione del telescopio. Valore rivoluzionario ricoprirono le osservazioni effettuate da Galilei attraverso il telescopio, che rilevarono nell'universo le stesse imperfezioni della terra, facendo cadere uno dei capisaldi della cosmologia tolemaica (ad esempio le macchie solari).

 

Nel "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" Galilei confronta le concezioni astronomiche di Copernico e Tolomeo, allo scopo di difenderne la prima.

Alle obiezioni contro il moto della Terra ad esempio, Galilei risponde che tutto ciò che vi è sulla Terra partecipa al suo movimento. Le sue tesi si basano sul principio della relatività galileana, secondo cui non è possibile all'interno di un sistema chiuso definire il movimento senza un riferimento all'esterno. Al termine assume posizione per il sistema copernicano per la sua "economia" rispetto al sistema tolemaico.

Fondamentale per l'elaborazione delle sue tesi astronomiche è stato l'uso del telescopio. Galilei non è l'inventore, ma perfeziona lo strumento e lo utilizza ai fini dell'osservazione scientifica. Sarà proprio questo uso che gli verrà contestato (lo strumento del diavolo) per le conseguenze che ne trarrà dall'osservazione contro la Bibbia e l'astronomia tolemaica.

 

Il maggior contributo storico di Galilei, che ne fa il padre della scienza moderna, è l'individuazione del metodo scientifico in fisica. Va rilevato che Galilei non ha elaborato una vera e propria teoria del metodo, preoccupato come era di applicarlo; la teoria è desunta dalle opere, all'interno delle quali si trovano numerose osservazioni in proposito.

Galilei distingue fra "momento risolutivo o analitico" e "momento compositivo o sintetico"; l'applicazione che ne fa l'autore è tuttavia diversa dalla concezione trasmessa dall’ideologia positivista.

Galilei parla di "sensate esperienze" e "necessarie dimostrazioni". Con la prima espressione l'autore ha inteso evidenziare il momento "osservativo-induttivo" della scienza; è l'aspetto più comune della scienza, il metodo scientifico-sperimentale comunemente detto.

Se questo primo momento trova applicazione immediata ad esempio in astronomia, ben diversa e più complessa è la strada seguita da Galilei nella fisica, dove il momento ipotetico-deduttivo è preponderante rispetto alle osservazioni e all'induzione. A guidare l'autore nelle "necessarie dimostrazioni" o "matematiche dimostrazioni" è il ragionamento logico. Egli parte da una "intuizione" sulla cui base formula una "ipotesi" da sottoporre a "verifica".

Sostanzialmente è l'intuizione ed il ragionamento, anche su di un numero limitato di casi, a guidare lo scienziato nella costruzione di una "ipotesi", di un modello attraverso cui dedurre e predire i fenomeni.

Illuminante per comprendere quanto sopra è la modalità con cui Galilei perviene al "principio di inerzia", indimostrabile per via sperimentale, in cui ipotesi, ragionamento logico e deduzione divengono le guide per la sua formulazione finale.

 

La presenza contestuale, la reciproca indissolubile implicazione di momento induttivo e momento deduttivo è ciò che caratterizza l'effettivo lavoro scientifico di Galilei. Le "sensate esperienze" devono essere sempre riferite alle "necessarie dimostrazioni", devono essere assunte e rielaborate in un contesto matematico-razionale dove il fenomeno è ridotto a caratteri esclusivamente quantitativi. Inoltre i fenomeni, le osservazioni sono scelte e selezionate dalle ipotesi, sono "carichi di teoria". La scelta di fenomeni determinati e la loro interpretazione consegue dall'accettazione di un'ipotesi scientifica, sebbene queste maturino a contatto con l'osservazione e lo studio degli stessi fenomeni.

Inoltre va evidenziato che non è sempre possibile una verifica diretta dell'ipotesi, come avviene ad esempio per il principio di inerzia. La verifica diviene così indiretta, mediante le conseguenze rilevate deduttivamente dall'accettazione delle ipotesi in esame. Il principio di inerzia, sebbene indimostrabile, ha capacità esplicativa per tutta una serie di fenomeni che avvengono in natura.

L'altra novità fondamentale introdotta da Galilei è l'assunzione che la matematica sia la logica della fisica e mediante essa sia possibile prospettare nuove ipotesi sui fenomeni. La matematica diviene così strumento di scoperta scientifica.

 

Da quanto sopra si rileva come l'esperienza di cui parla Galilei non sia l'esperienza immediata. L'esperienza scientifica di Galilei rinviene dall'elaborazione teorico-matematica dei dati, va quindi oltre le "apparenze" dei fenomeni.

Le esperienze scientifiche sono gli "esperimenti", procedure artificiali attraverso cui verificare se quanto previsto dalle ipotesi trova conferma. La "artificiosità" giunge sino ad eliminare molti di quegli elementi che disturbano la realtà, cosa possibile solo nei laboratori scientifici, fino a giungere agli "esperimenti mentali" in assenza di adeguati strumenti tecnici.

Esemplare è il caso del principio di inerzia, formulato e verificato da Galilei proprio attraverso un esperimento mentale; così pure dei due gravi che si uniscono nella caduta, continuando ad avere la stessa velocità, formulato per confutare la teoria aristotelica sulla caduta dei gravi.

 

Certa ideologia positivistica ha sostenuto che Aristotele sbagliava poiché non si atteneva all'osservazione dei fatti. Con maggiore probabilità è vero il contrario: in Aristotele vi è una eccessiva aderenza all'esperienza immediata. In altri casi eccedeva nell'applicazione deduttiva delle sue teorie, senza che tuttavia le inferenze della stessa fossero controllate e verificate sperimentalmente. Era inoltre assente nella teoria aristotelica qualunque forma di elaborazione matematica.

La novità assoluta del metodo di Galilei sta nell'avere rielaborato il metodo assiomatico, già presente nella scienza aristotelica, alla luce della matematica e nell'aver sottoposto le inferenze tratte dalle sue ipotesi alla dimostrazione e alla verifica sperimentale.

 

La struttura concettuale della scienza galileiana definisce la concezione teorica della natura propria della scienza moderna (non contemporanea), ossia nei seguenti termini:

1)      la natura è intesa come un ordine oggettivo;

2)      i suoi fenomeni sono strutturati causalmente;

3)      le relazioni fra causa ed effetto sono governati da leggi.

La scienza si configura secondo questa concezione come un sapere sperimentale-matematico.

Se nella scienza contemporanea tale concezione è stata in parte rivista, sono rimasti invariati il rifiuto del finalismo e dell'essenzialismo. Galilei afferma che la natura non deve essere “compressa” all'interno delle finalità umane e che non si deve cercare di comprendere il "perché" dei fenomeni, ma "come" avvengono. Al pari, i fenomeni non devono essere spiegati sulla base di "essenze" o "virtù", ma studiati per comprenderne le "leggi", gli elementi costanti che governano gli accadimenti della natura.

Galilei, come cattolico, non intende tuttavia negare che possano esistere dei fini o delle essenze, accantona tale ricerca ritenendola non compatibile con la scienza e dubitando altresì della capacità della mente di accedervi.

 

Pur possedendo nonché rivendicando valore autonomo, la scienza galileiana fa riferimento a schemi di origine teorico-filosofica su alcuni aspetti e schemi ripresi da dottrine contemporanea all'autore.

Il primo schema, di origine pitagorico-platonica, è la fiducia che il cosmo sia strutturato matematicamente.

Il secondo schema, ripreso dalla filosofia democritea, è la distinzione fra le proprietà oggettive del reale, quantificabili e quindi strutturate matematicamente, e le proprietà soggettive, che esisterebbero solo in relazione ai nostri sensi e che quindi non sono caratteri oggettivi dei corpi.

Il terzo schema, già presente in Democrito ed Aristotele, è la fiducia nell'uniformità, necessità ed immutabilità della natura e dei suoi fenomeni.

Il quarto schema, probabilmente di origine scolastica, è la fiducia che con la scienza l'uomo possa raggiungere un grado di certezza della conoscenza simile a quella divina, da cui differisce per la modalità e l'estensione. Dio conosce tutto ed immediatamente mentre l'uomo deve invece conoscere progressivamente mediante la razionalità discorsiva.

Gli schemi sopra riportati si basano a loro volata su di una convinzione (di probabile origine platonica ed aristotelica), secondo cui vi è piena corrispondenza fra il pensiero, espresso attraverso la razionalità matematica e logico-discorsiva, e l'essere. Galilei, diversamente da quanto ritiene la scienza contemporanea, è un "realista", ha una fiducia tenace che la sua scienza rispecchi perfettamente la realtà ontologica. Egli rifiuta la possibilità che le sue siano "teorie", bensì ritiene che la sua scienza rispecchi fedelmente le modalità con cui Dio ha effettivamente creato ed ordinato il mondo.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657925
Condividi su altri siti

1 ora fa, loureediano ha scritto:

Come al solito non ci si informa 

Si leggono degli articoli ma non si approfondisce.

Il cambiamento climatico è una variabile a cui nessun computer può rispondere.

I veri scienziati climatici ci dicono solo che arrivati ad un certo punto ci sono alte possibilità che succeda qualcosa di imprevedibile 

Potremmo avere una terra molto calda, ma pure andare incontro ad una glaciazione.

La Corrente del Golfo mitiga il clima britannico, ma per via dello scioglimento dei ghiacci del Polo Nord potrebbe cambiare direzione o estinguersi o chissà cosa

In verita sul futuro possiamo solo fare ipotesi, non ci sono certezze.

Sappiamo solo che la temperatura della Terra sta aumentando e sta portando ad eventi climatici estremi mai visti prima con questa entità e con questa frequenza.

Appunto, informiamoci prima di scrive inesattezze.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657927
Condividi su altri siti

briandinazareth

Occhio che rampini,  il nuovo vate del trumpismo (ma di quelli che "non sono trumpista") è diventato il nuovo faro ideologico per alcuni e non esiste alcun argomento razionale che si possa opporre. 

 

È chiarissimo che il fatto che sia stato ritirato questo singolo studio,  ritirato per un errore che, tra l'altro,  non modifica le risultanze di base,  viene utilizzato per negare o minimizzare gli effetti del riscaldamento globale,  come dimostrato anche qui dentro. 

 

Gli studi sul fenomeno sono molte migliaia e praticamente tutti concordi, ma la voglia di negare per questioni ideologiche è troppo forte. 

 

rampini si dimostra per quello che è comunque,  un giornalismo che ovvia i fatti e lavora per ideologia

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657930
Condividi su altri siti

@UpTo11

Nella scienza l'informazione è fuorviante, si confonde l'informazione con la conoscenza, che è ben altra cosa.

Una delle conseguenze di internet è che ha creato uno strano sentimento di onnipotenza, inesistente fino a quando la conoscenza si doveva apprenderla sui libri. Il fatto di poter potenzialmente accedere a tutta la conoscenza porta a pensare di possederla. La matematica della fisica e le formule di fisica chiedono ben altra applicazione rispetto ad una fugace lettura, nonché un insegnante che ti guidi.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657935
Condividi su altri siti

6 minuti fa, briandinazareth ha scritto:

che sia stato ritirato questo singolo studio,  ritirato per un errore che, tra l'altro,  non modifica le risultanze di base

Questo è anche peggio, ed avvalora la tesi della contaminazione ideologica.

Se il grossolano errore, scoperto facilmente “non modifica le risultanze di base” e cioè i danni economici del cambiamento climatico, che necessita’ c’era di alterarli, esagerando a dismisura col catastrofismo ?
Stai dando ragione a Rampini e alla tua tesi della contaminazione ideologica.

I più arrabbiati contro Nature e questi ricercatori dovrebbero essere gli ecologisti, perché hanno arrecato un danno incredibile avvalorando le tesi (secondo me infondate) dei negazionisti.

In altre parole, come direbbe appe’, hanno voluto aggiungere troppo sale e troppo pepe e così hanno guastato il piatto.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657945
Condividi su altri siti

4 minuti fa, Savgal ha scritto:

Una delle conseguenze di internet è che ha creato uno strano sentimento di onnipotenza

Questo riguarda anche i tuttologi del web: prima Wikipedia, ora l’AI, spesso senza citare fonti e tantomeno specificando che il testo è stato copiato o generato da un’AI.

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657946
Condividi su altri siti

briandinazareth
3 minuti fa, Roberto M ha scritto:

Questo è anche peggio, ed avvalora la tesi della contaminazione ideologica.

Se il grossolano errore, scoperto facilmente “non modifica le risultanze di base” e cioè i danni economici del cambiamento climatico, che necessita’ c’era di alterarli, esagerando a dismisura col catastrofismo

 

Però se leggi nulla di quello di cui parli finisci per convincerti che gli scienziati in questione abbiano sbagliato per dolo, cosa che non è.  

 

E partendo da assunti falsi le conseguenze del ragionamento finiscono ad essere minchiate

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657948
Condividi su altri siti

appecundria
1 ora fa, Roberto M ha scritto:

Ma hai letto quello che ho scritto ?

Hai espresso concetti propri dell'ortodossia novax e allo stesso tempo hai negato il metodo scientifico. 

Da qualche anno mi sono ripromesso di non discutere coi novax e quindi mi devi scusare se taglio corto: vuoi avere ragione? Ok hai ragione  

Link al commento
https://melius.club/topic/27741-rampini-contro-il-cambiamento-climatico/page/8/#findComment-1657955
Condividi su altri siti


×
×
  • Crea Nuovo...