Lolparpit Inviato 3 Luglio 2023 Inviato 3 Luglio 2023 Da quanto scrive Lebrecht o riporta SimoTocca mi sembra che Pollini non sia più in grado di sostenere un recital in pubblico: non si tratta solo di serata storta, di scelte interpretative meno gradite o di suonare 'meno bene' rispetto a prima, cosa abbastanza fisiologica. Mi sembra che sia proprio venuto il momento di chiudere, godersi i tanti allori di una carriera che lo pone tra i pianisti più importanti del secondo Novecento. Un saluto a tutti, Angelo
SimoTocca Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 Vorrei aggiungere che per me, che appunto stimo Pollini come il maggior pianista del novecento, niente può “offuscare” l’immagine che ho di lui, del “Principe”… per me può continuare a suonare in pubblico ed esibirsi.. ci mancherebbe! Ma nel vederlo l’ultima volta mi è venuta una “tenerezza” tale (quasi un senso di protezione…nei suoi confronti dico,..) che.. non so se avrò il coraggio di tornare ad un suo concerto..
maverick Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 53 minuti fa, SimoTocca ha scritto: Vorrei aggiungere che per me, che appunto stimo Pollini come il maggior pianista del novecento, niente può “offuscare” l’immagine che ho di lui, del “Principe”… per me può continuare a suonare in pubblico ed esibirsi.. ci mancherebbe! Ma nel vederlo l’ultima volta mi è venuta una “tenerezza” tale (quasi un senso di protezione…nei suoi confronti dico,..) che.. non so se avrò il coraggio di tornare ad un suo concerto.. gli anziani fanno tenerezza e suscitano rispetto, basti vedere i video di Menahem Pressler ( che suonava più che bene a 95 anni e veniva sorretto per sedersi al pianoforte, facendo poi tenerezza mentre leggeva lo spartito a bocca aperta.) Però è un po' triste, e nemmeno troppo dignitoso, farsi compatire, soprattutto per uno come Pollini che non solo ha 81 anni, e non 95, e poi viene da 60 anni di carriera a livelli stratosferici in cui ha dato sempre l'impressione del pianista quasi " infallibile" ( ok, .. lasciamo stare gli ultimi dieci anni, in cui ha progressivamente cambiato modo di suonare, con la degenerazione delle mani). E' sempre difficile trovare il limite, e ognuno trova in se il momento per dire "basta" : Brendel, per esempio, che aveva mani ben diverse da quelle del Pollini giovane, ha preferito lasciare quando suonava ancora al 95 % delle sue possibilità, .. Ashkenazy anche lui ha smesso di fare concerti pianistici in piena forma, la Argerich è ancora vivissima, ... ognuno ha la sua storia.
analogico_09 Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 Eppure ... alla sua veneranda età il buon Pollini non intende "rassegnarisi" alle ingiurie del tempo è sentirà ancora ardere il fuoco [duende] musicale che si agita denntro in se. Certamente le sue tecniche e suoi virtuosismi, le raffinatezze stilistiche potrebbero non stupire più come una volta, ma non si dovrebbe neuppure dare pers scontato che la fiamma della passione, dell'espressione, del profondo pathos musicale possa essersi affievolito. Per spiegarmi meglio, vorrei citare senza commentare ciò che si spiega da se, un passaggio del saggio poetico sotto forma di conferenza intitolato "Teoria e Gioco del Duende" composto da F. Garcia Lorca negli anni '30."Anni fa, in un concorso di ballo a Jerez de la Frontera, una vecchia di ottant’anni in gara con donne splendide e ragazze con un vitino di vespa, si portò via il premio per il semplice fattodi aver sollevato le braccia, eretto il capo e dato un colpo con il piede sul tabladillo; ma a quella riunione di muse e di angeli che stava avendo luogo, bellezze di forma e bellezze di sorriso, non poteva che vincere, e vinse, quel duende moribondo che trascinava per terra le sue ali di coltelli ossidati". Mi fa un po' pensare al grande pianista ... 10 ore fa, maverick ha scritto: Menahem Pressler che a mio avviso non aveva nulla di patetico o di poco dignitoso mentre si "ostinava" a suonare fino all'età di 95 anni con spirito musicale ancora vivo a dispetto di un corpo tecnico in disarmo? ... Che poi.., mica tanto... ascoltare per credere di quanta musicalità fossero ancora capaci le sue dita ... "ossidate" ... 1
maverick Inviato 4 Luglio 2023 Inviato 4 Luglio 2023 3 minuti fa, analogico_09 ha scritto: che a mio avviso non aveva nulla di patetico o di poco dignitoso mentre si "ostinava" a suonare fino all'età di 95 anni Infatti... Io ho parlato di "tenerezza", non mi viene altro termine migliore... Nulla di patetico. 1
Lolparpit Inviato 10 Luglio 2023 Inviato 10 Luglio 2023 Quello che non riesco a comprendere è la scelta di programmi spaventosamente impegnativi, che non riesce a sostenere. La Fantasia in do maggiore di Schumann è dura per pianisti nel pieno delle forze, delle dita, dei riflessi...tempo fa si discuteva della sua Hammerklavier appena registrata, pezzo di difficoltà incredibile, anche solo per concentrazione: Pollini lo esegue con lo sprezzo del pericolo che nemmeno nelle celebri esecuzioni degli anni '70. Ho quasi la sensazione che in questo ostinarsi a presentarsi al pubblico, e presentare al pubblico pezzi così impegnativi, Pollini voglia dirci che per la musica bisogna essere disposti a tutto, anche a mettere a nudo tutti i propri limiti, le proprie debolezze, la fragilità dovuta all'età che avanza, andare incontro a rovinose disfatte. E' l'unica spiegazione che so darmi. Qui i pezzi scelti da Vladimir Horowitz nel suo ultimo recital: Tranne la Polacca nulla di particolarmente impegnativo, pezzi relativamente brevi, eseguiti con amorevole cura. Un saluto a tutti, Angelo 1
Carlo Inviato 10 Luglio 2023 Inviato 10 Luglio 2023 7 ore fa, Lolparpit ha scritto: La Fantasia in do maggiore di Schumann è dura per pianisti nel pieno delle forze In verità è molto più abbordabile, quantomeno dal punto di vista atletico-meccanico, di quello che può sembrare, fatto salvo, si capisce, l'ultima pagina del secondo pezzo, nel quale, dopo i 70 anni, si può comunque giocare con l'accondiscendenza del pubblico. Humoreske, Kreisleriana, Davidsbundlertanze e Studi (per non parlare di quell'assassina della Toccata che per fortuna dura qualche minuto) sono assai più rischiosi. Anche il Carnaval ha qualche maledetto trabocchetto dal quale è più difficile scappare. Kinderszenen, Waldszenen, che difatti erano i cavalli di battaglia di due vecchie volpi come Horowitz e Backhaus, sono invece molto più accessibili anche con riflessi non più freschissimi. Anche dalle Sonate è meglio stare alla larga se non sei granché in forma. L'unico che si cercava il freddo per il letto portando in concerto, da vegliardo, Toccata e Studi da Paganini era, e figurati, Richter. Ciao C 1 1
Max440 Inviato 15 Luglio 2023 Inviato 15 Luglio 2023 Io, però, continuerò a ricordare Pollini così, nei secolo dei secoli ... : .-.-.-.-.-.-.
rock56 Inviato 15 Luglio 2023 Inviato 15 Luglio 2023 1 ora fa, maxnalesso ha scritto: continuerò a ricordare Pollini così, 👍 Io lo ricordo ancora dopo oltre 20 anni: eseguì a Modena "4 Scherzi", per me la più bella esecuzione che ho ascoltato (il CD, pur bello, non è stato come quella sera dal vivo)
Questo è un messaggio popolare. Grancolauro Inviato 15 Novembre 2023 Autore Questo è un messaggio popolare. Inviato 15 Novembre 2023 Riprendo questo vecchio thread per segnalare un bel programma della radio televisione svizzera dedicata alle recenti, controverse performance concertistiche di Pollini. Programma interessante perché il declino del grande pianista è solo uno spunto per parlare di molti altri temi legati a Pollini con grande acume e intelligenza. Consiglio di ritagliarsi un po’ di tempo per ascoltare il podcast, ne vale la pena. https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/voi-che-sapete/Maurizio-Pollini-il-declino--1960000.html 3
SimoTocca Inviato 15 Novembre 2023 Inviato 15 Novembre 2023 @Grancolauro Grazie! Molto interessante…L’ascolto offre riflessioni interessanti..che in qualche maniera possono anche giustificare “gli ultimi due-tre anni disastrosi”… Perché ə vero che un conto è la nostra visione, un altro quella del pianista medesimo. Per me era imbarazzante sentire alcune défaillances recenti, e non capivo il perché “non fermarsi”… L’ascolto di questa trasmissione mi ha fatto rivedere queste mie posizioni….
Grancolauro Inviato 16 Novembre 2023 Autore Inviato 16 Novembre 2023 @SimoTocca Questa trasmissione ha fatto riflettere anche me. Credo abbia ragione Silvia Limongeri: Pollini in questa fase è in lotta con sé stesso, una lotta titanica tra la sua energia vitale, ancora intatta, e l'inesorabile passare del tempo. Questo ne fa una figura tragica, quasi shakespeariana mi verrebbe da dire. Se così è, andare a un suo concerto sta diventando un po' come andare a teatro non per ascoltare musica ma per assistere alla rappresentazione di una vicenda umana per certi versi emblematica, dotata di una grande forza simbolica. Bizzarro da pensare ma temo sia proprio così. Un altro aspetto interessante è quello della battaglia di Pollini con gli spartiti e con chi ne gira le pagine, ora che la memoria è assai meno solida. Ciammarughi osserva giustamente che il ritorno alla spartito durante il concerto, dopo una vita intera passata a farne senza, poteva offrire a Pollini l'occasione per ampliare il suo repertorio anziché focalizzarsi sui suoi cavalli di battaglia. Questo anche per evitare l'impietoso confronto col passato. Ma purtroppo ciò non è avvenuto. Su questo mi viene da osservare che tornare all'uso spartito impone per certi versi di studiare un pezzo da capo, di reimpararlo come se non lo si conoscesse affatto. Quindi ricorrere allo spartito probabilmente non da a Pollini maggiore sicurezza e tranquillità, ma al contrario genera in lui enorme tensione e inquietudine: si tratta di una parte non marginale di quel conflitto interiore di cui si parla nel programma.
Max440 Inviato 16 Novembre 2023 Inviato 16 Novembre 2023 2 ore fa, Grancolauro ha scritto: Quindi ricorrere allo spartito probabilmente non da a Pollini maggiore sicurezza e tranquillità, ma al contrario genera in lui enorme tensione e inquietudine Concordo pienamente, anche per altre esperienze dirette e indirette, in situazioni simili ...
Lolparpit Inviato 16 Novembre 2023 Inviato 16 Novembre 2023 @Grancolauro Sulla questione ‘suonare con la carta’ ricordo la scelta di Richter, che vi ricorse per problemi di memoria, soprattutto acustica: raccontava di avere percezione distorta dell’altezza delle note, che lo portavano a fare trasposizioni. Però poi diede una base teorica alla scelta: la necessità di essere aderenti al testo, l’obbligo morale di fedeltà a quanto scritto. Un obiettivo di grande impegno intellettuale. L’uso della carta gli ha consentito di presentare nuovi pezzi anche in età avanzata. Un saluto a tutti, Angelo
Grancolauro Inviato 16 Novembre 2023 Autore Inviato 16 Novembre 2023 @Lolparpit Questa cosa della carta in effetti resta un po' un dilemma. Pianisti come Richter, Zimerman e lo stesso Pogorelich hanno fatto di necessità virtù e sfruttato l'occasione per esplorare cose nuove e anche un modo diverso di suonare. Pollini ha subìto invece questa necessità. Altri invece scelgono oggi deliberatamente di andare in scena con lo spartito per spezzare il pregiudizio in base al quale se suoni con la carta davanti noi sei bravo abbastanza. Mi viene in mente gente come Tharaud, ad esempio. Dopotutto, ancora ai tempi di Chopin suonare uno Scherzo o una Ballata a memoria sarebbe stato un atto di arroganza intollerabile. Fu Liszt il primo a suonare a memoria nei recital per alimentare il suo mito, e l'incantesimo dura fino ad oggi. Speriamo si sgretoli una volta per tutte.
maverick Inviato 16 Novembre 2023 Inviato 16 Novembre 2023 3 ore fa, Lolparpit ha scritto: Però poi diede una base teorica alla scelta: la necessità di essere aderenti al testo, l’obbligo morale di fedeltà a quanto scritto A me sinceramente sembrerebbe un doveroso minimo, e non il frutto mirabile di una scelta filosofica... Però non sono pianista.. Per il resto, sinceramente non capisco più Pollini, che ho ammirato per decenni. Non sei più in grado neanche di far ricordare il grande artista che sei stato ? Ti riduci addirittura a discutere pubblicamente con il voltapagine? Magari perché ti ha girato la pagina un secondo prima o dopo di quando volevi tu? Maddaiiii. Ma che senso ha continuare ad inanellare figure barbine? A che pro?
Grancolauro Inviato 16 Novembre 2023 Autore Inviato 16 Novembre 2023 @maverick hai ragione ma l’uomo è testardo. Che gli fai, lo leghi alla sedia? Lui evidentemente vuole suonare e non sente ragioni. Finché qualcuno gli offrirà un palco continuerà temo… 1
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