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Melius Club

Pollini di nuovo alla Scala, ed è subito polemica


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analogico_09
Inviato

Io penso che per poter ascoltare ancora Polini, che fu o che resti un grande, va benissimo anche con questi suoi limiti, benissimo; ma per ascoltare Chopin la sua musica, la sua "visionarietà musicale devastante (quanto spesso per parlare ed esaltare gli interpeti dimentichiamo i compositori, la musica...), per quelle che sono le mie aspetative a fronte di ciò, direi che si possa tranquillamente girare pagina.

 

 

analogico_09
Inviato
Il 1/7/2021 at 01:03, maverick ha scritto:

A 80 anni ci sta,  ne ricordo pochi che a quell'età erano ancora tecnicamente immacolati (Backhaus ? Arrau? Rubinstein?..., sul primo direi di sì, sul secondo non giurerei, ..

 

Potremmo giuare anche sul terzo... Ho avuto modo di ascoltare  due o tre volte al vecchio auditorium santaceciliano alla Conciliazione a cavallo dei '60 e dei '70 un Rubinstein già ottantenne che faceva venire ancora la febbre al pubblico sia con Chopin, con Beethoven, ecc, mentre afforntava anche pezzi virtuosistici e di grande impatto "spettacolare" come la Danza del fuoco di De Falla lasciandoci stecchiti... Magari allora ci capivo meno di quanto non capisca neppure oggi.., ma a testimonianza vorrrei postare questo concerto del pianista russo del 1975, quando aveva 85 anni suonati...

La "vecchia" è uno stato mentale (anche fisico ma non sempre invalidante),  diciamoglielo ai babbioni ibridi, semi giovani non ancora anziani che i vecchi nascono tali e che non potendosi rassegnare al loro destino disprezzano come forma di "vendetta" cieca i veri vecchi nati giovani e che hanno ancora del meravigliosamente giovane nel core, nell'alma e nelle cerevella... 😄

 

Da guardare direttamente sul sito you-tube
 

 

Inviato

@tarantolazzi

Quanto alla Ballata di Hofman, e più in generale su tutto il suo pianismo, non mi strapperei in particolare e non mi sono mai strappato in generale i capelli dalla testa... è certamente un talento riconosciuto e celebratissimo, ma a me ha sempre dato l'impressione di uno che suona tanto per suonare e, come dire, non avendo niente di meglio da fare.

C'è sempre un'approssimazione esecutiva che stride e cozza con la grandezza di mezzi tecnici ed espressivi, e la sporcizia fin troppo evidente sa sempre troppo di uno che passa di lì e suona la Waldstein giusto perché l'aveva letta il giorno prima ma non si ricorda tutto e in tanti passaggi ci mette del non dovuto.

Quando ascolti Horowitz e ragioni sulla sua evoluzione storica, ripescando come suonava lo scherzo in mi maggiore negli anni '30 e come suonava la 4a ballata 50 anni dopo, riconosci che c'è un percorso di grande rigore estetico e, in ultima analisi, etico. E le note sbagliate, che negli anni '30 erano miracolosamente assenti pur nel contesto di un virtuosismo senza eguali, fanno parte di un approccio interpretativo che parte da una capacità geometrica di fenomenale essenzialità e che diventa licenza poetica di incandescente inventiva allo scoccare degli 80 anni. Con Hofman c'è solamente il dato prestazionale, immerso in un mare di fallosità, come un Maradona che non segna il 2 a zero contro l'Inghilterra ma si limita all'ancorché geniale "mano de dios" del primo gol, gol che anche quello solo lui avrebbe potuto segnare.

Ciao
C

  • Melius 1
Inviato
Il 14/7/2021 at 12:26, SimoTocca ha scritto:

La Sony ha riproposto un cofanettone di numerosi concerti dal vivo di Horowitz (The Unrelesead Recordings) , tutti con lo stesso programma, più o meno, e lá dentro ci ha messo le serate migliori. E, con 15 anni meno del Pollini attuale, ci sono sere in cui gli errori sono almeno il doppio di quelli del vecchio Pollini! Ascoltare per credere...

In quel cofanetto, che ho ed ha perle straordinarie unite a cose imbarazzanti, c'è l'evoluzione in quegli anni di Horowitz, comprese prestazioni che non finirebbero in nessun disco, se non si trattasse di Horowitz.

Tanto che la Sony scrive che un altro paio di registrazioni non sono state nemmeno pubblicate, appunto per non offuscare  il ricordo di un genio, che per evidenti motivi di salute, in un certo periodo ha suonato in maniera imbarazzante.

Poi vent'anni dopo riprese a suonare in maniera meravigliosa.

È comunque un cofanetto da avere, tra l'altro meravigliosamente registrato.

analogico_09
Inviato
Il 1/7/2021 at 09:08, Grancolauro ha scritto:

Un confronto interessante mi sembra possa essere quello con Richter.

 

Di tutte le esecuzioni della Ballata nr. 1 di Chopin, quella che mi rapito di più è quella di Richter.

Amo molto Michelangeli, Horowitz, ecc, interpreti superiori, ma credo che, aldilà dello "stile" e delle tecniche di cui in ogni caso da' eccelsa prova, la musicalità del pianista russo è ineguagliata; solo lui, con una forma asciutta, implacanile, mai "raggelata,  riece a toccare le corde più profonde e "dolorose" della "tormentata" , ansiosa e nevrotica anima musicale di Chopin, capace di inarrivabili slanci lirichi che formano stupefacendi contrasti di ombre e luci, di torsioni e distensioni, e che per tale ragione si fanno geniali al massimo grado.

 

Ho provato a riascoltare Pollini alla scala, potrei apprezzare l'intenzione, la passione che cerca ancora di metterci, la stesse che ebbe e che sembra tornare in forma "fantasmica", ma i limiti tecnici castigano inesorabilmente il linguaggio che mostra troppi momenti di sfasamenti espressivi.

 

Inviato

Tra i grandi pianisti che hanno inteso la loro vecchiaia non come resistenza al passare del tempo ma come una fase nuova del loro percorso artistico, credo vada ricordato anche Claudio Arrau. Posto qui sotto la registrazione di un recital del 1982 dove Arrau suona gli Addii di Beethoven e la sonata di Liszt. A 79 anni Arrau sembrava aver trovato un equilibrio interiore, specie nel suo amato Liszt, che lo portava a dilatare i tempi e a mettere in secondo piano il virtuosismo, per trasformare questi brani in narrazioni dolenti, dove le pause e i silenzi valgono più delle masse e delle architetture sonore.

Un recital molto bello, secondo me

 

  • Melius 1
tarantolazzi
Inviato
Il 16/7/2021 at 16:07, Carlo ha scritto:

ma a me ha sempre dato l'impressione di uno che suona tanto per suonare e, come dire, non avendo niente di meglio da fare.

Sempre interessante Carlo.....Io lo posizionerei un po' piu' in alto, ma va ammesso che il suo essere molto preso dai brevetti meccanici e dalle beghe della scuola dove insegnava.....insomma possono essere indizi che avvalorano le tue tesi.

Ciao!

Inviato

@Grancolauro  Non sono troppo ammiratore di Arrau, ma il suo Liszt della saggezza senile, così poco virtuosistico dal punto di vista della prestazione velocistica, ma così musicalmente risolto, rotondo, finisce per catturare l'attenzione. La Sonata è molto molto bella...ma anche gli studi trascendentali li trovo molto interessanti. Mi manca la vertigine delle letture di un Berman, o di Cziffra, o di Ovchinnikov, ma si guadagna su un altro fronte...come diceva Carlo, gli studi sembrano movimenti di sonata. 

Inviato

Tornando alla Ballata op. 23, ecco il mitico Shura, a 85 anni, pochi mesi prima che lasciasse alla terra le sue spoglie mortali, con una lettura molto dolente:

Un saluto a tutti,

Angelo

  • Melius 2
  • 1 mese dopo...
Inviato

Il 26 settembre Pollini è a Pavia. Come scritto in passato, sono molto critico sul Pollini odierno, ma non posso mancare, se non altro per un omaggio all’interprete del mio primo concerto importante, 45 anni fa.

  • 3 settimane dopo...
Inviato

È comparsa su YouTube questa registrazione del concerto di Pollini tenuto a Tokyo nel 1974.

Merita un ascolto, direi. Anche allora, tra i tanti bis, ci fu la prima Ballata di Chopin. 
 

 

  • Thanks 1
  • 3 mesi dopo...
Inviato

 

Per chi fosse interessato, segnalo che il 19 Gennaio Pollini suonerà in concerto insieme a Mehta un concerto di Mozart....

Ovviamente...CoVid permettendo.. (già saltata la nona di Beethoven del 4 Gennaio..e mi pare pericolante il concerto della Argerich dell’11 ... ahimè...).

Inviato

Come ho spesso detto, anche qui sopra, Pollini è il mio “eroe personale”, il pianista che preferisco su ogni altro.... il pianista che mi ha fatto vedere, da prospettiva diversa da tutti gli altri, Beethoven come Chopin, Brahms come Schumann, Bartòk come Schönberg, Schubert come Mozart....difficile poter dire lo stesso di qualsiasi altro grandissimo pianista....

 

Inviato

Questo era Pollini a 18 anni. Interessante confrontarlo coi pianisti che si sono esibiti all'utimo concorso Chopin.

 

Pollini ha avuto una vita artistica molto lunga e, diversamente da altri, è stato al contempo tanti pianisti diversi. C'è il giovane Pollini vincitore del concorso Chopin nel 1960, c'è il Pollini degli anni '70 e primi anni '80, c'è il Pollini della piena maturità fino agli ultimi '90, e poi c'è il Pollini beethoveniano dei primi anni 2000 e infine il Pollini della vecchiaia. Ciascuno ha un carattere diverso, segue percorsi diversi, suona in maniera diversa, pur essendo sempre lo stesso pianista. A me, personalmente, oggi come oggi, piace il Pollini delle origini. Ancora acerbo, scolastico a tratti, eppure con una fluidità del suono, una spontaneità espressiva, un'assenza di urgenza ritmica e di enfasi architettonica che poi ha perduto. Basta ascoltare l'ultimo tempo della sonata op. 35, le Mazzurche, come pure la Polacca op. 44 per capirlo. Va ascoltato con calma, come si ascolterebbe un ragazzo pieno di vita ma introverso che si mette alla tastiera  per esporare l'universo.  

  • Melius 2
Inviato

Si il 19 a Firenze e ci saro’ e il 7 a Roma.

invece salta la argerich sicche’ avendo biglietti treno non rimborsabili me ne andro’ a Firenze a mangiare una fiorentina

 

Inviato
Il 8/1/2022 at 21:08, Grancolauro ha scritto:

Interessante confrontarlo coi pianisti che si sono esibiti all'utimo concorso Chopin.

esatto.

E io dal basso della mia ignoranza continuo a pensare che non è che perchè i tempi avanzano, .. migliori anche la qualità degli interpreti.

Tutt'altro.

Secondo me nessuno dei partecipanti di questa edizione, ma nemmeno della precedente, può globalmente competere.

l'ultimo è stato Zimerman

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